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PRESENTAZIONE ORO
ambra severini
Created on October 3, 2024
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Transcript
indice
introduzione
nomesimbolo N. atomico n. massa
isotopi + caratteristiche
proprietà chimico/fisiche
configurazione elettronica
abbondanza
tavola periodica
FOTO
storia
L'ORO
ambra severini
introduzione
L'oro è il più affascinante elemento chimico che l'uomo abbia mai scoperto. La sua lucentezza, la sua malleabilità e la sua duttilità lo hanno reso il metallo più prezioso e ricercato di tutti i tempi. Negli ultimi decenni anche la ricerca sulla chimica dell'oro ha avuto un notevole sviluppo, soprattutto per gli importanti impieghi nel campo tecnologico e quello farmaceutico.
nomesimbolo N. atomico n. massa
L'oro (Au), il cui nome e simbolo derivano dal latino aurum “brillante”., è probabilmente il primo metallo scoperto dall'uomo già nella prestoria. Il suo numero atomico è 79, mentre la sua massa atomica è pari a 197(u)
Configurazione elettronica
isotopi + Caratteristiche
Gli atomi di oro possono aggregarsi in cluster. Sono conosciuti trenta isotopi dell'oro (da 175Au a 204Au), dei quali solo 197Au è stabile. Gli altri sono tutt radioattivi e il più stabile di essi è 195Au, la cui emivita è di 186 giorni.
1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 4s2 3d10 4p6 4d10 4f14 5s2 5p6 5d10 6s1
storia
Tra tutti i metalli, l'oro è stato sicuramente uno tra i primi ad essere lavorato e utilizzato nelle società del passato. Questo è dovuto in buona parte al fatto che pepite e frammenti d'oro erano relativamente facili da trovare lungo i corsi d'acqua, permettendo di ricavarne in modeste quantità. Già 2000 anni prima di Cristo, però, la domanda iniziò a salire, tanto che gli antichi egizi iniziarono a creare delle vere e proprie miniere di questo giallo metallo. L'oro ha continuato ad essere un elemento prezioso nell'economia di molti Paesi del mondo per secoli. In epoca più recente non è stato impiegato solo per realizzare monete, gioielli e oggetti di valore, ma anche nel campo dell'elettronica: ognuno dei nostri smartphone o computer ne contiene sicuramente una piccola quantità! L'esplorazione europea delle Americhe (a partire dal 1492) fu incentivata dai resoconti dei primi esploratori, che narravano della gran quantità di monili d'oro indossati dalle popolazioni native, soprattutto in America Centrale, Perù e Colombia. Anche se dal punto di vista geologico l'oro nell'antichità era relativamente facile da ottenere, il 75% dell'oro prodotto è stato estratto dopo il 1910.
Le ricerche degli alchimisti in ogni caso contribuirono non poco al progresso della chimica anche nei casi dove si tendeva alla contraffazione, come ad esempio i sacerdoti egizi i quali, «sottomessi da poco ai persiani e costretti a pagare tributi, avevano fabbricato un surrogato d'oro». Dato che verso la fine del III secolo la chimica si mescolava sempre più alla truffa, l'imperatore Diocleziano, nel 290, «pubblicò un editto secondo il quale ogni testo di chimica e di magia doveva essere dato alle fiamme». Il simbolo alchemico per rappresentare l'oro. La vicinanza dei numeri atomici ha fatto pensare a scienziati del Novecento di ricavare oro bombardando mercurio (in provetta) con neutroni, per ottenere la trasmutazione degli elementi chimici. Lo scopo principale degli alchimisti era di produrre l'oro da altre sostanze, come il ferro o il piombo, per mezzo della pietra filosofale. Il simbolo alchemico dell'oro era un cerchio con un punto nel centro, che è anche il simbolo astrologico occidentale, oltre che il simbolo geroglifico egizio e il pittogramma cinese, del Sole (日). In particolare con il termine sole obrizzo gli alchemici indicavano l'oro puro ridotto in polvere. In epoca più recente si hanno diversi tentativi di trasmutazione, tra i quali l'argentaurum di Stephan H. Emmens nel 1897.
PROPRIETA' CHIMICO/FISICHE
L'oro è un metallo di colore giallo. Può assumere una colorazione diversa a seconda delle sue leghe: rossa, violetta e nera quando è finemente suddiviso o in soluzione colloidale, mentre appare verde se ridotto a una lamina finissima. È il metallo noto più duttile e malleabile; È un metallo tenero e per conferirgli una maggiore resistenza meccanica viene lavorato in lega con altri metalli. L'oro non viene intaccato né dall'aria né dalla maggior parte dei reagenti chimici. Da sempre la sua elevata inerzia chimica ne ha fatto un materiale ideale per il conio di monete e per la produzione di ornamenti e gioielli. Non si altera con l'ossigeno, l'umidità, il calore, gli acidi e gli alcali caustici, invece può essere ossidato con acqua regia o con soluzioni acquose contenenti lo ione cianuro in presenza di ossigeno o perossido di idrogeno. A contatto con il mercurio si scioglie e forma amalgami. Gli stati di ossidazione più frequenti che l'oro assume nei suoi composti sono +1 (sali aurosi) e +3 (sali aurici). Gli ioni dell'oro vengono facilmente ridotti e precipitati come oro metallico per addizione di praticamente qualsiasi altro metallo. Il metallo aggiunto si ossida e si scioglie facendo precipitare l'oro metallico. È un eccellente conduttore di elettricità, il migliore tra i metalli dopo l'argento e il rame ma, a differenza di questi ultimi, è poco suscettibile ai fenomeni di ossidazione, perciò viene utilizzato per contatti o conduttori di dimensioni microscopiche
ABBONDANZA
Per via della sua elevata inerzia chimica, l'oro si trova principalmente allo stato nativo o legato ad altri metalli. Spesso si presenta in forma di granelli e pagliuzze, tuttavia a volte si trovano anche agglomerati piuttosto grossi, detti pepite. I granelli appaiono inclusi in minerali o sulle superfici di separazione tra cristalli di minerali.L'oro è distribuito ampiamente in tutta la crosta terrestre, con una concentrazione media di 0,03 ppm (0,03 grammi per tonnellata). Giacimenti di minerali d'oro si trovano nelle rocce metamorfiche e nelle rocce ignee. Le principali fonti dell'oro sono le rocce ignee e i depositi alluvionali. Un giacimento generalmente necessita di qualche processo di arricchimento per poter diventare sfruttabile: un processo chimico o fisico (come l'erosione o lo scioglimento) o un più generale metamorfismo. I più comuni giacimenti primari sono detti "filoni" o "vene". I giacimenti primari vengono erosi e dilavati dalle intemperie; l'oro viene trascinato a valle formando depositi alluvionali. Un altro tipo di giacimento è associato a scisti e rocce calcaree sedimentarie, che contengono tracce d'oro e di altri metalli del gruppo del platino, finemente disperse. In acqua marina l'oro è presente in concentrazione prossima a 1,3 mg per tonnellata. La quantità totale d'oro presente negli oceani è dunque di circa 20 milioni di tonnellate, ma la bassissima concentrazione ne rende al momento antieconomica l'estrazione.[14] Si calcola che nel 2001 ci fosse in circolazione una quantità totale di oro pari a 140000 t, rappresentabile come un cubo di circa 20 m di lato.
FINE