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città dei balocchi

ecomostro

Dominik t.

architetturaConsonno, la città dei balocchiby Emanuela Carratoni - marzo 27, 2012 Erano gli anni Sessanta, il 1962 per la precisone e in Italia era il perdiodo del boom economico; per l'antico borgo di Consonno era l'inizio della fine. Proprio in quel periodo arrivò infatti in paese il Conte Mario Bagno, eccentrico imprenditore, che aveva deciso di utilizzare Consonno, minuscolo paese facilmente raggiungibile da Milano, come base (previa la sua distruzione!) per la costruzione di una grande nuova Consonno, la Città dei Balocchi.

L'imprenditore, allettato dalla panoramica posizione del borgo agricolo, in un primo momento proclama che ne manterrà le caratteristiche rurali, integrandole con hotel e ristoranti; tuttavia in breve da il via alla realizzazione di una pacchiana Las Vegas all'italiana. Nel 1968, su progetto estemporaneo del Conte, nasceva la Las vegas della Brianza.

Finalmente si cominciano a innalzare le voci di protesta: il gruppo di Lecco del Collegio Lombardo Architetti, su invito dell'Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Giuseppe Fumagalli, esprime un parere che stimmatizzava l'inqualificabile processo di distruzione dei valori ambientali, sottolineando l'alterazione della morfologia naturale del luogo, la distruzione totale del patrimonio verde e la costruzione di edifici dall'aspetto contrastante con la struttura del paesaggio. E proprio la natura stessa decreta la fine di Consonno: nell'ottobre del 1976 una frana rovina dalla collina sconquassata dal cemento e cade sulla nuova strada di accesso alla Città dei Balocchi isolando Consonno dal mondo e trasformandola nell'odierna "città fantasma".

L’8 gennaio del ’62, per la cifra di 22.500.000 lire, il Conte diventa unico proprietario del borgo di Consonno.Prima ancora della compravendita l’imprenditore predispone una nuova strada per meglio collegare la frazione ad Olginate.In un primo momento, il Conte afferma di voler mantenere inalterato il carattere agricolo del paese, e i locali vedono nella sua presenza un’opportunità per incrementare il turismo.