Codex Purpureus Rossanensis
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CODEX PURPUREUS ROSSANENSIS
STRUTTURA
COS'E'?
PRESENTAZIONE
CONSERVAZIONE
il codex purpureus e' un importante manoscritto cristiano, noto soprattutto per la sua bellezza e il suo valore storico. esso e' un esempio di codice miniato, cioe' un libro scritto a mano, decorato con illustrazioni e ornamenti colorati.
COS'E'?
Il codice fu ritrovato nel 1831 all'interno della sacrestia della Cattedrale di Maria Santissima Achiropita di Rossano, da Scipione Camporata, canonico della Cattedrale, il quale diede ai fogli una prima sistemazione e l’attuale numerazione con inchiostro nero delle pagine.
STRUTTURA
Questo manoscritto è significativo per diversi aspetti:
Il Codex Purpureus è realizzato su pergamena di colore porpora, da cui deriva il nome "purpureus". Contiene una parte del Nuovo Testamento, in particolare i Vangeli. È una delle poche testimonianze di testi cristiani antichi e fornisce informazioni preziose sulla tradizione testuale dei Vangeli. Le miniature e le decorazioni sono di straordinaria bellezza e riflettono l'arte cristiana del tempo. Esse mostrano una fusione di influenze artistiche, tipiche dell'epoca bizantina. Come manoscritto religioso, il Codex Purpureus ha un'importanza particolare per la tradizione cristiana. La sua esistenza e la sua bellezza testimoniano la devozione e il rispetto per i testi sacri nel mondo cristiano antico.
È segnalato nel 1846, dallo scrittore Cesare Malpica in un libro-reportage intitolato “La Toscana, l’Umbria e la Magna Grecia”. Viene, quindi, presentato all’attenzione della cultura europea ed internazionale nel 1880, da due studiosi tedeschi, Oscar von Gebhardt e Adolf von Harnack nello scritto, pubblicato in quell’anno a Lipsia, dal titolo “Evangeliorum Codex Graecus Purpureus Rossanensis.
PRESENTAZIONE
È composto di 188 fogli di pergamena contenenti il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Marco, oltre ad una lettera di Eusebio di Cesarea a Carpiano sulla concordanza dei vangeli.
CONSERVAZIONE
Oggi, il Codex Purpureus è conservato in biblioteche o musei e rappresenta un oggetto di studio per i paleografi, storici dell'arte e studiosi della religione. Le tecniche di conservazione e restauro sono fondamentali per preservare manoscritti così delicati.
La diocesi di Rossano ha fatto effettuare restauro ed analisi dal 2012 al 2015 dall'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e librario del Ministero dei Beni Culturali, e in quell'occasione si è riscontrato che le pergamene, contrariamente a quanto si credeva non sono state trattate con il murice, un mollusco gasteropode (conchiglia) da cui si ricavava la porpora reale (diffusa dai fenici), ma utilizzando l'oricello, un colorante di origine vegetale.
GRAZIE PER L'ATTENZIONEFONTI: COMUNE DI ROSSANO, ARTE SACRA ROSSANO, ROSSOPORPORA, SANTA MARIA DELLA SCALA