La rinascita dell'XI secolo
martina passalacqua
Created on September 24, 2024
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Le città marinare italiane
1063-1284
La "rinascita" delle città e l'espansione del commercio
950-1050
Una nuova fase di ripresa
Invasioni di Vichinghi, Saraceni e Ungari
IX-X secolo
XI-XIIIsecolo
Dopo la morte di Carlo Magno (nell'814) l'Impero andò incontro a un'inarrestabile crisi. Il figlio, Ludovico il Pio, era riuscito a tenerlo insieme ma, dopo la sua morte, i figli Carlo il Calvo, Ludovico il Germanico e Lotario, con il trattato di Verdun, si divisero i territorio come se fossero un patrimonio personale. Dopo la deposizione (nell'888) dell'ultimo imperatore, Carlo III il Grosso, l'Impero si disgregò definitivamente.
Tra il IX e il X secolo l'Europa fu al centro di ripetute incursioni di popolazioni in armi: gli Ungari, i Saraceni e i Vichinghi.
La crisi dell'Impero carolingio
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Tra il IX ed il X secolo, l'Europa fu travolta da questi attacchi e il potere carolingio del periodo era ormai in piena crisi e i sovrani si dimostrarono del tutto incapaci di fronteggiare questi nemici. I feudatari, così, cominciarono a fortificare i propri possedimenti e a organizzare una difesa indipendente; questo fenomeno prese il nome di incastellamento, che accrebbe ulteriormente il potere dei signori. Nasce anche la signoria di banno, una forma di potere locale (prende il nome dal banno, ovvero l'esercizio di alcune prerogative, in precedenza appartenute al sovrano).
L'incastellamento e l'aristocrazia del Medioevo
L'innovazione e lo sviluppo dell'agricoltura
L'agricoltura crebbe con l'aumentare della forza lavoro e grazie a miglioramenti tecnici. Successivamente vennero realizzati: aratro pesante, mulini ad acqua e a vento. I proprietari terrieri cominciarono a dividere le loro terre tra i loro contadini, i quali furono influenzati a spostarsi attraverso la concessione della libertà per poter fondare villaggi in luoghi disabitati.
Nell'Alto Medioevo vi era stato uno spostamento di popolazione dalle città alle campagne. A partire dall'XI secolo le città si riappropriarono del loro ruolo di centri di potere politico ed economico.I miglioramenti dell'agricoltura, infatti, alimentarono i mercati e le fiere che si svolgevano nei borghi, poco fuori dalle città. Inoltre ritornarono nelle città gli antichi proprietari terrieri attirati dai nuovi commerci, ma anche dai contadini in cerca di nuove occupazioni.
La "rinascita" delle città e lo sviluppo dei commerci
Le città marinare italiane
Grazie ai commerci via mare, in Italia, si svilupparono le città di:
- Amalfi;
- Pisa;
- Genova;
- Venezia.
Miglioramento del clima
Sull'incremento produttivo dei terreni vecchi e nuovi influì positivamente il miglioramento del clima, con un aumento delle temperature e della piovosità.
I commerci
Lo sviluppo dei commerci aumentò il bisogno di disporre di denaro, era necessario, quindi, procurarsi oro e argento. Crebbe anche il commercio tra Oriente e Occidente; le merci scambiate erano: sete, spezie, pietre preziose, frumento, legname, ect... era anche praticata l'esportazione degli schiavi. I commercianti per finanziare le imprese si unirono in corporazioni, come l'Hansa (una lega commerciale formata da città costiere del Nord Europa).
La rotazione triennale
Il bisogno di aumentare la resa agricola portò un nuovo e più razionale sistema di sfruttamento dei campi, detto rotazione triennale. Essa consiste nel dividere il terreno in tre parti: nella prima si seminano in autunno frumento e segale; nella seconda si seminano in primavera piselli, fave, lenticchie, orzo e avena; la terza viene lasciata a maggese, cioè a riposo.
Gli Ungari
Gli Ungari erano cavalieri e arcieri provenienti dall'Asia, esperti razziatori nelle pianure. Divisi in bande razziarono molte aree europee, seminando il terrore fra le popolazioni, fino a quando non si convertirono al Cristianesimo e si stanziarono in Pannonia (Ungheria).
Pisa
Pisa fece parte del gruppo delle maggiori potenze marittime, fino a quando fu sconfitta da Genova, nella battaglia navale della Melòria (nel 1284). Essa dovette riconoscere la supremazia sul mare della rivale, ma continuò a essere un'importante città dell'Italia comunale.
I Saraceni
I Saraceni erano pirati di religione islamica, provenienti dalle coste del Nord Africa e dalla Spagna musulmana. Nell'Italia Meridionale crearono dalle basi da cui compivano incursioni verso villaggi e monasteri, inoltre si dedicavano al saccheggio e al rapimento di uomini e donne da rivendere come schiavi.
L'innovazione e lo sviluppo dell'agricoltura
Per molti secoli l'energia per lavorare la terra era derivata quasi esclusivamente dalle braccia dell'uomo. Nell'antichità, l'unico aiuto era stato fornito dai buoi, che tiravano l'aratro con il giogo (appoggiato sul garrese), che passava sotto il collo. Ma dal Mille in poi furono introdotti miglioramenti fondamentali che favorirono l'impiego del cavallo. Fu adottato un collare rigido e imbottito, detto "di spalla" che permetteva al cavallo di tirare con una potenza cinque volte superiore.
L'aratro a versoio
La maggiore energia animale fece sì che anche l'aratro fosse perfezionato, diventando però più pesante. L'aratro utilizzato in precedenza era di legno e tracciava un leggero solco nel terreno attraverso il vomere. Nel Mille l'aratro fu dotato di un coltro, una specie di coltello che incide la terra in profondità; ma la vera novità fu l'aggiunta di un versoio, una sorte di grande orecchio grado di rivoltare e spostare grandi zolle.
vomere
versoio
coltro
Venezia
Venezia sorse al tempo delle grandi migrazioni germaniche del VI e VII secolo. Col passare del tempo arrivarono ondate di fuggitivi e gradualmente Venezia si trasformò in una città. Il suo governo era oligarchico: a capo del Comune vi era il Doge eletto dai Consigli (assemblea dei cittadini).
1063-1284
Quando in Occidente aumentò la richiesta di prodotti di lusso, grazie ai commerci via mare, si svilupparono le città di Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, le cosiddette città marinare. Esse con le loro navi dai traffici del Mediterraneo, stabilirono scambi regolari con l'Impero Bizantino e i paesi d'Oriente.
I Vichinghi (o Normanni), provenivano dalla Scandinavia ed erano organizzati in bande di giovani guerrieri. Erano inoltre abilissimi navigatori che, con le loro navi risalivano i fiumi; erano anche i migliori mercanti del tempo, ma sempre pronti a saccheggiare villaggi e monasteri.
I Vichinghi
Genova
Genova conobbe una rapida crescita nella sua egemonia sul mare grazie anche alla prima Crociata. Dopo aver sconfitto Pisa alla Melòria, si scontrò più volte con Venezia, fino alla decisiva guerra di Chioggia, dalla quale uscì ridimensionata.
Amalfi
Gli amalfitani contribuirono all'arte della navigazione perfezionando la bussola e creando il più antico codice commerciale marittimo: le Tavole amalfitane. Ma fu la prima a perdere la centralità economica: fu conquistata dai Normanni.
950-1050
Intorno all'anno Mille la popolazione europea cominciò di nuovo a crescere, secondo alcune stime si passò da circa 23 milioni di abitanti nel 950 a 46 milioni nel 1050: la popolazione raddoppiò in soli 100 anni. I motivi di questo incremento furono:
- il clima più mite;
- la diminuzione delle epidemie;
- la riduzione delle incursioni
23 milioni
46 milioni
100 anni
I mulini
Per macinare il grano si costruirono mulini ad acqua, ma non venivano mai adoperati per l'abbondanza di schiavi nelle campagne. A partire dal X secolo i mulini furono usati in tutte quelle attività che richiedevano molta forza fisica.A partire dal XII secolo comparvero anche i mulini a vento, che avevano il vantaggio di non risentire né del congelamento dei corsi d'acqua, né dei periodi di siccità.
Intorno alle città si svilupparono i borghi dove abitavano e lavoravano artigiani come fabbri, tessitori e mercanti. Questi borghi furono gradualmente inglobati nella città attraverso la costruzione di nuove cinte murarie, questo portò alla nascita della nuova città medievale.
XI secolo
Nel corso dell'Alto Medioevo, le città dell'Europa continentale avevano visto indebolirsi il loro ruolo di centri propulsori dell'economia e della vita politica. Questo fenomeno era dovuto alla "ruralizzazione", ossia allo spostamento nelle campagne da parte di chi deteneva il potere. Si affermò la figura del mercante.