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Ardi J. Casale 2C A.S. 2024/2025 D. PITTORICHE LICEO UMBERTO BOCCIONI

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CANONI E PROPORZIONI

I CANONI

I CANONInella preistoria

I CANONInell'antico egitto

I CANONI NELL’ANTICAGRECIA

Index

CANONI DI BELLEZZANEL MEDIOEVO

I CANONIRINASCIMENTALI

I CANONI NEL XIX e xxSECOLO

canone artistico

Il canone, in greco antico"regola" era impiegato per rispettare le proporzioni tra l'altezza e la lunghezza delle varie parti del corpo umano. Adesso è considerato "bello" o "valido" in un determinato contesto culturale o storico.

canoni nella preistoria

Nelle epoche più remote i canoni della bellezza femminile erano improntati ad una decisa rotondità. Veneri Paleolitiche: sculture antropomorfe, scolpite in osso, pietra o avorio, che riproducono figure femminili dai corpi estremamente voluminosi.Ideale estetico: Rappresenta l'ideale degli uomini primitivi.Caratteristiche fisiche:Volto, braccia e gambe della donna sono appena abbozzati.Forme della femminilità, come seno, fianchi e ventre, sono estremamente marcate.Significato: Queste forme sottolineano la fertilità della donna.Importanza: La donna è vista principalmente come procreatrice, evidenziando il legame tra bellezza femminile e fecondità.

Il canone egizio è il modello fisso, messo a punto dagli Egizi, che definiva le proporzioni tra le parti del corpo: l’artista non doveva far altro che seguirle, disegnando la figura su una griglia quadrettata per poi riportarla sulla parete.Nel canone egizio, la prospettiva è volutamente ignorata. Per gli Egizi, infatti, l’importante è raffigurare gli esseri viventi e gli oggetti non come appaiono, ma come sono.L’unità di misura è la mano chiusa, oppure la lunghezza del braccio dal gomito al pollice (cubito).Il corpo umano misurava 18 pugni, o quattro cubiti.

canoni nell'antico egitto

Il primo a giungere alla creazione di un canone di bellezza fu lo scultore greco del primo periodo classico Policleto di Argo (V secolo a.C.) che, dopo aver preso le misure di diverse parti del corpo ad un certo numero di uomini, arrivò a definire delle misure medie, imponendole come ideali. Policleto scolpisce dunque un corpo ideale, ma possibile, le cui proporzioni sarebbero desunte dalla naturaIi, per rappresentare anche la bellezza della divinità, è l'atleta.Il corpo del Doriforo, canone proposto, presenta in base di un'unità di misura: la testa, che corrisponde a 1/8 dell'intero corpo, mentre il busto equivale a 3 teste e le gambe a 4. Al viso è data una lunghezza pari a tre volte quella del naso.

canoni nell'antica grecia

Policleto

Stile bizantino: Presenta un diverso sistema proporzionale ,schema dei tre cerchi per costruire la testaProcedura:Tre cerchi concentrici:Primo cerchio: Raggio uguale alla lunghezza del naso; contiene fronte, naso e occhi.Secondo cerchio: Raggio doppio; delinea la struttura del cranio e dei capelli fino al mento.Terzo cerchio: Raggio di tre nasi; delimita l'ampiezza dell'aureola (non sempre presente).Risultato: Tripartizione del volto simile a quella del canone vitruviano e pseudo-varroniano.Testa vista di tre quarti: Utilizza una variante della stessa griglia, permettendo una migliore definizione dello scorcio del volto.

canoni bizantino

Caratteristica dell'arte bizantina: Si concentra su figure ieratiche, fisse e appiattite, richiedendo artisti esperti.

TRIDIO

L'ideale di bellezza nel Medioevo era un concetto molto particolare. A quei tempi infatti la donna era considerata bella in base a due elementi: la sua figura doveva essere esile e la sua pelle estremamente candida, quasi pallida. Per renderla tale infatti la donna medievale la idratava con acqua di rose.A chiesa , in questo periodo di tempo , disprezzava la bellezza fisica e cercava di inibirla , considerandola come l’espressione del demonio, . infatti, la bellezza fisica, veniva utilizzata solo e soltanto per la rappresentazione come attributo della Madonna e dei santi.

canoni nel medioevo

L'ombelico è il naturale centro del corpo umano, mentre è uguale la distanza tra piedi e sommità della testa e quella tra le punte delle dita delle due braccia.La testa misura un ottavo del corpo umano, il piede un sesto, l'avambraccio un quarto e così anche il petto.

canoni rinascimentali

Leonardo da vinci e l'uomo vitruviano

L’uomo del Rinascimento si sentiva al centro del mondo e capace di conoscere e dominare i fenomeni della natura, grazie anche al recupero dei classici dell’antica Grecia e di Roma.In ambito artistico e architettonico gli ideali del Rinascimento sono legati alle proporzioni, all’armonia e alla purezza delle forme tanto che l’artista Ghiberti scriveva che “la proporzionalità, solamente fa pulchritudine”.

i canoni di bellezza subirono un'ulteriore trasformazione. L'ideale della bellezza borghese rifletteva la prosperità e la stabilità della classe media emergente. Le donne dell'epoca, influenzate dai romanzi e dai racconti dell'epoca vittoriana, cercavano di emulare un aspetto angelico e delicato, con corsetti che modellavano la figura e abiti che esaltavano la vita sottile e le spalle piene.

canoni nel XIX

Il XX secolo ha visto una proliferazione di diversi canoni di bellezza, spinti in avanti dalle rivoluzioni culturali e sociali dell'epoca. Dagli anni '20 con le donne "flapper" che sfidavano le convenzioni sociali con i loro capelli corti e abiti scollati, agli anni '60 con l'avvento della cultura pop e la diffusione dei modelli di bellezza alternativi, come la figura longilinea di Twiggy.

canoni nel XX

Twiggy

Auguste Strobl

sitografia

Policleto

Canoni dell'antica grecia

Canoni del Medioevo

Canoni rinascimentali

Uomo vitruviano

Canoni del XIX, XX

Canone nell'antico egitto

Canoni artistico

Canoni

Canone Bizantino

Canoni della preistoria