scuola poetica siciliana
VERONICA BARCA
Created on September 22, 2024
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Transcript
La scuola poetica Siciliana
Barca Veronica e Siragusa Alice MariaEducandato Statale Maria Adelaide 3EA
“Uomini che hanno poetato solennemente, ciò a che, tutto quello che produssero i migliori fra gli Italiani, appariva dapprima nella corte di tanti sovrani, e per il fatto che la corte avesse sede in Sicilia, è avvenuto che tutto ciò che si è prodotto prima di noi, fu detto siciliano”.De vulgari eloquentia (I,XII,2-4)
La magna curia
L'ORIGINE
XIII in Italia
Federico II di Svevia
Le caratteristiCHE
I poeti
La Magna Curia La Magna Curia era un'importante istituzione politica e amministrativa dell'Impero, sotto il regno di Federico II di Svevia. Essa fungeva da consiglio per l'imperatore, composto da nobili e funzionari, e si occupava di questioni politiche, giuridiche e amministrative. La relazione con la scuola poetica siciliana è significativa. Federico II, attratto dalla cultura e dalla poesia, sostenne un ambiente di innovazione artistica e letteraria alla sua corte, che si trovava in Sicilia. La Magna Curia divenne un centro di scambio culturale, dove poeti e intellettuali si riunivano per sviluppare la lingua volgare e le forme poetiche, dando vita a una delle più importanti correnti della letteratura italiana medievale.
La lingua D'Oil e la lingua d'Oc
La Francia Medioevale comprendeva due regioni distinte: il Nord, nella quale la lingua più utilizzata è quella d’oil, e il Sud, dove si parlava la lingua d’oc.
La lingua d’oc è un’espressione per indicare il provenzale antico. E’ più ricorrente la tematica della lirica trobadorica, nella quale viene esaltato il nobilissimo sentimento dell’amore.
La lingua d’oil è il francese antico ed in essa prevale il genere della chanson de geste, poema che narra le imprese di eroi e cavalieri.
Le Caratteristiche
La produzione della scuola siciliana, il cui apice è tra il 1230-1250, riprende molti moduli e stili della poesia provenzale, ma introduce delle importanti novità:LA LINGUA: sebbene si ispirarono ai modelli provenzali, la lingua non è quella d'oc, ma un volgare italiano, chiamato siciliano illustre (oggi conservato in originale solo in un componimento di Stefano Protonotaro), poichè gli altri sono giunti a noi attraverso codici toscani, tradotti in lingua toscana. La lingua ha forme colte e ricercate, ricalcate sul latino e sul linguaggio dei trovatori. I POETI: i poeti non erano di professione, erano funzionari di corte. Qui, perciò, nasce la figura del poeta-giurista. Il poeta si dedica alla poesia solo per diletto.Inoltre il poeta siciliano, a differenza di quello provenzale, non è un musicista, infatti le liriche non sono accompagnate dalla musica, sono pensate solo alla lettura. Avviene perciò il divorzio fra poesia e musica, anche se qui nasce il sonetto.
Lingua
Tema
La politica
La poesia trobadorica, detta anche provenzale o cortese (cioè «della corte»), si sviluppò tra la fine del X e l'inizio del XIII secolo nella Francia meridionale.
La poesia trobadorica
TEMA
CARATTERISTICHE
. Il tema principale della poesia trobadorica è è il fin'amor o amor cortese, cioè l'amore adulterino tra un cavaliere (leale e valoroso) e la moglie del signore (bella, gentile e casta) ; è un amore fatto di sguardi, nascosto ai pettegoli tramite pseudonimi, inesaudito e puro.
LA SCUOLA POETICA SICILIANA
La scuola poetica siciliana, fiorita nel XIII secolo alla corte di Federico II di Svevia, rappresenta uno dei momenti fondamentali della letteratura italiana. Questo movimento si sviluppò in un contesto di grande fermento culturale e politico, con la Sicilia come centro di incontro tra diverse tradizioni linguistiche e culturali. Questa scuola non solo rappresenta un'importante fase di transizione dalla tradizione latina al volgare, ma funge anche da punto di partenza per lo sviluppo della poesia in lingua italiana, ponendo le basi per autori successivi come Dante e Petrarca.
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Gli esponenti della scuola poetica Siciliana sono diversi, come:
- Jacopo da Lentini;
- Pier delle Vigne;
- Rinaldo e Giacomo d'Aquino;
- Guido delle Colonne;
- Giacomino Pugliese;
- Odo delle Colonne;
- Stefano Protonotaro.
StefanoProtonotaro
Jacopo Da Lentini
Cielo D'Alcamo
Gli esponenti della scuola poetica Siciliana
Pier Delle Vigne
La produzione poetica che si sviluppò in Francia dall'XII secolo influenzò notevlmente le prime manifestazioni in volgare italiano.Questa prima produzione francese era destinata principalmente ad un pubblico di corte e si può suddividere in 3 filoni:
Le influenze provenzali
Le origini della lettaratura Italiana
Un cavaliere e una dama giocano a scacchi in un'illustrazione del Codex Maness (1304-1340)
Scopri di più sulla poesia trobadorica!
Le lingue in Francia Medioevale...
CARATTERISTICHE POESIA TROBADORICA
- Lingua d'oc;
• Destinata all'ascolto (versi ritmici: rime, allitterazioni, assonanze e consonanze);
- Lingua d'oc;
- Opera di poeti-musici chiamati trovatori (stretto rapporto tra parola e musica);
Si distinuono due stili:
- trobar clus (chiuso, difficile);
- trobar leu (più semplice e piano);
I POETI MUSICI: TROVATORI E TROVIERI Bisogna sapere che però oltre ai trovatori esistono anche i trovieri, ecco le differenze:
La rima, che nell'originale era presente, viene persa nella trascrizione toscana (rima imperfetta). Es. Aviri-Sirviri diventa Avere- Servire.Lessico elevato, ricco di latismi, poi depurato dai copisti toscani.Le strutture compositive tipiche sono: canzone (deriva dalla canso provenzale), composta da endecasillabi e settenari, tipico l'uso della coblas capfidinias,canzoetta e sonetto.
Struttura canzonetta
AL COR GENTILE REMPAIRA SEMPRE AMORE - Guido Guinizzelli Al cor gentil rempaira sempre amorecome l’ausello in selva a la verdura; né fe’ amor anti che gentil core,né gentil core anti ch’amor, natura:5 ch’adesso con’ fu ’l sole,sì tosto lo splendore fu lucente,né fu davanti ’l sole;e prende amore in gentilezza lococosì propïamente10come calore in clarità di foco.Foco d’amore in gentil cor s’aprendecome vertute in petra prezïosa, che da la stella valor no i discendeanti che ’l sol la faccia gentil cosa;15 poi che n’ha tratto fòreper sua forza lo sol ciò che li è vile,stella li dà valore:così lo cor ch’è fatto da naturaasletto, pur, gentile,20donna a guisa di stella lo ’nnamora.
PIER DELLE VIGNE
Pier Delle Vigne era nato a Capua attorno al 1190 . Ancor giovanissimo si trasferì a Bologna, la sapientissima città, per frequentare le scuola di diritto. Soprattutto allora per un ragazzo povero, privo di amicizie e raccomandazioni doveva essere difficile vivere in un ambiente culturale evoluto, dominato dal nobili e dalla Chiesa. Il suo sogno era quello di raggiungere un incarico universitario, di diventare un insegnante dotto e rispettato, di condurre tutto sommato un'esistenza tranquilla. Ma il destino gli riservava un diverso avvenire, infatti fu poi arrestato a Roma per cause acora oggi incerte. Successivamente si suicidò a San Miniato sbattendo volontariamente la testa contro la parete della cella
OPERE
Pier della Vigna è considerato uno dei massimi esponenti della prosa latina medievale; la sua opera più nota è l’Epistolario latino, nel quale applica i precetti della retorica delle artes dictandi. L’opera costituì un nuovo modello retorico per le cancellerie, in sostituzione di quello costituito dalle Variae di Cassiodoro . Ha dato un contributo anche allo sviluppo del siciliano illustre con alcune canzoni, anche se solamente due sono a lui attribuibili con certezza, ed un sonetto di corrispondenza con Jacopo da Lentini e Jacopo Mostacci sulla natura dell’amore.
Federico II di Svevia nasce intorno al 1194 a Jesi, attualmente nei pressi di Ancona. Egli era figlio dell'imperatore Enrico IV e della normanna Costanza d'Altavilla, quindi il suo destino era unire le sorti dell' impero a quelle del regno normanno in Sud Italia. Venne incoronato re di Sicilia e poi imperatore nel 1220 dopo aver promesso di svolgere una crociata in Terrasanta. Nella sua formazione personale e dunque anche della corte, la poesia rivestiva un ruolo importante, poiché era considerate espressione di élite e di prestigio.
Lo Stupor Mundi
CURIOSITA': Nel 1194 Enrico partì per una seconda spedizione in Sicilia, senza la moglie al seguito. Nel frattempo Costanza, che era in avanzato stato di gravidanza, stava viaggiando in direzione di Palermo per raggiungere il marito per l'incoronazione. Qualche commentatore ha ipotizzato che Enrico non credesse vera la maternità di Costanza e che per accertarsene le impose di partire per l'Italia e raggiungerlo. D’altronde la moglie era ormai quarantenne e nel Medioevo a quella età la gravidanza sembrava praticamente impossibile, e ciò alimentò voci malevoli sul vero stato di Costanza. Il 25 dicembre del 1194, lo stesso giorno in cui Enrico veniva incoronato re di Sicilia, Costanza si rende conto che è prossima la nascita del figlio. Mentre sta attraversando la Marca anconetana, decide di fermarsi nella cittadina filoimperiale di Jesi. Il 26 dicembre fu colta dalle doglie: nella piazza centrale della cittadina marchigiana fu allestita una tenda, perché secondo alcuni cronisti pare che Costanza, per fugare i dubbi sulla sua gravidanza, volle partorire al cospetto di tutte le donne maritate del paese. Federico fondò l'universita di Napoli, specializzata in studi giuridici, e la scuola di Medicina di Salerno
DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS Federico II non fu solo un mecenate, ma egli stesso si cimentò in un'opera letteraria: De arte venandi cum avibus. La traduzione letterale del titolo di quest'opera di Federico II è: "L'arte di cacciare con gli uccelli", e di essa molte copie, illustrate nel XIII e XIV secolo, ancora sopravvivono. È un trattato diviso in sei libri, conservato alla Biblioteca Vaticana. Il testo esplora tecniche e strategie per l'addestramento dei falchi e altre specie di uccelli da caccia, fornendo indicazioni su come catturare, addestrare e utilizzare gli uccelli per la caccia. È considerato una delle opere più importanti sulla falconeria, combinando osservazioni pratiche con riflessioni filosofiche e scientifiche sul comportamento degli uccelli e sull'arte della caccia.
Cielo D'Alcamo
Uno dei tre canzonieri della fine del 1200 giunto fino a noi è il Vaticano Latino 3793. All'interno di questo manoscritto è presente il Contrasto, del poeta Cielo D'Alcamo, scritto tra il 1230 e 1240, dal titolo Rosa Fresca aulentissima.Il Contrasto è un componimento poetico costruito come un dialogo fra 2 personaggi che si affrontano. In questo caso ci sono un giullare e una donna. L'amore del giullare non è un amore cortese: i versi si incentrano sul: desiderio, inganno, beffa ed esagerazioni. Le ripetizioni e i termini sono appartenenti a un lessico basso, e ciò fanno il Contrasto un genere appartenente alla poesia comica.La lingua ha un fondo siciliano. Non è un siciliano illustre, ma è un misto di termini aulici e dialettali.
Mentre nella lirica provenzale si sviluppa sia il tema amoroso che quello politico-militare (sirventese e canzone di crociata), la scuola poetica sicilina è eterea, astratta dalla realtà, infatti l'unico tema è l'amore.
L'Amore e la donna
JACOPO DA LENTINI
Jacopo da Lentini, soprannominato "il Notaio", visse tra il 1210 e il 1260. Dai suoi versi sappiamo che faceva parte della corte di Federico II in qualità di notaio. Seguì l'imperatore durante alcune missioni nell'Italia meridionale. È considerato il poeta più famoso della Scuola siciliana e a lui vengono attribuite la codificazione delle principali forme metriche della canzone e l'invenzione del sonetto. .
PRODUZIONE POETICA
TESTI TEORICI SULL'AMORE
Produzione poetica Jacopo da Lentini è noto per la sua vasta produzione poetica, che comprende 38 composizioni in diverse forme metriche. Tutti i suoi testi sono di argomento amoroso, ispirati ai modelli provenzali ma arricchiti con temi religiosi e dissertazioni sulla natura dell'amore.
Testi teorici sull'amore Oltre alle sue composizioni poetiche, Jacopo da Lentini ha scritto anche testi teorici sulla natura dell'amore e sull'innamoramento. Affronta le conseguenze e gli effetti dell'amore sull'animo dell'innamorato, legandosi a fenomeni psichici e fisici non presenti nei testi provenzali.
AMOR È UN DESIO CHE VEN DA CORE Il sonetto "Amor è uno desio che ven da core" fa parte di una discussione sulla natura dell'amore all'interno della scuola siciliana. Secondo Jacopo da Lentini, l'innamoramento ha origine dagli occhi e successivamente si sposta al cuore.
- Nella prima quartina, il poeta definisce l'amore come un desiderio che nasce dagli occhi e che viene nutrito dal cuore.
- Nella seconda quartina, viene rifiutata l'idea provenzale dell'amore nato senza aver visto l'oggetto del desiderio. Il poeta sostiene che anche se si può amare senza aver visto la persona desiderata, è solo uno sguardo degli occhi a far nascere il vero amore.
- Nelle ultime due terzine, Jacopo da Lentini evidenzia che sono solo gli occhi a trasmettere al cuore l'immagine di ogni cosa, sia buona che cattiva. Conclude affermando che questo è l'amore dominante tra le persone.
Intorno al XIII secolo compaiono in Italia i primi testi scritti in volgare con fini artistici e letterari. E’ bene ricordare che panorama italiano si presentava frammentato e diversificato dal punto di vista linguistico, politico, economico e sociale.
Poesia didascalica
Precursori dello «stilnovo»
Rimatori siculo-toscani; «dolce stil novo»; lirica comico-realistica
Lirica religiosa
Scuola poetica siciliana
La politica
La poesia siciliana evita di trattare la politica, contrariamente al nord Italia, dove era diffusa la poesia provenzale e quindi si componevano testi a carattere politico. Lì, poesia veniva investita anche delle polemiche e lotte comunali. In Sicilia, invece, non può fiorire il genere sirventese, poiché la poesia siciliana è astratta, rarefatta, lontana dalla concretezza, e questa sua astrattezza ne rende difficile la datazione. Non si riesce infatti a capire la data precisa della fondazione della scuola poetica siciliana per via della mancanza di riferimenti storici o politici concreti.
La Magna Curia era un'importante istituzione politica e amministrativa dell'Impero, sotto il regno di Federico II di Svevia. Essa fungeva da consiglio per l'imperatore, composto da nobili e funzionari, e si occupava di questioni politiche, giuridiche e amministrative. La relazione con la scuola poetica siciliana è significativa. Federico II, attratto dalla cultura e dalla poesia, sostenne un ambiente di innovazione artistica e letteraria alla sua corte, che si trovava in Sicilia. La Magna Curia divenne un centro di scambio culturale, dove poeti e intellettuali si riunivano per sviluppare la lingua volgare e le forme poetiche, dando vita a una delle più importanti correnti della letteratura italiana medievale.
LA MAGNA CURIA