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Albergo di Alimuri

Moreschini Ettore

dove si trova Lo scheletro dell'hotel Alimuri in località "La Conca" a Napoli ( Sorrento ). Per Legambiente è tra i primi cinque ecomostri delle coste italiane. Sono 6 anni che l'ex ministro Rutelli ne ha annunciato l'immediato abbattimento, eppure il Mostro è ancora lì a sfregiare la bellezza della costa.

costruzione e demolizione Domenica 30 novembre 2014, nella frazione di Vico Equense, è stato abbattuto quello che per 50 anni è stato il simbolo dell'incuria e della mancanza di rispetto nei confronti di un bene comune… l'ambiente in cui viviamo. è stato abbattuto il cosiddetto “ecomostro” di Alimuri, un edificio di 18 mila metri quadrati su cinque piani costruito a partire dal 1964 per farne un albergo di lusso da 150 camere.

immagini dettagliate

curiosità e storia Lo scheletro di Alimuri è uno degli ecomostri più anziani censito dal dossier Mare Monstrum di Legambiente e resiste incompiuto con migliaia di metri cubi di cemento armato a vista che dominano il mare della penisola sorrentina, cinque piani per 16 metri di altezza, un grande alveare che si sta sgretolando per la vecchiaia. La storia di questo albergo fantasma comincia con il rilascio della prima licenza per la realizzazione di un albergo da 100 stanze nella prima metà degli anni sessanta. Da allora tra sospensioni dei lavori, ricorsi, sentenze, licenze annullate, nuovi ricorsi e nuove sentenze, sono passati decenni e il manufatto è diventato un “rifugio” legato al traffico degli stupefacenti e una discarica abusiva di rifiuti. Alcuni anni fa sembrava fosse stato trovato l ‘accordo per dare una svolta alla vicenda: in cambio della demolizione, in larga parte coperta da soldi pubblici, ai proprietari – che hanno avuto ragione contro il sequestro e sono tornati legittimamente in possesso dell’immobile – In più, su parte dei terreni occupati dallo scheletro avrebbero potuto realizzare uno stabilimento balneare. Per chi vive sulla costiera, un accordo troppo generoso verso i privati e troppo poco verso l ‘interesse collettivo per il ripristino dei luoghi violati. Addirittura il governo nazionale arrivò a inserirlo negli edifici da abbattere tra i primi con il fondo istituito dall’allora ministro Rutelli. La svolta nell’aprile di quest’anno quando è stata dichiarata finalmente l’illegittimità dell’opere.

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