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nessuno è diverso, tutti sono uguali

RESISTENZA AEROBICA

Metodo integrato

introduzione

sviluppo del lavoro

conclusioni

foto Roberto e Antonia ANNOSCIA

www.podisti.net

La locuzione latina “Mens sana in corpore sano” appartiene a Giovenale (Satire, X, 356). Nell'intenzione del poeta, l'uomo dovrebbe aspirare a due beni soltanto: la sanità dell'anima e la salute del corpo; nell'uso moderno si attribuisce invece alla frase un senso diverso, intendendo che, per aver sane le facoltà dell'anima, bisogna aver sane anche quelle del corpo. Nonostante l'errore di interpretazione, il significato moderno, apre nuove possibilità: se è vero che mantenendo sano il corpo si mantiene sana la mente, è altrettanto vero che una mente più sana ha ripercussioni positive sul corpo. Oggigiorno assistiamo ad un trend socio-culturale che ci porta verso un interesse sempre maggiore per la corporeità nella sua più vasta accezione, grazie all’attività fisica migliorano l’umore e il senso di benessere e, di conseguenza, anche la fiducia in se stessi. Depressione e paure possono venir combattute, lo stress può venir ridotto o scaricato: il moto e lo sport nella sua forma globale, incide non solo sulla nostra psiche ma anche sull’aspetto educativo e relazionale. Fare sport infatti, ancora di più per le persone con disabilità, è un validissimo strumento per favorire lo sviluppo di potenzialità individuali e incrementare il repertorio di competenze e capacità di ogni individuo. Attraverso la pratica sportiva, ogni individuo è in grado di sviluppare una maggior autoconsapevolezza del proprio corpo, scoprire cosa è in grado di fare, permettendo di innalzare la propria autostima e fiducia nelle proprie

abilità. Ma c’è un elemento imprescindibile che contraddistingue il contesto sportivo da tutti gli altri contesti che si sperimentano durante la vita quotidiana, è che durante l'attività sportiva nessuno è diverso, ma tutti sono uguali. Semplificando: fare regolarmente attività fisica è una pratica per vivere meglio... ma in realtà l'argomento è molto complesso e chi ne ha fatto materia di studio e di lavoro, sa che l'attività fisica produce effetti che sono dovuti a meccanismi di adattamento neuro-muscolari, endocrini, biologici, biochimici, cardiovascolari.L’obiettivo principale, nel soggetto preso in esame, sarà ricercare ed ottenere un lifestyle ideale ovvero, favorevoli condizioni di vita, di benessere fisico e condurlo verso l’incremento delle capacità condizionali e coordinative. Indubbiamente, essendo stato un maratoneta, farò leva sulla mia passione, essere un buon modello da imitare affinché venga conseguito il miglior risultato possibile.Nello specifico, lo studio che mi accingo a relazionare, evidenzierà i seguenti aspetti principali:1) Valutazione di salute pre-partecipazione a programmi di esercizio fisico;2) Valutazione pre-esercizio;3) Valutazione delle componenti della fitness relative allo stato di salute ed interpretazione dei dati;4) Periodizzazione suddivisa in “generale” e “speciale”. Il lavoro si concluderà con un’analisi degli incrementi della performance muscolare e neuromuscolare.

In generaleA differenza dei metodi quali, la ricerca d'archivio e le interviste, la ricerca sul campo permette all’allenatore di fornire un nuovo punto di vista, far emergere degli aspetti originali e innovativi, approfondire argomenti ancora poco conosciuti ma di grande interesse attuale. Essere di ausilio per l’attività professionale di molti addetti ai lavori quali medici con specializzazione in medicina dello sport, ma anche pediatri e geriatri, specialisti, esperti e professionisti del movimento, laureati in scienze del movimento tra questi, in quanto, sovente prescrittori di esercizio fisico, ideatori e poi sviluppatori di programmi di allenamento o di attività motorie, mirate per diverse categorie di atleti normodotati e disabili, di differenti fasce d’età e abilità. I

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IntroduzioneAlla base di questo lavoro vi è la necessità di somministrare l’esercizio fisico ad un atleta disabile (T/F 46) attraverso un’acquisizione di dati esclusivamente sul campo affinché possa essere considerato, come fattore determinante nello svolgimento regolare dell’attività fisica, anche la spesa economica, laddove fosse strumentalmente possibile, necessaria per lo svolgimento dell’attività stessa. L’atleta preso in esame, ha 72 anni, all’età di 14 anni e 6 mesi subisce un evento traumatico che determinerà l’amputazione del braccio dx. Tale evento, sebbene occorso in età giovanissima ha scaturito nel soggetto in esame, un forte desiderio di integrazione sociale infatti, si è da subito cimentato nel tennis da tavolo (età 15-16 anni) e successivamente, amatorialmente, nel calcio e tennis fino all’età di 45 anni. In seguito ha svolto ciclismo ed equitazione per circa un anno e all’età di 60 anni, si è iscritto alla FISPES classificato nella categoria T/F 46, svolgendo competizioni nei 60mt -100mt - 200mt piani con personali rispettivamente 8”,40 – 15”,2 – 33”,1 e brevi parentesi anche nel getto del peso e lancio del disco.

A seguito di diversi infortuni, in particolare al bicipite femorale dx, probabilmente anche dovuti ad una erronea periodizzazione, sotto la mia guida, si è decisi di eseguire lo switch da un’attività prevalentemente alattacida a quella aerobica; considerata la fascia d’età, ci si è concentrati ad incrementare la fitness neuromuscolare, al fine di attuare tutte le strategie tendenti, a contrastare l’inevitabile processo della “sarcopenia” ovvero, la perdita degenerativa di massa muscolare e di forza risultante dall’invecchiamento che ricordiamolo, sviluppa un decremento della massa muscolare pari all’8% ogni decade, con tutte le conseguenze ad essa collegate come ad esempio la perdita di resistenza, scarso equilibrio, andatura rallentata, etc., attraverso la somministrazione di esercizio fisico (EF) di tipo HIIT ed esercizi multiarticolari che enfatizzino la “fitness muscolare” relativamente alla forza muscolare, alla resistenza e alla potenza, attraverso l’utilizzo di attrezzature con resistenze da vincere.

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È oramai noto e consolidato che i risultati di vari studi sull’interval training ad alta intensità (HIIT) e sullo sprint interval training (SIT), promuovono miglioramenti nei parametri cardiorespiratori, nei biomarker cardiometabolici e in altre variabili fisiologiche legate alla salute, se la loro somministrazione avviene con modalità che includono la ripetizione di intervalli brevi di vigorosa intensità alternati a periodi di lavoro aerobico di durata uguale o più lunga a un’intensità leggera o moderata. Per la somministrazione del lavoro fisico, è stata effettuata una valutazione dello stato di salute pre-partecipazione in un contesto, chiaramente, non clinico, con test che mirino a misurare le capacita motorie (condizionali/coordinative). 1. misurazioni della fitness cardiorespiratoria (test di Cooper); 2. misurazioni della fitness muscolare (forza muscolare) attraverso squat test; 3. misurazione della flessibilità attraverso seat and reach test.

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Successivamente, è stato prescritto l’esercizio fisico, un programma di allenamento progettato per raggiungere gli obiettivi di incremento delle capacità aerobiche per competizioni sui 5000mt e 10km su strada, seguendo il principio/metodo FITT-VP, ovvero:Frequenza (quanto spesso);Intensità (quanto impegnativo);Tempo (per quanto tempo e quanto lungo);Tipo (modalità);Volume totale (quantità complessiva);Progressione (maniera con cui si cresce). In generale, la componente delle singole sessioni di esercizio fisico prevederanno quattro fasi: Riscaldamento: consistente in un minimo di 15-20 minuti di attività a bassa-media intensità affinché il corpo si adatti e si prepari alle esigenze fisiologiche, biomeccaniche e bioenergetiche del condizionamento. Condizionamento: saranno gli esercizi aerobici, contro resistenza e di flessibilità.Defaticamento: consistente in un minimo di 10-15 minuti di attività di resistenza aerobico-muscolare di bassa e media intensità affinché vi sia un graduale recupero della frequenza cardiaca (FC), pressione arteriosa (PA) e la rimozione dei prodotti metabolici di scarto.Allungamento come fase conclusiva del defaticamento: con i muscoli riscaldati permetterà di raggiungere la massima ampiezza di movimento.

Si premette che la periodizzazione è stata sviluppata su un macrociclo di lavoro trimestrale suddiviso in “introduttivo”, “fondamentale” e “specifico”. Nel primo periodo sono stati svolti lavori prevalentemente di richiamo neuromuscolare in forma aerobica e di flessibilità; Nel secondo periodo di graduale aumento dei substrati energetici a componente lipidica mentre, nel terzo periodo (attuale) con la stimolazione del metabolismo aerobico dei carboidrati, utilizzando come mezzo di allenamento lavori di potenza aerobica. Per scelte dettate dall’esigenza di relazionare nel periodo di tirocinio (26 ore), il tirocinante discuterà del periodo specifico (14 settembre - 17 ottobre 2024).

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Nel periodo specifico, il lavoro svolto, ha avuto come focus, l’incremento delle capacità aerobiche al fine di un significativo incremento della componente cardiorespiratoria, metabolica e capilarizzazione periferica. Nel dettaglio, è stato fatto un lavoro di tipo HITT a settimana⁻¹ alternato ad un lavoro di potenza aerobica (ripetizioni da 1500mt) a settimana⁻¹, intervallati da un lavoro a settimana⁻¹ di corsa estensiva di 10-13 km e due lavori a settimana⁻¹ di corsa rigenerante di 6-7km unitamente a quest’ultimo lavoro, è stato incluso anche un lavoro di miglioramanto delle capacità coordinative affinché, venisse sempre compensato lo sbilanciamento dovuto all’amputazione dell’arto superiore dx. Nel mesociclo di lavoro specifico, sono stati inclusi due richiami di forza resistente di cui uno in forma isometrica/controresistenza e l’altro, con serie di salite medie da 200mt e 300mt al 6-8%. Al termine di ogni lavoro, è stato eseguito un adeguato defaticamento con stretching statico e dinamico e brevi allunghi tecnici da 60-80 mt.

I risultati dei test sono stati raccolti in apposite schede:Scheda per la verifica d'ingresso;Scheda per la verifica intermedia;Sheda per la verifica finale.

costante rapporto diretto con l’atleta attuando strategicamente una continua comunicazione e richiesta di feedback, al fine di alimentare costante empatia.

Si ringrazia la FISPES e tutti i loro docenti per i grandi valori umani e professionali manifestati in occasione della frequenza del corso di 1° livello (Bari 2024)

Dott. Vito SARDELLA