Want to make interactive content? It’s easy in Genially!

Over 30 million people build interactive content in Genially.

Check out what others have designed:

Transcript

START

Come nascono i cartoni

dalle origini a oggi

la fabbrica dei sogni

Welcome to

Il PRASSINOSCOPIO E LA NASCITA DELL'ANIMAZIONE

Chi l'ha inventato?
Come funziona?
E dopo?

Sulla superficie interna del tamburo cilindrico erano disposte una serie di immagini, rappresentanti le fasi successive del movimento di una figura singola.

All’interno c'era un prisma le cui facce erano costituite da specchi.

Il prassinoscopio era costituito da un tamburo cilindrico provvisto di una serie di fenditure sulla faccia superiore.

Ruotando rapidamente il tamburo, attraverso le fenditure si osservava la sovrapposizione delle immagini riflesse da ogni specchio con la conseguente impressione di movimento.

come funziona?

Émile reynaud (1844-1918)

A Émile Reynaud si deve una pagina ricca e appassionante della storia del precinema e delle ricerche sulla riproduzione dell'immagine in movimento che precedettero l'invenzione dei fratelli Lumière. Appassionato di meccanica di precisione, di disegno e di fotografia, condusse molti importanti studi e realizzò diversi progetti, tra cui il prassinoscopio (1877). Elaborò un nuovo concetto di spettacolo, non più legato all'osservazione della natura o alla rappresentazione teatrale, ma alla produzione tecnica dell'immagine e alla sua proiezione pubblica.

Sarà proprio Reynaud a creare nel 1892, col suo Teatro ottico, che era una variazione e un miglioramento del Prassinoscopio, i primi disegni animati, che chiamò Pantomimes lumineuses ("pantomine luminose") piccole storie divertenti con personaggi della vita quotidiana o della commedia dell'arte, come Pierrot, Arlecchino, Colombina.

+ INFO

Walter Elias Disney

«Spero soltanto che non ci si dimentichi di una cosa. Che tutto è cominciato da un topo.»

buona visione!

Walter Elias disney

Walter Elias Disney nasce a Chicago nel 1905, in una piccola fattoria del Missouri. Già a sette anni vende i suoi schizzi ai vicini, mostrando doti fuori dal comune. La svolta a diciotto anni, quando si trasferisce ad Hollywood con il fratello Roy, in cerca di fortuna. In pochi anni riesce a raggiungere il successo con la serie di storie dedicate a Mickey Mouse, con la quale realizza poi tra mille difficoltà il primo cartone animato sonoro, nel 1928. Nel 1929 crea la Walt Disney Entreprises. Da qui in poi si susseguono nuove produzioni, fino alla realizzazione del primo lungometraggio d’animazione Biancaneve e i sette nani (1937).

abroad

l'anime giapponese

LO STUDIO GHIBLI

Lo Studio Ghibli nasce in Giappone il 15 giugno 1985 grazie agli animatori Hayao Miyazaki e Isaho Takahata. L'obiettivo dei due animatori giapponesi era quello di realizzare progetti e opere di alta qualità «in grado di immergere lo spettatore in profondità nella mente umana, e di trasmettergli in modo realistico le gioie e i dolori della vita».E ci riuscirono, a partire dal primo lungometraggio Nausicaa della Valle del vento fino al vincitore del Premio Oscar 2023 Il ragazzo e l'airone.

Lo Studio Ghibli

Mickey Mouse e Walt Disney

Il prassinoscopio e la nascita del cartone animato

TIMELINE

1877

1928-1929

1985

GRAZIE PER L'ATTENZIONE

Come già detto, il passo successivo fu il Théâtre optique (1888), vero e proprio capolavoro di R. che apportò una determinante innovazione: utilizzava, cioè, una banda flessibile, continua e illimitata (di un materiale detto cristalloide), su cui venivano dipinte le immagini separate (una sorta di anticipazione del cartone animato). La banda si muoveva su due bobine collocate in senso orizzontale sul piano principale. La proiezione sullo schermo delle cosiddette pantomime luminose avveniva grazie a un complicato sistema di specchi e fasci di luce che sfruttava l'azione di due lanterne magiche, rispettivamente per le immagini semoventi e per lo sfondo.

Per saperne di più...

Il nome dello studio di animazione si rifà al Ghibli, vento caldo tipico del deserto proveniente da sud-est. Fu Hayao Miyazaki, appassionato di aviazione, a scegliere il nome: infatti "Ghibli" era il soprannome del Caproni Ca.309, aereo della Regia Aeronautica concepito per operare in Nordafrica con l'aviazione coloniale. Miyazaki voleva indicare l'entusiasmo e la determinazione nel creare qualcosa di nuovo e sensazionale nel mondo dell'animazione giapponese.

Curiosità