Giacomo Leopardi: storia di un'anima
Cristina Pietra
Created on September 15, 2024
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Transcript
Questo affannoso e travagliato sonnoche noi vita nomiam, come sopportiPepoli mio? Di che speranze il corevai sopportando? In che pensieri, in quantoo gioconde o moleste opre dispensil'ozio che ti lasciar gli avi remotigrave retaggio faticoso? E' tutta in ogni umano stato, ozio la vita,se quell'oprar, quel procurar che a degnoobbietto non intende, o che all'intentogiunger mai non potria, ben si convieneozioso nomar. [...]"
(G. Leopardi, Al conte Carlo Pepoli, 1826)
Giacomo Leopardi
Torna a Recanati dove scrive le Operette morali
1822
1821
- Primo tentativo di fuga da Recanati.
- Seconda conversione: dal BELLO al VERO.
1819
Inizia la corrispondenza con Pietro Giordani
1817
- Prima conversione: dall'ERUDIZIONE al BELLO.
- Interviene nella polemica tra Classicismo e Romanticismo.
1816
Inizia il suo periodo di "sette anni studio matto e disperatissimo"
1812
Viene affidato a precettori privati, fin quando il padre si accorge che questi non avevano più nulla da insegnargli
fino al 1812
Nasce a Recanati, piccolo centro dello Stato pontificio, primogenito di dieci fratelli
19 giugno 1798
Giacomo Leopardi
STORIA DI UN'ANIMA
Parte per Romacon il consenso paterno
1823-24
Intensifica la scrittura dello Zibaldone
1818
Gli stralci qui presenti sono tratti da: Leopardi di Iris Origo, Castelvecchi, 2015
Morte di Leopardi.
14 giugno 1837
Si trasferisce a Napoli
1833
Ritorna a Firenze.
1830
Ultimo soggiorno a Recanati
1828-30
soggiorno a Pisa
1828
1827-28
Torna a Recanati
1826
Viaggio a Milano, facendo tappa a Bologna
1825-26
Giacomo Leopardi
STORIA DI UN'ANIMA
Viaggio a Firenze, dove incontra per la prima volta Antonio Ranieri
Zibaldone, I, pp. 161-162
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1818-1822
In questo periodo compone le Canzoni che verranno pubblicate a Bologna nel 1824 e i primi idilli: L'infinito, La sera del dì di festa, Alla luna, Il sogno, La vita solitaria. Questi saranno pubblicati nel 1826 sempre a Bologna,Saranno i primi due nuclei dei Canti.
Epistolario, I, 30 aprile 1817
Il 1° novembre si trasferisce a Pisa per superare l'inverno in un clima più mite rispetto a Firenze. A Pisa Leopardi trascorre il periodo più felice e sereno della sua vita: sente rinascere in sè quel sentimento poetico che si tradue immediatamente nella ripresa della poesia. Nascono i Canti pisano-recanatesi.
PISA
In questo periodo la vita in famiglia si faceva sempre più tesa: supplicava le sue conoscenze di trovargli un impego ovunque, ma fuori da Recanati.Si intensifica quel "colloquio con me stesso, perchè gli altri sono di verso parere" che sarà lo Zibaldone: 3618 pagine in sette taccuini, scritto tra il luglio del 1817 e il 4 dicembre 1832. Gli appunti si infoltiscono nel 1820-21, sono pochi durante il soggiorno a Roma , ma riprendono al suo ritorno a Recanati: sarà il materiale per lo Operette morali.
Lo Zibaldone
I suoi genitori sono il conte Monaldo, scrittore raffinato ma di idee rivoluzionarie, e Adelaide dei marchesi di Antici, incapace di un vero legame affettivo con il figlio. Tra i fratelli sopravvissuti fu particolarmente legato a Carlo (1799-1878) e Paolina (1800-1869).
La famiglia
"La lettura per l'arte dello scrivere è come l'esperienza per l'arte di vivere ne mondo e di conoscere gli uomini e le cose" (Epistolario, III, 30 agosto 1825) : è un contatto con la vita, non attraverso l'esperienza diretta, ma attraverso la carta stampata.La biblioteca del padre diventerà il suo universo.
La biblioteca
L'editore milanese Antonio Fortunato Stella lo invita a dirigerev un'edizione di tutte le opere di Cicerone, ma il progetto non va in porto.Leopardi si trasferisce a Bologna dove accade che:- tre operette morali vengono pubblicate sulla rivista culturale fiorentina "Antologia", diretta da Giovan Pietro Viesseux;- prova un sentimento d'amore per la contessa Teresa Carniani Malvezzi;- frequenta molti letterati bolognesi, tra cui Carlo Pepoli.
MILANO E BOLOGNA
Leopardi riesce per la prima volta nela sua vita ad uscire da Recanati con il consenso paterno: sarà ospite dello zio matero, Carlo Antici.Ma il suo soggiorno nella capitale ponitifica si rivela una grande delusione.
Roma
Scrive a Vincenzo Monti, all'abate Angelo Mai e all'abate Pietro Giordani che di lui dice: "Mi diletta pensare che nel Novecento il conte Leopardi (che già amo) sarà numerato tra' primi che alla patria recuperarono il male perduto suo onore".Leopardi aveva trovato un amico!Sempre nel 1817 conosce per la prima volta l'amore: lei è Gelrtrude Cassi Lazzari, una cugina del padre. Questo innamoramento viene vissuto da Leopardi nella sua interiorità.
Amicizia e amore
Leopardi desiderava tantissimo mettersi in contatto con i più noti scrittori italiani dell'epoca: essere conosciuto da loro ed entrare nel mondo letterario era l'unica strada che porta alla celebrità, anzi alla vita!
Leopardi si trasferisce a Firenze dove conosce e frequenta Viesseux e molti altri intellettuali. Incontra anche Manzoni,Compone altre due Operette morali (Dialogo di Plotino e Porfirio e Il Copernico) che entreranno nell'edizione postuma del 1845.
FIRENZE
Le Operette morali
Gli anni da 1823 al 1828 coincidono con il "silenzio poetico": anni in cui abbandona la composizione in versi per dedicarsi a questi dialoghi filosofico-satirici che saranno pubblicati per la prima volta nel 1827.
Questo figlio dimostra fin dai primi anni una straordinaria intelligenza ed un particolare desiderio di conoscere. Godendo della gioisa compagnia del fratello Carlo e della sorella Paolina, detta Pilla, è l'animatore dei giochi e di storie raccontate e sceneggiate, in casa e in giardino.
L'infanzia
Il 1819
Leopardi nel 1819 progetta di fuggire da Recanati, ma fallisce. Questa delusione coincide con un attacco tanto grave di oftalmia da fargli temere di rimanere cieco: ciò lo precipita in una crisi spirituale a cui Leopardi si riferisce sempre come al periodo della sua "conversione filosofica".La prima conseguenza di questa conversione è l'infelicità più grigia che avesse mai vissuto tanto che per molti mesi rimane chiuso in una solitudine desolata.