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¡Viva la vida!Pino Cacucci

Eleonora Pater 5i

TITOLO: ¡Viva la vida!AUTORE: Pino CacucciDATA DI USCITA: 15 gennaio 2014PAGINE: 80

Pino Cacucci è uno scrittore italiano con una profonda connessione con la cultura messicana.Il romanzo è scritto in prima persona come se fosse un diario della stessa Frida Kahlo, raccontando la sua vita e di come sia diventata una famosa pittrice messicana.Il libro inizia con la narrazzione dell’incidente avvenuto quando era giovane che le cambiò per sempre la vita, da lì iniziò a convivere con un dolore emotivo e fisico persistente.Vengono narrati successivamente episodi della sua infanzia e dei suoi amori, soprattutto Diego Rvera, noto pittore dell’ epoca.L’autore del libro racconta la storia di Fride Kahlo da due importanti punti di vista, quello artistico, per cui è estremamente famosa e quello psicologico, di come trasforma il dolore in una parte di lei.Fin da subito non stimava Diego Rivera come persona, ma solo come artista, dato che era conosciuto per non essere molto fedele come uomo, ma con il passare del tempo se ne innamora, amore disapprovato da tutti, per la grande differenza di età dei due.L’amore tra i due non è un amore sereno, la pittrice arriva anche al punto di odiarlo per i suoi comportamenti sbagliati.

La tematica principale del libro è la sofferenza, la sua vita gira tutta intorno al dolore; dopo l’incidente quasi fatale, che la rese disabile, la pittrice iniziò a dipingere, nonostante non potesse nemmeno alzarsi dal letto, fece installare uno specchio sul letto e dipinse se stessa, molteplici volte, sempre in scenari diversi, attraverso l’arte voleva trasmettere agli altri il suo dolore.Dopo l’incidente la pittrice vive con estrema passione ogni momento della sua vita e attraverso la sua arte riesce quasi a soffrire un pò meno.

Personalmente, questo libro mi ha colpita nel profondo, leggendolo sembrava di star sfogliando un diario di bordo della stessa Fride Kahlo, ha fatto scattare qualcosa in me, perchè le mie sofferenze non potranno mai essere paragonate alle sue e di trovare la forza perchè viva la vida!.Tra le tante frasi, questa è quella che mi ha particolarmente colpita:“Le cicatrici sono i segni che la vita lascia su di noi, a volte visibili e a volte nascoste nel profondo dell’ anima”

Nel libro, inoltre, vengono citate alcune opere di Frida Kahlo come "Il cervo ferito" che ho analizzato.

The wounded deer

AUTORE: Frida KahloANNO: 1946MISURE: 22,4x30 cmTECNICA: Olio su tela

Analisi

Il cervo rappresenta la forza vitale ferita, mentre le frecce ricordano le continue sofferenze che la pittrice dovette affrontare. Nonostante il dolore evidente, il suo volto rimane impassibile, probabilmente in segno della sua capacità di resistere. Lo sfondo, con alberi spogli e il cielo minaccioso, intensifica il senso di isolamento e tristezza.L'opera riflette il linguaggio visivo tipico di Frida Kahlo, in cui elementi di surrealismo si fondono con riferimenti alla mitologia messicana e alla natura.

"Il cervo ferito” è un dipinto realizzato da Frida Kahlo nel 1946, un'opera che riflette il dolore fisico e psicologico della pittrice. Nel quadro, la pittrice si rappresenta con la testa su un corpo di cervo trafitto da frecce, in un bosco. Questa scena trasmette una profonda sofferenza, derivante dalle sue vicende personali, inclusi i problemi di salute e i traumi psicologici.