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SETTIMA ARTE

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IL CINEMA
STANLEY KUBRICK

OLTRE LA PELLICOLA

L' Arancia meccanica

L'Arancia meccanica è un film del 1971, diretto dal famoso regista Stanley Kubrick, basato sull'omonimo romanzo di Anthony Burgess del 1962. Ambientato in un futuro distopico il film è incentrato sul protagonista Alex DeLarge, un giovane sadico che ama la violenza, lo stupro e la musica di Beethoven.Egli è il capo di una banda di delinquenti chiamati "drughi" , i quali si riunivano per fare atti di violenza e bere un miscuglio di latte e droga chiamato "Latte+" al Korova Milk Bar. Alex in una mancata rapina viene arrestato e condannato a 14 anni di carcere, che non dovrà scontare per l'introduzione di una presunta "cura" chiamata "Cura Ludovico" sperimentata per la prima volta su di lui e con lo scopo di curare la sua sadicità.La cura funziona e permette ad Alex il libero arbitrio. Ciò però non ha cambiato la sua morale, gli ha solo impedito di fare violenza e di difendersi.

BIOGRAFIA del regista...

Stanley Kubrick (1928-1999) è stato uno dei registi più influenti e innovativi della storia del cinema. Conosciuto per la sua meticolosa attenzione ai dettagli, il suo stile visivo unico e il modo in cui trattava temi complessi, Kubrick ha realizzato una serie di film considerati pietre miliari del cinema. Nasce il 26 luglio 1928 a New York, nel Bronx, in una famiglia ebrea di origine austriaca e polacca. Durante la sua infanzia, Kubrick sviluppò un forte interesse per la fotografia. Suo padre, un medico, gli regalò una macchina fotografica quando aveva circa 13 anni, e Kubrick iniziò a scattare foto per il giornale scolastico. A 17 anni, diventa fotografo per la rivista Look , dove lavora per alcuni anni. Questo background nella fotografia ha avuto una grande influenza sulla sua estetica visiva come regista.

CAST PRINCIPALe

Warren Clarke
Adrienne Corri
Aubrey Morris
Patrick Magee
James Marcus
Malcolm McDowell

scena iniziale

IL LATTE PIù...

Nella scena iniziale del film ci viene presentata una delle scene più iconiche, ovvero Alex (il protagonista) e i Drughi si trovano al korovamilk bar a bere il latte più. In questa scena il latte rappresenta la giovinezza e un atteggiamento infantile, questo "latte più" contiene droghe simbolo di una generazioni con vizi incontrollabili. Il colore bianco nella scena prevale molto e simboleggia purezza ma anche malattia perché è un bianco senza sentimento, come un camice. Qui ci viene rivelato il vero obbiettivo dei drughi ovvero l'ultraviolenza, infatti, loro girano per Londra compiendo atti violenti, infatti il film vuole analizzare visceralmente il perché l'uomo cerca di privare ogni tipo di violenza

LA CURA LUDOVICO

La cura Ludovico è un trattamento con cui si induce il paziente (attraverso la visione di immagini e scene violente), a non ripetere più le azioni delittuose di cui si era già macchiato...

Il principio della cura Ludovico è quello di mettere il detenuto nelle condizioni di subire passivamente un input che vada ad annullare la propensione per la violenza, ricevendo una scarica di essa, provocandogli senso di nausea. Per quanto questa idea di “cura” sia in parte una polemica ad un sistema carcerario, essa affonda la sua intima e corrotta essenza in una delle più antiche e gloriose espressioni del pensiero occidentale, il teatro greco, e in particolare la tragedia. Come nella tragedia, il paziente che si sottopone a questa terapia all’avanguardia dovrebbe uscirne come un cittadino modello, si tratta di un ideale potenzialmente buono, ma profondamente distorto da un terribile strumento per portarlo a compimento. Il Leitmotiv che lega la tragedia alla cura di Alex è sempre il concetto di educare a superare la violenza con immagini di violenza, ma è proprio su questo piano che si evidenziano le differenze tra progetto nobile e derivato pessimo.

Se l’uomo greco assisteva ad una rappresentazione seduto a teatro con i suoi concittadini, rimanendo sempre libero di reagire in modo personale ed intimo alle scene che vedeva, per Alex non c’è modo di esercitare la propria volontà nel momento della cura. Legato in una camicia di forza e costretto a tenere gli occhi aperti, il paziente è obbligato ad assistere passivo suo malgrado, per quanto siano forti le sua urla e prepotente il suo malessere fisico. Una sofferenza che trova la sua ragion d’essere anche nella musica, la Nona Sinfonia di Beethoven, che viene utilizzata per accompagnare sequenze di violenza viste da Alex.

Per Alex questo rappresenta il “fattore punitivo”, in quanto lui stesso ha una profonda passione per Beethoven. La musica classica è volutamente in contrasto con le barbarie del personaggio, ed è proprio questo un aspetto che ben riassume la personalità di Alex. Vestito di un puro bianco, a richiamo di innocenza, si aggirava di notte come un dispensatore di distruzione, odio e morte trovando per contrasto linfa vitale nell’Inno alla Gioia, che esorta all’amore e alla concordia tra i popoli. Possiamo fare un parallelismo tra lo sfogo di Alex che trovava nella musica ed una malata catarsi.

Ormai il valore positivo della catarsi destritta da Aristotele viene meno per lasciare il posto ad un effetto simile ma con esito contrario: Alex subisce un sovraccaricamento di “ultra-violenza” senza che ci sia possibilità di sfogarla e quindi superarla. Un uomo senza violenza non è un uomo guarito, ma semplicemente un uomo privato della sua natura, ed è qui che troviamo il principio sbagliato della cura, poichè un uomo se privato della sua natura non sarà mai libero. Alex nel finale del film cerca sollievo nella morte, lanciandosi dal sesto piano, egli non muore, ma gli effetti della Cura Ludovico svaniscono, ed è qui che dopo aver stipulato un patto con il Ministro degli Interni, gli sentiamo pronunciare una frase che sconvolge totalmente la situazione.“Ero guarito. Eccome”.

la filosofia dell'arancia meccanica...

dL'opera a partire dal romanzo di Burgess del 1962, ci fa riflettere condizionamento sociale sia negativo ovvero quello che alex il capo drugo esercita sui suoi compagni, e "positivo" almeno superficialmente sul come la società desiderosa di ordine rischia di sacrificare l'autenticità degli individui, e il loro modo di essere, suggerendo che la morale deve partire da dentro e non può essere imposta, altrimenti si avra un cane che resta buono solo fin qundo si ha il bastone. Parlando dell'aspetto violento, la pelliccola trova il suo modo di esprimersi in essa, esercizzando la voglia di farla in cui la guarda come sosteneva Platone. E spiega come la repressione di essa non la risolve ma l'amplifica creando anche il fascino del proibibito.

La direzione artistica e l'impronta di kubrick....

La direzione artistica di "Arancia meccanica" (1971), diretto da Stanley Kubrick, è un elemento chiave che contribuisce all'impatto visivo e tematico del film. Kubrick, noto per il suo occhio per i dettagli, ha collaborato con il designer di produzione Ken Adam e il costumista Milena Canonero per creare un'atmosfera distintiva.Estetica e Design Architettura e Ambienti: Gli spazi nel film, come il “Korova Milkbar”, sono caratterizzati da un design futuristico e surreale, che riflette la distopia della società rappresentata. Gli ambienti sono spesso in contrasto tra loro, con spazi opprimenti e altri più aperti.Colori e Luci: La palette cromatica è vibrante e spesso intensa, con forti contrasti che evidenziano le emozioni e l’azione. L'uso del bianco e nero in alcune scene contribuisce a dare un tono più drammatico. Costumi: I costumi dei protagonisti, in particolare quelli di Alex e dei suoi "drughi", sono iconici. L'uniforme con i pantaloni bianchi, le camicie nere e i dettagli come il bastone e il trucco degli occhi, creano un'immagine memorabile che rappresenta l’innocenza e la violenza. Tematiche La direzione artistica non solo crea un'estetica accattivante, ma serve anche a sottolineare le tematiche del film, come la violenza, la libertà e il controllo. Gli elementi visivi lavorano in sinergia con la colonna sonora e il montaggio per evocare una reazione emotiva e riflessioni più profonde. InfluenzaIl film ha avuto un impatto duraturo sulla cultura pop, con la sua estetica distintiva che continua a influenzare cinema, moda e arte visiva. La direzione artistica di "Arancia meccanica" è stata fondamentale nel creare un’opera che, sebbene controversa, è considerata un classico della storia del cinema.

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Adrienne Corri:Signora Alexander

Adrienne Corri è la signora Alexander, moglie dello scrittore da cui la villa viene assalita dai drughi. Quest'ultima verrà abusata sessualmente dalla banda e morirà a causa delle violenze subite.

Aubrey Morris:Deltoid

Aubrey Morris interpreta Deltoid, l'ispettore giudiziario minorile che seguirà il caso di Alex e che gli proibisce a non commettere altri reati. Quando il ragazzo viene arrestato, quest'ultimo gli sputerà in faccia in segno di fallimento personale che non può accettare.

Warren Clarke:Dim

Warren Clarke interpreta Dim, un ragazzo sadico e ingenuo, uno dei componenti della banda dei drughi. Viene ripetutamente umiliato da Alex davanti agli amici, venendo picchiato con il bastone e ferito alla mano. Durante la cura di Alex, Dim diventa un poliziotto che si vendicherà per tutte le umiliazioni subite da quest'ultimo.

James Marcus:Georgie Boy

James Marcus è Georgie Boy, fa parte della banda dei drughi ed è colui che contesta la leadership di Alex, supportato da Dim. Viene punito insieme a Dim da Alex, che li getta e li assale in un laghetto artificiale. Durante la cura di Alex, anche lui diventa poliziotto insieme a Dim, e in seguito si vendicheranno dalle violenze subite da quest'ultimo.

Patrick Magee:Frank Alexander

Patrick Magee interpreta lo scrittore Frank Alexander, il proprietario della villa assaltata dalla dai drughi. Dopo aver subito le violenze dai drughi, finisce in sedie a rotelle. Si vendicherà di Alex in una notte di pioggia, in cui quest'ultimo, stanco senza e forze, finisce a casa dello scrittore per chiedere riparo.

Malcolm McDowell:Alex DeLarge

Malcolm McDowell è il protagonista Alex DeLarge, un giovane colto e leader della banda dei drughi, che adora la violenza e la musica di Beethoven, e che viene usato come cavia per testare la cura di Ludovico.