Giotto
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Transcript
BIOGRAFIA
GIOTTO
Cacciata di Gioacchino dal Tempio
Aurora Bringhen e Anita Pernettaz
4A LSU
Giotto di Bondone (1267-1337) fu un pittore e architetto italiano che rivoluzionò l'arte medievale con il suo realismo e la sua innovazione. Nato a Colle di Vespignano vicino a Firenze tra l'anno 1266 e l'anno 1267, fu scoperto da Cimabue, che lo portò a Firenze per diventare suo allievo. Giotto è famoso per aver introdotto nuove tecniche pittoriche, come l'uso della prospettiva e del chiaroscuro, che conferirono maggiore profondità e naturalezza alle sue opere. Oltre alla pittura, Giotto lavorò come architetto e ingegnere, contribuendo a importanti progetti nella sua città natale e altrove. La sua carriera e il suo stile hanno avuto un impatto duraturo, segnando il passaggio dal Medioevo al Rinascimento e influenzando molti artisti successivi. Morì a Firenze nel 1337.
LEGGENDA
BIOGRAFIA
- Uso del colore e della luce: L'arte bizantina era caratterizzata da colori vivaci e dall'uso dell'oro per creare un effetto di sacralità e luminosità. Giotto, pur rendendo le sue figure più naturali, conserva questa tradizione cromatica, soprattutto negli sfondi dorati e negli abiti dei personaggi.
- Spiritualità e ieraticità: Molti dei soggetti sacri nelle opere di Giotto mantengono la solennità e la rigidità tipica dell'arte bizantina, soprattutto nelle raffigurazioni di figure divine come Cristo e la Madonna.
- Influenza dei mosaici bizantini: I mosaici bizantini, con la loro monumentalità e stilizzazione, ispirano le composizioni di Giotto, che spesso si rifà a queste tecniche nelle sue scene sacre, soprattutto negli affreschi della Cappella degli Scrovegni.
RIFERIMENTI DELL’ARTE BIZANTINA NELLE OPERE DI GIOTTO
Giotto fu un maestro di una nuova arte pittorica grazie all'adozione di diverse novità:
- l’utilizzo della prospettiva intuitiva negli edifici,
- l’attribuzione ai suoi personaggi di diverse posture e di diverse espressioni,
- la restituzione del senso di profondità tramite il chiaroscuro.
CARATTERISTICHE PECULIARI E INNOVAZIONI INTRODOTTE DA GIOTTO:
Info
- Autore: Giotto di Bondone
- Data: 1303 - 1305 circa
- Tecnica di realizzazione: affresco
- Dimensione: 200 x 185 cm
- Collocazione: cappella degli Scrovegni, Padova
- Descrizione opera:
CACCIATA DI GIOACCHINO DAL TEMPIO
Nella Cacciata di Gioacchino dal Tempio, Giotto introduce un uso innovativo dello spazio e della geometria, rompendo con lo stile bizantino. Anche se la prospettiva lineare non è ancora sviluppata, egli crea un senso di profondità utilizzando l'architettura del tempio con colonne e archi. Questi elementi geometrici, insieme alla sovrapposizione delle figure, suggeriscono tridimensionalità.Elementi principali:
- Architettura geometrica: Colonne e archi regolari danno stabilità alla scena, creando un senso di spazio sacro.
- Posizionamento delle figure: Gioacchino, inclinato e isolato, suggerisce il suo allontanamento, mentre il sacerdote al centro domina la scena con il gesto di esclusione.
- Volume delle figure: Giotto utilizza ombre e pieghe nei vestiti per dare tridimensionalità ai corpi, rendendoli più realistici e presenti nello spazio.
DETTAGLI DELL’AFFRESCO DAL PUNTO DI VISTA GEOMETRICO
Dal punto di vista visivo, l'affresco della Cacciata di Gioacchino dal Tempio di Giotto presenta diversi elementi distintivi che riflettono un'evoluzione rispetto alla tradizione bizantina: Composizione delle figure
- Gioacchino: È rappresentato in modo prominente in primo piano, con un'inclinazione e una postura che suggeriscono il suo movimento verso l'esterno. Questo posizionamento crea un contrasto visivo con le figure più arretrate e aumenta il senso di isolamento.
- Sacerdote e figure circostanti: Il sacerdote, al centro della scena, con il braccio teso, guida visivamente l'attenzione verso Gioacchino. Le figure intorno a lui sono disposte in modo da creare un movimento dinamico e drammatico, accentuando l'espulsione.
- Colori: Giotto utilizza colori vivaci ma equilibrati per differenziare le figure e l'architettura. I toni degli abiti e dello sfondo sono gestiti per mantenere una coerenza visiva e per enfatizzare il dramma della scena.
- Luce: La luce è utilizzata per accentuare la tridimensionalità delle figure e per dirigere l'attenzione verso i punti focali della scena, come il gesto del sacerdote e l’espressione di Gioacchino.
DETTAGLI DELL’AFFRESCO DAL PUNTO DI VISTA VISIVO
La leggenda narra che quando portava a pascolare il gregge, spinto dalla passione per l'arte, si dilettava a disegnare sulle pietre e sulla terra tutto ciò che la natura e la fantasia gli suggerivano. Un giorno un famoso pittore di nome Cimabue, camminando per le campagne di Firenze, incontrò Giotto che, mentre lasciava pascolare le pecore, disegnava una di queste su una pietra liscia aiutandosi con un sasso appuntito. Cimabue si fermò meravigliato e gli domandò se voleva diventare suo discepolo. Fu così che Giotto andò a Firenze ad imparare l'arte diventando più bravo del suo maestro.
LEGGENDA
La scena ripresa da Giotto rappresenta due scene distinte. A sinistra vi è la benedizione di un giovane. Invece, a destra vi è un anziano, Gioacchino, che non avendo avuto figli porta un agnello come sacrificio, ma egli viene mandato via da un sacerdote. Gioacchino ha un'espressione incredula e si vergogna per quanto sta succedendo. Sul fondo del dipinto viene rappresentato un pulpito con una scaletta. Con uno sguardo superficiale l'intera scena appare calma e serena, con più attenzione ci si accorge dello sguardo sdegnato del sacerdote nei confronti di Gioacchino.