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A questo pregetto hanno collaborato (in ordine alfabetico): Bollino Alice, Bonnì Alessia, Cioè Eleonora, Colangelo Giulia, De Carlo Loredana.

Recensione del libro "La Malora"

+iNFO sul libro

Principali temi trattati dall'autore:

  • movimento della resistenza italiana
  • condizioni di povertà nelle Langhe

La casa editrice "Enaudi Editore" decide di pubblicare per la prima volta questo romanzo nel 1954 nella collana dei "Gettoni", due anni dopo "I ventitré giorni della città di Alba".

Giuseppe "Beppe" Fenoglio è stato uno scrittore e partigiano italiano nato l'1 Marzo 1922 e morto a causa di un tumore ai bronchi il 18 Febbraio 1963

Informazioni sull'autore

Prima persona e linguaggio semplice

Linguaggio e narrazione

Denuncia delle ingiustizie

Tema

Di cosa parla?

Contextualization

La povertà dei contadini all'interno delle Langhe

L'intero romanzo è scritto in prima persona, utilizzando appositamente il punto di vista di Agostino per rendere il lettore un personaggio attivo all'interno della vicenda. Il linguaggio utilizzato da Fenoglio è molto crudo e diretto, arricchito da espressioni colloquiali e da un lessico colloquiale, formando così un registro basso e informale. All'interno del testo sono inoltre presenti espressioni dialettali che vanno a fornire un'ulteriore squarcio di realismo che caratterizza l'opera.

L'autore vuole denunciare la malora che predominava all'interno delle langhe, dove i contadini sono obbligati a lavorare in maniera disumana pur di raccogliere quei pochi prodotti che la terra offre loro, inseguendo un sogno quasi del tutto utopico per i contadini di essere loro stessi dei proprietari terrieri che, tuttavia, Agostino riesce a realizzare alla fine del libro.

Agostino Braida è un giovane contadino costretto a dover lavorare duramente come contadino per estinguere i debiti del padre deceduto

Trama

Il romanzo si conclude con la commovente scena della madre di Agostino che prega di poter 'chiudere' gli occhi ad Emilio prima di morire, pregando, inoltre, protezione per Agostino che, nell'arco di poco, si ritroverà solo. Questa preghiera viene udita per caso dal protagonista dopo essere tornato, finalmente, nella propria casa, lasciata da Stefano che, intanto, è andato a lavorare come garzone presso dei parenti.

In quella cascina, Agostino viene continuamente sfruttato nei campi ma incontra Fede, una giovane che ricambia il suo amore ma che, purtoppo, è costretta ad andare in matrimonio ad un uomo a cui era già stata promessa. Intanto, Emilio, ovvero il fratello minore, si ammala gravemente di tisi.

Dopo la morte del padre, Agostino è costretto a recarsi assieme alla famiglia presso Tobia Rabino, ovvero il padrone del suddetto. Il fratello Stefano parte per intraprendere la carriera militare per poi appropriarsi dell'eredità lasciata dal padre mentre Emilio, ovvero il fratello minore, su imposizione di un'insegnante, va ad istruirsi in un convento per estinguere il debito che il padre aveva con la donna.

Abbiamo deciso di utilizzare qust'immagine per modificare la copertina iniziale del libro poichè pensiamo possa rappresentare al meglio la condizione in cui i contadini dovevano vivere.

Copertina

  • Bollino Alice: Portavoce del gruppo
  • Bonnì Alessia: ricerca informazioni
  • Cioè Eleonora: elaborato scritto
  • Colangelo Giulia: ricerca immagini
  • De Carlo Loredana: assemblaggio informazioni
  • Telesca Antonello: spiegazione delle immagini

Si ringrazia per l'attenzione prestata

Ruoli (in ordine alfabetico)