Black Boys -COLLAGE -
Francesco Campello
Created on September 12, 2024
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Transcript
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1.BLACK BOYS
5.L'incidente
4. Il diversivo
3.caccia all'uomo
2. Nessuno ti dice come affrontare una perdita
L'incidente, che si ritiene causato da Moussa Mbaye, un uomo extracomunitario, segna un punto di svolta tragico nella vita di Alex e della sua famiglia. Lo scontro ha effetti devastanti: Alex cade in coma, suo padre perde la vita immediatamente, e sua madre rimane gravemente ferita, costretta a vivere su una sedia a rotelle con il volto irrimediabilmente sfregiato. Le cicatrici fisiche e psicologiche sono profonde e irreversibili, lasciando un vuoto incolmabile. La perdita del padre e l'invalidità della madre non solo stravolgono il loro equilibrio familiare, ma innescano in Alex un turbinio di emozioni difficili da gestire, che lo spingono verso un desiderio crescente di vendetta. Nonostante il dolore insopportabile e la sua stessa condizione, la madre di Alex continua a sostenerlo con una forza straordinaria, cercando di dargli stabilità e conforto, anche mentre lotta contro la propria sofferenza.
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6. MANIPOLAZIONE
7. IMMIGRAZIONE
8. L'AUTORE
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9. COMMENTO
L'unico obbiettivo che spinge Alex ad unirsi ai Black Boys, a vandalizzare scuole e picchiare anche un indifeso, a scrivere poster e slogan razzisti, gli stessi che poi Fenec distribuirà ai Black Boys per motivarli e che attaccheranno sulla scuola vandalizzata per spargere rabbia contro le etnie quanto più possibile, è uno ed uno solo: trovare Moussa Mbaye, farsi chiedere scusa per aver causato la morte di suo padre ed il cambio permanente della sua vita, fargliela pagare per avergli tolto una cosa così importante senza ricevere ripercussioni. Questa voglia di vendicare il padre, o di ricevere empatia da Moussa Mbaye, lo spinge infatti lungo il corso del libro ad esplorare Le Torri, zona molto malfamata e pericolosa, di mentire sia alla madre multiple volte riguardo dove uscisse, con chi, e a fare cosa, e anche a varie persone, nel tentativo di ricevere informazioni rilevanti a dove potesse trovare Moussa: ospedale, bar, giardini e per le strade. La convinzione che Moussa fosse il colpevole dell'incidente, inoltre, inculca nel ragazzo un pensiero fortemente razzista, ma non forte abbastanza, fortunatamente, da rimanere permanentemente nella testa del ragazzo, ed anzi che nel tempo va morendo, lasciando spazio ad un pensiero molto più sensato e normale. Non è questo però il caso di Teo, che invece rimane razzista e, di conseguenza, nei Black Boys fino a quando non viene aggredito da Scar in persona. Lì, ritrovandosi curato da un dottore di colore, forse il ragazzo allude ad un nuovo modo di pensarla sulle etnie, di una nuova visione più positiva su loro. Il giornale e le menzogne giovanili
L'odio verso Moussa Mbaye e la caccia
Spesso i giovani quando si trovano in situazioni che riconoscono come sbagliate ma da cui non si riescono a tirar fuori, come, nel caso del libro, situazioni in cui entrano a far parte solitamente in seguito a scelte affrettate e condizionate dalle forti emozioni tipiche dei ragazzi, tendono a mentire ai propri genitori o a chi di dovere, così da evitare conseguenti situazioni evidentemente più grandi di loro. Nel caso del libro, Alex viene portato a pensare che l’incidente, da cui scaturisce poi la morte del padre, sia stato causato da un uomo di colore. Alex perciò, preso da questo momento d’odio verso l’uomo, inizia questa vera e propria caccia all’uomo e viene portato dall’amico, Teo, ad entrare in questo gruppo politico razzista, in quanto gli viene promesso di completare la sua caccia. Il ragazzo riconoscendo la sbagliata situazione in cui si trova, si vergogna di se stesso e non riesce ad aprirsi con la madre.
Proprio per giustificare le numerose uscite con il gruppo politico, trova la scusa del giornale scolastico. Da questa azione si può dedurre come anche quando un ragazzo riconosce la pericolosa situazione in cui si è trovato, pur inconsapevolmente, deve essere comunque aiutato in quanto i giovani non sono abbastanza forti mentalmente da tirarsi fuori da determinati eventi.
Il giornale e le menzogne
Autore di "Black Boys"
GABRIELE CLIMA
Gabriele Clima è un autore e illustratore italiano nato nel 1967. Ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dove ha sviluppato il suo interesse per l'arte e la narrazione. Da sempre appassionato di comunicazione visiva e scritta, ha cominciato la sua carriera lavorando come illustratore, collaborando con diverse case editrici italiane e internazionali. Oltre alla sua carriera letteraria, Gabriele Clima è un grande sostenitore dell’educazione e della sensibilizzazione verso tematiche sociali. È noto per il suo impegno nella promozione della lettura tra i giovani, partecipando a numerosi incontri nelle scuole, festival letterari e biblioteche, dove discute di temi importanti come l'inclusione, la diversità e la tolleranza. Il suo lavoro è caratterizzato da un forte interesse per i temi psicologici e sociali, che affronta con uno sguardo empatico e diretto. Gabriele Clima è anche attivo sui social media e utilizza queste piattaforme per mantenere un dialogo costante con i suoi lettori e con il pubblico.
LA REAZIONE DI ALEX
Un trauma grave come la perdita di un padre, per un adulto, può causare vari problemi di vario tipo, che la persona si porterà sempre dietro, anche se poco, durante la vita. Ma per un ragazzo, di soli 16 anni, l'evento lascerà in lui una cicatrice indelebile, in tutto quello che farà e ogni quando lo farà. Il mancato aiuto per comprendere qualcosa che lui gli avrebbe dovuto spiegare, il mancato bilancio nel confrontarsi con la madre, sia per un consiglio o per una lezione di vita. Ed ovviamente questo vale anche per la madre del ragazzo.
È un evento che infatti cambia il ragazzo per sempre, e che inoltre, in questo caso per colpa della costante convinzione che la morte del padre sarebbe stata evitata se Moussa Mbaye quel giorno non si fosse distratto, lo porta a cercare furiosamente una vendetta, accecato dalla rabbia. Alex non riesce mai ad accettare la morte del padre durante il racconto, come è giusto che sia. Costantemente lo vede in sogni astratti e strani, ed in questi sogni i due parlano di vari argomenti, anch'essi non completamente chiari, che lasciano spazio libero all'interpretazione.
Con il passare del tempo, il ragazzo inizia persino ad allucinare, vedendo il padre anche da sveglio, e parlando con lui o ascoltandolo e guardandolo muoversi mentre ad occhi aperti. Nella fine del libro, il ragazzo, scoprendo che la colpa dell'incidente era del padre, e non riuscendo a scaricare la colpa e la rabbia che aveva riversato su Moussa Mbaye su di lui, decide di, a tal punto, non riversarla su nessuno.
- PROTAGONISTI: Alex, Teo, Madre di Alex
- ANTAGONISTI: Ferenc, Moussa Mbaye
BLACKBOYS
Alex, sedici anni, si unisce ai Black Boys, un gruppo giovanile violento. Il suo scopo è rintracciare l'uomo di colore che ritiene responsabile dell'incidente in cui ha perso la vita suo padre, per vendicarsi. I Black Boys sono disposti ad aiutarlo, ma in cambio Alex deve prendere parte alle loro spedizioni punitive. Durante una di queste azioni, la situazione sfugge di mano e un uomo finisce gravemente ferito in ospedale. Alex è sconvolto, soprattutto perché un testimone lo ha riconosciuto e su di lui si è aperta un'inchiesta. Prova quindi a lasciare i Black Boys, ma il capo del gruppo lo minaccia. Intrappolato tra le pressioni del gruppo e il peso di scelte sempre più difficili, Alex si ritrova intrappolato in una spirale soffocante. Solo quando si scontrerà con le conseguenze più gravi delle sue azioni capirà la follia del cammino intrapreso, guidato dal desiderio di vendetta. Un romanzo che esplora i sentimenti complessi e confusi dell'adolescenza, e la devastazione dell'odio e del razzismo, che a volte, senza accorgersene, può travolgere completamente.
Non è certo la prima volta che in un libro, si parla di persone e movimenti che vanno contro gli immigrati, con discorsi ed argomentazioni che li attaccano in ogni singolo ambito immaginabile. Mentre però politici ed altre figure di spicco a livello politico e sociale sono soliti limitarsi all'attacco verbale, sono gruppi spesso piccoli e sconosciuti o segreti, come è il caso dei Black Boys, che portano questa politica aggressiva contro i migranti in forma fisica, con atti come le varie aggressioni motivate da differenza etnica e la vandalizzazione di edifici che per la maggior parte sono usufruiti da suddette etnie diverse. E come ciò avviene nel libro, è lo stesso nella realtà spesso. Il loro è un odio profondo, motivato e mirato ad una persona e non un'altra solo per colore della pelle, che disprezzano perché alimentati da notizie negative riguardanti tale etnia, prima lette sui giornali o media di informazione, e poi dette a voce da un capo feroce che, come fa Fenec con il giusto tono e la giusta scelta di parole, riesce a trasformare queste persone da individui con una rabbia a bestie infermabili spinte unicamente dall'odio. Non risparmiano, però, chiunque cerchi di uscire dal loro gruppo una volta entratoci, che vedono come traditore: è questo il caso di Alex, che si vede dapprima tradito in parte da Teo, suo fidato amico, e poi inseguito senza pietà da Fenec e Scar, due membri dei Black Boys, in un tentato omicidio, dal quale è salvato da una persona di colore, che pochi giorni prima il ragazzo giurata fossero nemici giurati, incapaci di provare empatia.
I BLACK BOYS E LA POLITICA CONTRO GLI IMMIGRATI
Questo libro suscita intense emozioni. Inizialmente, si percepisce un forte senso di empatia verso Alex, evidenziando il suo dolore e la vulnerabilità dopo la perdita del padre. La sua ricerca di vendetta e il conflitto interiore generano ansia e tensione, mentre il coinvolgimento con i Black Boys provoca preoccupazione e tristezza per le scelte sbagliate che compie. L’odio e il razzismo descritti nella storia evocano indignazione e frustrazione, spingendo a riflettere su temi sociali sempre attuali. Man mano che la trama si sviluppa, ci si rammarica nel vedere come la vendetta e l’odio possano consumare una persona, portando a conseguenze devastanti. Verso la conclusione, si avverte un senso di liberazione e speranza, quando Alex inizia a prendere consapevoleza della follia del suo cammino, creando un mix di fiducia e desiderio di redenzione.
Questa immagine rappresenta in modo completo la confusione mentale di Alex. Gli specchi riflettono non solo la sua identità frammentata, ma anche le sue emozioni distorte, intrappolandolo in una realtà complessa e oppressiva. Il labirinto simboleggia le scelte sbagliate e il desiderio di vendetta che lo allontanano dalla vera soluzione ai suoi problemi, rendendo chiara l’idea che il suo percorso è tortuoso e privo di una via d’uscita immediata. Tuttavia la luce crea un barlume di speranza...
Vulnerabilità e manipolazione
La vulnerabilità dei giovani è un tema di crescente rilevanza nella società contemporanea, che come nel libro caratterizza la vita di ogni singolo ragazzo che non riesce a comprendere situazioni più grandi di se. In un mondo sempre più connesso e complesso, i giovani si trovano davanti a queste situazioni sempre più frequentemente dati i pericoli non solo nella vita reale, ben si anche su internet. Con l'avvento dei social media, la manipolazione dei giovani è diventata ancora più insidiosa, con una propaganda simile a quella dei black boys ma in più grande. È fondamentale perciò promuovere una maggiore consapevolezza tra i giovani riguardo alle loro vulnerabilità e alle tecniche di manipolazione. Come per Alex nel libro, l’educazione, il dialogo aperto e il supporto emotivo sono strumenti chiave per aiutare i giovani a sviluppare un pensiero critico e una maggiore consapevolezza, anche grazie talvolta all’aiuto di persone adulte che si occupano, come nel racconto, di queste situazioni specifiche. Solo così potranno affrontare le sfide del presente e del futuro con maggiore sicurezza.