Want to make creations as awesome as this one?

Transcript

francesco sforza

JORDAN MIGNANI
INTRODUZIONE

Francesco Sforza è stato il primo duca di Milano appartenente alla dinastia degli Sforza. Valente condottiero di compagnia di ventura, per anni Francesco Sforza combatté al servizio di molti principati italiani, dal Regno di Napoli allo Stato della Chiesa, per giungere infine alla corte del duca di Milano Filippo Maria Visconti.

INFANZIA

Francesco Sforza è nato il 23 luglio 1401 a Cigoli, in provincia di Pisa. Figlio illegittimo del condottiero Giacomo Attendolo (detto "Muzio" e anche Sforza) e di Lucia Terzani da Torgiano. Francesco Sforza passò la sua infanzia tra Firenze e la corte ferrarese di Niccolò III d'Este. Successivamente seguì il padre a Napoli dove, all'età di undici anni, venne nominato conte di Tricarico da re Ladislao I di Napoli e quindi armato cavaliere.

  • Battaglia di Borgomanero (1449)
  • Assedio di Vigevano (1449)
  • Battaglia del Monte di Brianza (1449)
  • Battaglie di Cantù e Asso (1450)
  • Primo assedio di Pontevico (1452)
  • Battaglia di Ghedi (1453)
  • Terzo assedio di Pontevico (1453)
BATTAGLIE
  • Guerra dell'Aquila (1423-1424)
  • Battaglia di Maclodio (1427)
  • Assedio di Lucca (1429)
  • Battaglia di Soncino (1431)
  • Battaglia di Pavia (1431)
  • Assedio al castello di Gradara (1446)
  • Assedio di Piacenza (1447)
  • Battaglia di Casalmaggiore (1448)
  • Battaglia di Caravaggio (1448)

BRACCIO DA MONTONE

ALFONSO V D'ARAGONA

GUERRA DI SUCESSIONE AL TRONO DI NAPOLI (1419-1424)

Dal 1419, poco dopo la nascita della figlia, il diciottenne Francesco fu chiamato dal padre combattere in Tuscia contro Braccio da Montone, potente capitano di ventura che ostacolava il pontefice nel riacquisire la sovranità sui territori dello Stato Pontificio. Francesco, per ordine del padre, sferrò un attacco notturno a sorpresa contro le truppe di Braccio da Montone che si erano accampate poco fuori di Viterbo. Francesco e Muzio si adoperarono per la difesa del trono di Napoli contro le mire di Alfonso V d'Aragona.

  • LA PLUTOCRAZIA MILANESE E LA RIPRESA DELL'ARTIGIANATO
  • SVILUPPO DEI CANALI
  • LA POLITICA AGRICOLA
  • L'ALLEANZA FINANZIARIA CON I MEDICI
  • LA BENEVOLENZA VERSO GLI EBREI
  • IL POTENZIAMENTO DELLE CITTÀ LIMITROFE
POLITICA ECONOMICA

Il regno di Francesco Sforza durò soltanto sedici anni, quattro dei quali impegnati nella lotta contro Venezia. Nonostante ciò, il nuovo Duca di Milano, grazie alla collaborazione di valenti uomini di Stato, tra i quali primeggiava il Simonetta, intraprese una serie di iniziative economico-fiscali:

ULTIMI ANNI E MORTE

Bianca Maria Visconti era figlia legittimata e unica erede di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, e di Agnese del Maino. Fu moglie di Francesco Sforza, duchessa di Milano dal 1450 al 1466, e madre dei duchi Galeazzo Maria Sforza e Ludovico il Moro.

ULTIMI ANNI E MORTE

La salute del Duca, a partire dai primi anni sessanta, si fece sempre più precaria: nel dicembre del 1461 fu colpito sia dalla gotta sia dall'idropisia che da tempo l'affliggevano cronicamente. La riacutizzazione fu tale che si temette per la sua vita, ma già a metà gennaio del 1462 i medici lo dichiararono fuori pericolo. Sforza morì l'8 marzo 1466 nella corte dell'arengo, dopo due soli giorni di malattia, a causa di un decisivo attacco d'idropisia, mentre il figlio Galeazzo Maria si trovava ancora in Francia al servizio di Luigi XI. Francesco Sforza fu poi traslato nel Duomo, ove le sue spoglie vennero sepolte.

Benché l'introduzione del gelso sarà ampiamente supportata sotto i suoi successori, Francesco Sforza promosse tale coltivazione seguendo la politica agricola del suocero Filippo Maria, promulgando gli statuti dei tessitori e dei mercanti nell'anno 1461.

I buoni rapporti personali tra il Duca e Cosimo de Medici continuarono per tutti gli anni successivi: l'esercito sforzesco serviva, infatti, ai Medici per assicurarsi, in caso d'eventualità, il controllo su Firenze. In cambio, il banco mediceo avrebbe fornito il denaro a Francesco per l'opera di ricostruzione.

Il 30 gennaio 1452, il duca Francesco richiama a Milano tutti quegli artigiani fuggiti durante la Repubblica Ambrosiana e che erano necessari per la ripresa dell'economia cittadina. Gli artigiani, infatti, non erano ancora rientrati a Milano a causa dei creditori e Francesco emise in questo bando che sarebbero stati protetti da eventuali angherie.

Francesco si adoperò perché Milano non fosse l'unica città finalizzata alla produzione della ricchezza dello Stato, ma valorizzò con provvedimenti anche le città sottomesse perché contribuissero all'economia del Ducato.

I fondi medicei non erano però necessari per la ripresa dell'economia lombarda. Francesco Sforza accordò protezione e servigi agli ebrei nel Ducato, in quanto dediti all'attività finanziaria e alla pratica dei prestiti monetari.

Per il trasporto del commercio interno, il quale si basava sull'esportazione di zafferano, indumenti, chiodi e armi e del gelso, mentre si importavano ora i metalli. Tra i principali canali edificati dallo Sforza, si ricordano: il canale tra Milano e Binasco, realizzato nel 1457 per opera di Bertola da Novate e il naviglio della Martesana del 1464, per permettere la rinascita dei traffici commerciali tra il Ticino e Milano.