Cattedrale di Canterbury
Margherita Rubini
Created on September 11, 2024
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Transcript
"Abbraccio volentieri la morte nel nome di Gesù e in difesa della Chiesa cattolica"
Le origini della cattedrale di Canterbury risalgono al 607 d.C., quando fu fondata da Agostino che l’anno prima era stato inviato in Inghilterra da Papa Gregorio magno con un gruppo di missionari per convertire gli anglosassoni al cristianesimo. L’importanza della cattedrale aumentò dopo l’assassinio dell’arcivescovo Thomas Beckett in quanto dopo, poco dopo la sua morte, notizie di guarigioni miracolose si diffusero in tutta l’Inghilterra attirando visitatori da tutta Europa. A seguito di un incendio nel 1170 la cattedrale fu in gran parte ricostruita. La chiesa è quindi il frutto di una serie di edificazioni e di ricostruzioni successive. Infatti su una prima chiesa costruita dal monaco Sant’Agostino alla fine del VII secolo d.C. ne venne edificata un’altra anglosassone che fu distrutta da un incendio. Dopodiché la cattedrale fu ricostruita varie volte e ricostruita in stile romanico. Venne poi ampliata da Guglielmo I o Guglielmo il Conquistatore e consacrata nel 1077. Vi furono poi molte integrazioni e modifiche e un secondo incendio danneggiò gravemente la cattedrale che fu ricostruita da Guglielmo di Sens in stile gotico.
La cattedrale di Canterbury è una cattedrale gotica inglese situata a Canterbury vicino alla costa sud orientale dell’Inghilterra. Sant’Agostino nel 603 fu inviato dal Papa per convincere il re sassone del Kent a convertirsi al cattolicesimo. Poco dopo, quando i re e i suoi sudditi si convertirono al cristianesimo, Agostino, che aveva già fondato un monastero, decise di costruire una chiesa più grande all’interno delle mura della città dando vita al primo nucleo della Cattedrale di Canterbury. Il Papa conferì a questa chiesa lo status di cattedrale e così Canterbury divenne la prima sede episcopale d’Inghilterra e Agostino il suo primo vescovo.
Il monastero di Agostino scomparve durante le invasioni vichinghe e fu ricostruito nel 978 dall’arcivescovo Dunstan. Anche la cattedrale venne ricostruita in due occasioni: dopo l’attacco danese del 1013 e dopo la conquista normanna del 1066. Nel 1067 la cattedrale fu distrutta dalle fiamme e ampliata successivamente da Guglielmo il Conquistatore. Nel 1174 un secondo incendio distrusse quasi completamente la cattedrale. La sua ricostruzione venne curata dall’architetto francese William of Sens che decise di ricostruire l’edificio in stile gotico. La cattedrale infatti è uno dei massimi esempi di gotico e uno dei capolavori architettonici più affascinanti al mondo, tanto da essere nominato patrimonio UNESCO. Alla morte di Guglielmo i lavori furono portati avanti da un architetto inglese che edifico all’estremità orientale la cappella della Trinità destinata a custodire le reliquie di Thomas Beckett e la cappella della Corona. I lavori di edificazione furono completati nel 1184. Tra il 1391 e il 1414 furono ricostruiti la navata centrale, il transetto sud e il chiostro. La cattedrale fu distrutta durante la guerra civile inglese del 1640 e ci vollero molti anni per restaurare l’intera struttura architettonica i cui lavori terminarono nel 1704. L’edificio venne poi ampliato sempre di più anno dopo anno e riuscì a resistere e a sopravvivere all’iconoclastia della riforma anglicana e ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Anche a causa di queste riedificazione la cattedrale può essere considerata il prototipo della fusione tra due stili architettonici, quello francese normanno e quello inglese.
Oggi una delle associazioni più note della cattedrale è con l'arcivescovo Thomas Becket, che proprio in questa chiesa fu assassinato la notte del 29 dicembre 1170 da quattro cavalieri inviati da re Enrico II.
STORIA DELL'ASSASSINIO DI THOMAS BECKET Nel dicembre del 1154 era stato incoronato re d'Inghilterra Enrico II, e grazie al suo caratteri ottenne il favore di tutta la corte inglese. Alla sua corte Bermondsey incontrò per la prima volta l’arcidiacono Thomas Becket, l’uomo di fiducia dell’arcivescovo di Canterbury. Quest’ultimo raccomandò Becket al sovrano come cancelliere: Enrico II accettò e nominò l’arcidiacono Lord cancelliere del regno d’Inghilterra. Becket divenne il braccio destro di Enrico II, e per i suoi leali servigi ricevette onori e proprietà. Quando nel 1162 rimase vacante l'arcivescovato di Canterbury, Enrico II lo assegnò a Becket, pensando così di raggiungere un obiettivo che perseguitava sin dall'inizio del suo regno: la sottomissione della Chiesa inglese alla Corona, col conseguente controllo dei beni ecclesiastici. Le aspettative di Enrico II furono disattese: appena consacrato arcivescovo, nel 1162, Becket si dedicò interamente al nuovo incarico, e divenne un uomo estremamente devoto. Non potendo continuare a "servire due signori", Dio e il re, Becket alla fine del 1162 rinunciò al cancellierato, tentando così anche di sottrarsi dall'influenza di Enrico II, che accolse con rabbia le sue dimissioni. Nel 1163 Becket si dichiarò contrario alla proposta del sovrano che il clero inglese fosse sottoposto alla giurisdizione regia, e la reazione di Enrico II fu drastica: nel 1164 promulgò le Costituzioni di Clarendon, che ridimensionavano fortemente l'autonomia della Chiesa inglese nei riguardi della Corona. Molti vescovi si piegarono al volere reale, ma non l'arcivescovo di Canterbury, che si rifiutò di firmare le Costituzioni; fu costretto alla fuga da un ordine di arresto nei suoi confronti e si rifugiò quindi in Francia nel 1164. I rapporti fra i due si aggravarono fino a che Enrico II pronunciò le parole sibilline che sembravano contenere un invito a eliminare Becket: "Chi mi libererà da questo sacerdote turbolento?". I quattro cavalieri anglo-normanni che sentirono proferire queste parole salparono subito alla volta dell'Inghilterra. Il 29 dicembre 1170 i cavalieri giunsero a Canterbury e, dopo aver circondato Becket, lo assalirono colpendolo alla testa fino ad ucciderlo. I cronisti dell'epoca riferiscono che l'arcivescovo non oppose alcuna resistenza, abbracciando "volentieri la morte nel nome di Gesù e in difesa della Chiesa cattolica".
Poco dopo la sua morte violenta, notizie di guarigioni miracolose a nome di Becket si diffusero in tutta l'Inghilterra, aumentando l'importanza della cattedrale e attirando visitatori da tutta Europa. All'inizio del XIII secolo, la maggior parte dei resti di Becket furono trasferiti in un grande santuario costruito nella Cappella della Trinità, che divenne il punto focale dei pellegrinaggi alla cattedrale. Fino alla sua distruzione il sito è stato uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio del paese. Questi pellegrinaggi divennero così famosi da ispirare la realizzazione della rinomata raccolta di racconti scritti di Geoffrey Chaucer, di nome "Canterbury Tales".
La navata centrale è caratterizzata da pilastri a grappolo, finestre con trafori gotici e volte a crociera ornate. In particolare sono da notare, ad ovest, le vetrate colorate del XV secolo
Sul lato nord della navata centrale è presente una fonte battesimale del XVII secolo ed un pulpito girato verso il coro
Il transetto nord-ovest è il luogo del Martirio di Thomas Becket. Qui è possibile ammirare l'Altare della Punta della Spada, chiamato così per il nome dell'arma usata per uccidere il vescovo, che si ruppe per la forza del colpo
La Cappella della Trinità era il luogo in cui sorgeva il santuario d'oro di San Thomas Becket, il cui pesante coperchio era lasciato sollevato per permettere ai pellegrini di intravedere le sue spoglie. Oggi la cappella custodisce la tomba in alabastro di Enrico IV
All'interno dell'Ambulatorio sono presenti sezioni delle originarie mura normanne, insieme ad alcune delle originali vetrate medievali (le più importanti all'interno della chiesa sono le Finestre dei Miracoli, che raffigurano scene della vita di Becket)
La Cappella di San Michele ospita molte tombe datate dal XV al XVII secolo, tra cui quella del cardinale Odet de Coligny, arcivescovo ugonotto di Tolosa
Il chiostro
La Cripta Normanna risale al XII secolo ed è la parte più antica della cattedrale