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Gian lorenzo bernini

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Apollo e Dafne,Cappella Cornaro

Gian Lorenzo Bernini

Nasce a Napoli nel 1598.La sua formazione artistica avviene a Roma,dove si trasferisce con la famiglia fin dal 1605e dove rimarrà fino alla morte,nel 1680.Con la sua brillante carriera diventa il principale rappresentante artistico della corte papale.Bernini porta alla massima fioritura il linguaggio barocco dando anche attuazione ai piani urbanistici per il rilancio della Chiesa;inoltre Bernini non è solo scultore ma anche architetto,pittore e commediografo.

Con David che lotta con il leone,un disegno di presentazione in pietra rosa oggi conservato al Louvre,l'artista predilige una resa di tipo pittorico.Qui il segno diventa più tenue e i contorni più morbidì mentre l'effetto del chiaroscuro è suggerito da piccoli tocchi di biacca e un leggero tratteggio parallelo.
Uno dei disegni è il Primo progetto per la Fontana del Moro,oggi nella Royal Collection del Castello di Windsor,dove con pochi tratti di penna delinea con precisione il complesso gioco di volumi dei delfini e dei tritoni
Il disegno è un elemento fondamentale di tutta l'attività berniniana

IL DISEGNO

L'artista rappresenta il momento in cui Apollo,il dio greco della musica,sta per raggiungere la bellissima ninfa Dafne di cui si era perdutamente innamorato a causa di una freccia scagliatagli da Eros.Dafne,per sottrarsi da questa passione,chiede al padre di trasformarla in una pianta di alloro.Bernini riesce a conferire alle due figure un senso di movimento;la gamba sinistra di Apollo appare sollevata dal suolo mentre il braccio destro spinto all'indietro mentre il corpo di Dafne per sfuggire dall'abbraccio si inarca in avanti.La ninfa urla disperata mentre i capelli e le mani iniziano a trasformarsi in rami .

Apollo e Dafne

Bernini getta le basi per un'arte nuova e rivoluzionaria.In essa la fantasia e la libertà di espressione trasgrediscono tutte le regole imposte dal Classicismo.Queste dure diverse tematiche si possono vedere nel gruppo marmoreo della Galleria Borghese con Apollo e Dafne.

Tra il 1644 e il 1651 Gianlorenzo Bernini lavora alla Cappella Cornaro, nella chiesa carmelitana di Santa Maria della Vittoria a Roma;il lavoro fu richiesto dal cardinale veneziano Federico Corner, da poco trasferitosi a Roma.Il tema e il significato della Cappella venne probabilmente suggerito all'artista dallo stesso cardinale. Quel luogo doveva essere dedicato a santa Teresa d'Avila, fondatrice dell'ordine carmelitano, ma più che un semplice luogo di sepoltura, doveva anche avere una chiara funzione celebrativa per la famiglia Corner.Da questa richiesta deriva l'invenzione di Bernini di concepire la cappella come un piccolo teatro.I sette cardinali, Federico compreso, e il doge Giovanni, suo padre, sono ritratti da Bernini mentre dialogano tra loro e riflettono sull'evento sacro. Alle loro spalle attraverso uno scorcio prospettico, Bernini suggerisce la presenza di spazi architettonici, che sembrano continuazioni dello spazio reale dalla chiesa, con volte a botte, colonnati ionici, nicchie. Le linee prospettiche convergenti verso l'altare offrono a chi entra nella cappella, un'illusione perfetta di dilatazione dello spazio oltre i suoi limiti reali.La cappella Cornaro, culmine del concetto berniniano dell'unità totale dell'arte, è un apparato scenografico ricco di colore: interamente rivestita di marmi venati, pregiati e policromi accuratamente scelti, i cui colori rinviano a significati simbolici.

Cappella Cornaro