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Tecniche di base di atelier grafico-pittorico creativo

Marianna Macera

Created on September 10, 2024

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Transcript

SCF -SERVIZI CONSULENZA E FORMAZIONE- CENTRO STUDI Impresa Sociale s.a.s. PROGRAMMA GOL Corso di formazione per ASACOM - Assistente all'autonomia e alla comunicaizone con le persone con disabilità - ID 3883 Ed.3

tecniche di base di atelier grafico-pittorico creativo

Materiale didattico a cura della docente Dott.ssa Marianna Macera

Start

La pittura può essere definita un’esperienza sensoriale ludica e didattica:si imparano a riconoscere e distinguere i colori e, allo stesso tempo, si vivono situazioni visivamente piacevoli ed essenziali per lo sviluppo della coordinazione tra diverse parti del nostro corpo, come quella occhi-mano.

infatti

La gestione dei movimenti con i pennelli, con i rulli o con qualunque attrezzo alternativo, sviluppa la coordinazione oculo-manuale;l’accostamento dei diversi colori o di vari materiali, stimola nel bambino un senso estetico.

ma non solo...

La pittura non è una semplice attività, ma un modo per divertirsi ed esprimere se stessi. Aiuta ad:- usare i sensi - esprimere emozioni - esplorare processi - imparare i colori - creare situazioni visivamente ed esteticamente piacevoli.

Quando un bambino dipinge, entrambi i lati del cervello sono impegnati e questo contribuisce a rafforzarela connessione tra i due emisferi. L’arte e la pittura consentono ai bambini di esprimere la propria creatività, fornendo lo stimolo necessario per avere successo in tutti i campi della vita.

1. Creatività

2. Autostima

3. Meno stress

4. Più concentrazione

5. Benefici per lo sviluppo

Atelier grafico-pittorico creativo

..quello spazio strutturato dove il bambino è il protagonista assoluto,un ambiente dove possa muoversi in totale libertà, in cui ogni materiale sia posizionato in maniera tale che sia raggiungibile dal bambino senza dover ricorrere al costante aiuto dell’insegnante.

Infatti, l’adulto ha il compito di supervisionare il lavoro degli alunni,senza però dirigere o deviarela creatività del bambino.L’intervento dell’insegnante può essere utile come stimolo iniziale(mostrando una nuova tecnica ai bambini, che poi dovranno provare ad attuare da soli), per stimolare la curiosità degli alunni, per problematizzare la proposta introduttiva in modo tale da porre domande ai bambini che dovranno trovare soluzioni in completa autonomia.

I bambini imparano attraverso l’esplorazione, la manipolazione, la sperimentazione di tecniche grafico-pittoriche e plastiche, la costruzione, la rappresentazione.

La possibilità e l'opportunità di esprimere liberamente, attraverso il segno e il colore, le proprie emozioni e se stessi favorisce

la costruzione della propria identità, l’affermazione del proprioessere, la conferma del proprio “Io” all’interno di una società variegata

Le attività grafico-pittoriche hanno l’obiettivo di:- accompagnare il bambino nell'esplorazione della propria manualità e fantasia; - favorire la gestione delle relazioni in un gruppo; - promuovere il benessere psicofisico e la coordinazione motoria; - aumentare la stima di se’ e la percezione delle proprie capacità.

quali attività è possibile svolgere per stimolare la creatività?

Si possono proporre svariate attività, dalla semplice attività di pittura con pennelli, rulli, stampini o spugne, a quella più articolata del collage a strappo, con ritaglio, con immagini o con forme geometriche (tam gram).E' possibile utilizzare materiale strutturato come: colori a tempera, acquerelli, pennarelli, matite colorate, didò, creta, pastelli a cera o a olio, ma anche materiale come farine, semi, foglie secche, stoffe, tappi di diverse forme e materiali, conchiglie, sabbia, caffè espresso, sale, zucchero, frutta e verdura.

Le tecniche

Tecnica dello spruzzo

Tecnica delle bolle colorate o della schiuma

utilizzando spruzzini contenenti acqua colorata con le tempere, oppure usando vecchi spazzolini che andranno intinti nel colore: facendo passare il pollice sulle setole il foglio si riempirà di macchie colorate.

aggiungendo al composto di acqua e sapone un po’ di colore a tempera, mescolando bene, si fa intingere la cannuccia nel liquido e si invita il bambino a fare una bolla di sapone vicino al proprio foglio.La bolla, appesantita dal colore, scoppierà quasi subito, lasciando dei cerchi colorati più o meno piccoli. Con lo stesso liquido è possibile soffiare nel bicchiere con l’acqua colorata e si formerà una fitta schiuma colorata che il bambino potrà prendere con le mani e applicare al foglio.

Tecnica del soffio

diluendo i colori a tempera con molta acqua, si mette una goccia colorata sul foglio. Il bambino munito di cannuccia soffierà indirizzando il colore su tutto il foglio. Mettendo più gocce di diversi colori si avrà un quadro astratto d’effetto.

https://youtu.be/4DFUSlyKxSw?si=xP1G_arvBkOSGmAk

Tecnica della carta velina

si mettono a disposizione quadrati di carta velina di diversi colori e dimensioni,si fanno appoggiare i pezzetti sul foglio bianco come si desidera, una volta soddisfatti della composizione con uno spruzzino si spruzza l’acqua direttamente sulla carta velina, stando attenti a bagnarla bene, si fa asciugare e si tolgono i pezzi di carta velina…il risultato sarà sorprendente!

https://youtu.be/Ha704Ls7MA8?si=IUQvRDAz7KAy1rvd

Dopo aver passato il colore sul palmo delle mani e sotto i piedi, si chiede ai bambini di iniziare a muoversi lasciando impronte qua e là, senza guidarli.Così, seguendo i propri stati d’animo, i bambini, oltre a dipingere, imparano a esplorare loro stessi e capire meglio cosa provano attraverso il viaggio nel colore.

La pittura con mani e piedi

Step 3

Step 1

Step 2

Tra i tre e i quattro anno si possono inserirele prime figure geometriche, senza imporsi, lasciando il bambino libero di “spaziare” sul supporto, sul foglio che ha davanti, copiando le immagini.

Superati i cinque anni d’etàsi può proporre di riprodurre ciò che vede, copiando dalla realtà che lo circonda o, ancora meglio, prendendo spunto da altri disegni. Così potrà sviluppare doti artistiche con sempre più naturalezza.

Nei primi anni di vita bisogna concedere la massima libertà, lasciar produrre al bambino tutto quello che gli passa per la mente.Scarabocchi, linee che bucano i fogli di carta, strisce di colore… quello che si produce non è importante, tutto è ammesso e accettato

ognuno è libero di esprimersi liberamente

infatti

100 linguaggi

Il bambino è fatto di cento.Il bambino ha cento lingue cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare cento sempre cento modi di ascoltare di stupire di amare cento allegrie per cantare e capire cento mondi da scoprire cento mondi da inventare cento mondi da sognare.

Gli dicono:di scoprire il mondo che già c’è e di cento gliene rubano novantanove. Gli dicono: che il gioco e il lavoro la realtà e la fantasia la scienza e l’immaginazione il cielo e la terra la ragione e il sogno sono cose che non stanno insieme. Gli dicono insomma che il cento non c’è. Il bambino dice: invece il cento c’è. Loris Malaguzzi

Il bambinoha cento lingue (e poi cento cento cento) ma gliene rubano novantanove. La scuola e la cultura gli separano la testa dal corpo. Gli dicono: di pensare senza mani di fare senza testa di ascoltare e di non parlare di capire senza allegrie di amare e di stupirsi solo a Pasqua e a Natale.

il metodo reggio emilia loris malaguzzi

Loris Malaguzzi ha creato la teoria del gioco dei bambini, che intende l'azione del gioco come un processo attraverso il quale si impara dall'ambiente e attraverso l'esperienza.Questo educatore afferma che i bambini sono curiosi per natura ei primi anni di vita di un bambino sono cruciali per il loro successivo sviluppo e che imparano meglio esplorando l'ambiente circostante. La teoria afferma che il modo più efficace per gli educatori di aiutare i bambini a imparare è creare un ambiente in cui si sentano liberi di esplorare, sperimentare e giocare con diversi materiali quotidiani utilizzando un approccio creativo. Pertanto, creeranno una consapevolezza del mondo che li circonda mentre sviluppano abilità psicomotorie.

Suo predecessore è stato M. Montessori,ma Malaguzzi ha creato il concetto di "linguaggio del bambino", per riferirsi alla convinzione che i bambini abbiano una propria lingua, diversa dalla lingua parlata e che questo li aiuti a elaborare il linguaggio. Per dirla in modo semplice è come quando a scuola ti spiegavano un concetto nuovo e ti chiedevano di spiegarlo con parole tue per assimilarlo meglio. D'altra parte, questa premessa ha come obiettivo aiutare gli educatori e, quindi, anche l'ASACOM a comprendere il mondo del bambino ei suoi processi mentali.

Il metodo Malaguzzi punta sulla creatività, l'espressione di sé e la collaborazione e intende la scuola come luogo di espressione e sperimentazione.Alla base di questo metodo vi è la credenza che i bambini dovessero essere liberi di esplorare i propri interessi senza restrizioni.

Nel 1968 Loris Malaguzzi fonda il Reggio Emilia approach,che mette al centro il bambino stesso come elemento principale dell'educazione primaria. Il Reggio Emilia Approach afferma che i bambini sono attivamente coinvolti nel proprio processo di apprendimento e che questo può essere supportato dagli adulti che lavorano con loro. Lo scopo di questo metodo era quello di fornire un approccio più pratico e centrato sul bambino.

https://youtu.be/KojsjijYkoU?si=0VkF98QvbrkmlrBn