Eugenio Montale
Paolo Rapini
Created on September 7, 2024
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Transcript
Eugenio Montale
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Una vita
La poetica di Montale è caratterizzata da una visione pessimistica del mondo, che si esprime in una presa di coscienza del “male di vivere“ e dell’impossibilità della poesia di dare risposte e offrire messaggi positivi L’uomo, per Montale, appare alla continua ricerca di una verità, di una via di salvezza che lo liberi dal senso di angoscia e impotenza, di un miracolo che sveli il significato dell’esistenza La parola è lo strumento di cui si serve il poeta per confrontarsi con il mondo attraverso l’osservazioni di oggetti che diventano emblemi del male di vivere, che nasce dalla mancanza di certezze e dalla negazione di ogni illusione
La dolorosa esperienza del vivere
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Nella sua poesia, attraverso gli oggetti, Montale intende cogliere il significato profondo delle cose, nella continua ricerca di una verità, di una via di salvezza che consenta all’uomo, anche solo per un momento di superare la normale condizione umana
La poetica dell’oggetto diventa per Montale un modo di esprimere la condizione esistenziale attraverso oggetti che la evocano. È chiara, in questa concezione della poesia, la convergenza con il concetto del correlativo oggettivo formulato da Eliot cioè l’utilizzo di un insieme di oggetti che diventano la formula di una particolare emozione, cosicché attraverso l’utilizzo di questi oggetti l’emozione venga immediatamente evocata. Il poeta moderno crea i suoi “oggetti” poetici che contengono un messaggio difficile da decifrare e diventano espressione del suo sentire personale
Il correlativo oggettivo
La poesia di Montale è anche popolata di figure di donne, dal poeta realmente vissute e conosciute, che si caricano di significati diversi; la donna, ora è amica e confidente, ora è figura angelicata che porta salvezza, non è mai descritta fisicamente così da essere poeticamente trasfigurata e rievocata in una dimensione diversa da quella del vivere comune.
Le figure femminili
Nella cultura e nella poesia di Montale confluiscono le più varie e significative esperienze della letteratura italiana: Dante, Petrarca e Leopardi. La presenza più importante è quella però di D’Annunzio, nonostante la dichiarazione di poetica anti dannunziana, ma in realtà frequente nella poesia Montale la presenza della percezione sensoriale, che rimanda all’universo poetico dannunziano. Importante in Montale e anche l’influsso di Eliot, il cui correlativo oggettivo costituisce l’aspetto più caratteristico della sua poetica iniziale
Il lessico di mentale è nuovo, essenziale, spesso aspro e articolato. Nelle prime raccolte Montale ricorre alla metrica tradizionale, ma cerca di rielaborarla, di darle un volto nuovo. Egli sceglie l’endecasillabo sciolto e la quartina alla costante ricerca di una nuova musicalità con una trama fonica impostata su rime, assonanze, consonanze, allitterazioni e onomatopee.
I modelli e le scelte stilistiche
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Ossi di seppia è una raccolta complessa in cui è impossibile individuare un tema principale, i più frequenti però sono: -Un profondo senso di negatività esistenziale, di mancanza di certezze -Una visione pessimistica dell’esistenza, fondata sul “male di vivere”, che si riflette nelle immagini di morte e aridità presenti in molti componimenti -La rottura dell’equilibrio tra l’io e la realtà, il senso di disarmonia e di non partecipazione alla vita della natura -La contrapposizione tra il mare, simbolo positivo di vita autentica, e la terra, luogo di sofferenza e sacrificio -La presenza di oggetti concreti, e emblemi della condizione di sofferenza e alienazione dell’uomo -Il desiderio irrealizzabile di recuperare il passato
Una prima edizione degli Ossi di seppia fu pubblicata nel 1925, nel 1928 abbiamo una seconda edizione a cui sono aggiunte altre sei poesie e nel 1931 esce la terza e definitiva edizione
Ossi di seppia
La maggior parte delle poesie ha come sfondo il paesaggio ligure, brullo e assolato, che diventa metafora e correlativo oggettivo della negatività dell’esistenzaIl linguaggio utilizzato è antiletterario, aspro e asciutto, in grado di esprimere il disagio esistenziale attraverso immagini rappresentative ed eloquenti, e la ricerca di una nuova musicalità. Tuttavia la nuova poetica non rifiuta il linguaggio e la metrica tradizionale: al registro aulico si affiancano termini colloquiali e tecnici e l’utilizzo dell’endecasillabo e del settenario, si alterna alla scelta del verso libero
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Il titolo rimanda agli ossi di seppia, quegli oggetti, inutili, che le onde lasciano sulla sabbia ma che sono stati prima levigati e corrosi dall’acqua marina fino a renderli “scabri ed essenziali“ e che quindi diventano il correlativo oggettivo della poesia