Tecniche di base atelier psicomotorio creativo
Marianna Macera
Created on September 5, 2024
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Tecniche di base atelier psicomotorio creativo
SCF -SERVIZI CONSULENZA E FORMAZIONE- CENTRO STUDIImpresa Sociale s.a.s.PROGRAMMA GOLCorso di formazione per ASACOM - Assistente all'autonomia e alla comunicaizone con le persone con disabilità - ID 3883 Ed.3
Materiale didattico a cura della docente Dott.ssa Marianna Macera
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Development // Learning session 2
Il corpo ha una grande importanza per lo sviluppo del pensiero; è un mezzo che garantisce la crescita armonica dell’individuo,il cosiddetto equilibrio corpo/mente.
Fin dai primi momenti della vita, l’individuo è in grado di compiere gesti e movimenti,più o meno definiti, che migliorano con il tempo, grazie anche all’acquisizione di nuove abilità.Questa funzione motoria dell’organismo è detta motricità e può essere distinta in due ramificazioni: - - Come pura attività motoria: parliamo di movimenti riflessi e di risposte massive;- Come attività psicomotoria: quali movimenti programmati automatizzabili (prassie) e movimenti simbolici e creativi.
I movimenti riflessi e le risposte massive non hanno una proiezione in termini di attività nervosa superiore e, quindi, non sono determinati dalla rappresentazione mentale.Ad esempio, avverto un prurito sul capo, muovo la mano per grattarmi;ho freddo e chiudo la finestra. Si tratta di azioni automatiche.
Invece, le prassie sono determinate fondamentalmente dalla rappresentazione mentale, cioè sono legate all’intenzione e presuppongono una progettazione,che richiede una complessa organizzazione cerebrale.Questi movimenti intenzionali appartengono alla natura dell’essere umano.
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I movimenti compiuti dall’uomo possono essere descritti in diverse tipologie:- Movimenti privi di componente psichica, cioè automatici, privi di un intenzionalità;- Movimenti intenzionali semplici, visibili nei neonati: afferrare/manipolare;- Movimenti volontari complessi monosequenziali (avvitare, lanciare);- Movimenti volontari plurisequenziali, ossia le prassie;- Movimenti a formulazione simbolico-espressiva (mimica, linguaggio).
Un’azione che richiede la progettazione mentale e la sua rappresentazione simbolica e che, per essere corretta, deve essere eseguita seguendo una precisa successione, viene definita
prassia
Secondo Piaget, la prassia è costituita da sistemi di movimenti coordinati in funzione di un risultato e di un’intenzione.
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Questa azione, che appartiene alla natura umana, però, non sempre avviene in modo naturale; spesso incontra numerosi ostacoli, influenzando negativamente lo sviluppo della persona. Pertanto si parla di disprassia
La disprassia, nota anche come disturbo della coordinazione dello sviluppo,è una condizione cronica che inizia nell'infanzia, persiste in età adultae causa difficoltà nelle capacità motorie e nella coordinazione.La disprassia può riguardare sia la motricità globale sia le capacità motorie fini.
Le cause non sono ad oggi chiare e i sintomi comprendonola difficoltà e la lentezza nell'eseguire azioni, la goffaggine,lo scarso equilibrio.
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La disprassia si può presentare con una varietà di sintomi, tra cui:Scarsa coordinazioneGoffaggineRidotto equilibrioDifficoltà nell’eseguire un’azione e nella gestualità (ad es. salire e scendere le scale, vestirsi e svestirsi, manipolare giochi, forbici, colori, puzzle, etc.)Lentezza nell’eseguire un’azioneDeficit o ritardo del linguaggioDifficoltà a mantenere l’attenzioneIperattivitàFatica nel ricordare e rielaborare informazioniDifficoltà nella gestione del tempoDifficoltà nell’organizzazione e pianificazione di impegni e attività Facile irritabilitàBassa autostimaScarsa autonomia e cura di séDiscalculiaDisgrafiaDisortografia
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A seconda dell’età, esistono diversi campanelli d’allarme che ci aiutano a capire se un bambino è disprassico.
Già nel primo anno di vita, difficoltà nei cambi di posizione,fatica nei movimenti oculari e nello sguardo, deficit nella prensione, disinteresse per gli oggetti, assenza di lallazione o di gattonamento, possono essere segnali di disprassia.
Durante il secondo anno di vita il disturbo può rivelarsi attraversoun ritardo nella deambulazione autonoma (dopo i 16 mesi),difficoltà nei movimenti manuali e nei gesti, diffidenza verso alcune consistenze di cibi, mancato o ritardato sviluppo del linguaggio (meno di 50 parole a 24 mesi),utilizzo scorretto degli oggetti e assenza di gioco simbolico.
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In età prescolare il disturbo è più evidente perché interferisce in maniera significativa con le attività quotidiane. Caratteristiche comuni ai bambini disprassici di questa età possono essere:
difficoltà nei movimenti (ad esempio salire e scendere le scale), tendenza a inciampare in oggetti/persone o a cadere spesso;difficoltà nell’alimentazione, ad esempio nell’uso delle posate;fatica nell’acquisizione di nuove abilità;mancato senso del pericolo;difficoltà nell’uso del triciclo o nel lancio e ricezione della palla;difficoltà nelle attività ludiche come puzzle, chiodini, costruzioni;difficoltà nella motricità fine, nell’usare la matita o le forbici;rifiuto a disegnare, a ricopiare, a eseguire attività di travasi e manipolazione.
Con l’ingresso alla scuola primaria le difficoltà rendono complicata l’acquisizione e l’automatizzazione del gesto grafico, e si ripercuotono sugli apprendimenti,in particolare sulle abilità di scrittura e di lettura e comprensione.
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Cosa fare? Come intervenire?
Prima di intervenire, occorre procedere con un esame detto psicomotorio,che permette di porre l’attenzione su come il bambino svolge alcune azioni;non vede, però, solo la motricità, ma la presa di coscienza di ciò che fa, l’affettività, il suo mondo interiore.
Gli aspetti su cui si sofferma l’esame psicomotorio sono:
SGUARDO con tutte le sue connotazioni: sguardo fisso, sguardo assente, sguardo lontano nel vuoto. Nello sguardo c’è il massimo delle emozioni di una persona.
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MOTRICITA’. Coordinazione generale, cammino spontaneo e su comando, con ostacolo, in punta di piedi, sui talloni, all’indietro.
CORSA. Corsa libera, con ostacolo, sul posto.SALTO. A piedi uniti sul posto, a piedi uniti nello spostamento, con ostacolo,su un piede sul posto, su un piede nello spostamento, salti alternati.
COORDINAZIONE OCULO-MANUALE. Organizzazione, precisione, armonia, velocità. MOTRICITA’ FINE.
EQUILIBRIO. A occhi aperti e ad occhi chiusi. Statico su due piedi, su un solo piede, in punta, sui talloni. Dinamico nelle varie attività, nel passaggio da una postura all’altra.
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LATERALITA’ ( si intende l’uso abituale di un occhio, una mano, un piede posti su uno stesso lato del corpo). Assiale: rotazione, occhio, orecchio. Periferica: mano, piede.
SCHEMA CORPOREO: indicazione, denominazione, organizzazione, strutturazione, disegno della figura umana.
GRAFOMOTRICITA’.Postura, braccio, prensione, qualità del tratto grafico, disposizione spaziale.
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FILASTROCCA DELL’IMPUGNATURAQuesta è la filastrocca dell’impugnatura, Che ci aiuta nella scrittura.Pollice e indice si danno i bacetti,Sotto c’è il medio che li tiene stretti, Mentre mignolo e anulareProprio nulla vogliono fare!
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Segue l’esame psicomotorio la psicomotricità,ossia l’insieme delle dottrine e pratiche terapeutiche che permettono di lavorare contemporaneamente sia sulle funzioni psichiche che su quelle motorie.Con questo termine si indica un approccio di lavoro a per cui vengono formati professionisticome gli psicomotricisti e i neuropsicomotricisti.
La psicomotricità si adatta ad ogni bambino e a qualsiasi età e livello evolutivo e ognuno ha la possibilità di esprimere se stesso, tramite il movimento e il gioco.
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I cardini su cui si fonda la psicomotricità sono:
- Unicità di ciascun bambino e rispetto della sua individualità.
- Approccio rivolto alla globalità del bambino e alla valorizzazione delle sue risorse. La mente e il corpo sono concepiti come un’unità indissolubile e l’obiettivo ultimo è quello di armonizzare lo sviluppo, consolidando le aree di maggior abilità e supportando le competenze deficitarie.
- Centralità del corpo, del movimento e del gioco. A seconda dell’approccio, del contesto e degli obiettivi, vengono utilizzati in maniera prevalente il gioco spontaneo o attività strutturate e guidate dallo specialista.
- Scelta del materiale utilizzato. Nello spazio di psicomotricità troviamo una varietà di materiali pensati per favorire il movimento e le esperienze corporee (cerchi, palle, bastoni, coni, teli), per stimolare la creatività e le abilità fino-manuali (pongo, carte, forbici, matite, occorrente per i travasi, per infilare e per costruire), per sostenere l’espressione di sé (travestimenti, oggetti per giocare “a fare finta”), per sollecitare in modo specifico gli aspetti cognitivi e neuropsicologici.
- Setting definito da specifiche caratteristiche. Sono presenti rituali, regole, spazi e tempi chiari e definiti che strutturano e delimitano un ambiente in cui il bambino può “mettersi in gioco”, esprimendo così le proprie potenzialità.
- Centralità della relazione.
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GIOCHI ED ESERCIZI PSICOMOTORI
EQUILIBRIO.Obiettivo: far sperimentare al bambino varie posture statiche in cui deve mantenere l’immobilità per un tempo determinato, mentre l’insegnante racconta una storia.
COORDINAZIONE DINAMICA.Obiettivo: potenziare la capacità di camminare verso una meta: Caccia la tesoro;Calcio al pallone;Start-stop;Salto nel cerchio.
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ABILITA’ BIMANUALI.Obiettivo: sviluppare lo sviluppo della presa a pinza:Salvadanaio;Stendi i panni;Ritaglio senza forbici;Ritaglio con forbici;Gioco con la palla.
ABILITA’ GRAFOMOTORIE.Obiettivo: preparare al gesto grafico attraverso la rotazione del polso:Le linee;I puntini;I tracciati.
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GIOCHI DI PSICOMOTRICITA’
SUPERIAMO GLI OSTACOLI!
Si tratta di costruire un percorso fatto di tanti ostacoli, che il bambino dovrà percorrere e raggiungere, così, una meta stabilita dall’adulto. Per la costruzione del percorso si possono utilizzare materiali facilmente reperibili, come strisce di stoffa, giornali, cuscini. Si può inventare che in certi punti il bambino dovrà passare sopra un ponte, evitando di cadere nel lago con i coccodrilli, rappresentati per esempio da dei peluche.
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PESCA LA CARTA E TI DIRO’ CHI SEI.
Si tratta di utilizzare carte con figure di animali, farne pescare una al bambino che dovrà fare un percorso muovendosi come si muove quell’animale.
PUZZLE DIVERTENTE
Si tratta di costruire puzzle con personaggi dei cartoni eil bambino dovrà unire le parti del corpo corrette.