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Giacomo Leopardi
Emmanuil Diakenissakis
Created on September 4, 2024
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Transcript
Giacomo leopardi
“Poco manca ch'io non bestemmi il cielo e la natura che par che m'abbiano messo in questa vita a bella posta perch'io soffrissi.”
"Giacomo Leopardi nasce il 29 giugno 1798 a Recanati,un piccolo centro dello Stato pontificio. È un borgo chiuso e arretrato culturalmente, e Leopardi lo detesterà sempre. «[Recanati] M'è tanto cara che mi somministrerebbe le belle idee per un trattato dell'odio della patria».
La Formazione da autodidatta
[...] io mi sono rovinato con sette anni di studio matto e disperatissimo in quel tempo che mi s'andava formando e mi si doveva assodare la complessione lir-robustire il corpo]. E mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l'aspetto miserabile, e dispregevolissima tutta quella gran parte dell'uomo (il corpo], che è la sola a cui guardino i più. Lettera a Pietro Giordani, 2 marzo 1818
I Genitori
"Conte Monaldo Adelaide Antici
Dall'erudizione al bello
Nel 1816 Leopardi matura quello che egli stesso definisce il passaggio «dall'erudizione al bello»: desidera diventare non più (o non solo) uno studioso, ma uno scrittore, un poeta. E infatti l'interesse per la poesia cresce: traduce in versi il libro I dell'Odissea e il libro Il dell'Eneide e prova a comporre versi.
Pessimismo Storico
Nella polemica fra classicisti e romantici, Leopardi si schiera a favore dei primi. L'idealizzazione degli antichi porta con se il disprezzo per la società contempo. ranea, colpevole - secondo Leopardi - di aver corrotto la natura rendendo impossibile per gli uomini vivere con essa un rapporto diretto e autentico. "il male dell'uomo è causato dall'uomo stesso e dal processo di civilizzazione, non dalla natura"
L'amicizia con Pietro Giordani
Nel 1817 Leopardi stampa a Milano la sua traduzione del libro II dell'Eneide e ne invia una copia ad Angelo Mai, una a Vincenzo Monti e una a Pietro Giordani. Gli rispondono tutti e tre, ma solo quest'ultimo, dopo aver saputo l'età del traduttore, è entusiasta: Leopardi trova quindi in Pietro Giordani il suo primo interlocutore di alto livello.
Lo ZIBALDONE
Nel 1817 Leopardi inizia a tenere una sorta di diario in cui trascrive brani di opere altrui, annota riflessioni, spunti filosofici e letterari, osservazioni filologiche e linguistiche, progetti poetici, considerazioni autobiografiche. Questo diario, per il suo contenuto eterogeneo, viene chiamato daLeopardi stesso Zibaldone.
Lo Zibaldone è in origine, un piatto composto da molti ingredienti diversi, quindi per metafora sta a indicare qualsiasi mescolanza di cose etereogenee. È probabile che la parola derivi da zabaione.
L'antireligiosità
A differenza di Giordani, convinto ateo e anticlericale in Leopardi questo sentimento era meno sentito in confronto al sentimento antireligioso.Di certo Leopardi non ama i preti e la gerarchia ecclesiastica ma il suo vero bersaglio polemico sarà per tutta la durata della sua vita la religione, la fede in un mondo ultraterreno, qualunque sia la dottrina che predica ciò.
“Possiamo dire che oggi in ultima analisi la cagione della infelicità dell'uomo misero, ma non istupido né codardo, è l'idea della Religione, e che questa, se non è vera, è finalmente il più gran male dell'uomo, e il sommo danno che gli abbiano fatto le sue disgraziate ricerche e ragionamenti e meditazioni; o i suoi pregiudizi.”
la conversione filosofica
Nel 1819, Leopardi tenta la fuga da Recanati, ma viene subito fermato dai suoi familiari.Lo stesso anno sarà decisivo per l'evoluzione del pensiero Leopardiano,infatti le riflessioni di questo periodo vengono chiamate ''conversione filosofica'' o "passaggio dal bello al vero filosofico". Qui,Leopardi,mette su carta le sue riflessioni sulla propria esistenza e sul mondo.
LEOPARDI LONTANO DA RECANATI
- Tra il novembre del 1822 e il maggio 1823 Leopardi è a Roma presso gli Antici, i suoi zii materni ma resta deluso dell'ambiente.
- Pubblica le canzoni composte fino a luglio 1822,con una dedica a Monti.
- Tra gennaio e novembre 1824 scrive in prosa le 20 operette morali,dove viene approfondito il pessimismo leopardiano,la natura comincia a essere vista come responsabile di tutti i mali.
l'abbandono della religione
Il momento della sua conversione coincide anche con l'abbandono totale della religione cattolica e la maturazione di una visione del mondo atea e materialistica.
POESIA
- Leopardi ha bisogno di soldi per mantenersi, così da poter tagliare del tutto i rapporti con la famiglia
- Gli viene commissionto un edizione sulle opere di Cicerone.
- Nel 1825 egli giunge aMilano,dove trova altri lavori che lo rendono indipendente
- Nel novembre del 1826 si trova a Bologna,lavorando alla traduzione di Epitteto
- Torna a Recanati e successivamente a Firenze dove entra in contatto con il gruppo dell'Antologia.
L'amore e l'amicizia con antonio ranieri
La Leopardi,alla fine dell'aprile 1830,accetta un sussidio economico e torna a Firenze.Qui si innamora di Fanny Targioni Tozzetti,nobildonna sposata proprietaria di un salotto letterari. A Firenze conoscerà Antonio Ranieri,un patriota con il quale passerà gli ultimi momenti della sua vita.
l'ultima fase della vita di leopardi
- Nel 1832 segue a Roma Ranieri,e successivamente a Napoli dalla quale non si sposteranno più.
- Nel 1835 viene pubblicata la seconda edizione dei canti,insieme alla terza delle Operette,in modo parziale perchè viene applicata la censura su 3 o 4 volumi.
- La novità maggiore è la presenza,nei canti,del ''ciclo di Aspasia'',ispirato dal suo amore per Fanny Targioni Tozzetti.
- Nella ''Palinodia al marchese Guido Capponi''parla anche del suo ateismo
- In questo periodo(1831-1837) con l'aiuto di Ranieri,compone i ''Paralipomeni alla Batracomiomachia''.
- Leopardi muore il 14 giugno 1837.
LA filosofia
Le opere di Leopardi iniziano ad avere uno svolgimento coerente ed è un continuo esercizio a "riflettere profondamente sopra le cose".
- Le Operette morali è un esercizio che sfrutta il registro comico satirico, Leopardi si prende gioco del genere umano.
- Nella prosa dello Zibaldone la riflessione prende i tratti del diario filosofico. Dalle prime pagine dello Zibaldone si può ricostruire una "filosofia Leopardiana".
VITA,POESIA E FILOSOFIA
Nella sua vita,Leopardi riesce in molte cose diverse,come scrivere opere importantissime in prosa e portare contenuti originali di filologia.Raggiunge questi risultati in condizioni tutt'altro che propizie,infatti affetto della spondilite anchilopoietica soffrirà per tutta la sua vita di gravi problemi di salute,come la scoliosi,l'asma o la sua malattia agli occhi.
i temi della poesia
Leopardi fa una distinzione tra poesia immaginativa e poesia sentimentale:
Secondo Leopardi, gli antichi avevano la capacità di scrivere poesie esercitando l'immaginazione. Dopo che le conoscenze scientifiche hanno mutato le concezioni filosofiche dell'uomo, una simile capacità è rimasta solo ai bambini. Gli scrittori moderni sono costretti a rivolgersi "all'affetto, al sentimento, al dolore". L'Ottocento è, dunque, il secolo della "poesia sentimentale".
l'indefinito
Un 'idea che torna spesso nelle opere di leopardi, è quella secondo cui gli esseri umani provano un piacere particolare quando un'idea occupa la loro mente e i loro occhi.
A parere di Leopardi "il desiderio del piacere" è "materialmente infinito in estensione", e dunque l'uomo soffre quando, provando un piacere, percepisce subito i limiti della sua estenzione. L'uomo desidera un piacere sconfinato, ma, non appena prova un piacere e ne comprende i limiti di intensità e durata, inizia a soffrire. Ne consegue che "tutti i beni paiono bellissimi e sommi da lontano, e l'ignoto è più bello del noto.