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IL BAROCCO IN EUROPA

Rembrandt, Vermeer e Vèlazquez

Il termine Barocco entrò in uso alla fine del Seicento, ma non ha un'origine certa. Ad ogni modo gli intellettuali Neoclassici gli diedero una connotazione negativa che indicava un'arte inutilmente ricca e contorta. Alla fine del Cinquecento infatti l'armonia rinascimentale era entrata in crisi già con i manieristi e le loro forme inusuali e drammatiche. L'arte barocca, caratterizzata dall'esuberanza, nacque come conseguenza della Controriforma, cioè la reazione della Chiesa alla Riforma protestante di Martin Lutero (1517) che aveva minato l'apparato gerarchico, il potere spirituale e temporale della Chiesa Cattolica. Con il Concilio di Trento (1545-63) la chiesa adottò misure repressive tra cui l'istituzione del Tribunale della Santa Inquisizione e l'Indice dei libri proibiti. Sul piano artistico venne messa in atto una propaganda artistica; l'arte ora doveva persuadere i fedeli e istruirli. Per farlo doveva colpirli emotivamente, suscitanto in loro meraviglia e stupore e in questo modo rappresentare la grandezza della Chiesa.

ORIGINI DEL BAROCCO ITALIANO

IL BAROCCO EUROPEO

Il Barocco Italiano si diffuse presto in altri paesi europei ma il suo filo conduttore rimase Caravaggio che fu un innovatore dello stile e che venne imitato soprattutto nelle Fiandre, in Olanda e in Spagna.Tuttavia qui si svilupparono anche espressioni artistiche originali e diverse da quelle italiane. Oltre ai dipinti a tema religioso infatti iniziarono a essere realizzate opere pittoriche che rappresentavano scene di vita quotidiana, paesaggi urbani, nature morte e ritratti di gruppo.Ciò si verificò in particolare in Olanda, dove i ceti borghesi-mercantili professavano il calvinismo e rifiutavano quindi le immagini sacre preferendo rappresentare l'etica del lavoro e la vita familiare, fulcro del protestantesimo.

Jan Vermeer, La ragazza con l'orecchino di perla, ca 1665. Olio su tela, 44,5 x 39 cm. L'Aia (Paesi Bassi), Mauritshuis.

La Ragazza col turbante si inserisce nella tradizione pittorica olandese dei tronien, che in olandese del XVI e XVII secolo significa “faccia” o “viso”. Questo genere consiste in ritratti di personaggi storici o biblici abbigliati all'antica o in vesti esotiche. Su uno sfondo scuro, che ne risalta i colori, una fanciulla rappresentata con mezzo busto di profilo ruota la testa di tre quarti verso lo spettatore, in favore della luce che proviene da sinistra. Indossa un mantello color rame e una camicia bianca di cui si vede solo il colletto, oltre a un inusuale turbante azzurro che avvolge la testa e un drappo giallo annodato che pende dalla nuca fino alle spalle, terminando in frange azzurrine. Sebbene possa assomigliare alle figure di muse o di sibille, l'assenza di alcun attributo iconografico impedisce una reale identificazione. Il volto della ragazza, intriso di luce, mostra una rara bellezza: labbra rosse carnose che si dischiudono in un abbozzo di sorriso, naso sottile e dritto, occhi grandi e vivi. La luce delle pupille è poi richiamata dall'orecchino con una grossa perla, che brilla sulla penombra del collo. La perla è dipinta utilizzando poche pennellate a goccia, separate l'una dall'altra: è l'occhio umano che ha l'illusione di vederla intera. Sebbene la ragazza che lo indossa appaia di modeste condizioni, tale monile era al tempo di Vermeer prerogativa delle dame aristocratiche e dell'alta borghesia.

Pittore spagnolo, è un celebre ritrattista. Nei suoi dipinti i personaggi, soggetti reali o meno, sono sempre raffigurati con grande realismo e attenzione ai dettagli, soprattutto nella resa dei tessuti e dei volti.

Diego Velazquez (1599-1660)

Diego Velázquez, Venere Rokeby, 1647-1651. Olio su tela, 122,5 × 175 cm. Londra, National Gallery.

Pittore olandese si contraddistingue per le scene di genere dentro interni con figure femminili illuminate da una luce sempre soffusa che diviene la vera protagonista dei suoi dipinti. Le sue scene sono colme di dettagli e rendono la sua pittura intimista ricca di realismo.

Jan Vermeer (1632-1675)

Pittore olandese che predilige scene di genere, autoritratti e autoritratti di gruppo. Nelle sue opere la protagonista è la luce morbida che crea giochi di ombre e ammanta le figure rendendole reali.

Rembtandt Harmenszoon van Rijn (1606-1669)

Rembrandt, Lezione di anatomia del dottor Tulp, 1632. Olio su tela, 169,5 x 216,5 cm. L'Aia (Paesi Bassi), Mauritshuis.