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Giovanni Pascoli

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La vita

L'esperienza umana e letteraria di Pascoli si distingue per vari elementi e influenze.L’ideologia di Pascoli, ispirata a un profondo umanitarismo e a uno spiccato spirito di fratellanza, lo convinse a tradurre i suoi ideali socialisti in aspirazione alla concordia fra gli uomini e alla solidarietà fra le classi sociali, in una prospettiva universale di pace L’ideale nazionalistico prese forma nel pensiero di Pascoli dal tragico fenomeno, al tempio di ampia portata, dell’emigrazione, il cui devastante effetto era quello della disgregazione del “nido“ familiare; in esso si incrociavano l’ideologia umanitaria e la sofferta esperienza personale. Secondo il poeta l’Italia aveva il dovere di procurare i suoi cittadini meno abbienti terre e lavoro

Il pensiero e la poetica

Umanitarismo e nazionalismo

Nel saggio Il fanciullino, l’autore espone le linee principali della sua poetica: secondo Pascoli, in ciascuno di noi è nascosto un fanciullino, ma solo il poeta riesce a dargli borse, a vedere il mondo con i suoi occhi ingenui che scoprono le cose per la prima volta: è così che nasce la poesia dello stupore. Il fanciullino, come il poeta, gode di un grande privilegio, quello di saper cogliere le intime e inedite corrispondenze fra le cose, di dare senso alla realtà con il suo sguardo incantato che non appartiene all’uomo comune. Il poeta è colui che sa scoprire, anche negli aspetti più semplici e modesti della realtà, significati misteriosi e segreti, conferendo loro dignità poetica È questa la realtà vera, inaccessibile razionalmente, cui può attingere la poesia intuitiva e spontanea. Il poeta, secondo Pascoli, è colui che sa accogliere e svelare la bellezza nascosta nel significato delle piccole cose, dei personaggi umili, dei ricordi. Così la poesia acquista un valore sociale.

Il fanciullino

Pascoli, nonostante la sua formazione positivista e le solide conoscenze scientifiche, maturò una crescente sfiducia nei confronti della scienza, perché capace di spiegare il mistero e l’ignoto che si celano nel cosmo. Solo la poesia, secondo il poeta, diventa uno strumento di conoscenza del mondo e mezzo attraverso il quale è possibile sondare gli aspetti più misteriosi delle cose e così esplorare l’ignoto

Evidente è l’influsso del Simbolismo francese che si esprime in Pascoli nella tensione verso il mistero che circonda la vita, in una costante ricerca di un ritmo e di un linguaggio capaci di suscitare sensazioni attraverso echi, significati allusivi e simbolici La parola poetica assume spesso anche un significato simbolico e quello più ricorrente e facilmente interpretabile è quello del “nido“ che esprime il fortissimo legame del poeta con la famiglia La poesia viene recuperata nel suo valore assoluto e rivelatore di significati, che solo il poeta può cogliere ed esprimere, per via intuitiva, attraverso le potenzialità allusive del linguaggio segreto e misterioso della natura Il simbolismo pascoliano e alla costante ricerca di significati nascosti delle cose, ora con una fitta trama di analogie e rimandi, ora con la percezione di una natura intima e segreta delle cose

I temi

Nella poesia di Pascoli i temi più ricorrenti sono i seguenti: -La morte, cui si legano il ricordo dei cari defunti e il dolore per l’assassinio del padre, trattato in molti componimenti, e che genera l’ossessione che condizionò i legami affettivi del poeta con le sorelle e il suo rapporto con il mondo esterno. In questi emergono anche la nostalgia e la sofferenza per la dimensione perduta dell’infanzia. -Il “nido” e gli affetti familiari, temi collegati alla riflessione sulla malvagità degli uomini e all’idea di un’infanzia serena -La natura, di cui il poeta sa accogliere ogni moto, ogni più piccola voce -Il paesaggio che si carica spesso di significati misteriosi e simbolici, dando voce all’ossessione per la morte o al desiderio di protezione dal mondo esterno, violento e minaccioso. Il paesaggio pascoliano non è quindi reale ma incarna le paure del poeta

Le innovazioni stilistiche

linguaggio analogico e allusivo

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la struttura sintattica

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la metrica e il ritmo

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gli aspetti fonici

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il plurilinguismo

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Pag. XX

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Non omnes arbusta iuvant humilesque myricae"

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La storia editoriale di Myricae è molto complessa, la raccolta ebbe infatti nove edizioni Quest’ultima si apre con la dedica al padre e da una “Prefazione” ed è costituita di 15 sezioni. Il titolo titolo è ispirato a un verso della IV Egloga di Virgilio e ne preannuncia gli argomenti umili e semplici

Unit 01

Myricae

Al centro dell’opera si trovano temi emotivi campestri, legati alla terra e alla natura: il lavoro dei campi, le attività domestiche e le piccole cose. Sullo sfondo della quotidianità però è possibile individuare un nucleo tematico più oscuro, quello del passaggio dall’alba della vita al tramonto e alla morte, avvocata attraverso le immagini dei “cari defunti”. Il mondo della campagna diventa lo specchio dell’interiorità del poeta, un ambiente naturale in cui egli trasferisce, in forma simbolica, i suoi sentimenti, le sue angosce e le sue inquietudini

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La raccolta I Canti di Castelvecchio venne pubblicata per la prima volta nell’aprile del 1903. La struttura dell’opera è esposta dallo stesso poeta in una lettera del 1902 all’amico Alfredo Caselli e si conclude con una sezione di nove poesie intitolata “il ritorno a San Mauro”, il è riferimento ai luoghi e alle immagini dell’infanzia che il poeta tenta di far rivivere La raccolta prende il nome dalla località di Castelvecchio in cui Pascoli si trasferì alla sorella Maria nel 1895. I Canti vengono considerati una continuazione di Myricae perché ne riprendono alcuni temi, come quelli della natura, della vita in campagna, dell’amore per le cose umili e quotidiane, del mistero che incombe sull’uomo, dell’ignoto, del “nido“ familiare, unica salvezza e protezione insieme al tema della memoria familiare, dei ricordi

I Canti di Castelvecchio

All’interno dell’opera troviamo anche turbamenti ossessivi, segni di un’inquietudine profonda di fronte all’esperienza sessuale, alla componente erotica adulta, osservata con distacco e senso di estraneità Si amplia la dimensione simbolica del reale: la natura e il paesaggio diventano emblema degli stati d’animo del poeta La struttura dei componimenti si fa più complessa e elaborata, anche dal punto di vista della metrica

Nella poesia di Pascoli è frequente il ricorso al linguaggio analogico, basato su relazioni segrete tra le cose da cui derivano atmosfere suggestive, inquietanti e misteriose. Tra le parole non c’è apparentemente nesso logico; solo intervenendo sulla sintetici dei concetti e ricostruendo i essi intermedi, è possibile scoprire i legami nascosti e l’intensa potenza allusiva che contengono. Altro elemento ricorrente nel verso pascoliano è la sinestesia che fonde impressioni sensoriali, spesso visive e uditive

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Pascoli usa versi, strofe e rime propri della tradizione ma li rinnova grazie al variare degli accenti ritmici con conseguenti particolari effetti musicali L’inserimento nei versi di puntini, di incisi, di punti fermi, esclamativi e interrogativi conferisce alla poesia un ritmo spezzato

Pascoli accoglie termini alti, ma anche parole del linguaggio colloquiale o del dialetto dei contadini della Garfagnana, termini tecnici e scientifiche fino anche a espressioni straniere. Per questa caratteristica si può parlare di plurilinguismo pascoliano

La struttura sintattica è prevalentemente paratattica: le frasi, perlopiù brevi, frequentemente collegate per asindeto ed ellittiche per l’omissione del verbo o del soggetto, conferiscono essenzialità al linguaggio e rilevanza agli elementi della frase frase

Anche l’onomatopea è un elemento rilevante dei versi pascoliani: la riproduzione di voci della natura o di suoni si carica di significato, comunica una visione nuova e suggestiva del reale; anche i suoni che compongono le parole assumono significati capaci di evocare immagini e sensazioni: è il cosiddetto fonosimbolismo