Presentazione Psicologia
Letizia Garbelli
Created on August 27, 2024
Over 30 million people build interactive content in Genially.
Check out what others have designed:
THE MESOZOIC ERA
Presentation
GROWTH MINDSET
Presentation
VISUAL COMMUNICATION AND STORYTELLING
Presentation
ASTL
Presentation
TOM DOLAN
Presentation
BASIL RESTAURANT PRESENTATION
Presentation
AC/DC
Presentation
Transcript
SCIENZEUMANE
4°
3°
4°
3°
4°
3°
4°
3°
Pedagogia
Antropologia
Psicologia
Sociologia
- IL COMPORTAMENTO SECONDO IL SENSO COMUNE:Per il senso comune il comportamento è l'insieme di azioni effettive e manifeste che l'individuo compie, la conseguenza di scelte consapevoli e una sequenza di azioni cronologica unidirezionale; il comportamento non comprende le emozioni, la rappresentazione della realtà e le motivazioni delle sue azioni.- IL COMPORTAMENTO SECONDO LA PSICOLOGIA:Secondo la psicologia il comportamento è frutto delle interazioni tra soggetti e quindi azioni reciproche, condizionate dallla rappresentazione soggettiva della realtà, dalle emozioni e dalle motivazioni inconsce.
CAPITOLO 1°
LO STUDIO DEL COMPORTAMENTO E DELLO SVILUPPO
psicologia 3°anno
FREUD
SKINNER
- IL COMPORTAMENTO SECONDO LE 3 TEORIE PSICOLOGICHE:IL COMPORTAMENTISMO (SKINNER)Orientamento psicologico nato nel 1913 con John Watson il quale studiò il comportamento in quanto una risposta di un organismo ad una determinata sollecitazione, egli con questi studi fondò il modello di "condizionamento classico" ovvero la capacità di estendere una risposta su un secondo stimolo originariamente evocata soltato dal primo stimolo. Successivamente Skinner elaborò un ulteriore modello deniminato "condizionamento operante" il quale opera attraverso rinforzi e stimoli rinforzanti. IL COGNITIVISMOOrientamento di pensiero che interpreta la mente come un elaboratore attivo di informazioni, in particolare il processo di passaggio da stimoli a risposte. Denomina gli stimoli "input" e le risposte "output", il processo cognitivo che entra in azione in ogni situazione da analizzare è chiamato "unità TOTE" (test, operate, test, exit).LA PSICOANALISI (FREUD)Teoria generale della personalità, incentrata sull'inconscio e le sue dinamiche, volta anche al trattamento terapeutico di disturbi psicologici, portando alla luce i contenuti mentali indesiderati.L'inconscio si manifesta nella vita quotidiana attraverso lapsus, amnesie e atti mancati, i quali non sono altro che conseguenza dei processi di rimozione.
-AREE DI RICERCA PER OGNI ASPETTO DEL COMPORTAMENTOLA PSICOLOGIA CLINICA:Studio e tratatmento dei comportamenti ritenuti "patologici" cioè tali da impedire un adattamento soddisfacente dell'individuo all'ambiente, la psicologia clinica, inoltre, si occupa di proporre un trattamento adeguato per risolvere questi comportamenti disfunzionali; da qui prendono vita le psicoterapieLA PSICOLOGIA SOCIALE:Studio delle interazioni tra l'individuo e le altre persone, gruppi o istituzioni sociali, questa sovrapposta al cognitivismo si occupa di studiare le attività mentali con le quali conosciamo e interpretiamo il mondo sociale. Inoltre questa disciplina deve essere integrata con altre scienze come la sociologia e l'antropologia.LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO:Studio dei mutamenti dei tratti psichici degli individui, che si evolvono dalla nascita alla vecchiaia, ovvero lo studio della trasformazione della mente e del comportamento attraverso gli anni e nei vari contesti sociali.
-INDAGINE SULLO SVILUPPO:LA PSICOLOGIA DELL'ETÀ EVOLUTIVAIndirizzo psicologico che si propone di comprendere in che modo l'individuo "evolva" verso le caratteristiche psicologiche della maturità, prendendo in considerazione le prime età della vita. Ha come oggetto di studio lo sviluppo affettivo (Freud) e cognitivo (Piaget) d'infanzia e adolescenza.LA PSICOLOGIA DEL CICLO DI VITAIndirizzo psicologico dello sviluppo basato sullo studio di tutto il percorso della vita, dalla nascita alla vecchiaia, cercando di cogliere le peculiarità di ogni fase. Le fasi della vita sono 8 ed ognuna è critica, ovvero portatrice di un mutamento poichè pone l'individuo difronte ad un dilemma tipico LA PSICOLOGIA DELL'ARCO DI VITAProspettiva complesssa e interdisciplinare che accoglie apporti provenienti dall'antropologia, dalla biologia, dalla storia, dalla medicina ecc...Le tre dimensioni principali che influenzano maggiormente l'esistenza delll'individuo sono:-la dimensione della biografia personale-la dimensione del ciclo di vita-la dimensione storica.
-DAL CONCEPIMENTO ALLA NASCITALA FASE PRENATALE DELLO SVILUPPOLo sviluppo dell'essere umano inizia dal concepimento che si compierà al momento della nascita. Questo periodo è contraddistinto da 3 fasi principali:1. periodo germinale, inizio della fecondazione e accrescimento dell'ovulo;2. periodo embrionale, fase di "impianto", formazione dell'amnios e della placenta;3. periodo fetale, formazione del corpo del bambino e dei suoi organi.Al momento della nascita il bambino possiede già i neuroni ma il sistema nervoso deve ancora portare a termine la sua maturazione.LA FASE NEONATALE DELLO SVILUPPO Nella fase neonatale il bambino possiede riflessi (comportamenti spontanei), capacità percettive e capacità motorie.Nel periodo della gravidanza il bambino ha già fatto numerose esperienze di tipo percettivo dato che nell'ambiente uterino ha sviluppato il gusto, l'olfatto, l'udito e il tatto.
CAPITOLO 2°
LO SVILUPPO COGNITIVO NELL'ARCO DELLA VITA
-LA PRIMA INFANZIALE CAPACITÁ DEL BAMBINO NEL PRIMO ANNO DI VITA Il bambino cresce rapidamente nel primo anno di vita, aumenta di peso e altezza, compaiono i primi denti e quindi prende avvio il periodo di dentizione, il bambino in contemporanea viene svezzato.Nel primo periodo di vita, tra i diversi stimoli visivi, il neonato si concentrerà principalmente sul volto umano e sulla memorizzazione dei volti familiari.Compaiono i primi sorrisi "endogeni" come risposta a stimoli esterni. Il bambino in questa fase possiede già una "memoria primaria" in cui inserirà le immagini familiari, così da sviluppare anche la "memoria di riconoscimento", in favore di questo il bambino adotterà il sorriso selettivo verso i genitori mentre il pianto forte verso gli sconosciuti.LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO L'età più sensibile all'apprendimento del linguaggio è tra i 2 e i 10 anni. Il neonato emette i primi suoni classificabili in due tipologie: vegetativi e vocali.A 2 mesi circa si ha il fenomeno del cooing sound, verso i 5-6 mesi avviene la lallazione, tra i 12 e i 18 mesi pronuncia le prime olofrasi (parola-frase),tra i 18 e i 24 mesi pronuncia le frasi binarie e nei mesi successivi comporrà le cosiddette frasi telegrafiche.Tra i 2 e i 6 anni la competenza linguistica cresce notevolmente e successivamente avverrà il periodo di iper-regolarizzazione, ovvero il bambino applicherà in modo sbagliato le regole grammaticali.
LO SVILUPPO DELL'INTELLIGENZA INFANTILEPiaget ha una concezione "stadiale" dell'intelligenza e suddivide i periodi/stadi i 3:1. periodo senso-motorio, 0-2 anni, intelligenza pre-verbale, il bambino si esprime attraverso i 5 sensi, le azioni e i movimenti;2. periodo preoperatorio, 2-6 anni, sviluppo delle funzioni simboliche, emergono l'animismo, l'artificialismo e il finalismo, il bambino è caratterizzato da egocentrismo e irreversibilità;3. periodo operatorio, 6-14, si sviluppano le funzioni logiche e di ragionamento, il bambino conquista 3 capacità cognitive: seriare, numerare, trattare i rapporti tra classi di oggetti. Inoltre conquista una certa autonomia di giudizio morale. Le fasi sono universali e sequenziali.
PIAGET : LA TEORIA PIAGETIANA Piaget elabora una teoria sullo studio dell'evoluzione dei processi di conoscenza e delle strutture cognitive dalla nascita all'età adulta. Egli descrive l'intelligenza come uno strumento di adattamento biologico all'ambiente e lo sviluppo cognitivo è l'interazione tra fattori interni ed esterni. I punti principali della teoria piagetiana sono:1. assimilazione, conoscenza diretta, le strutture mentali restano uguali2. accomodamento, conoscenza indiretta, le strutture mentali vengono modificate3. operazione mentale, ragionamento sulla realtà4. schema, struttura mentale che raggruppa e spiega un certo numero di esperienze.
4. organizzare attività didattiche di gruppo5. inserire il gioco nelle attività didattiche6. mirare all'apprendimento di abilità logiche di ordine generale.
-IL CONTRIBUTO DI PIAGET A UNA DIDATTICA ATTIVAPer Piaget la prima educatrice del il bambino è la natura e così il bambino deve rispettare le fasi naturali dello sviluppo senza che queste vengano forzate o anticipate.Inoltre l'autore offre altri consigli agli educatori:1. insegnare con gradualità 2. partire sempre dall'esperienza diretta con natura e persone3. dare spazio all'apprendimento autonomo per la scoperta per non favorire unicamente la trasmissione di nozioni
-PIAGET: LA MENTE DEL RAGAZZOUN'ETÀ DELICATATra i 13 e i 18 anni si colloca il periodo dell'adolescenza, questa permette il passaggio dall'infanzia all'età adulta.Il ragazzo mette in atto diverse capacità cognitive dato che in quest'età deve imparare a diventare grade seguendo differenti fonti:- risveglio della sessualità- conoscenza di se stesso- ridefinire la propria posizione nella famiglia- individuare i propri obiettivi e scelta di un corso di studi- maturare una conoscenza politica e socialeL'adolescente deve cercare e trovare una propria identità.LE NUOVE ACQUISIZIONI DELL'INTELLIGENZA La principale trasformazione in questa età è la capacità di costruire sistemi e teorie astratte grazie al pensiero operatorio formale. Le altre diverse capacità acquisite sono:- la logica combinatoria, affrontare problemi in cui operano contemporaneamente più fattori;- una maggiore padronanza del linguaggio, utilizzo di un linguaggio formalizzato con maggior duttilità linguistica;- pensiero astratto e capacità argomentative, capacità di raffigurarsi persone, mondi, situazioni ipotetiche e di sapersi esprimere seguendo dialoghi articolati - introspezione e relazioni interpersonali, nuove potenzialità introspettive, criticità verso se stessi e con il proprio sé ideale/ sé reale, rapporti con i coetanei.
LE ANOMALIE NELLO SVILUPPO COGNITIVO Nello sviluppo ci possono essere deviazioni che portano a disabilità intellettive.In relazione alle disabilità intellettive nasce il termine "età mentale" in contrasto con l'età anagrafica e dal rapporto tra queste due nasce l'indicatore di quoziente intellettivo. Il QI verifica il grado di ritardo mentale, il quale può essere conseguenza di patologie o di situazioni congenite. Esistono 4 gradi di ritardo mentale: lieve, moderato, grave e gravissimo. L'individuo con ritardo mentale ha diritto ad un'educazione personalizzata con ritmi differenti
- LA REVISIONE DELLE TEORIE DI PIAGETVYGOTSKIJ E LE POTENZIALITà DEL BAMBINOVygotskij propone una critica alla teoria di apprendimento di Piaget, dal momento che secondo lui non è necessario attendere la maturazione delle strutture cognitive per risolvere un determinato compito ma che esiste una zona di sviluppo prossimale; ovvero la distanza tra un livello di sviluppo effettivo e il livello di sviluppo potenziale del bambino.Questa teoria nasce poichè secondo V. esistono delle potenzialità inespresse nel bambino che possono essere stimolate con appositi insegnamenti che anticipano lo sviluppo.
-L'ETÀ ADULTACHI SONO GLI ADULTIL'età adulta è il periodo più lungo della vita ma nonostante questo non ha mai avuto una grande rilevanza negli studi delle scienze umane. Nel senso comune viene identificata come una zona grigia e l'adulto è raffigurato come una persona triste soffocata da responsabilità e lavoro. Per le scienze umane invece la figura adulta è intrigante, caratterizzata da alti e bassi, progressi e involuzioni, l'adultità non è ritenuta una condizione ma un processo.
UNA REALTÀ PLURIDIMENSIONALENel settore della psicologia cognitiva si sottolineano nell'adulto le strategie mentali concrete e semplici per risolvere i problemi affiancate ad altre sofisticate e astratte. Nel campo della psicoanalisi, lo studioso Jung, portò l'attenzione sulla crisi di mezza età, la quale verso i 40 anni fa sorgere domande sull'andamento della propria vita con aspettative e sogni fino a quel punto; in molti casi il confronto col passato arreca sconforto e delusione, per questo secondo lo studioso è importante l'introspezione da parte dell'adulto per capire i nuovi obiettivi e scopi.L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTICon questa modalità si vuole portare l'adulto all'apprendimento e alla conoscenza di se stessi in età matura.L'educazione comprende due esigenze differenti: soggettive e oggettive. Nelle varie trasformazioni sociali si è concordato che l'apprendimento è per tutta la vita e per tutti.
-IL MONDO DEGLI ANZIANI UNA POPOLAZIONE SEMPRE PIù AVANTI NEGLI ANNIDa qualche decennio si registra una forte crescita numerica della popolazione anziana nelle zone più occidentali, questo grazie al miglioramento della qualità di vita. Questo fenomeno può essere interpretato in due visioni differenti, sia positivamente che negativamente.Uno dei problemi principali da dover affrontare con gli anziani è la solitudine, la quale non sempre è da interpretare negativamente ma solo nel momento in cui questa diventa pericolosa e negativa, ovvero quando si tratta di solitudine interiore, definibile anche come isolamento.DALLA "TERZA ETÀ" ALLA "QUINTA ETÀ"Le fasi dell'invecchiamento sono classificabili in 3 sezioni principali (indicative):- dai 65 ai 75 l'individuo è anziano, "terza età"- dai 75 ai 90 l'individuo è vecchio, "quarta età"- dai 90 in poi l'individuo è un grande vecchio, "quinta età"Nella terza età le persone sono ancora lucide e attive, si possono presentare le prime importanti perdite e sviluppare la "sindrome del nido vuoto". Nella quarta età presentano i primi problemi psico-fisici e la persona comincia a sentirsi un peso per gli altri, mentre nella quinta età si assiste ad un graduale spegnimento.
L'ETÀ ANZIANA DAL PUNTO DI VISTA COGNITIVONei processi cognitivi degli anziani si verifica la selezione adattiva, ovvero la selezione delle strategie più utilizzate e più utili alla loro quotidianità eliminando quelle utilizzate di meno. L'anziano conserva maggiormente il ragionamento logico e la competenza linguistica mentre perde progressivamente la memoria semantica e la capacità di apprendimento verbale. L'EDUCAZIONE DEGLI ANZIANINel progetto di educazione degli anziani è importante il continuo esercizio e applicazione delle capacità mentali seguendo vari obiettivi come:- migliorare la qualità di vita- combattere l'isolamento- promuovere la progettualità - favorire l'accettazione delle trasformazioni socialiQuesto porta ad una popolazione anziana intellettualmente vivace, attiva e curiosa.
-LE PRINCIPALI TEORIE SULLA COSTRUZIONE DEI LEGAMI AFFETTIVITEORIA PSICOANALITICASecondo la teoria psicoanalitica il legame affettivo più importante per il bambino è il legame con la madre, la quale può produrre effetti sul neonato a lungo termine. Il bambino, secondo la teoria psicoanalitica, possiede istinti che necessitano soddisfazione, questa pulsione viene definita libido; portando ad uno sviluppo psicosessuale.Questo sviluppo è suddiviso in 5 fasi:- fase orale, il bambino nel primo anno di vita trova piacere nell'atto della suzione anche al di fuori dell'allattamento;- fase anale, il bambino nel secondo anno di vita trova piacere con le attività connesse con la defecazione;- fase fallica, tra i 3-5 anni, i bambini scoprono la differenza sessuale connesso al "complesso di edipo";- fase di latenza, la pulsione sessuale è nascosta, trasferita su altre attività;- fase genitale, maturazione fisica e psicologica della pubertà.Per Freud è nei primi anni di vita in cui si fondano le basi per dei corretti legami affettivi sani ed equilibrati.
CAPITOLO 3°
LO SVILUPPO DEGLI AFFETTI E DELLE EMOZIONI
Harlow e l'esperimento sui cuccioli di macaco
TEORIA COMPORTAMENTISTASecondo i comportamentisti sono importani unicamente le pulsioni biologiche e le risposte che il soggetto elabora in relazione a tali stimoli. Gli eventi che soddisfano un bisogno primario costituiscono un rinforzo primario, mentre le persone presenti quando una pulsione viene attenuata sono i rinforzi secondari. Secondo questo pensiero i legami affettivi si basano sulla riduzione delle pulsioni biologiche; questa teoria viene contraddetta dai coniugi Harlow con il loro esperimento sui cuccioli di macaco per studiare gli effetti della mancanza di cure materne.Da questo esperimento si ha appurato che il piccolo necessitava del legame con la madre basato sul benessere da contatto.
TEORIE DELL'ATTACCAMENTOBowlby porta vari studi interdisciplinari cercando di spiegare il valore adattivo dell'attaccamento. Nell'etologia fu importante il contributo di Lorenz, il quale studiò il comportamento degli animali nel loro ambiente naturale. Egli appurò che ogni specie animale nasce con degli schemi fissi d'azione, atteggiamenti, messa in pratica in presenza di particolari stimoli ambientali. Bowlby, sulla base di questo, riconobbe che anche gli esseri umani al momento della nascita risultano "programmati" a esibire determinati comportamenti, per sollecitare la cura e le attenzioni, assicurando al bambino la sopravvivenza. In questo periodo viene ampiamente dibattuta la "figura materna" in quanto non sia esclusivamente la madre biologica ma corrisponde ad una presenza costante, dispensatrice di cure assidue, capace di rispondere ai bisogni del bambino e di trasmettergli un senso di sicurezza. Il legame di attaccamento favorisce un'interazione sociale tra genitori e figli, uno scambio reciproco di segnali e stimoli.La studiosa Ainsworth appurò che una buona relazione di attaccamento tra madre e bambino sia il presupposto dell'autonomia del piccolo e della sua attitudine a esplorare l'ambiente. Ella elaborò 3 forme di attaccamento:- sicuro, madre sensibile e sollecita, i bambini sviluppano un comportamento socievole e equilibrato;- insicuro-ansioso e ambivalente, madre imprevedibile, i bambini sviluppano un comportamento orientato verso gli adulti;- insicuri- ansiosi evitanti, madre fredda e poco incline al contatto fisico, i bambini sono chiusi e diffidenti.
TEORIA DEL TEMPERAMENTOI due studiosi Chess e Thomas portarono alla luce il concetto di "temperamento", ovvero l'insieme di caratteristiche individuali che determinano un personale modo di reagire agli stimoli, esprimere e manifestare emozioni e stati d'animo. Il temperamento ha 9 dimensioni e a seconda della combinazione di almeno due di queste dimensioni si evidenziano 3 tipi di neonato:- il bambino "facile", con ritmi biologici regolari, risponde positivamente agli stimoli, piange per comunicare i bisogni fisiologici ma è facilmente consolabile;- il bambino "lento a scaldarsi", con ritmi biologici abbastanza regolari, lento nell'adattarsi ai cambiamenti;- il bambino "difficile", con ritmi biologici irregolari, spiccata reattività agli stimoli e spesso reazioni emotive intense.
- LO STUDIO SCIENTIFICO DELLE EMOZINICHE COSA SONO LE EMOZIONI E A CHE COSA SERVONOLe emozioni sono reazioni psico-fisiche a eventi scatenanti; sono intense, di breve durata e quasi sempre hanno una funzione adattiva. Le emozioni sono impulsi ad agire e gestire le reali emergenze della vita, per questo motivo hanno un forte valore adattivo, derivano da uno stiomolo sensoriale e provocano una reazione emotiva e infine una risposta comportamentale.LA COMPETENZA EMOTIVA La competenza emotiva è una componente fondamentale per aver una buona relazione con se stessi, questa è composta da 5 caratteristiche:1. autoconsapevolezza2. capacità di controllo sulle emozioni3. capacità di riconoscere le amozioni altri (empatia)4. motivazione e stima di se 5. capacità di gestire le relazioni scialiWatson dimostra che alcuni comportamenti, spesso ritenuti innati, sono in realtà frutto di condizionamenti ambientali e che anche un emozione può essere aquisita o eliminata. Conta notevolmente il ruolo della società e della cultura, l'espressione delle emozioni, infatti, varia a seconda del contesto di riferimento.
"SENTIRE" L'ALTRO: L'EMPATIAConsiste nellla capacità di capire, sentire e condividere i pensieri e le emozioni di un'altra persona in una determinata situazione, riconoscendone il valore. Per questo è necessario sviluppare il decentramento cognitivo, mantenendo la partecipazione emotiva.
CAPITOLO 1°
I TEMI CHIAVE DELLA PEDAGOGIA DELL'ALTO MEDIOOEVO
-LA PRIMA EDUCAZIONE CRISTIANA Le origini del cristianesimo risalgono al messaggio di Gesù di Nazareth, il quale ha una portata rivoluzionaria e gli attira l'ostilità dei sacerdoti ebraici, dei governanti israeliani e dei Romani, il messaggio si diffonde in tutto l'impero romano.Con il formarsi delle prime comunità cristiane si diffuse il pensiero filosofico cristiano, basato su principi teorici ricavati dalla commistione di messaggio evangelico e filosofica greca e contiene la riflessione dei padri della chiesa: gli apostoli e gli apologisti.La cultura cristiana offre un nuovo fine ovvero la salvezza dell'anima, ha un nuovo modello da imitare: Cristo, si avvale di una metodologia nuova: attenzione ai fanciulli, centralità dell'amore, necessità di adattare l'insegnamento.La pedagogia cristiana si avvale di istituzioni educative cristiane, l'educazione avviene attraverso la predicazione, l'istituzione di scuole finalizzate al catecumenato e la famiglia.
pedagogia 3°anno
-I PADRI DELLA CHIESA GRECI E LATINI
La patristica occidentale si esprime attraverso le figure:Girolamo --> la cultura profana deve essere evitata perchè traviante rispetto alla fedeAgostino --> sostiene che l'educazione è autoformazione possibile grazie all'illuminazione divina, gli interventi educativi devono essere individualizzati e la cultura è funzionale all'apprendimento delle Sacre Scritture.
La patristica orientale si esprime attraverso le figure:Clemente di Alessandria --> le discipline ellenistiche sono propedeutiche alla religioneOrigene--> l'educazione cristiana è il ritorno dell'uomo a Dio Basilio--> le discipline liberali sono funzionali all'educazione morale religiosaGiovanni Cristostomo --> la formazione etica e religiosa è preminente rispetto quella letteraria
- LA FORMAZIONE RELIGIOSA E MONASTICALe scuole monastiche sono istituzioni scolastiche annesse, rimangono le uniche depositarie del sapere e dell'istruzione in seguito al collasso della cultura pagana e laica; insegnano la lettura, la scrittura e la comprensione dei testi sacri.Il maggior rappresentante del monachesimo è Benedetto da Norcia, scive la Regulae per l'abbazia di Montecassino nella quale stabilisce una serie si prescrizioni, fornisce utili consigli per i monaci, fissa il ruolo educativo dell'abate e si preoccupa della formazione ei novizi.Egli inoltre valorizza il lavoro, la cultura e la pratica religiosa comunitaria.Come rappresentante dell'educazione dell'alto clero troviamo Gregorio Magno, egli si occupa dell'educazione tramite un programma di studio che riconduce la cultura pagana alla sapienza cristiana; egli inoltre si occupa anche dell'educazione popolare mediante una predicazione alla portata di tutti.
- L'EDUCAZIONE NELL'ETÀ CAROLINGIACarlo Magno si fa carico di formare una classe dirigente laica politicamente istruita, mediante:1. la fondazione della Scuola Palatina, destinata ai figli della nobiltà laica2. la predisponizione di un curriculo di studi che parte dall'istruzione di base per arrivare allo studio delle arti liberali e dell'approfondimento delle sacre scritture3. la promozione all'interno delle istituzioni religiose del territorioIn quest'epoca nasce il modello educativo del cavaliere, adottato dall'aristocrazia laica per la formazione dei prorpi figli, basato sui valori del coraggio, dell'onore, dell'abilità guerrescae della bellezza fisica; questo modello prevede un lungoapprendistato presso un feudale legato alla famiglia di origine e l'investitura a cavaliere intorno ai vent'anni.
LE SCUOLE COMUNALILe scuole comunali nascono dall'esigenza di formazione di base presso tutte le classi sociali; queste hanno lo scopo di fornire una preparazione orientata ai bisogni pratici.Il maestro comunale si impegna a svolgere il proprio compito con impegno verificando l'apprendimento degli alunni, l'istruzione consiste anche nell'educazione sociale e morale e alla fede.
-LE NUOVE ISTITUZIONI EDUCATIVELA NASCITA DELLE UNIVERSITàLe università sono istituzioni generate da un gruppo di studenti e docenti insieme i quali definiscono i propri interessi, differenziati in 4 facoltà: arti liberali, diritto, medicina e teologia.Per l'insegnamento vengono allestiti locali, materiali e biblioteche; la cultura viene considerata una vera e propria possibilità di carriera, è tutto basato su un organizzazione didattica.L'attività didatitca si basa su:- una lectio- una disputatioIl metodo è basato sull'arte di dialogare e discutere in cui la filosofia torna ad essere attività dialogica e collettiva. LE SCUOLE DI ARTI E MESTIERIQueste scuole nascono per volontà delle corporazioni artigiani e mirano a organizzare l'apprendistato secondo regole precise, volte all'insegnamento di un mestiere.
CAPITOLO 2°
LE SCUOLE E GLI IDEALI FORMATIVI NEL BASSO MEDIOEVO
LA LETTERATURA EDUCATIVAIn questa educazione viene esaltata una figura ideale il quale può essere o un santo o un cavaliere, questi hanno in comune il fervore della fede.Le vite dei santi o le narrazioni epiche dei cavalieri hanno il fine di educare il popolo insieme alle poesie didascaliche.LA FORMAZIONE RELIGIOSALa formazione religiosa è promossa dai frati mendicanti, i quali vogliono raggiungere il popolo, questa formazione si avvale di forme popolari di predicazione, religiosità e spettacolo.
- LA FORMAZIONE CAVALLERESCA, LETTERARIA E RELIGIOSAL'IDEALE CAVALLERESOIl cavaliere è modello di virtù e segue un'educazione alle arti cortesi.L'apprendistato inizia a sette anni diventando paggio, egli successivamente diventerà scudiero e cavaliere.Egli imparerà regole di condotta e le virtù, assieme all'apprendimento delle arti cortesi, inoltre si ispira ad un modello di coraggio, onore, abilità guerresca, eleganza e bellezza fisica; egli difende la Chiesa e i più deboli.
- UGO DI SAN VITTOREIl tema dominante nella filosofia scolastica è il rapporto tra fede e ragione, tema a lungo dibattuto e che portò importanti cambiamenti nell'educazione.Una figura rappresentativa è Ugo da San Vittore.LA GERARCHIA DEI SAPERIEgli interpreta il sapere come preparazione alla fede, tra ragione e fede non c'è nessun contrasto ma un rapporto gerarchico, all'apice troviamo le arti liberali, poi logica, filosofia, teologia e la mistica.Egli distingue i concetti arte (sapere di regole e norme specifiche, operaizone concreta) e disciplina (sapere completo con ragionamenti esatti, basato sulla logica).
CAPITOLO 3°
I PRINCIPI EDUCATIVI ALL'EPOCA DELLA SCOLASTICA
- BONAVENTURA DA BAGNOREGIOSan Bonaventura scrisse più di sessanta scritti che hanno come riferimento filosofico il pensiero di Agostino, e che provano a stilare una sintesi fra quest’ultimo e Aristotele. Infatti, se quest’ultimo spiega il processo di conoscenza della realtà empirica, Agostino può, secondo Bonaventura, spiegare come si possa raggiungere la sapienza religiosa. L'ILLUMINAZIONE DIVINAPoiché tutta la realtà rimanda a Dio, la conoscenza avviene partendo dalle cose inferiori per volgersi progressivamente al creatore.Quest’ascesa prevede che Dio venga contemplato: Fuori di noi: attraverso la realtà sensibile (grado esteriore); In noi stessi: rivolgendoci al nostro spirito in cui è presente la luce di Dio (grado interiore); Al di sopra di noi: elevandoci a ciò che è eterno e riconoscendo in Dio la sorgente dell’essere e del bene (grado esterno).
- TOMMASO D'AQUINO Lo scritto principale di san Tommaso che tratta il problema educativo è l’undicesima delle Questioni disputate sulla verità, intitolata “De magistro” e suddivisa in quattro articoli: - Se l’uomo possa insegnare ed essere detto “maestro”, oppure maestro sia solo Dio; - Se l’uomo possa essere maestro di sé stesso; - Se l’uomo possa essere ammaestrato da un angelo; - Se l’insegnare appartenga alla vita attiva o a quella contemplativa.LA RISPOSTA AL PRIMO ARTICOLO DEL DE MAGISTROIn risposta al primo articolo, Tommaso analizza il pensiero di Agostino il quale afferma che il linguaggio del maestro non possa far acquisire allo scolaro una scienza che questi non possieda già, ma può solamente stimolare l’apprendimento di contenuti già presenti in lui. Successivamente Tommaso si confronta con il pensiero del persiano Avicenna e dello spagnolo Averroè. Quest’ultimo riteneva che esistesse un unico intelletto in tutti gli uomini, mentre Tommaso difende l’individualità del pensiero, affermando che essendo l’intelletto unito all’anima, esistono tanti intelletti quante anime. Tommaso afferma inoltre che la conoscenza sia un processo che avviene per gradi, e che l’intelletto possieda la scienza solo come potenzialità. È poi necessaria una mediazione affinché le esperienze individuali siano ordinate, il quale è compito del maestro, è grazie a lui che avviene la realizzazione della facoltà conoscitiva.
Nella seconda risposta, Tommaso d’Aquino non esclude che un uomo possa imparare da sé, ma nega che l’uomo possa essere maestro di sé stesso.Infatti, il maestro deve possedere in atto ciò che l’allievo possiede in potenza, e se qualcuno pretendesse di essere maestro di sé stesso dovrebbe avere le stesse conoscenze sia in atto che in potenza. Infine, la risposta al quarto interrogativo è che l’insegnamento fa parte sia della vita attiva che della vita contemplativa.Infatti, il fine della prima è l’azione volta al bene del prossimo, mentre il fine della seconda è la considerazione della verità. L’insegnamento risponde a entrambi questi obiettivi, o meglio, la materia insegnata risponde alla considerazione della verità, e l’atto di insegnarla rappresenta un’azione volta al bene del prossimo.
LA RISPOSTA AL SECONDO E AL QUARTO ARTICOLO DEL DE MAGISTRO
CAPITOLO 4°
L'EDUCAZIONE UMANISTICO-RINASCIMENTALE IN ITALIA
- IL VALORE EDUCATIVO DELLA CULTURA CLASSICA Nel Quattrocento in Italia si sviluppa un importante corrente di pensiero, ovvero l’Umanesimo.La caratteristica fondamentale di questo movimento è la volontà di ritornare ai classici, ripristinando la sapienza degli antichi partendo dal recupero di testi originali che vengono tradotti, decodificati e diffusi. Questo avvantaggiò lo sviluppo degli studia humanitatis, un insieme di saperi letterari sull'impronta di autori greci e latini. Essi erano contrapposti agli studia divinitatis, che riguardavano Dio e la religione (teologia, filosofia, didattica). PETRARCA E LA CULTURA COME ANIMI CURAPer quanto riguarda il pensiero educativo dell’Umanesimo, Petrarca è colui che meglio ne sintetizza i motivi fondamentali, per quanto non espressamente volti a fini pedagogici. Petrarca concilia la cultura classica alla sapienza cristiana, affermando che le opere degli antichi contengono una saggezza che anticipa le verità del ceristianesimo. La cultura è dunque intesa come animi cura, e l’educazione è autoeducazione che si svolge grazie agli scritti degli antichi.BRUNI E L'INGENUA ERUDITIOEgli sottolinea la valenza educativa degli studia humanitas e suddivide l'educazione in 7 arti liberali, lo studio deve essere: diligente e intimo.Secondo Bruni è fondamentale formarsi attraverso poeti e oratori e quindi la cultura è una nobile edudizione (ingenua eruditio)
- L'EDUCAZIONE DEL PRINCIPE E DEL CITTADINOVERGERIO E LA FORMAZIONE DEL PRINCIPEEgli si sufferma sulla formazione del principe in quanto dev'essere un'occupazione dei genitori, i quali devono:- imporre ai filgi nomi nobili e convenienti- educarli in città illustri- insegnare loro le buone arti Egli inoltre sottolinea l'importanza dello studio delle arti liberali, le quali procurano gloria e virtù, mentre la cultura favoriscono la serenità e profondità d'animo. Il principe deve procedere per gradi con sistematicità, pacatezza e pazienza.ALBERTI E LA FORMAZIONE DEL CITTADINOEgli si sufferma sulla formazione del cittadino, rendendoli consapevoli e partecipi alla vita pubblica, egli vuole formare cittadini virtuosi e onesti, per il bene della comunità.La formazione prevede:- l'educazione morale- l'educazione alle lettere- l'educazione ai saperi tecnico-pratici- l'educazione fisica
- LE SCUOLE UMANISTICHE RINASCIMENTALIGUARINO DA VERONA E L'INSEGNAMENTO SCOLASTICOGuarino da Verona fu maestro di Vittorino da Feltre e fondatore di una scuola a Venezia. Per lui l’educazione aveva come scopo rendere l’uomo partecipe di umanità. Il suo piano educativo era diviso in tre corsi: elementare, grammaticale e retorico. Durante il corso elementare gli alunni erano avviati alla lettura, mentre il corso grammaticale si divide in una parte metodica e una parte storica. Infine, il corso di retorica è dedicato allo studio di Platone, Aristotele, Cicerone e Quintiliano, e completato con l’aggiunta delle opere dei Padri della Chiesa. VITTORINO DA FELTREVittorino da Feltre aveva una costante attenzione verso la dimensione giocosa dell’apprendere. Nel suo piano educativo egli prevedeva di sottoporre agli alunni testi di Virgilio, Omero, Cicerone e Demostene, spiegati secondo il metodo dei quattro compiti di un grammatico: spiegare e interpretare le parole, studiare ed esporre i poeti, erudirsi nella storia ed esporre secondo le regole. Successivamente i giovani apprendono le basi della retorica e della dialettica. In seguito saranno affrontate l’aritmetica, la geometria, l’astrologia e la musica.
- LA RILETTURA RINASCIMENTALE DEI MODELLI UMANISTICIL'EDUCAZIONE DEL CORTIGIANOPer quanto riguarda la formazione del cortigiano una delle opere più importanti è sicuramente il “Libro del cortegiano” di Baldassarre Castiglione, che offre la descrizione del perfetto uomo di corte e della sua compagna, in linea con la tradizione cortese del basso Medioevo. I requisiti necessari per Castiglione sono la nobiltà di nascita e la bellezza, gli studia humanitatis e l’educazione fisica. Tuttavia, è necessario avere la “grazia” ovvero la dote di atteggiarsi in modo attraente. Inoltre era bene rispettare le norme basilari della morale sociale dell’epoca, si tratta del Galateo di Giovanni della Casa. MACHIAVELLI E L'EDUCAZIONE DEL PRINCIPELo scritto più importante che tratta della formazione del principe è sicuramente l’opera “il Principe” di Niccolò Machiavelli. Si tratta di un discorso sulla conquista, l’esercizio e il mantenimento del potere in uno Stato. Machiavelli constata che tra gli uomini prevale la malvagità e afferma dunque che chi li governa debba servirsi dell’astuzia (volpe) e della forza (leone) a seconda delle situazioni e seguendo il corso della fortuna. L’educazione del principe dovrà pertanto essere strettamente pratica e contemplare l’uso della violenza, della crudeltà, del tradimento, della menzogna, pur di raggiungere il fine prefissato.
L'UTOPIA EDUCATIVA DI TOMMASO CAMPANELLAFrate domenicano, fu sottoposto a numerosi processi per eresia e congiura politica, scrisse la sua opera principale durante una lunga detenzione. Si tratta della Città del Sole, il progetto di una società ideale in cui sono stati eliminati i mali grazie alla saggezza dei reggitori e a un’educazione permanente. In quest’opera viene largamente sottolineata l’importanza dell’educazione nelle riforme sociali. Il sistema educativo descritto prevede che i bambini a partire dai tre anni, poiché essi apprendono in maniera intuitiva e attraverso esperienze dirette, camminino lungo le mura della città, che recano affrescati tutti i saperi e l’alfabeto. Successivamente ai fanciulli vengono introdotte le arti meccaniche e le arti belle, a cui viene conferita la stessa importanza. Dopo i sette anni viene introdotto il sapere scientifico accompagnato dall’educazione fisica. Per quanto riguarda la formazione di colui che dovrà guidare la città, il "Sole", egli deve essere sapiente in ogni arte e scienza, così come deve conoscere il fine di ogni scienza. Solo in questo modo egli acquisirà una visione d’insieme della realtà che gli consenta di governare con lungimiranza.
- ERASMO DA ROTTERDAM: EDUCAZIONE E PACELA CRITICA ALL'INSEGAMENTO TRADIZIONALEIl pensiero pedagogico di Erasmo da Rotterdam riguarda sia i metodi, i curricoli e i contenuti dell’educazione che la proposta di un progetto educativo a sfondo politico-religioso. La proposta di questa riforma deriva dal disprezzo verso i metodi educativi tradizionali, criticati soprattutto dall’opera "L’elogio della follia". In quest’opera la Follia beffeggia l’uomo e le sue passioni, così come le istituzioni politiche e religiose, con un palese intento pedagogico. La critica si rivolge soprattutto verso la pedanteria, incarnata dallo stereotipo dei “grammatici”. A differenza di altri pensatori, Erasmo si impegna seriamente per una riforma dell’educazione ritenuta indispensabile.
CAPITOLO 5°
L'EDUCAZIONE UMANISTICO-RINASCIMENTALE IN EUROPA
IL RUOLO DELL'EDUCAZIONEL’educazione è lo strumento principale per realizzare il progetto di rinnovamento di Erasmo da Rotterdam, essa deve essere un processo il cui vertice corrisponde alla formazione morale e religiosa, che si modella sulla parola delle Sacre Scritture. Queste ultime tuttavia devono essere lette con rigore teologico e filologico, per cui sono anzitutto necessari gli studia humanitatis, e quindi lo studio dei classici, che non devono essere insegnati in maniera acritica.
LA FIGURA DELL'EDUCATORENell’opera “De pueris statim liberaliter instituendis” Erasmo delinea la figura del perfetto educatore. Poiché Erasmo sostiene un inizio precoce della formazione, egli ritiene che i primi educatori siano i genitori, i quali tuttavia si dimostrano spesso inadeguati. Perciò può essere utile affidare i bambini a un maestro competente culturalmente e pedagogicamente. Egli può giungere a rivestire un ruolo genitoriale nei confronti dell’alunno, sarà cauto nelle punizioni e imposterà l’insegnamento in modo piacevole e adatto alle caratteristiche psicologiche dell’allievo, utilizzando un metodo accattivante.
- TOMMASO MORO: L'EDUCAZIONE IDEALEL’opera principale di Tommaso Moro, intitolata “Utopia”, contiene tutti i valori morali e politici dell’Umanesimo. Nell’opera si parla di un’isola immaginaria organizzata in una repubblica perfetta, in cui i beni vengono distribuiti secondo il bisogno, in cui il lavoro è un dovere di tutti, le cariche politiche sono tutte elettive e i rapporti internazionali sono pacifici. Si tratta di una società retta dalla ragione naturale, che è stata raggiunta attraverso diversi provvedimenti, molti dei quali riguardano l’educazione. Rispetto ai tradizionali sistemi educativi dell’Umanesimo, nel libro si parla di un’educazione al lavoro (ognuno sull’isola apprende un mestiere), in cui l’osservazione e l’esperienza giocano un ruolo fondamentale.
- REBELAIS E MONTAIGNE: UN'EDUCAZIONE DA RINNOVAREREBELAIS: GARGANTUA E PANTAGRUELL’opera principale di Rabelais è "Gargantua e Pantagruel", un classico della letteratura europea che offre uno sguardo satirico della società, contro l’educazione della scolastica e promotore degli ideali dell’Umanesimo. Gargantua è un gigante che viene affidato a dotti e pedanti maestri che lo rimpinzano di cultura medievale, col risultato che egli rimane uno sciocco, anche in confronto al paggio Eudémone. Il padre del gigante decide allora di affidare Gargantua a un nuovo maestro, la cui educazione non avviene sui libri ma è concentrata sul rapporto con l’ambiente e con gli altri. Essa consiste in giochi, esercizi fisici e libero studio dei testi classici, in modo da avviare lo sviluppo del senso critico. L’opera è una critica all’enciclopedismo che esalta i metodi umanistici, in cui l’esperienza e il sapere si fondono a un modello di educazione religiosa erasmiana.
MONTAIGNE: GLI ESSAISNella sua opera "Essais", Montaigne medita su se stesso e sulla società offrendo numerosi spunti pedagogici. Egli ritiene che l’educazione debba tendere alla formazione di una personalità autonoma, ma che ciò non prescinda l’apprendimento degli studia humanitatis. La critica ai metodi medievali non riguarda il contenuto, ma il modo in cui lo si apprende. Pertanto, Montaigne critica lo mnemonismo, affermando che “educare” significa consentire all’allievo di giungere a una propria elaborazione personale delle nozioni. Inoltre, per Montaigne è importante impostare il percorso educativo sulla base delle attitudini dell’alunno, valutate sulla base delle capacità di ragionamento, e non sulla capacità di ricordare.
- LUTERO E L'ISTRUZIONE PUBBLICALa Riforma protestante contribuì notevolmente all’alfabetizzazione e all’istruzione popolare, grazie alla creazione di scuole di base per l’insegnamento della lettura e della scrittura.LO STATO E LA SCUOLALa riforma protestante poneva ogni individuo in grado di comprendere la parola di Dio senza alcuna mediazione e quindi diviene importante che ogni individuo abbia le conoscenze necessarie per leggerla. Infatti, l’intenzione di Lutero era di introdurre un sistema che avrebbe fornito a tutti l’accesso all’istruzione elementare, obbligatoriamente e gratuitamente. Questo si realizzò attraverso le scuole popolari, che si diffusero notevolmente. L’innovazione di Lutero consiste anche nell’introduzione dell’educazione delle donne, valorizzate nel ruolo di madri e dunque educatrici. LA FIAMIGLIA E LA SCUOLAL’obbligatorietà delle scuole di base, la gratuità dell’istruzione e il coinvolgimento dello Stato nell’educazione sono gli elementi pedagogici introdotti da Lutero e presenti ancora oggi nel nostro sistema scolastico. Oltre al coinvolgimento dello Stato, Lutero sostiene anche l’importanza della responsabilizzazione delle famiglie, a cui egli attribuisce il dovere di far accedere i fanciulli alla scuola pubblica.
CAPITOLO 6°
I PRINCIPI PEDAGOGICI DELLA RIFORMA PROTESTANTE
IL CURRICULO E IL METODO DELLA SCUOLA DI BASEIl curricolo luterano nasce dalla necessità di alfabetizzare i credenti, che avviene a partire dalla Bibbia e dalla propria lingua madre. Successivamente, Lutero valorizza il lavoro come attività a cui Dio chiama l’uomo per testimoniare la sua fede. Infatti, la scuola popolare resta fondamentalmente una scuola “religiosa”, in cui la lettura del testo sacro e il canto corale sono valorizzati come momenti comunitari che avvicinano a Dio. IL CURRICULO E IL METODO DELLA SCUOLA SUPERIORENel sistema luterano, finito il percorso in una scuola di base, a un’ "élite" di giovani talentuosi viene data la possibilità di proseguire gli studi in una scuola superiore. In queste scuole Lutero ritiene necessario mantenere l’insegnamento delle discipline del Trivio e del Quadrivio, a cui si aggiunge quello delle lingue (ebraico, greco e latino), e quello della storia. In generale, Lutero è contrario al formalismo didattico, perciò anche le lingue devono essere insegnate a partire da esempi concreti, così come dialettica e retorica.
- MELANTONE E LA RIFORMA SCOLASTICA IN GERMANIAUN UMANISTA LUTERANOEgli è uno dei diffusori principali del protestantesimo e come Lutero riniene che spetti alle autorità politiche il compito di fondare un sistema scolastico vasto e capillare, incentrato sullo studio dei testi calssici.UN NUOVO SISTEMA SCOLASTICOIl sistema scolastico di Melantone è organizzato in tre cicli di studio: - iniziale, che fornisce i rudimenti di latino; - intermedio, basato sullo studio della grammatica; - finale, in cui si studiano la dialettica e la retorica. Per quanto riguarda il metodo, quello di Melantone utilizza molto i testi classici, attraverso lettura e dialogo. GLI ESITI DELLE RIFORME DI MELANTONELa proposta di Melantone si diffuse ampiamente nel mondo luterano tedesco e questo consentì la creazione di istituci scolastici prestigiosi, in cui si forma il primo nucleo della nuova classe insegnante della riforma.
- CALVINO E LA RIFORMA SCOLASTICA IN SVIZZERA Il pensiero di Calvino si sviluppa in Svizzera, precisamente a Ginevra, e rappresenta un’alternativa al luteranesimo. Calvino concorda con Lutero sui principi del libero esame delle Scritture e del sacerdozio universale, ma si distacca con la dottrina della sovranità assoluta di Dio, che consiste nella condizione che alcuni “eletti” siano già destinati alla salvezza fin dall’inizio. Calvino pone le basi di una repubblica teocratica, in cui la suprema autorità religiosa è il Concistoro, che svolge anche funzioni civili (compresa quella dell’educazione). Una novità introdotta dal calvinismo è il rigore dell’organizzazione delle attività scolastiche, e il fatto che vengano affidate responsabilità particolari agli studenti, organizzati in gruppi all’interno dei quali viene scelto un “leader”. Il calvinismo afferma che l’uomo ottenga la grazia di Dio attraverso il lavoro. La grande importanza conferita a quest’ultimo contribuirà allo sviluppo della mentalità capitalista.
- IGNAZIO DI LOYOLA E L'EDUCAZIONE GESUITICAL'ORIGINE E LA FORTUNA DEI COLLEGI GESUITICIIgnazio di Loyola fonda la compagnia di Gesù, con l’obiettivo di difendere e diffondere il cattolicesimo in Europa. I “gesuiti” lottano contro l’eresia attraverso un’attività missionaria e un impegno pedagogico e scolastico. Infatti, per Ignazio di Loyola la difesa dell’ortodossia cattolica passa attraverso il controllo sulle classi dominanti, e quindi attraverso la loro educazione. L’organizzazione di scuole, classi e contenuti della didattica viene raccolta da Ignazio nella sua opera "Ratio atque institutio studiorum". Il successo della Compagnia di Gesù è dovuto al suo crescente potere politico ed economico e alla qualità della sua offerta culturale. I PRINCIPI PEDAGOCIGILo scopo dell’educazione gesuitica è quello di indirizzare le anime al loro destino ultraterreno. Uno dei mezzi principali per farlo è la cultura, se orientata alla crescita interiore. La trasmissione della cultura deve essere opportunamente regolata: Il percorso formativo deve essere graduale e basato su obiettivi prefissati; - studi letterari e filosofici devono essere svolti in direzione del fine indicato; - metodologia di insegnamento deve suscitare l’interesse degli allievi e raggiungere il massimo profitto.
CAPITOLO 7°
I PRINCIPI PEDAGOGICI DELLA RIFORMA CATTOLICA
Per quanto riguarda il sistema interno alle scuole gesuitiche, alcuni elementi delle suddette faranno da modello per la scuola moderna, ad esempio: le ore di lezione divise e scandite dal suono della campanella, le classi distinte per età e la nomina di professori per singola disciplina. Per quanto riguarda i metodi educativi, essi si basavano su memorizzazione e ripetizione, ma anche sulla promozione dello sviluppo delle capacità logiche e del confronto tra gli studenti. Inoltre nel sistema educativo gesuitico è previsto un sistema di doni e castighi, i primi volti a premiare i buoni risultati e i secondi a punire le trasgressioni. Queste ultime potevano essere punite anche con l’espulsione o con castighi corporali.
L'ORGANIZAZIONE E I METODIPoiché volta a educare la classe dirigente, la pedagogia dei gesuiti si concentra sulla metodica organizzazione degli studi superiori, a differenza dell’educazione protestante che puntava alla diffusione della scuola primaria. Nel sistema scolastico gesuita esistono tre livelli: il corso umanistico, che dura cinque anni (tre di grammatica, uno di studi umanistici e uno di retorica); il corso filosofico, che dura tre anni e ha funzione propedeutica alla teologia; e il corso teologico, della durata di quattro anni, indirizzato alla formazione dei religiosi, nonché futuri insegnanti.
- PROPOSTE ALTERNATIVE ALL'EDUCAZIONE GESUITICALE ISTITUZIONI EDUCATIVE DEI SOMASCHI E DEI BARNABITIOltre all’educazione della classe dirigente gesuitica, esisteva anche una pedagogia cattolica incentrata sull’educazione popolare, che si occupava di fornire un’alfabetizzazione di base e competenze lavorative. Si tratta delle iniziative pedagogiche degli ordini religiosi dei somaschi e dei barnabiti. Anche l’ordine religioso degli oratoriani rappresenta questa alternativa ai gesuiti. Si tratta di un ordine creato da Filippo Neri nel 1575, che sul piano educativo propone un’educazione incentrata sul gioco e sulla spontaneità. Anche personalità importanti nel mondo della Chiesa come l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo contribuirono all’opera educativa cattolica, fondandoseminari e scuole per l’istruzione dei poveri. Borromeo incaricò anche Silvio Antoniano di comporre un trattato (Dell’educazione cristiana e politica dei figlioli) in cui descrivere un’interpretazione cristiana controriformistica dei principi pedagogici del Rinascimento, con particolare attenzione alla continuità tra famiglia e scuola.
- BACONE E LA RIFORMA DEL SAPEREUNA CONCEZIONE EMPIRICA DELLA CONOSCENZABacone è uno dei maggiori esponenti dell’empirismo, infatti egli sostiene che la conoscenza si basa sull’esperienza. Egli elabora un nuovo metodo conoscitivo, con l’obiettivo di riformare la società, il cui bene può essere raggiunto solo tramite il sapere. Nella sua opera più importante, il Novum Organum, Bacone critica il metodo deduttivo, preferendo quello per induzione dall’esperienza, a regole generali. Per Bacone il sapere rende l’uomo in grado di governare la natura, e pertanto permette il progresso dell’umanità, secondo il motto “sapere è potere”.UNA CONCEZIONE PRATICA DELL'EDUCAZIONEBacone è anche autore de "La Nuova Atlantide", in cui si immagina un’isola governata da un collegio di scienziati. Si tratta di una società dei dotti costituita da scienziati che utilizzano le conoscenze per migliorare le condizioni di vita di tutti. Sul piano educativo questo risulta nella necessità di un’educazione più pratica con l’obiettivo di migliorare l’umanità, perciò che preferisce il sapere scientifico-tecnico al classicismo pedantesco.
CAPITOLO 8°
L'EDUCAZIONE SEICENTESCA NEL MONDO PROTESTANTE
- COMENIO E L'EDUCAZIONE UNIVERSALELA SCUOLA TRA PROGETTO EDUCATIVO E PROGETTO POLITICOComenio era convinto che la riforma dell’educazione fosse strettamente legata ad una riforma politica dell’Europa, e che entrambe queste avrebbero portato alla pace tra i popoli. La pedagogia di Comenio si basa su tre principi fondamentali: - Pampaedia: tutti gli uomini devono essere educati a tutte le cose; - Pansophia: tutti gli uomini hanno diritto a essere educati; - Panscholia: l’insegnamento deve durare tutta la vita. IL METODO DELL'EDUCAZIONE Sul piano metodologico Bacone afferma che l’insegnamento debba essere tempestivo (ovvero iniziare quanto prima), graduale (dal semplice al complesso), adeguato all’età e alle singole capacità dell’alunno, deve partire dai sensi ed avere sempre un fine utile. Inoltre, gli insegnamenti collegati devono avvenire in parallelo ed è necessaria la continuità tra le discipline e i gradi d’istruzione. La connessione delle diverse materie e la gradualità dell’insegnamento sono elementi presenti ancora oggi nella didattica.
I FINI DELL'EDUCAZIONE E IL VALORE DELLA SCUOLAL'educazione deve essere universale, indipendentemente da quale impiego l'individuo svolgerà, egli necessita dell'istruzione poichè tramite essa può conoscere tutte le cose e le loro ragioni; egli arriverà a dominare se stesso e gli altri e infine riuscirà a riconoscere in Dio la fonte e ili fine di ogni cosa. L'ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO Il sistema educativo di Comenio è diviso in quattro gradi corrispondenti alle quattro fasi dello sviluppo dell’essere umano, ognuna delle quali dura sei anni: - Infanzia: a essa corrisponde la scuola materna; - Puerizia: a cui corrisponde l’istituto letterario; - Adolescenza: a cui corrisponde il ginnasio; - Giovinezza: a cui corrisponde l’accademia. Secondo l’ideale di panscholia, oltre a questi Comenio elabora altri gradi di istruzione, a partire dalla “scuola del grembo materno” fino a giungere alla “scuola della vecchiaia” e infine alla “scuola della morte”.
CAPITOLO 1°
LA SCIENZA DELLA SOCIETÁ
sociologia 3°anno
- UN INQUADRAMENTO DELLA SOIOLOGIASociologia= discorso scientifico sulla realtà sociale UNA DUPLICE DEFINIZIONE DI "SOCIETÁ"Il significato di società non è univoco, nel linguaggio comune è intesa come unione di più persone che perseguono uno scopo comune, è un'inclinazione naturale di istinto associativo e istinto di sopravvivenza.Nella sociologia la società è un organizzazione che caratterizza una collettività in un dato spazio e tempo.La società è interpretata come una seconda natura in cui l'uomo compie le proprie esperienze fondamentali caratterizzata da un insieme di norme, di valori, di modelli di azione e di valutazione.L'IMMAGINAZIONE SOCIOLOGICAIl sociologo si occupa di cogliere il contesto dei fatti storico-sociali all'interno dei quali la vita dei singoli acquista significato. Per compiere tale operazione è necessaria l'immaginazione sociologica, la quale permette alle persone di leggere le esperienze individuali con maggior lucidità e di fronteggiare la sensazione di non poter comprendere o controllare le condizioni che determinano la loro esistenza.
-LA SCIENTIFICITÁ DELLA SOCIOLOGIAIL RAPPORTO CON LE SCIENZE NATURALILa sociologia viene definita una materia scientifica, dal momento in cui si avvale di metodi di indagine empirici e sistematici, utilizza consapevolmente le teorie e i suoi risultati sono pubblici e controllabili.Inizialmente la sociologia si occupava di cogliere le leggi generali al fine di prevedere i futuri svolgimenti della vita sociale; questo approccio venne velocemente smentito dato che gli esseri umani non sono oggetti fissi da osservare sui quali si può mettere un totale controllo e delineare una sicura costanza di comportamento poiché essi hanno la capacità di attribuire un significato alle proprie azioni.LA DIMENSIONE "EMPIRICA" DELLA SOCIOLOGIALa sociologia è una scienza empirica, ovvero basata sull'esperienza. Il sociologo raccoglie e interpreta i dati per studiare i tratti principali della realtà sociale, utilizzando un metodo induttivo.LA DIMENSIONE "TEORICA" DELLA SOCIOLOGIAPer compiere uno studio sociologico è importante aver chiaro il quadro teorico da cui partire; ad esempio un approccio macrosociologico oppure microsociologico.
LA SOCIOLOGIA CON LE ALTRE SCIENZE UMANELa sociologia si intreccia notevolmente con le altre scienze umane, come ad esempio con la psicologia e l'antropologia ma non solo, infatti ha anche altri scambi importanti con l'economia, il diritto e la storia.
L'OGGETTIVITÁ DELLA SOCIOLOGIATramite la reperibilità delle procedure di ricerca, la pubblicità e la controllabilità la ricerca sociologica è oggettiva.Nonostante questo è ineliminabile la soggettività del ricercatore, emergono i valori, gli orientamenti culturali, i pensieri ma è importante che lo studioso attui un atteggiamento neutrale nei confronti dell'oggetto osservato.
CAPITOLO 1°
LA SCIENZA DELL'ESSERE UMANO E DELLA CULTURA
-UN INQUADRAMENTO DELL'ANTROPOLOGIAL'ORIGINE E L'AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA DISCIPLINALa prima istituzione pubblica di studi antropologici risale al 1848, registrando studi sui nativi americani.L'antropologia consiste nello studio approfondito del genre umano, studiando principalmente la cultura che esso può creare; alla base di questi studi si trova il metodo etnologico, ovvero osservazione diretta dei comportamenti sociali e culturali.GLI INDIRIZZI DEGLI STUDI ANTROPOLOGICINel tempo l'antropologia ha sviluppato due diverse correnti:- antropologia culturale- antropologia fisica, evoluzione dell'uomoL'antropologia culturale si suddivide in: - antropologia della parentela - antropologia della religione - antropologia politica - antropologia economica - antropologia linguistica
antropologia3°anno
-LA CULTURA NELLA PROSPETTIVA DELL'ANTROPOLOGIADUE PROSPETTIVE A CONFRONTO SULLA "CULTURA"Tylor nella sua opera "primitive culture" dove indica quelle culture che non hanno sviluppato la scrittura.Per lo studioso la cultura si acquisisce dalla società, la cultura è tutto ciò che comprende: sapere, arte, credenze e abitudini; tutto ciò che l'uomo produce è cultura e non ci sono differenze qualitative. Ogni gruppo umano ha la propria cultura complessa e con un prorpio significato.La cultura, secondo Tyler, è un insieme compatto, un'unità a differenza degli antropologi contemporanei che considerano la cultura dinamica.Con il fenomeno della globalizzazione non esistono più culture isolate e popoli selvaggi.Secondo Borofsky l'uomo si distingue dagli altri esseri umani in quanto produttore di cultura.Egli identifica i processi dinamici di trasmissione della cultura, definendo la cultura come processo di scambio:- inculturazione, trasmissione di cultura in "verticale"- acculturazione, trasmissione di cultura "orizzontale"- socializzazione rovesciata, trasmissione di cultura ascendente
-L'ANTROPOLOGIA DI FRONTE AL CAMBIAMENTOCULTURE IN MOVIMENTONella seconda metà del '900 il mondo è profondamente cambiato e questo portò alla scomparsa delle culture indigene tribali, tutti i popoli orami sono coinvolti nei processi di globalizzazione economica e culturale.Questo porta al fenomeno del turismo globale, il quale propone la visita presso culture tradizionali extraeuropee.Ogni cultura è interdipendente con le altre ma anche differenziata e articolata; il mondo contemporaneo è caratterizzato da processi di fusione di tradizioni. Un esempio di questo fenomeno è la lingua, dal momento che molti temini sono inglesi o arabi e quindi questo dimostra che le culture sono processi dinamici e soggetti a cambiamenti.I NUOVI ORIZZONTI DELL'ANTROPOLOGIALa trasformazione della cultura ha scaturito un rinnovamento dell'antropologia e questa può applicare le sue tecniche di ricerca in tutti i fenomeni collettivi della contemporaneità.
-VERSO L'ANTROPOLOGIADALL'ANTICHITÁ ALL'ETÁ MODERNAI precursori dell'antropologia sono: Erodoto, Marco Polo e Ibn Battuta.Nelle loro opere risalgono elementi antropologici che ritroviamo ancora oggi:- lavoro sul campo, osservazione diretta- relativismo culturale, relatività di usi e costumi- decentramento, distacco dalla propria cultura.Relativismo e decentramento caratterizzano anche le opere di autori moderni, il primo studioso a rapportarsi con altre popolazioni e culture fu Montaigne. IL CONTRIBUTO DEGLI ILLUMINISTICon l'illuminismo emerge l'atteggiamento antropologico e il racconto filosofico. Grazie alle opere di Montesquieu, Diderot e altri comincia a scardinarsi il concetto di eurocentrismo, assumendo invece un atteggiamento ironico verso i costumi europei.
CAPITOLO 2°
LE ORIGINI E GLI SVILUPPI DELL'ANTROPOLOGIA
MORGAN
-L'ANTROPOLOGIA DELLE ORIGINI: L'EVOLUZIONISMOL'ORIZZONTE TEORICO DELLE PRIME RICERCHE ANTROPOLOGICHEL'antropologia si basa sull'evoluzionismo, ovvero che tutta la realtà è in costante evoluzione verso forme sempre più complesse.L'evoluzionismo ha tentato di ritrovare leggi generali valide per tutta la civiltà. I PRIMI ANTROPOLOGI EVOLUZIONISTIQuesti furono Morgan, Tylor e Frazer.MORGAN: LE TAPPE DELL'EVOLUZIONI DELLA SOCIETÁIniziatore dell'antropologia della parentela, ovvero lo studio dell'organizzazione dei sistemi di parentela nelle diverse culture. Secondo lui l'umanità si evolve attraverso tappe obbligate: - fase di vita selvaggia- barbarie- civiltà Oggi la sua teoria non è accettabile, non esiste un percorso di civiltà comune a tutti i popoli, poiché l'antropologia odierna non vuole stabilire i primati di civiltà.
FRAZER: I GRADI DEL CONOSCEREIntende la magia e la religione come sistemi di conoscenza prescientifici; attraverso la magia l'uomo tenta di dominare la natura, alla religione attribuisce le cause degli eventi e tramite la scienza controlla la realtà a vantaggio dell'uomo.
FRAZER
TYLOR
TYLOR: LE FASI DELLA COSCIENZA RELIGIOSATylor è considerato l'antropologo da tavolino, utilizzò per le proprie ricerche racconti da missionari e esplorazioni. Egli ritiene l'evoluzione culturale come graduale passaggio a condizioni di vita più civili, egli applica lo schema evoluzionistico alla storia delle religioni, la prima forma di religione è l'animismo successivamente il politeismo ed infine il monoteismo.
BOAS
MEAD
-I "CLASSICI" DELL'ANTROPOLOGIA E LE BASI DELLA DISCIPLINA BOAS E IL PARTICOLARISMO CULTURALEEgli ha favorito la conservazione delle lingue degli indigeni americani. è importante che l'antropologo apprenda la lingua perché consente una maggior comprensione della mentalità e dei valori dei popoli che osserva. Il metodo utilizzato è un metodo induttivo: - osservazione diretta- raccolta e analisi- elaborazione di teorie e leggiBoas studiò la società degli indiani d'America e così scoprì il rituale del Potlàc, durante il quale l'ospite mostra e distribuisce beni agli invitati in una sorta di gara sociale che ha funzioni ben precise ovvero far circolare la ricchezza, impedendo che si ritrovi tutto nelle mani di uno, mantenendo un equilibrio sociale. Egli rifiuta l'evoluzionismo e quindi fonda il concetto di particolarismo culturale, ritenendo ogni cultura unica e a sé, studiabile e comprendibile solo in relazione allo specifico ambiente.Margaret Mead, allieva di Boas, scisse "l'adolescenza in Samoa", età di conflitti e disagio, indicando che il modo di vivere e lo sviluppo psicologico varia a seconda della cultura di appartenenza.
LEVI-STRAUSS
MALINOWSKI
LEVI-STRAUSS E L'ANTROPOLOGIA STRUTTURALEIndividua gli elementi ricorrenti e universali che sostengono i comportamenti sociali e umani alla base di tutte le culture. Egli svolge un'analisi dei rapporti di parentela ma ogni cultura considera la parentela in modo diverso, quindi ha dovuto elaborare delle leggi universali come il tabù dell'incesto, l'esogamia e l'endogamia.
MALINOWSKI E IL FUNZIONALISMO ANTROPOLOGICOEgli si immerge nella vita sociale degli indigeni cercando di capire la funzione delle usanze, attraverso la tecnica dell'osservazione partecipante ovvero una partecipazione attiva alla vita quotidiana del gruppo. L'usanza studiata dall'autore è il kula ring, ovvero uno scambio cerimoniale di collane e bracciali di conchiglie rosse e bianche. Quest'usanza serviva a promuovere la solidarietà sociale e stabilire il principio di reciprocità. Per Malinwski la cultura ha la funzione di proteggere la specie, l'antropologo deve trovare una funzione per ogni aspetto della cultura di un popolo.
-L'ANTROPOLOGIA NEL SECONDO NOVECCENTOIL NEOVOLUZIONISMOSi ha una ripresa dell'ottica evoluzionista, gli autori principali furono: Childe, White e SewardChilde indicò 3 stadi principali dell'evoluzione storica-mondiale: il paleolitico, il neolitico e la civiltà.White sosteneva che la cultura fosse articolata in 3 sottosistemi: sistema tecnologico, sistema sociologico, sistema ideologico. Secondo Steward non esiste un percorso evolutivo dato che l'evoluzione della cultura può avvenire in più modi ma egli riconobbe l'esistenza di parallelismi nello sviluppo culturale di regioni molto distanti nel mondo.IL MATERIALISMO CULTURALE Il materialismo culturale è l'indirizzo teorico che spiega la cultura come l'insieme delle risposte che l'essere umano da alle sfide dell'ambiente.Il maggior esponente è Marvin Harris ma le radici del materialismo sono notevoli:- materialismo storico con Marx - la teoria della selezione naturale di Darwin - la psicologia comportamentista - la demografia di Malthus, il perenne disequilibrio tra popolazione e risorse.L'essere umano è formato da bisogni, pulsioni, preferenze e avversioni geneticamente prestabilite ma possiede anche l'intelligenza, la quale crea il principale strumento di sopravvivenza ovvero la cultura.
L'ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVAL'aspetto più umanistico nell'antropologia lo si trova nell'antropologia interpretativa la quale interpreta ogni cultura come un mondo a se che può essere descritto ma non può essere spiegato; il lavoro interpretativo consiste nel comprendere le culture dall'interno. Clifford Geertz scrive "interpretazione di culture" in cui parla di etnografia, (scrittura della diversità dell'uomo) ovvero il suo metodo di analisi antropologica; è uno sforzo intellettuale alla base di una descrizione densa, cioè gli elementi raccolti (interviste, testimonianze ecc...) sono interpretazioni che gli individui offrono degli eventi.L'antropologo a sua volta compie interpretazioni di interpretazioni ma l'incrocio delle interpretazioni restituisce il senso della complessità e varietà del mondo umano. L'ANTROPOLOGIA POSTMODERNAI postmoderni sostengono che il mondo è troppo complesso per essere compreso nella sua totalità, affermando che non esistono verità assolute. James Clifford e George Marcus scissero "scrivere le culture" dove mettono in discussione l'attendibilità del resoconto etnografico. Quando l'antropologo trascrive i racconti orali, seleziona e scarta ciò che egli reputa più o meno importante, quindi essendo il suo lavoro "culturalmente situato" cioè la sua prospettiva deriva dalla sua cultura di appartenza, il resoconto etnografico non può essere considerato completamente oggettivo.L'antropologo non fa scienza ma letteratura.
- L'ANTROPOLOGIA DIFRONTE ALLA GLOBALIZZAZIONELE TRASFORMAZIONI DEL PIANETALa globalizzazione è l'insieme dei processi economici, politici e culturali che hanno accorciato le distanze tra le diverse aree del mondo.Questo coinvolge anche l'antropologia perchè la diffusione dei modi di vita occidentali ha trasformato o eliminato le culture locali native, culture compatte e ben localizzate.Oggi non esistono più società immobili poichè la globalizzazione ha uniformato gli stili di vita, in questo campo l'antropologia si unisce fortemente alla sociologia studiando i processi che caratterizzano tutto il mondo contemporaneo.UN NUOVO OGGETTO DI INDAGINE: I NON-LUOGHICon l'antropologo Marc Augè nasce il concetto di antropologia culturale basata sull'osservazione diretta sul campo.Egli crea la distinzione tra: luoghi e non-luoghi, i primi hanno una storia, favoriscono le relazioni e conferiscono identirà, mentre i secondi sono spazi impersonali, uguali in ogni posto del mondo e privi di particolarità urbanistiche.
IL METODO ETNOGARFICO APPLICATI A TEMI "GLOBALI"Il metodo etnografico consiste nell'insieme di tecniche di ricerca tipiche degli antropologi: osservazione diretta e prolungata del comportamento di un gruppo di persone, interviste e racconti orali.Robert Park suggerì ai suoi allievi di studiare le metropoli più povere e degradate come gli antropologi studiavano i villaggi delle popolazioni indigene. Caitalin Zaloom studiò il comportamento degli operai finanziari prima e dopo la digitalizzazione, imbattendosi in un riadattamento culturale.Un esempio interessante sono gli audience studies ovvero l'applicazione del metodo etnografico sui mass media, attraverso analisi svolte al pubblico di alcuni programmi televisivi mantenendo un'osservazione diretta sul comportamento degli spettatori.
- UN'ECONOMIA DI AQUISIZIONILa caccia e la raccolta sono le prime strategie di sopravvivenza del genere umano, queste sono forme dell'economia dell'acquisizione, ovvero il prelievo diretto di ciò offre la natura. LA RACCOLTALa raccolta consiste nel prelievo di germogli, bacche, fiori, foglie, radici e e carcasse di animali. Fornisce la parte più consistente delle risorse alimentari, questa attività era compito delle donne. LA CACCIALa caccia può essere un'attività individuale o di gruppo, è suddivisa in due momenti:- la cattura - l'uccisione La caccia è ritenuta tradizionalmente un'attività maschile e ogni battuta di caccia si conclude con la spartizione della carne.LA PESCA La pesca consiste nella cattura di animali acquatici, inizialmente utilizzando unicamente le mani, poi con reti ed esche. Successivamente gli animali venivano uccisi con fiocine, arpioni e frecce avvelenate.Oggi esiste ancora la popolazione dei Bajau detti nomadi di mare.
CAPITOLO 3°
L'ADATTAMENTO ALL'AMBIENTE
-L'AGRICOLTURALA RIVOLUZIONE NEOLITICAAll'incirca 10000 anni fa nella cosiddetta "mezzaluna fertile" l'umanità passò all'agricoltura, abbinata all'allevamento; questo processo si chiama "rivoluzione neolitica".La rivoluzione neolitica si deve a:- mutamento del clima- aumento della popolazione- progresso nella raccolta e nella conservazione di cibiLA TRASFORMAZIONI DELL'AGRICOLTURALe innovazioni del medioevo in agricoltura furono: - sostituzione del bue con il cavallo- diffusione dei mulini idrici- specializzazione delle attività Nell'età moderna vengono scoperte nuove fonti di energia:- vapore- elettricità- motore a scoppioLa ricerca scientifica, invece, offrì nuovi metodi di coltivazione, come diserbanti e fertilizzanti.Nel mondo contemporaneo nasce una nuova attenzione verso l'ambiente: l'agricoltura biologica, al fine di non danneggiare l'ambiente a causa dell'incremento dei consumatori.
-L'ALLEVAMENTOLA DOMESTICAZIONE ANIMALELa domesticazione animale rappresenta un importante innovazione e può essere fonte di cibo, mezzo di trasporto e compagnia.Il biologo Diamond elenca alcune caratteristiche che gli animali devono avere per poter essere addomesticati:- abitudini alimentari non dispendiose- riproduzione in cattività- carattere non aggressivoUN ATTIVITÁ ITINERANTEL'allevamento è praticato da società di pastori e allevatori nomadi o seminomadi, le caratteristiche principali di queste società sono:- il bestiame, fonte di ricchezza e di prestigio sociale- instabilità- patrilinearità- assenza di stratificazione socialeIl nomadismo diventa un vero e proprio stile di vita nei giorni nostri, attraverso i popoli girovaghi e la cosiddetta"fuga dei cervelli". Oggi le due principali forme di allevamento sono quella intensiva e estensiva.
-L'INDUSTRIALA RIVOLUZIONE INDUSTRIALENel 1700 con la rivoluzione industriale nasce il concetto di "industria", che sta a indicare la produzione meccanizzata di merci su larga scala.L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA APPLICATA ALL'INDUSTRIALa rivoluzione industriale porta ad uno sviluppo sociale aumentando le disuguaglianze sociali, inoltre migliora l'industria attraverso:- la raccolta, l'analisi e l'utilizzo di dati- il miglioramento dell'interazione tra uomo e macchina- l'automazione- il passaggio dal digitale al realeLE CONSEGUENZE DELLO SVILUPPO INDUSTRIALELe conseguenze sono sia positive:- crescita demografica- crescita economica- sviluppo sociale e politico che negative:- disuguaglianze sociali- rischi ambientali
CAPITOLO 1°
LO SVILUPPO DELLA PERSONALITÁ E DELLA SFERA MORALE
psicologia 4°anno
- LA FORMAZIONE DEL SéFREUD: LO SVILUPPO DINAMICO DELLA PERSONALITàFreud nel suo percorso si soffermò sullo sviluppo dinamico della personalità fondando una teoria conosciuta come "modello topico" il quale propone la suddivisione della personalità, divisa in 3 province della psiche:- conscio- preconscio- inconscioLa psiche è articolata in tre istanze:- Es, inaccessibile, istanza primitiva, sede delle pulsioni, si regola sul principio del piacere;- Io, istanza razionale, mediatore tra Es e Super-Io , si regola sul principio di realtà;- Super-Io, istanza di moralità sociale e etica, si forma con l'apprendimento delle regole sociali imposte. Freud elabora i cosiddetti meccanismi di difesa, ovvero processi psichici per allontanare dei contenuti indesiderati, i principali sono: rimozione, proiezione, formazione reattiva, regressione e la sublimazione.
JUNG: IL COMPITO DI DIVENTARE SE STESSIJung valorizza la dimensione del futuro, sostenendo che l'individuo abbia il compito di realizzare le proprie potenzialità attraverso un processo di individuazione.Lo studioso fondò un nuovo concetto, ovvero l'inconscio collettivo, il quale appartiene a tutta la specie umana; è il livello psichico più profondo e racchiude gli archetipi (immagini e simboli presenti in tutte le culture). Jung individua 4 archetipi principali:- la persona, l'esteriorità, la maschera sociale- l'anima e l'animus, componente femminile e maschile presenti in ogni umano- l'ombra, parte più oscura di atteggiamenti e comportamentiJung ritiene che ogni fase della vita abbia un proprio significato nella biografia personale arrivando alla formazione di un se unitario e armonioso. La teoria più popolare di Jung è la teoria dei tipi psicologici, con la quale egli spiegò la dinamica dell'energia psichica e l'origine delle differenze individuali.Da qui nasce la divisione tra individuo estroverso e individuo introverso.
OLTRE FREUD E JUNG- LACAN: LE TAPPE DEL RICONOSCIMENTO DELL'IOLacan ricostruisce la storia del soggetto, suddividendola in alcune tappe principali:- la prima tappa è lo stadio dello specchio, i bambini dai 6 ai 18 mesi cominciano a riconoscersi guardandosi allo specchio dividendo il sé in io-soggetto al di qua dello specchio e io me-oggetto nel riflesso.Da questa esperienza visiva pre-linguistica e pre-razionale nasce un primo abbozzo di soggettività;- la seconda tappa verso la soggettività avviene attraverso il linguaggio partendo dal nome proprio. Secondo Lacan il vero luogo dell'essere è l'inconscio, lontano dal pensiero cosciente, a proposito di questo nasce la celebre frase: "io penso dove non sono, io sono dove non penso". - STERN: LA "SCOPERTA" DI SE E DEGLI ALTRILo studioso ha elaborato 3 fasi successive dello sviluppo del sé:1. riconoscimento del sé fisico2. la scoperta delle altre menti3. sviluppo del sé verbaleIl bambino inizia a descriversi dal dato fisico, successivamente emergono le capacità e le qualità interiori soggettive e la dimensione ideale e spirituale.
-L'IDENTITÁ DEI GIOVANI ADULTILA PREADOLESCENZA: UNA FASE DI RAPIDI CAMBIAMENTII preadolescenti sono paragonati ai serpenti con la muta, questo per far intendere il grande cambiamento che affrontano i ragazzi in questo periodo di vita tra il corpo in trasformazione e la scissione tra corpo e mente.In questo periodo si manifesta il fenomeno del pruning sinaptico, ovvero lo sfoltimento di circuiti neurali che non sono più utili. La studiosa Bignamini suddivide i preadolescenti in due categorie: gli accelerati (gli oppositivi e trasgressivi) e i rallentati (rifugiati nell'infanzia)L'ADOLESCENZA: UNA FASE DI SPERIMENTAZIONICaratterizzata da nuovi riferimenti e nuove fonti di informazione, dalla necessità di identificazione e di sperimentazione.Il ragazzo dovrà affrontare tutti i cambiamenti relativi al proprio corpo e rielaborare le varie informazioni che acquisisce dai diversi contesti sociali ma soprattutto dal gruppo dei pari.Nella costruzione di una nuova identità sono importanti 2 processi principali:- identificazione con modelli di rifermento- sperimentazione di idee, interessi, relazioni affettiveIn questi processi il ragazzo mette in atto la propria creatività e comincerà ad indossare varie maschere sociali.
L'ADOLESCENZA NELLE TEORIE DI ERIKSON E MARCIA- ERIKSON E LO SVILUPPO PSICOSOCIALEPer Erikson raggiungere la propria identità significa avere coscienza e integrare con il concetto di sé coerente e unitario le novità provenienti dall'esterno e dal proprio corpo.La teoria dello studioso è di tipo psicosociale, poiché mette sempre in relazione lo sviluppo individuale con le caratteristiche del contesto sociale di riferimento. Egli elabora 3 dimensioni con le quali si arriva ad un completo sviluppo d'identità:- concetto di sé unitario e coerente- integrazione sociale- realistica definizione dei propri obiettivi - MARCIA E I 4 TIPI DI IDENTITàSecondo Marcia il compito principale dell'adolescente è la definizione della propria identità, il ragazzo si può muovere in due direzioni diverse: - l'esplorazione, fare esperienze, scegliere tra le varie possibilità - l'impegno, affrontare con serietà un dato percorso Le combinazioni tra questi due elementi produce 4 tipi di identità: 1. identità realizzata ++ 2. identità in moratoria -- 3. identità bloccata -+ 4. identità diffusa +-
L'ADOLESCENZA NELLE RIFLESSIONI DI PIETROPOLLI CHARMETCharmet ha come principale oggetto di studio il ragazzo adolescente contemporaneo e pone due figure mitologiche rappresentative per identificare i due tipi di adolescente:-Edipo, simbolo del ragazzo medio del novecento, caratterizzato da rabbia e risentimento, vittima di sensi di colpa indotti da un'educazione autoritaria e repressiva- Narciso, simbolo del ragazzo contemporaneo, innamorato di sé, figura positiva ma anche fragile poiché cresciuto nel riconoscimento altrui e quindi esposto a dolori e traumi, "ferite narcisistiche".Nella società prevale l'estetica sull'etica e questo causa notevoli disturbi nei ragazzi, sensi di inadeguatezza e vergogna, esponendo i problemi di autostima negli adolescenti.
- IDENTITÁ E RUOLI DI GENEREIL GENERE E I SUOI TRATTIGenere= differenza tra uomo e donna e il modo in cui vengono percepiti in un determinato contesto socialeSesso= differenza tra maschio e femmina, caratteristiche che distinguono i due sessiIL GENERE NELLE TEORIE PSICOLOGICHE "CLASSICHE"Secondo Freud l'identificazione del proprio genere avviene grazie al complesso edipico, ovvero all'identificazione nel genitore del proprio sesso.Kohlberg invece sostiene che l'identificazione del genere avviene grazie allo sviluppo cognitivo, il genere è un concetto che il bambino identifica gradualmente poiché deve capire che il genere è una caratteristica costante e stabile. Secondo la teoria dell'apprendimento sociale il genere si apprende attraverso i meccanismi dell'imitazione e del rinforzo e quando il bambino sarà portato a imitare i buoni atteggiamenti dei genitori questi vengono "rinforzati" e stimolati a essere ripetuti.
- IL SENSO MORALE DI BAMBINI E ADOLESCENTILA MORALITÁ COME RISULTATO DELLA SOCIALIZZAZIONESecondo la psicoanalisi la moralità sociale si sviluppa attraverso la formazione del super-io e la repressione delle pulsioni, ovvero che tra il desiderio e la sua soddisfazione si inseriscono regole sociali da rispettare. si forma nel contesto famigliare. Secondo il comportamentismo la moralità si sviluppa attraverso il processo di adattamento dei giovani a schemi sociali e morali già esistenti, trasmessi dagli adulti di riferimento. Il fenomeno è denominato socializzazione. LA MORALITÁ COME CONOSCENZASecondo Piaget lo sviluppo della moralità avviene grazie la maturazione cognitiva e al raggiungimento di un certo stadio evolutivo (adolescenza), egli sottolinea l'importanza dell'interazione con i coetanei al fine del superamento dell'egocentrismo.La moralità secondo lo studioso è una forma di conoscenza che si esprime in un giudizio.Secondo Kohlberg lo sviluppo della moralità avviene attraverso 6 stadi universali:- primi due stadi: premorali- terzo e quarto stadi: morali- quinto e sesto stadi: dei principiKohlberg lega la moralità alla conoscenza, alla capacità di ragionare secondo principi universali.
- I GRUPPI SOCIALI: STRUTTURA E DINAMICHEGruppo sociale= insieme di persone che condividono prossimità fisica, interagiscono tra loro e hanno la consapevolezza di essere parte di una complessa struttura.Tipi di gruppi sociali: gruppo primario, gruppo secondario, gruppo strumentale, gruppo di amici, spontaneo o imposto.
LEWIN: LA VITA INTERNA DEI GRUPPI Lewin, per spiegare le relazioni all'interno di un gruppo, introdusse il termine "dinamiche di gruppo", ovvero le forze presenti in un gruppo il cui fine è la conquista o il mantenimento di un equilibrio. All'interno di un gruppo è importante l'affiatamento per mantenere il rapporto tra benessere e efficienza, questo porta ad un gruppo sereno e produttivo, favorendo la coesione.Collocare un leader nel gruppo è necessario per stabilire la funzione dirigente. Il leader può essere formale, informale, del compito o strumentale oppure un leader socio-emotivo.La gestione può anche essere collegiale o frammentata. Un ulteriore aspetto importante è la comunicazione, la quale può assumere differenti direzioni, può essere a ruota, a cerchio o completamente aperta.
CAPITOLO 2°
SVILUPPO SOCIALE IN FAMIGLIA E NEI GRUPPI
- IL GRUPPO FAMILIARE: CARATTERISTICHE E FUNZIONILA PRIMA TAPPA NELLO SVILUPPO SOCIALE DELL'INDIVIDUOLa famiglia è il primo ambiente in cui il bambino socializza (socializzazione primaria) e apprende i comportamenti necessari per vivere in società, è importante un clima affettivo e equilibrio psicologico.IL RAPPORTO TRA GENITORI E FIGLIOgni nucleo familiare è un piccolo sistema sociale tra l'educazione dei genitori e i figli; lo studioso Maccoby ha distinto 4 stili educativi genitoriali:- il genitore autoritario, unica fonte di regole indiscutibili e rigide, prende decisione senza interpellarli;- il genitore permissivo, concede tutto e lascia i figli liberi di fare qualsiasi cosa, no tono autorevole:- il genitore trascurante, freddo e distaccato, no attenzione ai bisogni dei figli;- il genitore democratico, miglior stile educativo, pronto all'ascolto e al dialogo, attento e paziente ma autorevole.
COMUNICARE IN FAMIGLIA: L'ASCOLTO E IL CONFLITTOAll'interno della famiglia è importante capire che le modalità comunicative sono un indicatore del tipo di relazione che intercorre tra genitori e figli, la comunicazione più efficace deve comprendere l'autorevolezza del genitore e la sua disponibilità, l'abitudine all'ascolto e l'incoraggiamento al ragazzo per esporsi e manifestarsi apertamente.Esistono 3 tipi di interazione: il dialogo, la discussione e il litigio; è importante ricordare che è il tono con cui si comunica che definisce la relazione, non il contenuto e dare il giusto valore alle scuse.
- OLTRE LA FAMIGLIA: I GRUPPI SECONDARILE RELAZIONI TRA COETANEI IN ETà EVOLUTIVA Nell'infanzia il gruppo dei pari è di fondamentale importanza perché è qui che i bambini apprendono la reale importanza delle regole discusse e condivise e maturano la morale autonoma.Nel periodo dell'adolescenza il bisogno di stare con i coetanei offre al ragazzo un sostegno molto importante nel processo di separazione dalla famiglia. A questo proposito sono esaltati gli sport di gruppo,i quali promuovono valori importanti, come la curadel corpo, il rispetto degli altri e delle regole,la cooperazione in vista di un obiettivo comune.
IL GRUPPO DI LAVORO: L'IMPORTANZA DEL "FATTORE UMANO"Dopo l'adolescenza si entra nel mondo degli adulti e quindi nel mondo del lavoro. Negli ambienti di lavoro è importante curare la qualità delle relazioni umane tra i dipendenti e promuovere la cooperazione, approfondendo il "fattore umano" psicologico.I gruppi di lavoro possono essere di 2 tipi:- quelli che operano stabilmente all'interno di un'organizzazione- quelli che lavorano insieme per un periodo di tempo illimitatoOgni gruppo lavorativo presenta una gerarchia al cui vertice si trova la dirigenza la quale deve essere caratterizzata da intelligenza interpersonale.
- INGROUP E OUTGROUP: L'AMBIGUITà DEL NOII gruppi possono presentare lati problematici, ambigui e oscuri, la cooperazione e la solidarietà all'interno del gruppo sono sempre stati accompagnati da conflitti interni o con altre comunità; a proposito nascono i termini: ingroup (gruppo di appartenenza) e outgroup (gruppo di non appartenenza).Il gruppo può verificare una violenza latente che si può scaricare in un capro espiatorio arrivando al fenomeno del bullismo o cyberbullismo.
-CHE COSA SIGNIFICA FARE RICERCAL'ORIGINE E I CONTESTI DELLA RICERCAOgni ricerca nasce da un problema, il quale necessita di una soluzione che può essere di natura concreta o teorica. La ricerca può essere di due tipi: pura o applicata, la prima è condotta dagli studiosi con l'esplicita intenzione di accrescere le conoscenze riguardo uno specifico argomento, la seconda invece nasce per rispondere a problemi che si sviluppano nei concreti contesti oprativi.DALL'IPOTESI ALLA VERIFICA EMPIRICALa ricerca comporta un ipotesi, cioè una supposizione provvisoria relativa al fenomeno da indagare, successivamente la messa a punto di procedure per verificarne la plausibilità tramite la raccolta di dati empirici.IL DISEGNO DI RICERCA Prima della raccolta dati bisogna formulare un disegno di ricerca, si deve sceglire se optare per una procedura sperimentale o non sperimentale e predisporre tutti gli elementi necessari al fine di una buona ricerca.Tuttavia il metodo sperientale non è sempre applicabile.
LA RICERCA IN PSICOLOGIA
CAPITOLO 3°
- LE TECNICHE DIRETTE DI RACCOLTA DEI DATIL'OSERVAZIONEL'osservazione è una tecnica di ricerca che consieste nell'analisi di un fenomeno attraverso le informazioni fornite dai sensi. Può essere condotta in ambiente naturale o artificiale, può essere strutturta o lasciare che il soggetto osservato strutturi da sè la situazione.Si può optare per un'osservazione non partecipante o per una partecipante.Questo metodo è molto flessibile, si basa sul comportamento non verbale ma non consente di studiare un gruppo ampio.
L'INCHIESTAL'inchiesta consiste nell'interpellare una determinata popolazione (insieme accomunato da una certa caratteristica) o campione rappresentativo su un certo argomento. I campioni possono essere di due tipologie: teorico e effettivo.L'inchiesta si sviluppa tramite:-QUESTIONARIOIl questionario sono elenchi di domande a cui il soggetto interpellato deve rispondere.Le domande devono essere pertinenti, comprensibili a tutti, brevi, prive di termini lontani dall'uso comune e neutre, inoltre le domande possono essere aperte o chiuse.-INTERVISTAL'intervista è un colloquio tra l'intervistatore e il soggetto dell'inchiesta, può essere di tipo strutturato o libero.Nell'intervista strutturata l'intervistatore ha un elenco di domande che pone a tutti nello stesso modo, mentre nell'intervista libera l'intervistatore pone un tema e lascia che venga sviluppato liberamente. -FOCUS GROUPIl focus group è un'intervista condotta su un piccolo gruppo incentrata su un tema specifico sul quale si vuole raccogliere informazioni; è composto da un osservatore, un moderatore e gli intervistati.
-LE TECNICHE INDIRETTE DI RACCOLTA DATIIL TESTIl test è una tecnica indiretta per misurare e valutare determinati tratti psichici del soggetto.Esistono diverse tipologie di test: i test d'intelligenza, i test attitudinali, i test di personalità e i test proiettivi.I test proiettivi più famosi in psichiatria sono il test di Rorschach, il test della famiglia e il test dell'albero.IL QUESTIONARIO AUTODESCRITTIVOIl questionario autodescrittivo è composto da una serie di affermazioni che riportano opinioni già date con cui il soggetto deve confrontarsi, in relazione a questo egli dovrà porre una valutazione ad ogni domanda identificando quanto è d'accordo con l'affermazione scritta.Questo metodo permette di ricavare un ritratto del soggetto che ne mette in luce anche le posizioni meno esplicite.IL COLLOQUIO CLINICONel colloquio clinico lo psicoterapeuta interviene su un soggetto in condizione di disagio con lo scopo di individuare le ragioni del suo malessere e intraprendere così un percorso di recupero.Tramite un lavoro di anamnesi si possono ricostruire gli eventi della vita del soggetto, così da estrapolare l'evento significativo interessato.
-L'ESPERIMENTODALL'IPOTESI SPERIMENTALE ALLA VERIFICA EMPIRICAL'esperimento si basa su una variabile indipendente (causa) e una variabile dipendente (effetto) e ciò che lega queste due è l'ipotesi sperimentale.Per la verifica di questo occorre un esperimento che può essere condotto in laboratorio o sul campo; quello in laboratorio è sicuramente più rigoroso ma sarà più difficile esportare i risultati al di fuori. COME SI SVOLGE UN ESPERIMENTOL'esperimento viene condotto su un gruppo sperimentale e un gruppo di controllo, sul primo viene manipolata la variabile indipendente mentre sul secondo no.
pedagogia 4°anno
GLI AUTORI "CLASSICI" DELLA SOCIOLOGIA
CAPITOLO 1°
-I PRESUPPOSTI DELLA SOCIOLOGIA LE TRASFORMAZIONI STORICO-SOCIALILa società occidentale nel corso del XVII e XIX secolo venne investita da numerose trasformazioni, le più rappresentative furono le tre grandi rivoluzioni: la rivoluzione scientifica, la rivoluzione francese e la rivoluzione industriale.La rivoluzione scientifica modificò l'immagine del mondo fisico tramandata dall'antichità, adottando la visione eliocentrica copernicana e donando una nuova prospettiva quantitativa e meccanicistica.La rivoluzione francese è definita come il complesso degli eventi politici e sociali avvenuti in Francia con la formazione della monarchia costituzionale e l'istaurazione della repubblica. La rivoluzione industriale consiste nel passaggio alla produzione automatizzata dei beni e servizi all'interno delle fabbriche portando alla formazione di nuove classi sociali.
sociologia 4°anno
1. vastità di persone2. atomizzazione dei punti di vista3. relazioni utilitaristiche4. la società si basa su leggi e contratti
1. dimensioni ridotte2. modo comune di sentire e valutare le situazioni3. relazione significativa tra i membri4. contributo alla collettività
IL PASSAGGIO DALLA "COMUNITÀ" ALLA "SOCIETÀ"
-COMTE E LASOCIOLOGIA "POSITIVA"LA LEGGE DEI TRE STADIL'uomo nel corso della sua storia ha vissuto 3 epoche, durante le quali ha cercato di spiegare la realtà fisica e sociale:- stadio teologico, i fenomeni storico-naturali sono spiegati come prodotto dell'azione divina;- stadio metafisico, Dio è sostituito con entità astratte in grado di dirigere il corso dei fenomeni;- stadio positivo (scientifico), la conoscenza scientifica dei fenomeni ha lo scopo di individuare l'essenza profonda delle cose.Monismo metodologico --> tutto si può studiare tramite il metodo scientifico.LA "FISICA SOCIALE"La fisica sociale è un'altra denominazione della sociologia, essa si divide in: statica sociale (studia la struttura del sistema sociale) e dinamica sociale (studia lo sviluppo del sistema).
-MARX E LA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA ANALISI DEL SISTEMA CAPITALISTICOEgli interpreta la storia umana come un evento materiale in cui gli uomini sono impegnati nella produzione di beni necessari ai loro bisogni. Nell'età contemporanea in cui si afferma il capitalismo si sono contrapposte due classi sociali: la borghesia industriale (capitalisti) e proletariato (operai).La borghesia si impose sempre di più sulla classe operaia portando quest'ultima a ribellarsi in una lotta di classe.CRITICA ALL'IDEOLOGIAL'ideologia è la rappresentazione falsata della realtà elaborata dai membri della classe dominante per difendere i propri interessi e il proprio operato, ma presentata come una verità oggettiva e condivisibile.Lo smascheramento di questa consiste in una vera e propria coscienza di classe ovvero la piena consapevolezza di se e della propria condizione di sfruttamento.
-DURKHEIM E LA DEFINIZIONE DEI "FATTI SOCIALI"IDIVIDUO E SOCIETÀPer Durkheim la società trascendo l'individuo: non si tratta di ricondurre la dimensione sociale a quella individuale ma piuttosto di riconoscere che sull'individuo operano "tendenze collettive". LA DIMENSIONE SOCIALE DEL SUICIDIOLo studioso reputa il suicidio come un vero e proprio fatto sociale, e ne distingue 4 tipologie:- suicidio egoistico, l'individuo vuole mettere in salvo se stesso dalla cattiveria degli altri;- suicidio altruistico, l'individuo ripone il significato della sua esistenza in un valore collettivo;- suicidio anomico, mancanza di punti di riferimento;-suicidio fatalistico, l'individuo soffre per la troppa rigidità del contesto.I DIVERSI MODELLI DI COESIONE SOCIALEPer Durkheim è necessario promuovere la coesione sociale, egli ne individua due tipologie: solidarietà meccanica e solidarietà organica.
-LO STUDIO DELLE AZIONI UMANE: TEORIE CLASSICHEWEBER E LA SPECIFICITÀ DELLE SCIENZE UMANEWeber conia il termine "azioni sociali" classificate in:- azioni strumentali- azioni morali- azioni tradizionali- azioni affettiveEgli elabora il concetto di "tipo ideale" ovvero il modello di riferimento rispetto al quale inquadrare i singoli casi.Weber interpreta il cambiamento della società occidentale tramite: la razionalizzazione e disincantamento del mondo.SIMMEL E LO STUDIO DELLE INTENZIONI SOCIALIPer Simmel la società è la sedimentazione nel tempo delle modalità interattive tra le persone, questo processo prende il nome di sociazione.La sociologia per Simmel è una disciplina formale, che si occupa delle forme dell'interazione umana.
PARETO E LA CLASSIFICAZIONE DELL'AGIRE UMANOPer Pareto le azioni umane si differiscono in:-logiche, c'è effettivamente una connessione tra mezzi e fini-non-logiche, non c'è una connessione tra mezzi e finiIn realtà, anche le azioni non-logiche non sono prive di una logicità, infatti dipendono da residui (impulsi e stati emotivi di base) e derivazioni (razionalizzazione a posteri).Pareto accoglie la teoria dell'eterogenesi dei fini elaborata da Wundt, ossia la messa in atto di azioni per raggiungere un determinato obiettivo. Per Pareto l'èlite è un gruppo ristretto di persone che occupano posizioni importanti a svantaggio degli altri compiendo azioni logiche utilizzando forza e persuasione. LA SCUOLA DI CHICAGO: LA RIFLESSIONE SULLA REALTÀ URBANANegli Stati Uniti la sociologia ha il suo centro all'Università di Chicago, in cui spiccano i nomi di Robert Park, che analizza con il metodo etnografico le metropoli statunitensi, e di William Thomas, secondo cui la sociologia deve studiare l'agire sociale muovendo dalla percezione soggettiva che gli individui hanno della situazione in cui vivono.
-IL FUNZIONALISMOLA CONCEZIONE DELLA SOCIETÀ Secondo il funzionalismo la società è un organismo o un sistema di parti indipendenti, ciascuna desrivibile in base alla funzione che svolge.PARSONS E LA TEORIA DELL'AZIONE SOCIALEIl maggior espondente del funzionalismo è Talcott Parsons il quale ritiene l'agire sociale l'oggetto di studio della sociologia.L'agire sociale è costituito da:- soggetto- situazione- fineAll'interno della situazione il soggetto agisce seguendo determinati sistemi:- sistema della personalità- sistema della cultura- sistema della società- sistema dell'organismo biologico Il buon funzionamento della socità è dato dall'integrazione di questi sistemi tra loro.
LA SOCIOLOGIA DEL NOVECENTO
CAPITOLO 2°
IL MODELLO AGILIl sistema AGIL è l'acronimo di quattro imperativi che caratterizzano un sistema sociale a cui corrisponde una specifica classe istituzionale che ha il compito di occuparsene:- A: adaption (adattamento) --> istituzioni economiche- G: goal attainment (perseguimento di obiettivi) --> istituzioni politiche- I: integration (integrazione) --> istituzioni giuridiche- L: latent patttern mainttenace (mantenimento dei modelli latenti) --> agenzie educativeCLASSIFICAZIONE DELLE INTERAZIONI SOCIALILe interazioni sociali avvengono tra individui i quali rappresentano una determinata posizione detta ruolo, i ruoli sono classificabili secondo variabili strutturali:1. affettività/neutralità affettiva2. realizzazione/ attribuzione3. universalismo/ particolarismo4. specificità/ diffusione5. orientamento in vista dell'ego/ orientamento in vista della collettivitàPer la spiegazione vedi pag.280
-LE TEORIE DEL CONFLITTOLe teorie del conflitto= sono teorie sociologiche diverse ma accomunate dalla tendenza ad evidenziare la conflittualità nei contesti sociali.Diverso funzionalismo: vedono la società come la risultante di dinamiche conflittuali nelle quali alcuni elementi si impongono su altreCome funzionalismo: condividono la prospettiva macrosociologica, cioè la tendenza a privilegiare le grandi configurazioni sociali rispetto lo studio dei comportamenti nei contesti sociali quotidiani.LE TEORIE INFLUENZATE DAL PENSIERO DI MARXAlcuni sociologi del conflittualismo si rifanno all'analisi marxiana della società:1. Louis Althusser : approfondisce l' "ideologia" marxiana analizzando gli apparati sociali (scuola, chiesa ecc... detti Apparati Ideologici di Stato)2. Pierre Bourdieu: per lui la scuola trasmette la cultura solo alle classi dominanti permettendo loro di mettere a profitto il proprio titolo di studio, considera quindi come dono naturale quello che in realtà è un fatto sociale ossia il capitale culturale
-MERTON E IL FUNZIONALISMO CRITICOMerton mette in discussione i tre postulati fondamentali del funzionalismo:1. il postulato dell'unità funzionale, gli elementi di un dato assetto cooperano per la sopravvivenza dello stessso;2. il postulato del funzionalismo universale, l'esistenza di una derminata realtà è sufficiente per ipotizzare una sua funzione;3. il postulato dell'indispensabilità funzionale, legame tra bisogni del sistema sociale e le istituzioni che ne rispondono.
Charles Wright MillsCon l'opera "l'èlite del potere" offre un quadro disincantato della società dominata dai colletti bianchi, i quali manipolano i colletti blu (la classe operaia) costringendoli ad un'illusione di benessere.
David RiesmanPubblica "la folla solitaria" tratteggiando l'individuo eterodiretto delle moderne società occidentali, cioè condizionato da fattori esterni alla sua volontà
Robert LydnPresenta i risultati di un immagine nella cittadina di Muncie e mostra come la vita sociale in tutte le sue forme sia manipolata in funzione degli interessi economici dominanti .
LE SOCIOLOGIE CRITICHE Tra le sociologie del conflitto rientrano anche le sociologie critiche nord-Americane.Queste rappresentano una serie di studi sulla società statunitense volti a smascherare le immagini idealizzate degli Stati Uniti:
FrommDenuncia l'alienazione dell'uomo contemporaneo condannato dalla società capitalistica.
AdornoEgli delinea il "tipo psicologico" individuandone i tratti tipici
MarcusePer lui la società ha sconfitto il bisogno grazie al progresso, il quale però appiattisce l'uomo a solo "consumatore", spinto a lavorare dall'ossessione di produrre.
LA SCUOLA DI FRANCOFORTEI maggior esponenti della scuola di Francoforte sono: Marcuse, Adorno e Fromm, i quali elaborano un'analisi della civiltà industriale:
CONOSCERE, INTERPRETARE ED ESPREIMERE LA REALTà
CAPITOLO 1°
-LA MAGIA BREVE STORIA DELLA MAGIALa magia nasce e continua ad essere praticata nei secoli del medioevo, all'inizio del '700 con i progressi scientifici e tecnologici si decreta il declino della magia. IL LESSICO DELLA MAGIAI riti magici comprendono vari termini:- divinazione- negromanzia- incantesimo- malocchio- stregoneria
antropologia4°anno
LE SOCIOLOGIE COMPRENDENTISociologie comprendenti= prospettive sociologiche volte a comprendere il senso che gli individui attribuiscono alla realtà, le loro analisi sono indirizzate verso fenomeni di grandezza ridotta come le interazioni quotidiane.L'INTERAZIONISMO SIMBOLICOInterazionismo simbolico= le situazioni acquisiscono significato mediante un processo di interpretazione che si sviluppa nel corso dell'interazione tra le persone.L'iniziatore di questa corrente è Herbart Blumer il quale sottolineò in particolare l'aspetto simbolico ovvero il linguaggio. Tramite il linguaggio le persone attribuiscono alle cose e alle situazioni un significato e tramite di esso lo comunicano. LA PROSPETTIVA DRAMMATURGICA DI GOFFMANEgli interpreta la vita quotidiana come un palcoscenico teatrale, in cui gli individui sono destinati a recitare una parte. Egli però individua anche un retroscena in cui i ruoli vengono meno e le persone mettono in atto comportamenti in contraddizione con il loro ruolo pubblico.Lo studioso elabora il concetto di gruppo di performance e gruppo di audience.
LA PROSPETTIVA FENOMENOLOGICA DI SHUTZQueste prospettiva sostiene che la realtà è una costruzione intersoggettiva che assume significato in relazione agli atti dei soggetti. Egli forma il concetto di "province finite di significato" ovvero abiti in cui uno stesso oggetto può assumere diverse interpretazioni.L'ETNOMETODOLOGIA DI GARFINKELQuesta è lo studio dei metodi con cui un gruppo o un popolo spiega il proprio agire sociale.Egli introduce i concetti di:riflessività: per indicare che la realtà e il modo di descriverla sono strettamente connesse;indicalità: per spiegare che ogni azione indica molto di più di quanto esprime letteralmente.
L'ANALISI DELLA MAGIA IN CHIAVE ANTROPOLOGICAGli antropologi operarono nell'indagine comparativa tra le culture, elaborando una teoria generale della magia.FRAZER: LA "LEGGE DI SIMPATIA UNIVERSALE"Frazer propose una sua interpretazione della magia in quanto modalità peculiare di conoscenza dei popoli; secondo lo studioso la magia si basa sullo stesso presupposto della scienza moderna ma rimane comunque un sistema di pensiero prescientifico.EVENS-PRITCHARD: LA MAGIA COME SISTEMA RAZIONALEEgli propone un interpretazione innovativa del ruolo sociale svolto dalla magia; voleva comprendere la magia dall'interno, attraverso la ricerca sul campo.Nella popolazione degli Azande la magia forniva spiegazioni rassicuranti psicologiche e sociali delle sventure. Il pensiero magico è un sistema razionale chiuso e complesso, difficile da smontare poiché provvisto di una logica interna che lo giustifica sempre.DE MARTINO: LA MAGIA COME FORMA DI RASSICURAZIONEDe Martino si dedica allo studio di manifestazioni della cultura popolare dell'Italia meridionale, come la magia e il tarantismo.Le forze maligne che minacciavano la vita dei contadini, potevano essere contrastate con la magia, la quale rappresenta una forma di rassicurazione sociale nel rispondere alle incertezze del domani.
-IL MITO CHE COSA è IL MITOI miti sono narrazioni che esprimono temi fondamentali come l'origine del mondo o la nascita degli dei attraverso linguaggio fantastico e ricco di immagini. Il mito ha funzioni sociali molto importanti, serve a organizzare il tempo, dare spiegazioni e rassicurazioni.LEVI-STRAUSS E L'ANALISI DELLA STRUTTURA DEI MITIPer Levi-Strauss il pensiero mitico e il pensiero razionale si differenziano unicamente per il metodo di espressione: il mito offre una mediazione logica difronte a situazioni apparentemente sormontabili.L'analisi antropologica ha rivelato una struttura ricorrente in cui si evidenziano nuclei narrativi di base e regole precise di combinazione e trasformazione (mitemi).
- trasparenza dell'indagine e pubblicità dei risultati
- condivisione dei metodi
- cumulatività dei risultati della ricerca
-LA SCIENZALE TAPPE FONDAMEMTALI E LE CARATTERISTICHE DEL PENSIERO SCIENTIFICOIl lavoro scientifico è caratterizzato da:SISTEMI DI PENSIERO ALTERNATIVI ALLA SCIENZATra i pensieri alternativi alla scienza troviamo l'etnopsichiatria, ovvero studio dei disturbi psicologici nelle diverse culture, questa si svolge durante le cerimonie pubbliche o rituali.
-L'ESPRESSIONE ARTISTICAUNA DIFFICILE DEFINIZIONE DI "ARTE"Gli artisti sono individui con abilità particolari, capaci di creare qualcosa di speciale. L'arte ha un valore estetico e di mercato e comprende la vasta gamma di oggetti o creazioni artistiche con svariati significati.Come ad esempio i totem che celebravano le origini del clan familiare oppure le maschere africane con la funzione sociale di oggetti rituali. LA TRADUZIONE CULTURALE E LA DECONTESTUALIZZAZIONE DELL'ARTELa traduzione culturale e la decontestualizzazione dell'arte sono frutto della colonizzazione e opera di spoliazioni e violenze.La traduzione culturale è la valutazione di un'opera secondo parametri della propria cultura mentre la decontestualizzazione è l'esportazione dell'opera fuori dal proprio contesto di provenienza.
-LA PARENTELALE RELAZIONI DI PARENTELA NELL'ANALISI DELLE SCIENZE UMANE Le relazioni di parentela sono un fenomeno universale perché presente in tutte le società umane che si forma a seguito di un matrimonio.L'antropologia della parentela permette di comprendere il complesso intreccio di natura e cultura in cui consiste la vita quotidiana. Alla base della parentela ci sono fattori biologici uniti ad altri culturali.LE BASI DELLA PARENTELA Alla base della parentela troviamo:- il matrimonio- la filiazione- il legame tra i sibling L'unità di misurazione della parentela è il grado. Nell'antropologia della parentela è importante il concetto di discendenza, che può essere: indifferenziata, unilineare o bilineare, la più diffusa è la più unilineare ovvero la discendenza attraverso un solo sesso.
TRA NATURA E CULTURA: PARENTELA, FAMIGLIA, GENERE
CAPITOLO 2°
LEGAMI BIOLOGICI E CULTURALI TRA GENITORI E FIGLINel corso del '900 la figura materna svolge un ruolo biologico, in quanto si occupa della gravidanza e del nutrimento del bambino, invece il padre occupa un ruolo sociale di rilevanza educando e sostenendo economicamente i figli.La rilevanza dell'ordine simbolico e culturale del legame tra genitori e figli è evidente nel caso dell'adozione, la quale consiste nella presa a carico di bambini orfani ma anche di bambini i cui genitori sono ancora in vita.RAPPRESENTAZIONE GRAFICA In ogni discendenza si traccia una determinata mappa genealogica.
-IL MATRIMONIOREGOLE E DIVIETI DELLE UNIOINI MARTIMONIALIIl matrimonio è una delle principali forme di creazione di vincoli parentali e tutte le società umane evitano l'unione sessuale con parenti stretti, definito dal linguaggio comune "incesto".Esistono diverse forme di matrimonio:- l'endogamia- l'esogamia - la monogamia- la poligamiaROMANTICISMO E CALCOLO NEL MATRIMONIOI matrimoni possono essere:- matrimonio romantico, fondato sull'amore- matrimonio combinato, fondato sull'interesse, mezzo per sancire un'alleanza tra gruppi sociali e mantenere l'equilibrio della società.
MODELLI MATRIMONIALI MENO DIFFUSII modelli matrimoniali meno diffusi sono:- l'unione tra donne, quando una donna sterile si unisce ad un'altra donna da cui potrà avere figli - matrimonio con il fantasma, la donna è sposata con il padre legale defunto- poliandria, unione sessuale di una donna con più uominiIL MATRIMONIO COME SCAMBIOLo scambio matrimoniale può essere a due scopi: economico o sociale.Lo scambio sociale è finalizzato alla costruzione di una rete sociale di alleanze mentre lo scambio economico è finalizzato al trasferimento di beni da una famiglia all'altra.
-INTERPRETAZIONE DEL "MASCHILE" E DEL "FEMMINILE"LA COSTRUZIONE SOCIALE DEL GENERE Tutti i gruppi umani si organizzano a partire dalla distinzione del maschio/femmina e su questa base si stabiliscono le regole matrimoniali, di eredità e di accesso alle risorse.La differenza tra sesso e genere è che il primo si riferisce alle caratteristiche biologiche mentre il secondo mentre il genere intende la differenza sessuale come costrutto sociale.Per:- Mead , il genere è un concetto variabile che dipende dalla cultura di un popolo trasmessa attraverso l'educazione- Héritier, il genere è un fatto storico-culturale, infatti la supremazia maschile è dovuta alla volontà di controllo della fecondità femminile.LE TRASFORMAZIONI DEI RUOLI DI GENERE Nel corso del XX secolo, i tradizionali ruoli maschile e femminile risultano ridisegnati rispetto al passato, portando ad una rivoluzione culturale; uno dei fenomeni principali è la fluidificazione di genere, ciò significa che il confine tra atteggiamenti maschili e femminili non è più così netto.
L'ANALISI ANTROPOLOGICA DI ECONOMIA E POLITICA
CAPITOLO 3°
-L'ANTROPOLOGIA ECONOMICALE DIFFERENZE TRA ECONOMIA E ANTROPOLOGIA ECONOMICA L'antropologia economica studia l'economia delle società non industrializzate, è descrittiva e utilizza un metodo induttivo. L'economia invece studia le società industriali e post-industriali nei paesi in via di sviluppo.Gli antropologi economici non formulano proposte di intervento politico per migliorare o modernizzare la situazione ma si occupano di comprendere ilfunzionamento e il significato della realtà studiata.LA NASCITA DELL'ANTROPOLOGIA ECONOMICAL'antropologia economica è sempre esistita con l'interesse verso le strategie di sopravvivenza.
ILPOTLAC NELLE ANALISI DI BOASLa cerimonia è simbolo dell'identità culturale delle popolazioni indiane del nord-ovest, è una gestione economica delle ricchezze. Ha un valore politico, giuridico, morale, economico e magico-religioso. IL KULA NELLE ANALISI DI MALINOWSKIScambio di ricchezze fra tribù appartenenti alla stessa area geografica, è un complicato cerimoniale con più un significato politico-giuridico che economico.LA TEORIA DEL DONOIl dono, secondo Mauss, ha una struttura articolata da 3 momenti 1. dare2. ricevere3. ricambiareMauss descrive il potlac e il kula fatti sociali totali, ovvero eventiche mettono in moto la totalità della società e delle sue istituzioni.
-IL DIBATTITO ANTROPOLOGICO CONTEMPORANEO SU TEMI DI ECONOMIA OLTRE LA CRESCITA ECONOMICALo sviluppo deve essere distinto dalla semplice crescita economica, infatti lo sviluppo, per essere definito tale, deve sempre essere sostenibile, questo è stato possibile grazie all'avviamento dei programmi di sviluppo.Lo sviluppo è misurato con appositi indicatori, come l'ISU o il PIL.Ad oggi c'è una sfiducia nei confronti di ogni iniziativa presa da paesi che furono colonizzatori, infatti le prepotenze del mondo "ricco" su quello "povero" continuano, anche se in forme diverse, dal dominio politico.Sono importanti gli attivisti che con il loro impegno riescono a mobilitare intere popolazioni al fine che vengano rispettati i diritti umani puntando ad un vero modello di sviluppo.UNA PROPOSTA RADICALE: LA TEORIA DELLA DECRESCITALatouche rifiuta lo sviluppo sostenibile ma ambisce ad una "società della decrescita" in cui ogni individuo è responsabile e si autolimita nei consumi.
-L'ANTROPOLOGIA POLITICA I TEMI E LE PROCEDURE L'antropologia politica è una specializzazione antropologica, nata negli anni quaranta del '900, che tratta temi politici in un'ottica relativistica e comparativa.Il metodo utilizzato è di tipo induttivo con un'osservazione partecipante elaborando successivamente un dossier di monografia etnografica."Sistemi politici africani" è un'opera di Evans-Pritchard e Fortes, ed è considerata il primo testo di antropologia politica poichè si soffermava sull'organizzazione politica nelle società più semplici.Gli autori individuano due forme di stato: società senza stato (senza autorità al centro) e stati primitivi (provvisti di autorità centrale).
-SISTEMI POLITICI NON CENTRALIZZATI: BANDE E TIBù Sistemi politici non centralizzati= sistemi politici privi di un capo, ovvero un'autorità centrale riconosciuta da tutti i membri della società e che eserciti il prorpio potere su di essi.LE BANDELe bande sono un gruppo sociale ugualitario, le uniche differene sono per il genere e l'età, di piccole o medie dimensioni, che sfrutta le risorse di un territorio di sua competenza.In questi gruppi viene prestabilito un leader, ovvero l'uomo più esperto in una specifica attivtà che è all'ordine del giorno, questa figura è temporanea e simbolica dal momento che non vige nessuna autrità.Un esempio di banda sono i Chewong, i quali sono caretterizati da:- evitano qualunque tipo di competizione- uomi e donne sono diversi ma non disuguali (parità di genere)- non esiste la figura del capo, nemmeno temporaneo
-SISTEMI POLITICI CENTRALIZZATI: IL CHIEFDOM I chiefdom sono sistemi politici centralizzati, così come stato, e possiede 6 elemnti:- embrionale stratificazione sociale- ridistribuzione delle risorse- un capo come figura stabile e istituzionalizzata- una popolazione abbastanza numerosa- sistema gerarchico di cariche- organizzazione economica
LE TRIBÙLe tribù sono organizzazioni politiche ugualitarie, prive di autorità centrale,e godono di alcune caratteristiche:-la divisione del lavoro tiene conto dell'età e del genere- le attività economiche principali sono allevamento, caccia e raccolta- stabili in villaggiSistemi di controllo interni:- lignaggi segmentari- capo della pelle di leopardo- consigli di villaggio- suddivisione in classi di età
- IL DIBATTITO ANTROPOLOGICO CONTEMPORANEO SU TEMI DI POLITICAANTROPOLOGIA POSTCOLONIALELa globalizzazione porta alla nascita dell'antropologia postcoloniale, la quale propone una riflessione critica sul colonialismo dando vita all'antropologia politica del mondo occidentale.Si è analizzato il concetto di "etnia" come persone residenti nello stesso territorio, accomunate da lingua, religione e usanze.Da questo nasce il termine "conflitti etnici" i quali combattono per orgoglio etnico, per un maggior riconoscimento delle specificità culturali, per complesse motivazioni politiche e economiche.ANTROPOLOGIA POLITICA DEL MONDO OCCIDENTALEL'oggetto di studio è il potere, in particolare il potere diffuso, esercitato tramite leggi, divieti, pratiche educative, clientelismo e propaganda.Geerz spiega che la politica e il culto sono legate in uno stretto legame dal momento che la politica si esprime anche attraverso cerimoniali, simboli e riti.