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Il carme 95, breve componimento in distici elegiaci appartenente alla terza sezione del Liberm dedicata agli "Epigrammata", è stato scritto per celebrare la pubblicazione dell'epillio "Zmyrna" dell'amico e poeta Gaio Elvio Cinna. Catullo esalta l'operetta presentandolo come un capolavoro imperituro.

Carme 95

Dal Liber catulliano

" Zmyrna mei Cinnae nonam post denique messem quam coepta est nonamque edita post hiemem (....)Parva mei mihi sint cordi monumenta <sodalis> ..."

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Uno sguardo su Zmyrna

Catullo, per esaltare l'opera dell'amico, la compara in positivo con gli scritti di altri poeti:

  • Quinto Ortansio Ortalo viene giudicato mediocre, poichè componendo un milione versi in un anno, non tiene conto della cura formale.
  • Gli Annales di Volusio, opera massiccia e di scarsa qualità, secondo l'autore, non raggiungerà fama oltre al Po, e verrà presto dimenticata o solo usata come foglio d'incarto per pesci.

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  • Infine, viene citato Antimaco "tumidus" (gonfio), la cui opera rimane al populus, ovvero alla gentaglia di basso conto. E' incerto se il nome si riferisca all'autore della Tebaide (Antimaco di Colofone), oppure, per antonomasia, sia l'appellativo ironico per Volusio stesso.

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Nella descrizione dell'opera dell'amico, il tono è affettuoso "sodalis", e ricco pronomi personali "meus", v.1, "mihi sint cordi", v.9, che sottolineano la stima nei confronti di Cinna.Quando, invece, si pronostica la fama futura dell'opera, il lessico usato è aulico e solenne, es. "monumenta".Al contrario, Catullo descrive la fine ingloriosa degli Annales, ricorrendo ad un lessico volgare, es. "Paduam",v.7, e a metafore concrete "tunicas laxas sgombris",v.8.

BREVITAS: Apollo a Callimaco ha riferito che la Musa (poesia) deve essere leggera. Infatti, a differenza dei "quingenta" di Ortensio o degli Annales di Volusio, la Zmyrna è un'opera breve. DOCTRINA: Il componimento di Cinna è destinato a poche elite colte, poichè denso di contenuti. Le caratteriste sopra-elencate rendono la Zmyrna, secondo Catullo, un'opera imperitura che le generazioni "pervoluent", continueranno a leggere (v.6). Callimaco stesso si augura l'immortalità identificandosi in una cicala, per la capacità di mutare corpo e ringiovanire.

L'opera di Cinna viene decantata, poichè rispetta i canoni tipici della poesia ellenistica del III sec a.C., enunciati da Callimaco nel prologo dell' "Aitia", e ripresi dagli autori neoterici.LABOR LIMAE: il lavoro di cesellatura garantisce la perfezione formale dell'opera che, secondo Callimaco, deve essere giudicata per la "τέχνη". Cinna, infatti, impiega per realizzarla nove anni ("nonam post messem, nonamque post hiemem"), vv.1-2.

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Zmyrna

Zmyrna, in italiano Mirra, è un poemetto scritto da Gaio Elvio Cinna, poeta novo, nato a Brixia (nella Gallia Cisalpina) nel I sec. a.C.L'opera narra dell'amore incestuoso tra una fanciulla (Smirne) per il padre Cinira, tiranno di Cipro. Secondo anche quanto riportato da Ovidio, nella Metamorfosi, la ragazza si suicida per amore trasformandosi nell'albero di mirra. Il racconto, che ha come tema l'eros tragico, viene preso come modello letterario da Catullo.