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Il Risorgimento

Elena Petenzi

Created on August 3, 2024

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Transcript

professoressa elena Petenzi

Il Risorgimento

Pensa e scrivi sul quaderno

Cosa ti aspetti che succeda in Europa e in italia dopo la sconfitta e poi la morte di Napoleone?

Cosa ti fa venire in mente il termine Risorgimento?

Osserva attentamente le due carte

Come si è arrivati alla situazione a tuo parere a destra? Discutine

Osserva questa animazione

Avevi previsto qualcosa di simile? Condensa in una riga quanto ti ha colpito di questa elaborazione grafica.

Indice

Il congresso di vienna e la restaurazione

Le guerre d'indipendenza

LE idee politiche durante la restaurazione

Quiz finale

I PROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Bibliografia

IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE

Unità 1

Il Congresso di Vienna e la Restaurazione

L'impossibile tentativo di tornare al passato

IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE

Unità 1

Il Congresso di Vienna

Osserva il dipinto "Il Congresso di Vienna" di Jean Baptiste Isabey e le etichette che illustrano i principali protagonisti.Rispondi sul quaderno alle seguenti domande: - Quali sono i principali paesi che interverranno nel Congresso di Vienna? - Qual è la figura più importante? - La Francia è ancora guidata da Napoleone?

IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE

Unità 1

IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE

Unità 1

Il Congresso di Vienna

Dopo aver sconfitto Napoleone, i rappresentanti delle principali potenze europee si riunirono a Vienna dal 1814 al 1815 con l’intenzione di rimettere sui rispettivi troni le antiche dinastie (principio di legittimità) e restituire ai nobili la loro autorità, in opposizione a quanto emerso negli anni precedenti. Vi erano anche altri due scopi: reprimere le spinte borghesi di rinnovamento politico-sociale, mantenendo però l'apparato burocratico-amministrativo di Napoleone, nonché mantenere la pace e l'equilibrio fra gli stati europei (principio di equilibrio), limitando la Francia e ignorando le nazionalità emergenti. Nel tentativo

di congelare la geografia politica europea vennero creati “stati cuscinetto” e una Santa alleanza di Stati (Russia, Prussia, Austria) pronta a intervenire nei confronti di ogni moto insurrezionale o di tentativo di guerra da parte di uno stato, secondo il principio di intervento. Il primo intervento fu appunto contro Napoleone stesso, fuggito dall'esilio e qui definitivamente sconfitto.

IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE

Unità 1

Svolgi l'esercizio sul quaderno

Osserva attentamente le tre mappe e prova a descrivere la geografia europea della terza mappa. Quali stati vengono restaurati, riprendendo la divisione della prima mappa? Quali stati cessano di esistere? Concentrati in particolare su Sacro romano impero, Italia e la regione dei Paesi Bassi e del Belgio.

IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE

Unità 1

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2

Le idee politiche durante i moti rivoluzionari

I moti degli anni '20, '30 e '48 e le idee politiche della Restaurazione

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2

Moti del 1848

Moti degli anni '30

Moti degli anni '20

Dal 1846 una grave crisi economica provocò povertà e malcontento. Le rivoluzioni iniziarono nel Regno delle Due Sicilie, dove il re concesse la Costituzione. In Francia fu proclamata la repubblica. L’Impero e in Germania convocarono assemblee costituenti. La Boemia, la Moravia, la Slovacchia e l’Ungheria proclamarono l’indipendenza dall’Impero. Fu concessa Costituzione anche nel Granducato di Toscana, nello Stato Pontificio e nel Regno di Sardegna. Il 17 marzo Venezia insorse e costrinse gli Austriaci a lasciare la città. Il giorno dopo insorse Milano ottenendo lo stesso risultato dopo cinque giorni d i combattimenti.

La protesta sfociò in moti rivoluzionari che avevano come obiettivo la concessione di una Costituzione. Spagna, Napoli e Palermo, l'anno dopo il Piemonte la ottennero, ma fu tolta dopo l'intervento della Santa Alleanza. L'unica rivoluzione con esito positivo fu quella della Grecia, che ottenne l'indipendenza, obiettivo che guidò anche le rivolte in America latina.

I moti rivoluzionari iniziarono in Francia, contro re Carlo X. Il nuovo re Luigi Filippo d’Orléans giurò fedeltà alla Costituzione e adottò il tricolore. Il Belgio ottenne l’ indipendenza dai Paesi Bassi. La Polonia insorse contro la Russia. Nel 1830-1831 in Italia scoppiarono moti rivoluzionari nei ducati di Modena e Parma e nello Stato Pontificio: le sollevazioni furono represse e l'organizzatore, Ciro Menotti, impiccato.

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2

Osserva e rispondi sul quaderno

«Nel 1815, dopo la sconfitta di Napoleone e degli ideali della Rivoluzione francese, gli Stati ritornarono ad essere governati da un monarca assoluto che controllava tutti i settori della società e negava molte libertà. Il solo Stato retto da

Confrontando cartine, tabella e testo, quali sono i motivi che spingono molte persone ad organizzare le insurrezioni in Europa lungo tutta la prima parte del XIX secolo?

una monarchia parlamentare era l’Inghilterra.

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2

Chi furono i protagonisti dei moti rivoluzionari che colpirono l’Europa tra il 1820 e il 1848? Per rispondere a questo quesito, conviene analizzare il più famoso tra i dipinti che ci parlano di quegli avvenimenti: “La libertà guida il popolo” del pittore francese Eugène Delacroix. Quali sono le figure che il pittore intende mettere in risalto?

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2a

Il liberalismo

Alle rivoluzioni di quegli anni parteciparono figure sociali diverse per ricchezza, cultura, ideali. Cosa poteva spingere questa gente a protestare, a non fermarsi neppure davanti alle cannonate? Proviamo a scoprirlo fingendo di rovistare nelle tasche di uno dei personaggi del dipinto, l’uomo con la tuba,non certo povero.

Trovate tutte le sue carte e scopritene il contenuto:

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2a

Esercizio 1 Qui è riprodotto il testo di un manuale storico. Traccia una riga sopra la frase errata. I liberali della prima metà dell’Ottocento (...) consideravano diritto di ciascuno le libertà civili, come la libertà d’opinione, di parola e di stampa (cioè la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee); la libertà di associazione (la possibilità di organizzarsi in gruppi liberamente); la libertà di culto (la possibilità di professare una religione o di non professarne alcuna). I liberali si distinguevano in due gruppi: moderati e radicali. Li divideva soprattutto il tema della democrazia.

Tutti i liberali, comunque, pensavano che lo Stato doveva intervenire in economia il più possibile, fissando prezzi e salari e imponendo tasse sulle merci che oltrepassavano i confini degli Stati (queste tasse si chiamano dazi).

Le idee liberali si diffusero soprattutto tra la borghesia: imprenditori che spesso i nuovi governi post-napoleonici scoraggiavano nei loro tentativi di sviluppo industriale; commercianti, danneggiati dal moltiplicarsi dei dazi e delle dogane; intellettuali e giornalisti, irritati per la censura sulla stampa (il controllo delle autorità su libri e giornali). Le idee liberali furono giudicate pericolose dai governi di quasi tutta l’Europa, perciò polizie

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2a

e tribunali si scagliarono contro i liberali che in gran numero vennero arrestati e condannati. Per sfuggire alla sorveglianza della polizia, i liberali furono costretti a riunirsi in società segrete i cui iscritti si trovavano di nascosto per organizzare rivolte contro lo Stato.

(adattamento da: S. Paolucci - G. Signorini, Il corso della storia 3, Zanichelli)

Esercizio 2 Rispondi alle domande sul quaderno:

  • Come possiamo definire le idee di Pierre?
  • In quali documenti riesci a capire quali sono i valori a cui Pierre crede?
  • Grazie a quali documenti invece riesci a sapere qual è la condizione sociale di Pierre (cioè se è ricco o povero e che mestiere fa)?
  • Per quale motivo, secondo te, Pierre ha con sé un libro sulla rivoluzione francese?
Esercizio 3 Usando le seguenti parole e frasi, componi con delle frecce uno schema di sintesi: moderati / radicali / Liberali / favorevoli al diritto di voto per tutti (suffragio universale) / favorevoli al diritto di voto solo per chi è istruito e per chi paga le tasse / credono nella libertà, anche economica / vogliono una Costituzione

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2b

Il socialismo

Torniamo a visionare l’opera di Delacroix. Chi è quel signore là sulla sinistra, quello con il berretto, vestito decisamente peggio di Pierre? È un operaio che lavora in una piccola fabbrica in cui si producono tessuti. Anche lui è sulle barricate, arrabbiato come pochi. Come mai è lì? Proviamo a frugare in tasca anche a lui. Nelle sue tasche troviamo innanzitutto un quaderno scritto.

APPUNTI PER UNA STORIA DELLA CONDIZIONE OPERAIA A INIZIO '800

Sotto il titolo il nostro uomo ha scritto una piccola nota: «Ho raccolto in questo quaderno articoli di giornale e testimonianze d’imprenditori e di operai sulle condizioni di vita dei miei simili, per poter un giorno o l’altro scrivere un libro di denuncia.» Bene, apriamo dunque il quaderno...

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2b

Esercizio 4 Sulla base degli appunti dell’«uomo con il berretto», svolgi gli esercizi Nella colonna di sinistra trovi alcune informazioni ricavate dalla lettura degli appunti; indica nella colonna di destra i numeri degli appunti corrispondenti.

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2b

Le tasche dell’«uomo con il berretto» erano ampie. Assieme agli appunti vi erano anche la riproduzione in miniatura di un dipinto e un libro. Ecco il quadro:

Rispondi sul quaderno

  • Chi è rappresentato nel dipinto?
  • Quale può essere il significato del titolo del quadro?

Il libro trovato nelle tasche dell’«uomo con il berretto» si intitola Il manifesto del partito comunista; il suo autore era un certo Karl Marx. Karl Marx fu uno dei punti

di riferimento del movimento socialista, sorto mentre in molti paesi europei sorgevano alle periferie della città le fabbriche e si ingrossavano le fila degli operai. Per capire quali idee tale movimento esprimeva, leggiamo il testo che segue. Esercizio 5 Leggi il testo che segue e rispondi alle domande

  • Definisci luddismo, sciopero, sindacato, socialismo, proletariato.
  • Come vivevano gli operai? Chi si arricchiva col loro sfruttamento?
  • Qual è l'obiettivo del socialismo e di Karl Marx?

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2c

Il patriottismo o nazionalismo

Oltre ai socialisti e ai liberali, c’era un altro gruppo che organizzava rivolte e moti insurrezionali in Europa: erano i “patrioti”. Per la maggior parte agivano clandestinamente: spesso però venivano scoperti e arrestati. Nelle immagini sono ritratti l’arresto e la condanna di un patriota italiano, scoperto a tramare nei territori sotto il controllo austriaco. Dagli atti del processo possiamo sapere quali

fossero i documenti trovati in casa sua e quale accusa che gli era rivolta. Leggiamoli!

Dal rapporto del capitano dei gendarmi Johan von Graf In data 15 marzo 1832 abbiamo proseguito all’arresto di Giuseppe Braganza, di professione pubblicista, dopo un pedinamento durato più giorni. Nell’abitazione del suddetto Braganza sono state rinvenute le seguenti prove accusatorie che dimostrano come il pregiudicato sia colpevole di “attentato all’integrità dello Stato imperiale asburgico d’Austria-Ungheria”:

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2c

Date le seguenti gravi prove, il sottoscritto capitano dei gendarmi imperiali Johan von Graf invita sua Eccellenza Illustrissima a condannare il suddetto suddito austriaco Giuseppe Braganza alla pena più pesante prevista dalla nostra legge: la condanna a morte!”.

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2c

Esercizio 6: Dopo aver letto il testo rispondi alle seguenti domande.

  • Quale è l’accusa rivolta a Giuseppe Braganza?
  • Cosa vuol dire in parole più semplici?
  • Cosa è la “Giovane Italia”, chi ne è il capo e quale è lo scopo per cui è stata creata?
  • Quali sono i criteri per definire una “Nazione”?
  • Quale è l’obiettivo di un patriota?
Esercizio 7 Valutando che la chiave per comprendere il documento cifrato è descritta nella tabella seguente, sai dirmi in che data era prevista l’insurrezione armata a Milano?

Q’feptsl ahfbblzf’ pq uzprt nptzst ip uzprfdlzf Alla lettera corrisponde la lettera A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z F G H I L M N O P Q R S T U V Z A B C D E

Memorizza l'ultima parola del messaggio cifrato per continuare!

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2d

Il pensiero conservatore

Pur essendo molto diversi, i liberali, i socialisti e i patrioti combattevano contro lo stesso nemico: i conservatori. Chi erano questi, che hanno detenuto il potere in Europa fino al 1830-48? Leggi i testi, lasciati come “post-it” in disordine, riordinali nella tabella e cerca di capire le basi su cui si basava il pensiero conservatore.

LE IDEE POLITICHE DURANTE I MOTI RIVOLUZIONARI

Unità 2d

Esercizio 8 Completa la tabella. Prova poi a riassumere il pensiero conservatore e spiega le ragioni per cui i conservatori non potevano andare d’accordo né con i liberali, né con i socialisti, né con i nazionalisti.

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L'ultima parola del messaggio segreto

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3

Il Risorgimento

La lotta che a partire dal Congresso di Vienna (1814) portò nel 1871 al raggiungimento dell’unità d’Italia è chiamata Risorgimento. Man mano che nei primi decenni dell’Ottocento cresceva il desiderio di liberare l’Italia dagli stranieri ci si rendeva anche conto delle difficoltà: bisognava fare una rivoluzione o seguire la via del dialogo? L’Italia doveva essere uno Stato con un forte potere

centrale o uno Stato federalista? L'Italia doveva essere una monarchia o una repubblica? Queste riflessioni diedero luogo al dibattito risorgimentale.

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3a

Giuseppe Garibaldi

Repubblica unitaria

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3a

Giuseppe Garibaldi

Repubblica unitaria

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3a

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3a

Favorito dalla fortuna, io ebbi l'onore nei due mondi di combattere accanto ai primi soldati, ed ho potuto persuadermi che la pianta uomo nasce in Italia, non seconda a nessuno; ho potuto persuadermi che quegli stessi soldati che noi combattemmo nell'Italia meridionale, non indietreggeranno davanti ai più bellicosi, quando saranno raccolti sotto il glorioso vessillo emancipatore. I clericali sono sudditi e militi di una potenza straniera, autorità mista ed universale, spirituale e politica, che comanda e non si lascia discutere, semina discordie e corrompe. Il giorno in cui i contadini saranno educati nel vero, i tiranni e gli schiavi saranno impossibili sulla terra. Il socialismo è il sole dell'avvenire. Obbedisco. Roma o morte!"

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3b

Camillo Benso conte di Cavour

Monarchia unitaria

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3b

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3b

Continuerò a sostenere le opinioni liberali con lo stesso calore, senza sperare, né quasi desiderare di farmi un nome. Le sosterrò per amore della verità e per simpatia per l'umanità. [A Vittorio Emanuele II opponendosi alla scelta di accettare l'armistizio di Villafranca] Il vero re sono io. Libera Chiesa in libero Stato. (dal discorso alla Camera dei deputati, Torino, 27 marzo 1861; da Discorsi parlamentari del conte Camillo di Cavour, 1872) Non tengo, voi lo sapete, al potere per il potere; tengo ad esso per essere in condizione di fare il bene del mio paese. (da una lettera a Teodoro di Santarosa, il figlio di Santorre) Sono figlio della libertà, e a lei devo tutto ciò che sono. (Epigrafe sulla sua tomba) [Ultime parole pronunciate in punto di morte] L'Italia è fatta, tutto è a posto."

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3c

Giuseppe Mazzini

Repubblica unitaria

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3c

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3c

Finché, domestica o straniera, voi avete tirannide, come potete aver patria? La patria è la casa dell'uomo, non dello schiavo. (da Ai giovani d'Italia) I popoli imparano più da una sconfitta, che non i re dal trionfo. (da Lettera a Carlo Alberto) Il mondo non è uno Spettacolo, è una arena di battaglia. (da Scritti editi ed inediti, P. Galeati, 1941, vol. 93) L'epoca passata, epoca che è finita con la rivoluzione francese, era destinata ad emancipare l'uomo, l'individuo, conquistandogli i doni della libertà, della eguaglianza, della fraternità. L'epoca nuova è destinata a costituire l'umanità;... è destinata ad organizzare un'Europa di popoli, indipendenti quanto la loro missione interna, associati tra loro a un comune intento. (citato in Paolo Brezzi, Realtà e mito dell'Europa, Studium, 1954) "

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3d

Vincenzo Gioberti

Carlo Cattaneo

Monarchia federale(ipotesi neoguelfa guidata dal papa)

Repubblica federale attraverso riforma

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3

Esercizio Realizza una tabella per riassumere le principali idee del dibattito risorgimentale

IPROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Unità 3

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

Le guerre d'indipendenza

Il percorso dell'Unità d'Italia

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La prima guerra d'indipendenza 1848-49

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La prima guerra d'indipendenza 1848-49

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La prima guerra d'indipendenza

Carlo Alberto attacca l'Impero austriaco

23 marzo 1848

Battaglie di Pastrengo, Curtatone e Montanara, Goito

aprile - maggio 1848

Sconfitta a Custoza e armistizio di Salasco

luglio-agosto 1848

Ripresa delle ostilità, sconfitta nella Battaglia di Novara e armistizio con Radetzky

marzo 1849

Cadono la Repubblica romana, toscana e di San Marco

1849

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La prima guerra d'indipendenza 1848-49

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

Tra le due guerre

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La seconda guerra d'indipendenza 1859-60

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

Cavour diventa Primo ministro, modernizza il Regno di Sardegna, partecipa alla guerra di Crimea e raggiunge gli accordi di Plombières

La seconda guerra d'indipendenza

1852-58

L'Impero austriaco, provocato, attacca l'Italia. Inizia guerra.

26 aprile 1859

Battaglie di Magenta, Solferino e San Martino

giugno 1859

ritiro della Francia e armistizio di Villafranca

luglio 1859

marzo 1860

Plebisciti in Italia centrale

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La seconda guerra d'indipendenza 1859

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La spedizione dei Mille 1860-61

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La spedizione dei Mille

5 maggio 1860

In 1089 partono da Genova Quarto

Sbarco a Marsala, battaglia di Calatafimi e presa di Palermo

maggio 1860

Battaglia di Milazzo e sbarco in Calabria

luglio e agosto 1860

settembre - ottobre 1860

Entrata a Napoli e battaglia del Volturno

Dopo aver sconfitto il papa a Castelfidardo, il re incontra Garibaldi a Teano

26 ottobre1860

17 marzo 1861

Nasce il Regno d'Italia

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La spedizione dei Mille 1860

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La destra storica

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La terza guerra d'indipendenza 1866

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La terza guerra d'indipendenza

Gli italiani si uniscono alla Prussia contro l'Austria

20 giugno 1866

Sconfitta nella battaglia di Custoza

giugno 1866

Vittoria prussiana a Sadowa

luglio 1866

luglio 1866

Sconfitta nella battaglia di Lissa

Viene fermato Garibaldi, l'unico a vincere a Bezzecca. Cessione del Veneto dall'Austria alla Francia e da questa all'Italia

agosto - ottobre 1866

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La terza guerra d'indipendenza 1866

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La questione romana

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

La breccia di Porta Pia 1870

LE GUERRE D'INDIPENDENZA

Unità 4

QUIZ FINALE

Unità 5

Quiz

Il Risorgimento

INIZIA

quiz finale

Domanda 1-10

quiz finale

Domanda 2-10

quiz finale

Domanda 3-10

quiz finale

Domanda 4-10

quiz finale

Domanda 5-10

quiz finale

Domanda 6-10

quiz finale

Domanda 7-10

quiz finale

Domanda 8-10

quiz finale

Domanda 9-10

quiz finale

Domanda 10-10

quiz finale

0-5 corrette

6-7 corrette

8-9 corrette

10 corrette

Ti consiglio di rivedere le slide con calma, in modo da assimilare meglio l'argomento.

Bene, hai chiaro l'argomento, pur avendo bisogno di un ripasso generale per andare un po' più in profondità.

Davvero molto buono, padroneggi piuttosto bene l'argomento, hai bisogno solo di rivedere qualche dettaglio.

Ottimo! Hai compreso e assimilato perfettamente l'argomento.

IL RISORGIMENTO

Congratulazioni

professoressa petenzi

Bibliografia

- Materiali Associazione ticinese degli insegnanti di storia

- L. Ronga, G. Gentile, A. Rossi, G. Digo, Insieme tra passato e presente 2A, Ed. La scuola

- S. Paolucci - G. Signorini, Il corso della storia 3, Zanichelli

- Hub scuola

- Bignomi

- Ovopedia

- Passi e materiali citati nel testo

Appunto 4

«Il popolo non ha stabiliti né creati i sovrani, ma al contrario i sovrani hanno radunato attorno a sé il loro popolo, la totalità di tutti i loro subordinati; essi l’hanno ricevuto a proprio servizio e ne sono gli autori e i padri. Il popolo non esiste originariamente prima del principe; ma il principe è prima del popolo come il padre è prima dei figli, il padrone prima dei servitori, il superiore prima degli inferiori, la radice e il tronco prima dei rami e delle foglie…» K.L. von Haller, La Restaurazione della scienza politica. 1816-1825

Dal 1849 al 1859 ci fu un grande sviluppo economico e politico guidato da Cavour. Una delle idee fondamentali di Cavour era la separazione della Chiesa dallo Stato. Cavour mirò soprattutto a rafforzare e a rendere più moderna l’economia del regno. La rete ferroviaria del Piemonte divenne la più estesa d’Italia, furono realizzati canali di irrigazione che permisero di sviluppare l’agricoltura, furono aperte nuove banche.

Due lettere, frutto della corrispondenza che Pierre tiene con un amico:

Caro Jean, ho riflettuto su quanto mi hai detto e continuo a pensare che sbagli. Anch’io, come te, mi considero un liberale e proprio per questo credo che sia importante che si lotti affinché tutti i cittadini, ricchi e poveri, colti e ignoranti, possano votare ed eleggere i propri rappresentanti. Credo che sia necessario batterci per il «suffragio universale». Mi considero un Radicale, tu mi sembri invece un vero Moderato. Con stima. Pierre

Caro Pierre, vedo che insisti, proprio non ti capisco. Siamo entrambi a capo di un’impresa, entrambi abbiamo a che fare tutti i giorni con degli operai. Ti sembra che senza sapere né leggere né scrivere possano veramente partecipare a decisioni importanti riguardanti le leggi e lo Stato? Non credo proprio, l’ignoranza impedisce loro di usare con la dovuta saggezza la testa. E poi, fammi capire, ma perché mai chi non ha abbastanza soldi per pagare le tasse dovrebbe poter decidere come usare i soldi dello Stato? Non è logico. Con amicizia. Jean

Nel 1858 a Plombières Cavour strinse con la Francia di Napoleone III degli accordi che prevedevano: l’ impegno di Napoleone III a intervenire, ma solo se l’Austria avesse dichiarato guerra al Regno di Sardegna; che, dopo la vittoria, il Regno di Sardegna avrebbe ceduto alla Francia Nizza e la Savoia; che l’Italia sarebbe rimasta divisa in quattro Stati: un regno dell’Alta Italia sotto la guida dei Savoia, un regno dell’Italia centrale, lo Stato Pontificio, e il Regno delle Due Sicilie. Per Cavour questa divisione non costituiva un grave problema. L’importante era sconfiggere gli Austriaci e allontanarli dall’Italia, avrebbe poi trovato il modo di unire l’Italia.

Il diffuso malcontento dell’Italia meridionale per le conseguenze dell’unità d’Italia (nuove tasse, il servizio militare) esplose in una violenta protesta che prese il nome di grande brigantaggio. Dal punto di vista militare, il brigantaggio fu una vera e propria guerra che divampò nei cinque anni che vanno dal 1860 al 1865. L’atteggiamento dei generali piemontesi aggravò la situazione, scatenando un crescente odio nei confronti dello Stato italiano. La lotta al brigantaggio causò più morti di tutte le guerre del Risorgimento messe insieme.

Appunto 3

Ricordo che un tempo era il datore di lavoro ad andare in cerca del prestatore d’opera. Oggi avviene esattamente l’opposto; l’operaio è costretto a compiere lunghi viaggi in cerca di lavoro e spesso incontra molte delusioni: non trova nessuno disposto ad assumerlo.R. Howard, History of the Typhus of Heptonstall-Slack, Hebden Bridge 1844

Appunto 2

«La parola libertà ha per me, non il significato di un punto di partenza, ma quello di un effettivo punto di arrivo. Il punto di partenza è significato dalla parola ordine. Il concetto di libertà può basarsi soltanto sul concetto di ordine. Senza una base di ordine l’ispirazione alla libertà non è altro che la tendenza di un qualsiasi partito verso uno scopo che si è fissato. Nella sua applicazione effettiva questa aspirazione necessariamente si risolverà in tirannide». Testamento politico del principe di Metternich, 1847

Il trattato di Plombières prevedeva un intervento della Francia solo se il Piemonte fosse stato aggredito. Bisognava quindi provocare l’Austria fino a farle dichiarare guerra. Cavour inviò lungo i confini con la Lombardia reparti dell’esercito, a cui si aggiunsero truppe formate da volontari provenienti da tutta l’Italia. Per reazione, l’Austria mandò il 23 aprile 1859 un ultimatum con cui si chiedeva al Regno di Sardegna di allontanare l’esercito dai confini e di sciogliere le truppe di volontari. Cavour respinse l’ultimatum, e il 29 aprile 1859 ebbe così inizio la seconda guerra d’ indipendenza.

Appunto 2

Alla signora Hulton e a me, nel visitare il quartiere degli operai, fu chiesto da una persona mezza morta di fame di entrare in casa. Qui, a lato del focolare, trovammo un uomo molto anziano che sembrava in agonia, e all’altro lato un giovane di diciott’anni circa, con un bimbo sulle ginocchia la cui madre era morta poco prima. Eravamo lì lì per uscire quando la donna disse: «Signori, non avete visto tutto». Salimmo le scale e, sotto gli stracci, trovammo un altro giovane, il vedovo; e, tirati via gli stracci che egli era incapace di togliere da sé, trovammo un altro uomo che stava morendo, e infatti morì nel corso della giornata. Non dubito che, a quell’epoca, tutta la famiglia soffriva di fame acuta. Testimonianza resa al Select Commitee sull’emigrazione, 1827

Il bilancio dello Stato era gravemente in crisi per il debito pubblico. Per porvi rimedio la Destra storica decise la vendita di molte terre dello Stato e aumentò le tasse: la più odiata fu la tassa sul macinato, cioè sul grano macinato per fare la farina e poi il pane, che pesava particolarmente sugli italiani più poveri.Innumerevoli furono le proteste e le rivolte, represse nel sangue. Alla fine nel 1876 venne raggiunto il pareggio del bilancio. L’Italia era stata in grado di pagare i suoi debiti e gli stranieri incominciarono a ritenere sicuro investire i loro capitali in Italia, rendendola un Paese industrializzato. La Destra perse però le elezioni.

Un volantino in più copie che qui sotto riproduciamo:

ABBASSO I TIRANNI! W LA RIVOLUZIONE LIBERALE! Il popolo è ormai stanco! Il potere, tornato a farsi arrogante, ogni giorno che passa aumenta il numero di soprusi e violenze contro il popolo. È ora di dire basta e di affermare nuovamente i principi liberali per i quali molti dei nostri padri si sono sacrificati: L‘individuo deve poter avere la massima libertà. Il potere dello Stato deve essere limitato, affinché non soffochi il cittadino; deve essere limitato per la stessa ragione anche il potere della Chiesa. Lo Stato non deve intervenire, se non è strettamente necessario, nelle attività economiche, di lavoro, nella vita di tutti i giorni. Deve esistere una Costituzione rispettata da tutti, compresi coloro che governano; deve esistere un Parlamento, cioè un‘assemblea dei rappresentanti eletta dal popolo.

Il manuaIe d’”Istruzione generale per gli affratellati nella Giovane Italia” redatto dal noto agitatore Giuseppe Mazzini. Le prime parole del manuale non lasciano dubbi sul fatto che il Braganza faccia parte di questi sovversivi chiamata “Giovane Italia”: “La Giovane Italia è la fratellanza degli Italiani credenti in una legge di progresso e di dovere; i quali, convinti che l’Italia è chiamata ad essere nazione – che può con forze proprie crearsi tale – consacrano, uniti in associazione, il pensiero e l’azione al grande intento di restituire l’Italia in nazione di liberi ed uguali una, indipendente, sovrana”.

Appunto 1

Nel 1814, a Leeds vi erano 1733 operai specializzati tutti a pieno impiego; ed ora, dopo l’introduzione delle macchine, i tessuti sono prodotti da un numero piccolo di operai, specialmente ragazzini, a cinque o otto scellini [...] e da pochi uomini, a dieci scellini la settimana. I vecchi operai specializzati costavano troppo e ora si rivolgono a qualunque cosa possano trovar da fare; chi lavorando come portatore d’acqua, facchini, spazzini, chi vendendo arance, dolci, pan di zenzero, lucido da scarpe, ecc. ecc. W. Dodd, The Factory System Illustrated, London, 1842

Movimento operaio e pensiero socialista

Con lo sviluppo dell’industria una nuova forza cominciò a muovere i suoi primi passi: il movimento operaio. (...) Le condizioni di lavoro sono miserabili: spesso uomini, donne e bambini, lavorano per un salario da fame, per 14-15 ore al giorno 7 giorni su 7, in condizioni terribili. Lo sfruttamento di questa manodopera permette alla borghesia, proprietaria degli stabilimenti industriali, di realizzare enormi profitti. Gli operai inizialmente reagiscono alle pessime condizioni di lavoro distruggendo le macchine (...) : questa forma di protesta ha poi assunto il nome di luddismo. In seguito si diffonderà sempre più lo sciopero come mezzo di lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Scioperando i lavoratori chiedono la diminuzione delle ore di lavoro, maggiore salario, giornate di riposo e in generale migliori condizioni di vita. Gli operai costituiscono delle associazioni di mutua difesa per organizzare la lotta ed aiutare il singolo lavoratore in difficoltà: i sindacati. Ma non solo. Nel corso del XIX secolo il movimento operaio si organizza anche sul piano politico: nasce un pensiero e dei veri e propri partiti che si richiamano esplicitamente alla difesa degli interessi degli operai. (...) Il termine socialismo comparve proprio in quegli anni, tra il 1820 e il 1825: socialismo significava abolizione della proprietà privata, terre, campi, industrie in comune, una vita meno abbruttente per tutti gli individui. La critica più radicale alla società industriale venne dal filosofo tedesco Karl Marx (1818-1883) (...): il vero potere in una società è in mano a chi controlla la produzione e la ricchezza; il liberalismo è da combattere perché esso non mette in discussione la vera radice della diseguaglianza, cioè le differenze di ricchezza e le differenze tra «chi fa produrre» (la borghesia) e «chi produce» (il proletariato); non vi potrà essere vera giustizia e democrazia finché vi sarà una minoranza che avrà nelle proprie mani il potere economico; borghesia e proletariato convivono nella stessa società combattendosi; scopo dei socialisti è quello di portare alle estreme conseguenze questa lotta, cercando di superare questa società ingiusta e di costruirne un’altra in cui i mezzi di produzione non possano più essere proprietà di pochi.

Dopo il 1861, per completare l’unità d’Italia mancavano ancora il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia, il Trentino e il Lazio: per ottenere questi territori era necessario trovare nuovi alleati. In quegli anni il Regno di Prussia aspirava a diventare la principale potenza del mondo germanico e a guidarne l'unità, come il Regno di Sardegna aveva fatto con l'Italia. Essendo ostacolato da Austria e Francia rappresentava quindi l'alleato perfetto, poiché la prima possedeva molti dei territori desiderati e la seconda proteggeva lo Stato pontificio.Infatti in quegli anni era particolarmente sentita la questione romana. I volontari garibaldini tentarono più volte di entrare in Roma: nel 1862 furono bloccati dall’esercito italiano, nel 1867 l’armata francese intervenne direttamente.

Appunto 3

Domanda: In che cosa consiste la venerazione verso l’Imperatore e in qual modo essa si manifesta? Risposta: Con la devozione più cieca nelle parole, nel contegno, nel comportamento, nei pensieri, nelle azioni. Domanda: Che specie di obbedienza gli dobbiamo? Risposta: Completa, passiva e illimitata in ogni senso». Catechismo per il polacchi, imposto dal zar Nicola I, 1832

Appunto 1

«La libertà è nefasta, perché assaggiato il piacere dell'intendere, del conoscere o del giudicare, chi vorrà star soggetto alle leggi, obbedire alle patrie istituzioni, concorrere al mantenimento dell'ordine stabilito? Chi più sa più vuole, tutti vogliono, nessuno vuol concedere: ecco i caratteri della sociale dissoluzione» Discorso del landamano ticinese G.B. Quadri, 1815

Oltre che in politica interna, Cavour fu molto abile anche in politica estera. Nel 1853 scoppiò la guerra di Crimea: da un lato vi erano Francia, Inghilterra e Turchia, tra loro alleate; dall’altra l’Impero russo. L’obiettivo era fermare l’espansione dell’Impero russo verso il Mar Nero. Cavour nel 1854 decise di intervenire, inviando delle truppe del Regno di Sardegna, anche se questa guerra sembrava priva di interesse. Nel 1855 i Russi si arresero e i calcoli di Cavour si dimostrarono giusti. La guerra di Crimea permise al Piemonte di “sedere al tavolo dei vincitori e venne dedicato un giorno al problema dell’ indipendenza italiana.

Appunto 4

Prima un giovane quando aveva il suo lavoro a casa poteva sbrigarlo quando voleva. In fabbrica invece dovete arrivare al tempo giusto: la campana suona alle cinque e mezza, poi di nuovo alle sei, poi si concedono dieci minuti per l’apertura della porta; se ne sono passati undici, la si sbarra contro chiunque e dovete tornarvene a casa senza lavoro. Tutte le persone che lavorano sul telaio meccanico lo fanno perché costretti; in genere si tratta di persone le cui famiglie sono cadute in miseria. Nessuno ama lavorare lì, c’è un ticchettio e un frastuono da far impazzire; e poi, ci si deve sottomettere ad una disciplina che un tessitore di una volta non accetterebbe mai. Committee on the Woolen Trade, London 1806

Nel 1861 il diritto di voto era concesso solo ai cittadini maschi benestanti che sapevano leggere e scrivere: lo Stato italiano era quindi espressione di una ristrettissima minoranza. Dopo il 1861 si fronteggiarono nel Parlamento italiano due schieramenti politici: la “Destra storica” e la “Sinistra storica”. La Destra storica era formata da uomini politici che si riconoscevano negli ideali di Cavour, mentre la Sinistra storica in quelli di Mazzini e Garibaldi. Lo schieramento politico che per primo governò l’Italia fu quello della Destra storica che rimase al potere dal 1861 al 1876. Era formato da uomini politici liberali e contrari al suffragio universale, cioè al diritto di voto esteso a tutta la popolazione.

Una tessera, qui sotto riprodotta.

SOCIETÀ SEGRETA «VIVE LA LIBERTÉ» TESSERA N. 187 Il sottoscritto Pierre G. è membro della società «Vive la liberté», che intende lottare per abbattere il regime dispotico di re Carlo X e per riaffermare i valori liberali. Egli giura solennemente di mantenere segrete le decisioni prese assieme ai suoi compagni. Pierre G.

Un manifesto sovversivo, da stampare in molte copie e da distribuire clandestinamente in tutta la regione che incita gli abitanti alla rivolta e alla lotta armata: Abbasso gli oppressori austriaci: Viva L’Italia libera, indipendente e repubblicana! Milanesi, è giunto il momento di ribellarsi contro la tirannia. Smettiamo di essere Lombardi, Svizzeri, Piemontesi o Napoletani: le frivole distinzioni d’essere nati a Napoli, a Milano, a Torino spariscano tra i Patrioti. Noi siamo tutti di uno stesso Paese, di una stessa Patria. Gli italiani sono tutti fratelli e devono vivere nel medesimo Stato! Milanesi, di tutte le nazioni l’Italia è quella che più spiccatamente ha i caratteri di Nazione. Essa è tale per la sua storia, pe’ i suoi confini naturali maravigliosamente segnati, per la lingua, per l’origine, per l’unità della religione, per la conformità degli usi, de’ costumi, della civiltà e per la comune attitudine all’esercizio delle arti belle che ne sono l’antico retaggio. Forza allora, al primo squillo di tromba, scacciamo l’invasore e costruiamo l’Italia libera, indipendente e repubblicana!