Transistor
saradelquercio1995
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Transcript
Il transistor è un dispositivo in miniatura composto di materiale semiconduttore in grado di regolare la corrente o il voltaggio di un circuito, generare e amplificare segnali elettrici e funzionare da interruttore.
I transistor altro non sono che semiconduttori in miniatura. Semplificando, li si può immaginare come dispositivi a tre “zampe”: tra due di esse fluisce la corrente, mentre la terza la controlla.
Sebbene la produzione del primo transistor sia avvenuta nel 1947, il seme era stato gettato molto prima, verso la metà degli anni venti, quando l'ingegnere Julius Edgar Lilienfeld progettò un dispositivo che può considerarsi il “padre” dei moderni transistor; qualche tempo dopo anche l’inventore Oskar Heil brevettò un oggetto simile. Per avere un vero transistor bisogna però aspettare, per l’appunto, il 1947, quando tre fisici dei laboratori Bell, Walter Brattain e John Bardeem (entrambi futuri premi Nobel proprio per la realizzazione del transistor, Bardeem addirittura due volte), realizzarono il primo prototipo funzionante, a base di germanio puro. Il dispositivo fu poi migliorato e diversificato, grazie alla scelta di altri semiconduttori (uno fra tutti il famosissimo silicio) e di altri materiali usati come “contenitori” (plastica, vetro, ceramica) e diventò, come abbiamo visto, il componente fondamentale di qualsiasi circuito elettronico, anche grazie alla progressiva miniaturizzazione: i chip che danno potenza a uno smartphone, per esempio, ne ospitano diversi miliardi; il processore di un computer moderno ne contiene più o meno otto miliardi e mezzo. Questo concetto è ben riassunto nella legge di Moore, una regola empirica enunciata per la prima volta nel 1965 da Gordon Moore, uno dei fondatori di Intel e uno dei pionieri della microelettronica: la complessità dei microcircuiti, misurata tipicamente dal numero di transistor per chip o per superficie, dice la legge, raddoppia periodicamente. All’inizio questo intervallo era di un anno; poi, verso la fine degli anni settanta, fu allungato a due anni, per infine assetarsi su 18 mesi all’inizio degli anni ottanta e subire, in tempi più recenti, un rallentamento. La legge è ovviamente legata alla miniaturizzazione dei transistor, che permette di inserirne sempre di più in porzioni di spazio sempre più piccole, e implica dei miglioramenti esponenziali di tutte le caratteristiche dei microcircuiti, soprattutto in termini di velocità e affidabilità, e una riduzione complessiva dei costi.