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gioco d'azzardo E LUDOPATIA

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ALESSANDRO GUGLIELMO 5 H

L'impulso e l'attività di gioco d'azzardo generalmente aumentano durante periodi di stress o di depressione.

La prevalenza del G.A.P. (ovvero la sua diffusione nella popolazione) varia dallo 0,4% al 3,4% negli adulti. I tassi di prevalenza più elevati (fino all'8%) si raggiungono negli adolescenti e negli studenti universitari.L'inizio tipico della ludopatia è nella prima adolescenza (nei maschi) e più tardivamente nelle femmine.

LA LUDOPATIA

Il termine ludopatia fa riferimento alla condizione di dipendenza dal gioco d'azzardo.Nei testi di ambito medico-psichiatrico e psicologo compare come sinonimo di GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO. Quest' ultima definizione, anche nella forma abbreviata dell'acronimo G.A.P.

Per diagnosticare la ludopatia devono essere rilevate quattro (o più) delle seguenti condizioni entro un periodo di 12 mesi:

  1. BISOGNO DI GIOCARE QUANTITA' CRESCENTI DI DENARO PER OTTENERE L'ECCITAZIONE DESIDERATA
  2. IRREQUIETEZZA O IRRITABILITA' SE SI RIDUCE O SI SOSPENDE IL GIOCARE
  3. RIPETUTI SFORZI INFRUTTUOSI PER CONTROLLARE, RIDURRE O SMETTERE DI GIOCARE
  4. PRESENZA DI PENSIERI PERSISTENTI INERENTI AL GIOCO
  5. LA PERSONA GIOCA QUANDO SI SENTE A DISAGIO
  6. DOPO AVER PERSO DENARE (anche cifre ingenti) SPESSO TORNA A GIOCARE PER RITENTARE (rincorrere le proprie perdite).
  7. MENZOGNE PER OCCULTARE L'ENTITA' DEL COINVOLGIMENTO NEL GIOCO
  8. COMPROMISSIONE DELLE RELAZIONI SIGNIFICATIVE, PROBLEMI SUL LAVORO O CON LO STUDIO A CAUSA DEL GIOCO
  9. RICHIESTE AGLI ALTRI PER PROCURARSI IL DENARO NECESSARIO A RISOLLEVARE SITUAZIONI FINANZIARIE CAUSATE DAL GIOCO

Ecco perchè una valutazione diagnostica iniziale era la rivalutazione della stessa durante l'intervento sono fondamentali. I quadri che possono mostrarsi sono molteplici e richiedono interventi diversi e specifici

  • INDURRE EX-NOVO UN DISTURBO PSICHIATRICO
  • AVERE L'EFFETTO DI SCATENARE UNA MANIFESTAZIONE DI UN DISTURBO PSICHIATRICO RIMASTO LATENTE
  • CAUSARE LA RECIDIVA DI UN DISTURBO PSICHIATRICO PREESISTENTE (com'è vero anche il contrario)

Queste diverse possibiltà fanno escludere che a priori la ludopatia derivi da una condizione psicopatologica precedente, oppure che ne determini l'insorgenza.

  • PRESENZA DI UN DISTURBO PSICHIATRICO PRIMARIO RISPETTO AL GIOCO PATOLOGICO (il disturbo mentale causa il gioco)
  • GIOCO PATOLOGICO PRIMARIO RISPETTO AL DISTURBO PSICHIATRICO (il gioco determina la comparsa di una malattia psichiatrica)
  • GIOCO PATOLOGICO E DISTURBO PSICHIATRICO SONO DOVUTI AD UN FATTORE TERZO (ad es. una comune predisposizione genetica)
  • DISTURBO DA GIOCO PATOLOGICO E DISTURBO PSICHIATRICO SONO COESISENTI PERCHE' INFLUENZATESI A VICENDA (modello bidirezionale)

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RELAZIONE TRA LUDOPATIA E ALTRI DISTURBI

Tra disturbi mentali e ludopatia possono intercorrere diversi tipi di associazione. Mueser ha proposto 4 modelli di relazione tra l'area psicopatologica della dipendenza comportamentale e quella degli altri disturbi mentali:

  • PROFESSIONISTI: si mantengono giocando d'azzardo, considerano il gioco una professione come un'altra per mantenersi economicamente. Non sono dipendenti in quanto non perdono il controllo sull'attività e ne controllano l'evolversi sia dal punto di vista economico e sia temporale.
  • ANTISOCIALI: si servono del gioco d'azzardo per ottenere denaro in maniera illegale (corse truccate di cavalli o cani, dadi truccati o carte segnate)
  • SOCIALI OCCASIONALI: il gioco è considerato una forma di divertimento e di socializzazione, non interferisce con gli obblighi famigliari, sociali e lavorativi.
  • PER FUGA E PER ALLEVIAMENTO: questa tipologia gioca per trovare sollievo alle sensazioni di ansia, depressione, rabbia, noia o solitudine, il gioco provoca loro un'effetto analgesico invece che euforizzante.
  • COMPULSIVI: hanno perso il controllo sull'attività di gioco. Questo diventa l'unico pensiero fisso e prende il sopravvento sulle relazioni familiari, sociali e lavorative.

TIPOLOGIE DI GIOCATORE

LA STORIA DI UN GIOCATORE D'AZZARDO PATOLOGICO

Mattia, 51 anni, agente di commercio della provincia di Torino, ora ne parla con serenità, ha vissuto dei periodi neri, segnati dalla ludopadia, o meglio sarebbe dire dal gioco d'azzardo patologico (gap).Amava partecipare con gli amici ai tornei di poker, quello tecsas hold'em, ma la sua rovina è stata la scoperta delle sale delle videolot, quelle macchinette tipo slot machine che permettono vincite fino ai 5.000 euro: "mi ero innamorato del gioco d'azzardo: avevo lasciato da parte gli affetti famigliari e gli amici, dedicavo il tempo libero alle vlt e non ai miei passatempi. A livello psicologico stavo veramente male. Provavo un misto di rabbia e tristezza, ma anche un senso di impotenza: nonostante io abbia una certa cultura, una laurea e studio all'estero mi accorgevo di sbagliare e mi accorgevo di essere attirato come una calamita. Sono riuscito a capire che la mia era diventata una dipendenza". Allora è scattata una richiesta di aiuto e un percorso per uscire dal gioco di azzardo patologico, un problema che si è diffuso moltissimo negli ultimi decenni a cui le amministrazioni cercano di porre un freno con leggi specifiche osteggiate dalle aziende e da alcuni partiti politici, come avviene in Piemonte.

Per quasi otto anni Mattia è stato un giocatore d'azzardo patologico: "Le videolottery erano il mio amore". Conta di aver perso 300mila euro e aver sacrificato famiglia e amici.Da tre anni affronta un percorso col gruppo Abele contro la ludopatia

GRAZIE!!