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Nascita di Venere

Sandro Botticelli, 1483-1485

Classe 2A - a.s.2024/2025

Venere approda sull'isola di Cipro. Fa parte di una serie di dipinti a motivo mitologico, legato alla cerchia di Lorenzo il Magnifico (le piante di alloro e di aranci fanno parte dell'iconografia dei Medici).

Il mito della nascita di Venere è stato narrato dal poeta greco Esiodo (VIII-VII sec. a. C.): il titano Cronos volle spodestare il padre Urano, il più potente tra le divinità delle origini. Gocce di sangue di Urano ferito caddero nel Mar Egeo e si mescolarono all'acqua, trasformandosi in schiuma. Questa venne portata dalle onde fino all'isola di Cipro, sulle cui sponde emerse Afrodite (Venere per i Latini), la dea della bellezza e dell'amore. Aphros in lingua greca significa "schiuma".

Due figure abbracciate in volo, avvolte da un turbinio di fiori, fanno avanzare la dea con il loro soffio: il vento Zefiro e la brezza Aura.

Venere è accolta da una fanciulla dall'abito cosparso di fiordalisi. Quest'ultima le porge un manto ricamato di mirti, primule e rose: è forse Flora , divinità primaverile, o una delle Ore , ninfe legate alle stagioni.

Secondo il mito, Venere, dea dell'amore, nacque dalla spuma del mare al largo dell'isola di Cipro. Botticelli ce la mostra nel momento in cui, in piedi su una grande conchiglia, sta per toccarne la spiaggia.

Il paesaggio è essenziale e con tratti stilizzati. Ciò si nota nelle onde rappresentate con semplici segni a "V" o negli alberi di alloro a destra, tutti uguali. Le roselline che scendono dal cielo indicano il sangue di Urano che ha fecondato l'acqua del mare.

L'opera è realizzata con la tecnica della tempera su tela e attualmente è conservata presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.

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La posa di Venere è un chiaro riferimento all'antichità classica.In età ellenistica, infatti, veniva spesso rappresentata la Venere pudica, in posa sinuosa e dai lunghi capelli, mentre si copre il seno e il pube.

La Venere di Botticelli rappresenta la bellezza ideale.