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ASACOM
Marianna Macera
Created on June 23, 2024
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Transcript
SCF -SERVIZI CONSULENZA E FORMAZIONE- CENTRO STUDI Impresa Sociale s.a.s. PROGRAMMA GOL Corso di formazione per ASACOM - Assistente all'autonomia e alla comunicaizone con le persone con disabilità - ID 3883 Ed.3
Supporto alla realizzazione di attività laboratoriali socio-educative e ludiche rivolte a persone con disabilità
start
Materiale didattico a cura della docente Dott.ssa Marianna Macera
qual e' la nostra meta?
asacom
Il percorso che faremo insieme sarà tutto improntato sul gioco, sul fare, sulla creatività, senza tralasciare le consocenze teoriche.Queste rappresentano, infatti, le piste che ci permetteranno di camminare in modo consapevole accanto a chi saremo chiamati ad aiutare e senza le quali nessuna nostra azione potrà dirsi realmente funzionale.
GOALS
ABILITA'
CONOSCENZE
Applicare tecniche di base di rappresentazione e drammatizzazione
Classificazioni e caratteristiche delle diverse tipologie di disabilità
Caratteristiche e impiego creativo di materiali da manipolazione
Applicare tecniche di base di atelier grafico-pittorico creativo
Elementi di pedagogia
Tecniche di bricolage creativo
Applicare tecniche di base di atelier creativo multimediale
Caratteristiche e impiego creativo di materiali poveri e/o di riciclo
Tecniche di base di atelier grafico-pittorico creativo
Applicare tecniche di bricolage creativo
Tecniche di base di atelier creativo multimediale
Applicare tecniche di base di atelier psicomotorio creativo
Supportare i docenti/educatori nella progettazione di situazioni ludiche ed educative adeguate alle caratteristiche dei soggetti assistiti
Tecniche di base di rappresentazione e drammatizzazione
profilo dell'asacom
ASACOM
Cosa fa fattivamente
Settore di intervento
Area di attività
Sequenza di processo
Servizio di assistenza all'autonomia, all'intergrazione e alla comunicazione delle persone in età scolastica con disabilità
Servizi socio-sanitari
Realizzazione di interventi e servizi di intergazione sociale e socio-educativa rivolto a soggetti deboli
Supporta la comunicazione
Svolge attività di assistenza
Fornisce supporto aggiuntivo all'insegnante di sostegno
Collabora alla preparazione di situazioni e di materiale di gioco
la nostra meta comune
saper collaborare PER FAVORIRE IL PROCESSO DI CRESCITA
SAPER CREARE MATERIALE DI GIOCO ADEGUATO ALLE CARATTERISTICHE DEI SOGGETTI ASSISTITI
ESSERE IN GRADO DI SVILUPPARE STRATEGIE D'INTERVENTO PERSONALIZZATE
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato diversi strumenti di classificazione della disabilità. La prima elaborata nel 1970 è l’International Classification of Diseases (ICD) che classifica le malattie, fornendone una diagnosi chiara e precisa; ciascuna diagnosi delle malattie veniva poi caratterizzata da codici che rendevano possibile la memorizzazione, la ricerca e l’analisi dei dati.
ICD-11
Nel tempo l'ICD ha subito delle evoluzioni importanti, che ne hanno determinato diverse versioni. Oggi si è giunti all'11esima classificazione, l'ICD-11, da considerare non solo un aggiornamento, ma il simbolo di una vera e proprio trasformazione. Utilizzando lo strumento digitale, l'ICD-11 permette uno scambio di dati globale immediato, facendo anche uso del potenziale offerto dall'intelligenza artificiale.
...verso una continua crescita...
L’ICD rivela ben presto alcuni limiti e così l’OMS elabora un nuovo manuale di classificazione, che possa focalizzarsi non solo sulla causa delle malattie, ma anche sulle loro conseguenze; viene così pubblicato l'ICIDH.
L’importanza di tale sistema di classificazione sta nel fatto che, l’attenzione non è posta solo ed unicamente sulla patologia, ma viene sottolineata l’importanza e l'influenza che il contesto ambientale esercita sullo stato di salute. In questo modo, il problema non è l'insorgenza della malattia, ma le condizioni ambientali che influenzano negativamente il decorso della malattia.
La novità importante introdotta dall’ICIDH è la differenziazione rispetto a tre concetti importanti:
HANDICAP
MENOMAZIONE
DISABILITA'
è l’incapacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana a seguito della menomazione
lo svantaggio sociale in cui si trova un soggetto a causa di una disabilità o di una menomazione, che gli impedisce di svolgere funzioni considerate proprie dell’età, sesso o cultura.
qualsiasi tipo di perdita o anormalità di una struttura o funzione fisiologica, anatomica o psicologica; è un danno BIOLOGICO che una persona riporta a seguito di una malattia o di un incidente.
Per esempio, si possono definire una menomazione queste situazioni: - la mancanza di un braccio o una gamba fin dalla nascita; - la perdita di un arto in seguito a un incidente.
Per esempio, è lo stato di disagio provato da chi non può muoversi autonomamente e avere quindi una propria indipendenza sia nelle scelte basilari della propria vita, sia per quelle determinanti come l’occupazione lavorativa.
ESEMPIO
una persona su sedia a rotelle è sicuramente disabile,ma potrebbe potenzialmente non esserla se venissero eliminate tutte le barriere architettoniche, in modo da non precludere l’accesso a nessun settore della vita sociale.
Il 22 maggio 2001 l’OMS presenta un nuovo strumento di classificazione innovativo e dall'approccio universale
la Classificazione Internazionaledel Funzionamento, della Disabilità e della Salute
condiviso da ben 191 Paesi del mondo
ICF
Il concetto di handicap, inteso come svantaggio, difficoltà che l’individuo incontra nell’ambiente circostante a causa della sua menomazione, sparisce completamente e cambia totalmente l’approccio alla disabilità.
L’ICF ruota intorno al principio di FUNZIONAMENTO, inteso come le capacità di agire.Infatti, l’ICF propone un modello bio-psico-sociale che vede la salute frutto di una serie di fattori che si influenzano in modo vicendevole. La disabilità, prima veniva intesa come conseguenza della menomazione che determina un’incapacità di agire, di compiere in autonomia un’azione, adesso con l’ICF del 2001 la disabilità viene intesa come condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Quindi la disabilità è il risultato tra la condizione di salute dell’individuo e i fattori personali e ambientali in cui vive.
Un altro aspetto importante che viene preso in considerazione dal nuovo documento è l’aspetto sociale dell’individuo, dato che ognuno è inserito in un contesto sociale e in esso si muove; per questo si parla di DIMENSIONE SOCIALE.
L'ICF classificia, cataloga e raccoglie informazioni in modo descrittivo e fornisce un quadro completo, che permette di delineare il PROFILO FUNZIONALE di una persona di tipo multidimensionale, tenendo conto del suo funzionamento umano a tutti i livelli: biologico, personale e sociale.
Questa prospettiva ci aiuta a comprendere che la disabilità è una condizione di salute che può riguardare tutti, poiché qualunque individuo può essere disabile in qualunque momento della sua vita. Per questo non è possibile più alcuna distinzione tra disabile e non.
infatti
L’ICF si delinea come una classificazione che vuole descrivere lo stato di salute delle personein relazione ai loro ambiti esistenziali, sociale, familiare, lavorativo, al fine di cogliere le difficoltà che nel contesto socio-culturale di riferimento possono causare disabilità.
L’ICF considera la persona con disabilità, non come individuo avente malattie, ma come persona che,in quanto tale, ha diritto a vivere una vita secondo le proprie opportunità.
Pertanto, l’ICF elabora una nuova definizione di disabilità, quale condizione di salute in un ambiente sfavorevole.
L’obiettivo è evidenziare l’unicità di ogni persona, in base alla propria condizione di salute o disabilità e in relazione a un determinato ambiente.
organizzazione icf
l'icf Organizza le informazioni in due parti:
- la prima parte si occupa di Funzionamento e Disabilità; - la seconda riguarda i Fattori contestuali.
La prima parte è costituita dalla componente Corpo, che comprende due classificazioni (una per le Strutture Corporee e una per le Funzioni Corporee), e dalla componente Attività e Partecipazione, che comprende l'insieme delle capacità del soggetto in riferimento allo svolgimento di un determinato compito nell'ambiente circostante.Queste componenti subiscono l'influenza di fattori ambientali, legati al contesto in cui le persone vivono, i quali possono avere un'influenza positiva o negativa su: - la partecipazione dell'individuo come membro della società; - le sue capacità di eseguire compiti; - il funzionamento e sulla struttura del corpo.
Ma qual è lo scopo dell'ICF?
I principali scopi sono: 1) Fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute. 2) Stabilire un linguaggio unico per la descrizione della salute delle popolazioni allo scopo di migliorare la comunicazione fra i diversi utilizzatori, quali operatori sanitari, ricercatori, esponenti politici e la popolazione, incluse le persone con disabilità. 3) Realizzare un confronto fra i dati relativi allo stato di salute delle popolazioni raccolti in Paesi diversi in momenti differenti per fornire uno schema di confronto utili ai sistemi informativi sanitari.
DISABILITA' TRANSITORIE E PERMANENTI, IRREVERSIBILI, PROGRESSIVE O REGRESSIVE
Le diverse tipologie di disabilità possono essere suddivise in disabilità fisiche e disabilità sensoriali
Tra le disabilità sensoriali figurano le limitazioni visive e quelle uditive, le disabilità mentali e psichiche e altre forme di disabilità. In particolare le disabilità mentali e psichiche costituiscono l'area della disabilità che si va ampliando e impegna enormi risorse. Investono tutte le fasce di età.
Tra le disabilità fisiche la più comune è la ridotta mobilità, ossia la capacità di sapersi muovere in modo autonomo. Questa incapacità al movimento può essere temporanea o permanente.
dsm-5
Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali
Disabilità intellettiva
Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
Disturbo specifico di apprendimento (DSA)
Disturbi della comunicazione che includono a loro volta: Il disturbo del linguaggio; Il disturbo della produzione della parola; Il disordine della fluenza a esordio infantile ( un nuovo nome per la balbuzie).
Disturbo di sviluppo della coordinazione motoria
Disturbo dello spettro autistico
La disabilità intellettiva è una disabilità permanente (emerge durante l'infanzia e dura per tutta la vita) che pervade tutte le sfere evolutive, ma non le compromette mai allo stesso modo.
Alla base della disabilità intellettiva vi è sempre un malfunzionamento del Sistema Nervoso Centrale, che comporta:1) un intelletto significativamente pari o inferiore alla media di circa 70, ottenuto mediante la somministrazione dei test di intelligenza; 2) difficoltà di adattamento in svariati ambiti, cioè, la capacità del soggetto di adeguarsi agli standard propri della sua età e del suo ambiente culturale, in almeno due delle seguenti aree:
Comunicazione; Cura della persona; Vita in famiglia; Capacità sociali e interpersonali, legate appunto alla capacità di saper relazionarsi con chi ci è intorno; Uso delle risorse della comunità; Autodeterminazione; Capacità di funzionamento scolastico e lavorativo; Utilizzo del tempo libero; Capacità di badare alla propria salute; Capacità di evitare i pericoli.
Esordio dei deficit intellettivi e adattivi si manifestanodurante il periodo di sviluppo.
La disabilità intellettiva viene divisa per livelli, pertanto abbiamo:
Disabilità intellettiva di grado lieve (livello del QI da 50-55 a circa 70 )
Disabilità intellettiva di grado moderato (livello del QI da 35-40 a 50-55)
Disabilità intellettiva di grado grave (livello del QI da 20-25 a 35-40)
Disabilità intellettiva di grado profondo (livello del QI sotto 20 o 25.)
Disabilità intellettiva di grado lieve
Questo gruppo costituisce il più numeroso, infatti, circa l’83-85% della popolazione è affetto da questo disturbo.- Presentano una compromissione minima nelle aree senso-motorie e, infatti, spesso non sono distinguibili dai bambini senza disabilità fino all’ingresso nella scuola primaria. - Prima dei 20 anni riescono ad acquisire capacità scolastiche che corrispondono all'incirca alla classe 5 della scuola primaria. - Durante l’età adulta, riescono a raggiungere capacità sociali e occupazionali (lavoro) adeguate per un livello minimo di autosostentamento, ma possono aver bisogno di appoggio, di guida e di assistenza, soprattutto quando sono sottoposti a stress sociali e economici. Con il giusto sostegno, i soggetti con disabilità intellettiva di grado lieve possono vivere con successo nella comunità.
Disabilità intellettiva di grado moderato
Disabilità intellettiva di grado grave
Questo gruppo costituisce il 3-4% dei soggetti con DI.- Durante i primi anni di vita questi soggetti acquisiscono un livello minimo di linguaggio comunicativo; i limiti coinvolgono il lessico e la costruzione della frase e, anche la produzione verbale scritta, è costituita da singole parole o frasi semplici. - Da grandi, possono essere in grado di svolgere compiti semplici in ambienti altamente protetti. - Seppur con qualche difficoltà, la maggior parte di essi si adatta bene alla vita in comunità.
La maggior parte dei soggetti con questo tipo di ritardo acquisisce il linguaggio e le abilità prescolastiche molto lentamente.- Durante la scuola primaria, i progressi in lettura, scrittura e matematica avvengono molto lentamente e la differenza coi coetanei è visibile. Infatti, anche completando il ciclo di istruzione, difficilmente migliorano. - Possono imparare a spostarsi da soli in luoghi familiari. - Nell’età adulta, la maggior parte riesce a svolgere lavori non specializzati, sotto supervisione, in ambienti di lavoro protetti. - Si adattano bene alla vita in comunità.
Disabilità intellettiva di grado profondo
Costituisce circa l’1-2% dei soggetti con DI.- Durante la prima infanzia le capacità senso-motorie sono molto compromesse, ma lo sviluppo motorio, assieme alla capacità di cura della propria persona e di comunicazione, possono migliorare se viene fornito un adeguato processo.
Come ci rendiamo conto che siamo in presenza di una disabilità intellettiva nei primi anni di vita del bambino?
Il bambino presenta: • Scarsa iniziativa di azione; • Attività esplorativa ridotta; • Scarso sviluppo della comunicazione; • Ritardo posturale motorio; • Ritardo linguistico delle espressioni della comunicazione; • Interazione povera con l’ambiente e con chi vi è intorno.
Nell’ambito scolastico bisogna evitare un apprendimento di contenuti passivo,che vede il bambino in silenzio ad ascoltare ciò che gli viene detto senza una possibilità di coinvolgimento diretto; per questo bisogna puntare su un tipo di apprendimento che coinvolga il bambino, lo faccia sentire parte attiva, supportato dall’adulto. A questo proposito è importante: • Lavorare su pochi obiettivi per volta; • Utilizzare esperienze personali e di vita quotidiana; • Ricorrere a materiale concreto; • Non creare situazioni monotone; • Aiutare il bambino a ragionare e ad agire in modo autonomo; • Ripresentare problemi già risolti per consolidare le acquisizioni; • Proporre le stesse situazioni al di fuori del contesto in cui è stato appreso.
LINGUAGGIO
è un aspetto chiave della vita di ognuno di noi: caratterizza l'essere umano in quanto tale e aiuta a dare forma alla realtà.Un'azione semplice e naturale che si impara automaticamente da bambini, ma non sempre è così.
è un processo complesso che richiede l'uso di più abilità
Il sistema sonoro
Il sistema semantico
capacità di percepire e produrre suoni
capacità di comprendere il significato delle parole e delle intere frasi
Il sistema della componente pragmatica del linguaggio
capacità di saper comunicare in base al contesto
Come per tutti i disturbi dello sviluppo, anche per i Disturbi specifici del linguaggioè elevata la probabilità che questi disturbi si manifestino insieme ad altri disturbi Infatti, imparare a leggere è strettamente collegato alle abilità del linguaggio.
Imparare a parlare è sicuramente un'attività che richiede tempo, ma non tutti i bambini iniziano a farlo correttamente alla stessa età.
3 ANNI
sono uno spartiacque per lo sviluppo linguistico infantile e permettono di distinguere i late talkers, ovvero i parlatori tardivi, dai bambini che potrebbero effettivamente soffrire di un disturbo.
Di conseguenza, i bambini che non sviluppano le normali componentidel linguaggio entro i 3-4 anni potrebbero avere un Disturbo del Linguaggio.
A differenza di altre patologie, i Disturbi del Linguaggiosono spesso identificati in ritardo e senza una diagnosi specifica: si tratta di una forte criticità in quanto un aspetto da non sottovalutare è la loro comorbilità con i DSA quali disgrafia, dislessia e disortografia. Non a caso, lo sviluppo del linguaggio e l’apprendimento della letto-scrittura si fondano su sistemi cognitivi condivisi. Proprio per questo è necessaria una maggiore consapevolezza e attenzione allo sviluppo linguistico dei bambini,fin dai primi anni.
Quali sono le conseguenze per coloro che soffrono di un disturbo specifico del linguaggio?
Un bambino che ha un disturbo specifico del linguaggio non riesce a comunicare i suoi messaggia chi gli è intorno e ciò influenza negativamente il suo inserimento all’interno del gruppo dei pari e nei propri contesti di vita.
E' possibile notare:
- Ritardo nell’iniziare a parlare: le prime parole possono non comparire fino a 2 anni o dopo;- Immaturità o distorsioni importanti nella produzione della parola; - Uso troppo semplice della morfosintassi: nella frase mancano i verbi o vengono utilizzati in modo sbagliato; - Vocabolario ristretto: il soggetto conosce poche parole e non riesce ad impararne di nuove; - Debole memoria a breve termine: i bambini hanno difficoltà a ripetere la parola che sentono e quindi sviluppano più lentamente il linguaggio; -Difficoltà nella comprensione, soprattutto quando chi parla pronuncia velocemente le parole.
Distrubo dello spettro autistico
La parola autismo, invece, deriva dal grego “autos” e significa “ se stesso”, proprio per indicare che la persona che soffre è chiusa in se stessa, nel suo mondo.
L’ICD-11 definisce l’autismo come una sindrome caratterizzata “dalla presenza di una compromissione dello sviluppo che si manifesta prima dei 3 anni di vita e da un tipo di funzionamento definibile come anomalo sia nelle aree dell’interazione sociale, della comunicazione che del comportamento, che appare limitato e ripetitivo”.
Invece, la presenza di attività stereotipate e interessi ristretti vede la presenza di:- movimenti stereotipati o ripetitivi (ad es; uso degli stessi oggetti, ecolalia); - interessi ristretti e fissi; - Iper o iporeattività a stimoli sensoriali o inusuali interessi ad aspetti sensoriali dell’ambiente (ad es: indifferenza al dolore, alla temperatura, reazioni di panico nei confronti di rumori comuni, odorare o toccare lo stesso oggetto con insistenza inusuale).
La presenza di deficit nella comunicazione e nell’interazione sociale sta a significare cheil bambino non riesce a manifestare i propri sentimenti e le proprie emozioni, pertanto, presenta grandi difficoltà nello sviluppare o mantenere amicizie e nel saper condividere con l’altro le proprie esperienze.
Le cause specifiche non sono del tutto note, anche se spesso vengono correlate a fattori genetici.
Come si comportano i bambini affetti da autismo?
Area delle relazioni comportamentali Nelle persone con autismo la presenza di particolari comportamenti rappresenta uno degli elementi da osservare, che impedisce la relazione, il contatto con l'adulto e con le realtà circostanti. Per questo motivo si parla di comportamenti problema, nel senso che queste manifestazioni sono un problema non solo per il soggetto autistico, ma anche per chi gli è accanto, dato che ha difficoltà a interagire con lui, per questo spesso si sente impotente. Possiamo vedere: - Le stereotipie, comportamenti ripetitivi o ossessivi nei confronti di oggetti o parti del proprio corpo; possono anche essere legate al linguaggio, ad esempio domande formulate in modo ripetitivo senza considerare le risposte. - Le manifestazioni di auto e/o eteroaggressività rappresentano i comportamenti che il soggetto mette in atto per fare del male a se stesso o ad altri.
Area dell’autonomiaPer autonomia si intende la capacità di acquisire tutte quelle competenze che permettono di condurre una vita autonoma e indipendente, rendendo meno gravoso il carico da parte della famiglia nelle attenzioni e nelle cure da dedicare al figlio con autismo. Bisogna fare una distinzione tra autonomia personale e autonomia sociale. Con la prima si intende la capacità della persona di soddisfare i propri bisogni primari, come mangiare, andare in bagno, prendersi cura di sé. L’autonomia sociale, invece, riguarda un insieme più complesso di competenze, che rendono l’individuo indipendente nel contesto in cui vive. Si fa riferimento alla capacità del soggetto di spostarsi autonomamente da un posto all’altro, saper frequentare luoghi pubblici, prendere i mezzi di trasporto.
Area sensorialeLe persone con autismo hanno difficoltà nell’area sensoriale, significa che non sono identificare ed elaborare le informazioni che arrivano dai sensi.
Area della motricitàNell’autismo quest’area appare meno problematica, anche se le persone con autismo possono essere impacciate in attività come correre, saltare, fare le capriole o semplicemente camminare.
Area cognitivaLe abilità cognitive includono l'attenzione, la memoria, gli apprendimenti. Per quanto riguarda l’attenzione è compressa, significa che il bambino autistico non riesce né a prestare attenzione in modo specifico verso una cosa né a dare attenzione per un tempo prolungato. La memoria spesso è buona, ma solo per il ricordo di informazioni di tipo meccaniche, come possono essere le tabelline, ma già la memoria episodica non avviene facilmente. Invece, la memoria di informazioni visive spesso è un punto di forza. Per quanto riguarda gli apprendimenti, lo spettro autistico presenta livelli diversi: ci sono soggetti in cui la capacità di lettura e scrittura appare del tutto assente, ma ci sono anche soggetti autistici che hanno ottime abilità cognitive; si parla di autismo ad alto funzionamento.
Area interpersonale: gioco e relazioneI bambini con autismo mostrano una certa difficoltà a gestire i rapporti interpersonali: - restano passivi o addirittura fanno resistenza ad abbracci e attenzioni, non guardano direttamente le persone e lo fanno solo per brevi istanti; - spesso tendono ad isolarsi; - non utilizzano i giocattoli per interagire con gli altri bambini e non sanno giocare in gruppo, infatti, giocano quasi sempre da soli; - nel gioco spesso passa il tempo a smontare e montare un oggetto, oppure in attività legate a movimenti o suioni ripetuti anche in modo ossessivo..
ComunicazioneIl linguaggio non si sviluppa in maniera adeguata. Ci sono dei bambini autistici che non parleranno mai, altri invece saranno in grado di emettere suoni e lallazioni già da piccoli, ma potranno perdere questa abilità. Solo una piccola parte sarà capace di sviluppare un linguaggio, anche se non molto sviluppato. Solitamente usano le parole corrette per gli oggetti, ma hanno problemi con le espressioni più astratte.
Il DSM-5 descrive tre livelli di gravità in base all'intensità dei bisogni di supporto e al livello di compromissione della comunicazione sociale e di schemi di comportamento ripetitivi: Livello di autismo 1 (forma di autismo leggero che richiede supporto) Gli individui con ASD di livello 1, precedentemente definiti autismo ad alto funzionamento, possono richiedere un certo supporto per affrontare le situazioni sociali o i cambiamenti. Possono presentare difficoltà nella comunicazione sociale, come difficoltà a iniziare e mantenere conversazioni. Possono incontrare difficoltà nelle interazioni sociali. Vivono con difficoltà il doversi adattare ai cambiamenti della routine o dell'ambiente.
Livello di autismo 2 (forme di autismo che richiedono un supporto sostanziale) Gli individui con ASD di livello 2 possono avere difficoltà di comunicazione sociale più marcate e un maggiore bisogno di supporto.Possono avere difficoltà nelle interazioni sociali e mostrare comportamenti o interessi limitati e ripetitivi che hanno un impatto sul loro funzionamento quotidiano. Rispetto al livello 1, hanno difficoltà più significative nella comunicazione sociale. Potrebbero mostrare una marcata compromissione della comunicazione sociale verbale e non verbale. Richiedono un sostegno sostanziale per affrontare la vita quotidiana. Livello di autismo 3 (autismo grave che richiede un supporto molto sostanziale) Gli individui con ASD di livello 3, precedentemente definiti autismo a basso funzionamento, in genere richiedono un supporto significativo in più aree della vita. Possono avere gravi problemi di comunicazione sociale e mostrare intensi comportamenti ristretti e ripetitivi che possono interferire con il funzionamento quotidiano.
Trattamento del disturbo dello spettro autistico
Analisi comportamentale applicata (ABA)Programmi educativi Logopedia e terapia del linguaggio Talvolta terapia farmacologica
L’ABA è un approccio terapeutico nel quale ai bambini vengono insegnate abilità cognitive, sociali o comportamentali specifiche in modo graduale; questi comportamenti comprendono le abilità sociali, il linguaggio e le competenze comunicative, la lettura e le abilità come la cura di sé (per esempio lavarsi e curare il proprio aspetto), abilità della vita quotidiana, puntualità e competenze lavorative.Questa terapia è utilizzata anche per aiutare i bambini a ridurre al minimo comportamenti (per esempio l’aggressività) che possono interferire con i loro progressi.
L’ABA è personalizzata in modo da soddisfare le esigenze di ogni bambino e progettata e supervisionata da professionisti certificati nell’analisi comportamentale
Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (adhd)
da genitori e insegnanti
“Non so più che fare” “Siamo esausti nel dover richiamare in continuazione quell’alunno” “Il suo comportamento è un problema: è imprevedibile, sempre in ritardo, dimentica le cose”.
un'orchestra senza direttore
Si tratta di un disturbi dell’età evolutiva, con una maggiore manifestazione nei maschi rispetto alle femmine, in un rapporto 6:1.
deficit di attenzione
iperattivita'
impulsivita'
Tali sintomi, che devono essere presenti prima dei 12 anni, devono essere:più gravi rispetto ai comportamenti che possiamo riscontrare nei pari; inadeguati al livello di sviluppo raggiunto; presenti in quasi tutti i contesti di vita (ad esempio a casa, a scuola, a lavoro, con gli amici); interferenti in modo significativo nel funzionamento adattivo, inteso quale funzionamento che permette al soggetto di vivere in modo adeguato.
Si parla di disattenzione quando siamo in presenza di soggetti che, quando sono impegnati in un compito, presentano chiaramente evidenti difficoltà a rimanere attenti o a lavorare su un medesimo compito per un periodo adeguatamente prolungato.
Si parla di iperattività quando notiamo di eccessivi livelli di attività motoria e verbale, quasi come una continua agitazione, difficoltà a rimanere seduto e/o restare fermo al proprio posto.Si registra, nello specifico, con i seguenti comportamenti: Giocherella spesso con gli oggetti, si agita con le mani o con i piedi; Ha difficoltà nello stare seduto quando necessario; Tende a correre e a muoversi in modo eccessivo; I suoi giochi sono spesso molto movimentati.
L'impulsività è la caratteristica che più risalta in un ADHD.Si registra in specifici comportamenti:Parla di continuo; Le sue risposte sono spesso affrettate; Non rispetta il proprio turno; Interrompe o è spesso invadente con altre persone già impegnate nelle loro attività Infatti, il soggetto caratterizzato da ADHD sembra non tenere in considerazione le possibili conseguenze a cui un’azione può portare. L’ADHD può accompagnarsi anche ad altri disturbi definiti esternalizzanti, come il Disturbo Oppositivo Provocatorio, e internalizzanti, come disturbi d’ansia, disturbi dell’umore.
Le persone con ADHD non riescono ad annullare tutti gli stimoli intorno, mostrano una difficoltà a portare a termine un compito e non riescono a svolgere più azioni contemporaneamente.Quindi, si mostrano caotici, confusionari, impulsivi, con scarsa capacità di attenzione. Mostrano poca cura nelle attività o nei dettagli e fatica a portare a termine i compiti o le istruzioni ricevute.
Il bambino con ADHD mostra evidenti difficoltà nel conservare attive le informazioni importanti per un compito. Ciò è dovuto a tutti quegli stimoli che interferiscono dall’esterno e che non sarebbe capace di annullare autonomamente. La memoria di lavoro si troverebbe pertanto ad essere caricata di informazioni non utili all’esecuzione delle consegne,
Assenza di linguaggio interno.Per linguaggio interno si intende quell’abilità che consente di ripetere mentalmente le istruzioni per lo svolgimento di un compito, così da rimanere più concentrato sul compito da realizzare. Il bambino con ADHD non n’è capace, non riesce a farlo e da ciò deriverebbero i comportamenti impulsivi e il mancato rispetto delle regole.
es: prima di uscire di casa nella nostra mente stiliamo una lista delle cose da fare, grazie all'abilità del linguaggio interno. I bambini con ADHD non ne sono capaci, per questo sono impulsivi e confusionari.
Il DSM-5 indici diversi livelli di gravità del Disturbo da deficit di attenzione/iperattività:- Lieve, in quanto non sono solo pochi i sintomi presenti, ma il disturbo crea solo una minima compromissione del funzionamento adattivo; --Medio, in quanto si riscontra un modesto impatto negativo sul funzionamento adattivo; -Severo, in quanto si rilevano molti sintomi in più a quelli minimi richiesti per la diagnosi, in più il disturbo crea una particolare compromissione del funzionamento adattivo.