Want to create interactive content? It’s easy in Genially!
scheda libro lo scudo di talos
Jessica Gjinaj
Created on June 15, 2024
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
Transcript
Scheda libro "lo scudo di Talos"
Autore: Valerio Massimo Manfredi. Casa editrice: Mondadori. Pubblicazione: Mantova, 1988. Genere e sottogenere: romanzo storico. Notizie sull'autore: Valerio Massimo Manfredi, nato in Emilia-Romagna nel 1943, si è laureato in lettere classiche all'Università di Bologna ed ha una specializzazione in topografia del mondo antico. è uno scrittore, storico, archeologo, sceneggiatore e conduttore televisivo italiano. Inoltre ha insegnato in varie università, anche all'estero. Ha scritto diversi romanzi e saggi, basandosi sulle sue competenze in lettere classiche e topografia del mondo antico. Ambientazione: la narrazione inizia dagli anni precedenti alle guerre persiane (490 a.C, 480-479 a.C) e termina con il terremoto che nel 464 a.C. distrusse molte poleis del Peloponneso e con la rivolta degli iloti di Sparta. I luoghi della narrazione sono: Sparta e varie città del Peloponneso (come Ithome), Termopili, Platea, Cipro, Tracia, Frigia e Kelainai. Personaggi: Il protagonista è Kleidemos, spartiate nato zoppo da una gamba, ma comunque forte e vigoroso. Kleidemos da piccolo è buono e generoso, ma quando poi da adulto intraprende il servizio militare diventa duro, sanguinario, quasi privo di emozioni. il padre di Kleidemos è Aristarchos, spartiate coraggioso, forte e nobile d'animo, che rispetta le leggi della città.
Caratteristico del padre è lo scudo con il dragone. La madre di Talos è Ismene, da giovane molto bella, ma poi a causa dei molti dolori ha perso la sua bellezza. Coloro che accolsero e crebbero Kleidemos furono due iloti: il vecchio Kritolaos, molto saggio e nonostante l'età ancora in grado di lavorare, e la figlia, di età ormai abbastanza avanzata e nubile. Fra gli altri personaggi vi sono Brithos, fratello viziato ed egoista di Kleidemos, Karas, un ilota gigante e coraggioso che aiuterà e proteggerà Kleidemos, i vari membri del governo Spartano, tra cui gli efori e i re, e moltissimi altri personaggi minori. Trama: Dai nobili Aristarchos e Ismene nasce Kleidemos, un bambino zoppo. A causa delle leggi della città il padre è costretto ad abbandonarlo nel monte Taigeto, sperando che un ilota lo salvi. Lo spartiate fa ciò con molto dolore e la sofferenza non lo abbandonerà mai. Il bambino viene trovato dal vecchio ilota Kritolaos, che si trova in montagna con il cane Krios. Il vecchio pastore, che vive in montagna con la figlia, al servizio di uno spartiate, accoglie in casa il piccolo e lo chiama Talos. Gli insegna ad usare il bastone per camminare e combattere. il nonno porta Talos al nascondiglio delle meravigliose armi di Aristodemo, re del popolo ora schiavo degli Spartani. Insegna al giovane come usare l'arco alla perfezione, facendolo allenare tutti i giorni e sottoponendolo a prove ardue.
Un giorno il protagonista trova dei giovani spartiati che cercano di violentare Antinea, una pastorella. Talos la protegge e rimane quasi ucciso da uno dei ragazzi, il fratello Brithos. Kleidemos si innamora di Antinea, ma quando torna alla capanna del padre lo scopre morente. Con la morte di kritolaos appare la figura di Karas, un ilota che aiuterà e guiderà Talos, detto "il lupo". Dopo poco tempo, però, Brithos conduce una spedizione per punire il pastore, pestandolo e uccidendo il greggie, ma lasciandolo in vita. Antinea poi deve partire con il proprio padrone e Talos viene scelto da Brithos come assistente per la battaglia di Termopili. Quando ormai gli Spartani sono spacciati, Leonidas manda Brithos, l'amico Aghias e Talos a Sparta per consegnare un messaggio. Nonostante i ragazzi non vogliano, sono costretti ad obbedire; arrivati a Sparta però il messaggio si rivela vuoto, dunque i due spartiati vengono considerati vigliacchi e sono esclusi dalla società. Aghias si suicida e anche Brithos tenta di farlo; Talos lo ferma e lo aiuta a riscattarsi. I due partono e attaccano contingenti persiani in varie città della Grecia, procurandosi molta fama. Quando giungono alla battaglia di Platea, Brithos muore correndo solo verso l'esercito persiano. Leonidas rivela a Talos la sua vera identità e lo accoglie fra gli spartiati. Allora Kleidemos torna a casa dalla vera madre, che muore per l'enorme emozione.
Kleidemos parte con il re Pausanias e va a Cipro, dove farà amicizia con un piccolo schiavo siriano, Lahgal. In seguito il protagonista va in Tracia e diventa un ufficiale freddo e sanguinario. Lì sta per suicidarsi ma l'amico Lahgal lo trova e gli conferisce un messaggio di re Pausanias, il suo nuovo padrone. Il piano del re è tornare a Sparta con un aiuto dai Persiani e fare un colpo di stato, creando poi un governo con la parità fra Spartani e iloti. Pausanias vuole che Kleidemos vuole nell'impero persiano per riferire e ricevere messaggi. Ottenuto l'aiuto, Kleidemos può tonare a Sparta, ma Lahgal fa in modo che Pausanias venga arrestato per i suoi complotti; il re muore murato in un tempio. L'ufficiale lascia l'esercito e torna nella casa dei Kleomenidi, dove ci vuole condurre l'anziana madre. Sapendo però dove si trova Antinea, Kleidemos va a trovarla. Durante il ritorno a Sparta devia il percorso e si ferma a Ithome, la città distrutta. Un terremoto però si scatena distruggendo molte poleis. Anche a Sparta è tutto andato in rovina; gli iloti approfittano di questa situazione per attaccare gli Spartani, ma non riescono a sconfiggerli. Intanto il Kleomenide va dall'eforo Ephistenes e ottiene il vero messaggio di Leonidas, che era stato rubato e sostituito dalla Krypteia. Talos quindi decide di unirsi agli Iloti e li conduce verso Ithome, dove ricostruiscono la città. Dopo aspri scontri con gli Spartani, gli Iloti vincono ma Talos scompare, con la promessa di indossare di nuovo le armi di Aristodemos se ce ne fosse stato bisogno.
Tecniche narrative: la focalizzazione è di tipo zero e il narratore onnisciente; il ritmo della narrazione è veloce e la fabula non corrisponde all'intreccio. Analisi linguistica e stilistica: i periodi non sono complicati e spesso sono paratattici. Il lessico è medio; è degno di nota ilo fatto che molti nomi Greci non sono tradotti in italiano ma solo traslitterati. Lo stile è incisivo. Interpretazione: nonostante la storia sia ambientata in epoche remote, essa da' più spunti di riflessione nel presente. Nell'antichità c'era una tremenda paura del diverso, infatti Kleidemos essendo zoppo venne esposto nel Taigeto e i non Greci venivano definiti barbari: anche oggi c'è una grande paura del diverso, che però si manifesta in altri modi, per esempio nel razzismo. Inoltre il divario immenso fra gli spartiati e gli iloti ci ricorda l'attuale divario fra le classi sociali. Poi la schiavizzazione di un popolo per impiegarlo nei lavori più difficoltosi e pesanti di certo non è sconosciuta al giorno d'oggi: uomini, donne e bambini di paesi dell'Africa e dell'Asia vengono resi schiavi e venduti in Europa e non solo. Questi lavorano nei campi, in fabbriche o vengono prostituiti.