il tesoro di LEONARDO
Levitchi David
Created on May 28, 2024
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Transcript
Il tesoro di Leonardo
Sottotitolo
Leonardo da Vinci fu il figlio primogenito nato da una relazione illegittima tra il notaio ventiseienne Piero da Vinci e Caterina di Meo Lippi,[10] donna d'estrazione sociale modesta. La notizia della nascita del primo nipote fu annotata dal nonno Antonio, padre di Piero e anch'egli notaio, su un antico libro notarile trecentesco, usato come raccolta di "ricordanze" della famiglia,[11] dove si legge: «Nacque un mio nipote, figliolo di ser Piero mio figliolo a dì 15 aprile del 1452 in sabato a ore 3 di notte [secondo il calendario gregoriano il 23 aprile alle ore 21:40]. Ebbe nome Lionardo.»[12] «Battizzollo prete Piero di Bartolomeo da Vinci, in presenza di Papino di Nanni, Meo di Tonino, Pier di Malvolto, Nanni di Venzo, Arigo di Giovanni Tedesco, monna Lisa di Domenico di Brettone, monna Antonia di Giuliano, monna Niccolosa del Barna, monna Maria, figlia di Nanni di Venzo, monna Pippa di Previcone».[13][14] Nel registro non è indicato il luogo di nascita di Leonardo, che si ritiene comunemente essere la casa che la famiglia di ser Piero possedeva, insieme con un podere, ad Anchiano, dove la madre di Leonardo andrà ad abitare. Il battesimo avvenne nella vicina chiesa parrocchiale di Santa Croce, ma sia il padre sia la madre erano assenti, poiché non sposati.[11] Per Piero si stavano preparando ben altre nozze, mentre per Caterina fu cercato, nel 1453, un marito che accettasse di buon grado la sua situazione "compromessa"; fu così trovato un contadino di Campo Zeppi, vicino a Vinci, tale Piero del Vacca da Vinci, detto l'Attaccabriga, che forse, come il fratello Andrea, faceva anche il mestiere del mercenario.[11
Leonardo da Vinci fu il figlio primogenito nato da una relazione illegittima tra il notaio ventiseienne Piero da Vinci e Caterina di Meo Lippi,[10] donna d'estrazione sociale modesta. La notizia della nascita del primo nipote fu annotata dal nonno Antonio, padre di Piero e anch'egli notaio, su un antico libro notarile trecentesco, usato come raccolta di "ricordanze" della famiglia,[11] dove si legge: «Nacque un mio nipote, figliolo di ser Piero mio figliolo a dì 15 aprile del 1452 in sabato a ore 3 di notte [secondo il calendario gregoriano il 23 aprile alle ore 21:40]. Ebbe nome Lionardo.»[12] «Battizzollo prete Piero di Bartolomeo da Vinci, in presenza di Papino di Nanni, Meo di Tonino, Pier di Malvolto, Nanni di Venzo, Arigo di Giovanni Tedesco, monna Lisa di Domenico di Brettone, monna Antonia di Giuliano, monna Niccolosa del Barna, monna Maria, figlia di Nanni di Venzo, monna Pippa di Previcone».[13][14] Nel registro non è indicato il luogo di nascita di Leonardo, che si ritiene comunemente essere la casa che la famiglia di ser Piero possedeva, insieme con un podere, ad Anchiano, dove la madre di Leonardo andrà ad abitare. Il battesimo avvenne nella vicina chiesa parrocchiale di Santa Croce, ma sia il padre sia la madre erano assenti, poiché non sposati.[11] Per Piero si stavano preparando ben altre nozze, mentre per Caterina fu cercato, nel 1453, un marito che accettasse di buon grado la sua situazione "compromessa"; fu così trovato un contadino di Campo Zeppi, vicino a Vinci, tale Piero del Vacca da Vinci, detto l'Attaccabriga, che forse, come il fratello Andrea, faceva anche il mestiere del mercenario.[11]
I luoghi dell racconto
- Castello Sforzesco
- Parco Sempione
- Via Spadari
- Pinacoteca Ambrosiana
- Via Dante
- Santa Maria delle Grazie
- Via Vigevano
- Viale Danunzio
- Fabbrica del Duomo
- Il Nviglo di Milano
- Via Cardosso
- Il Chiostro di Milano
- via Bocaccio
- La vigna di Leonardo Da Vinci
CASTELLO SFORZESCO
PARCO SEMPIONE
VIA SPADARI
PINACOTECA AMBROSIANA
VIA DANTE
SANTA MARIA DELLE GRAZZIE
VIA VEGEVANO
VIALE DANUZZIO
FABBRICA DEL DUOMO
IL NAVIGLIO DI MILANO
VIA CARDASSO
IL CHIOSTRO DI MILANO
VIA BOCACCIO
LA VIGNA DI LEONARDO DA VINCI
DISCRIZIONE DI CECILIA
Cecilia e una ragazza di 12 anni che e una grande appasionata di Leonardo Da Vinci. Cecilia ha anche gli occhi limpidi di colore azzurro cielo, con un taglio particolarmente delicato, i suoi capelli sono di un colore rossastro, e un sorriso leggero che le forma una fosseta sulla guancia destra, e ha anche un piccolo naso a patata, con un paio di lentigini, ed e un po magrolina. questa e Cecilia.
Il mio messaggio cifrato e ...
etnasneretni e otlom olleb e otseuQ orbil
Pagina 155 , descrivo una persona che aspetta il pulman
Erano le nove di mattina e aspettavo il pulman , faceva un caldo infernale e mi sembrava di vedere le onde di calore , a un certo punto mi sedetti su una panchina all ombra , e guardai che cerano anche un altro grupetto di persone in piedi sotto la pensiliana cercando di ripararsi dal caldo , cerano due vecchi che parlavano di auto e di politica , cera un ragazziono che guardava il telefono e due signore che parlavano di animali , ad un certo punto il pulman arrivo e andai a lavoro.
Riassunto del capitolo lultima cena con sorpresa
Il primo a starnutire fu Leo. Silenzio sussuro cecilia , erano nel buio immobili dentro larmadio.Etci! Fece subito dopo Cecilia.Silenzio non vorrai mica farti scoprire.Poi una lucina si acese e illumino il viso della ragazza.Che imprensione! Esclamo Leo. E ora che intenzioni hai osservando lo spazio in cui erano andati a infilare. Cecilia illuminava il vano dal alto al basso, mentr infiniti granelli di polvere gallegivano lenti nel fascio di luce.Leo si puntello con i piedi appoggio la spallla alla parete e inizio a spingere mentre cecilia gli dava manforte. Il panello di legno sembro tremare sotto la loro spinta congiunta. La parte superiore ondegiava, anche la parte inferiore della parete si sgancio e il fondale del panello ruota su due cardini cigolanti aprendosi su un antro di tembra wow! Incredibile sussuro la ragazza sai chi lo ha fatto costruire?Leonardo?No non lui. E stato il moro. Voleva fare di questa chiesa il luogo di sepoltura degli sforza e dunque, spese moltissimo per i lavori architrtonici. Vuoi dirmi che il duca di Milano si metteva a percorrere a piedi sotto terra per di piu tutta quella strada ? La line daria sara meno di un chilometro. La ragazza rivolse il fascio di luce verso loscurita e illumino una scaletta di pietra che scendeva verso il basso. Leo rimase sbalordito nel vedere le dimensioni di quel pasaggio.E adesso che siamo qui ? Domando Leo poco sicuro di cio che sarebbe dovuto succedere.Cecilia era certa che il Moro non si limitasse a percorrerla avanti e indietro solo per andare in chiesa. Forse ci siamo! Esclamo Cecilia scorgendo qualcosa su un lato del cuniculo.
Dopo circa una sessantina di metri alcune asperita nel muro di pietra , antichi scalini nascosti i rgazzi vi si arrampicarono , e la torcia illumino una sagoma rettangolare intagliata nel muro. E questa dovrebbe essere un altra porta. Vediamo se cede. Stava gia per appogiarvisi contro quando leo la fermo prendendola per un braccio. Aspetta. Guarda... Allungo la mano e infilo le dita in una fessura sul bordo della porta. affero una maniglia e tiro. la porta si dischiuse sollevando nuvolette di polvere e detriti. Bravo disse Cecilia tossendo. Lantica porta di legno dava su un altra porta piu recente chiusa pure lei. Leo provo a spingere e a tirare ma quella sembrava non volersi muovere.E adesso si avertiva una nota disperata nella vocedi Cecilia. Leo si fece prestare la torci e chino a osservare da vicino il punto in cui avrebbe dovuto trovarsi la maniglia. Cera solamente un pezzo di ferro evidentemente chi aveva notatao chi aveva montato la porta aeva pensato che pensava che una maniglia rivolta verso un buco sotteranea fosse sprecata. Ora dovremmo tobrnare indietro oppure possiamo restare qui e aspettare che tutti se ne vadano , ma a quel punto rischiamo di trovare chiuso il referitorio.Ti dispiace fare silenzio per un attimo? La interuppe Leo. Sto cercando di pensare... Il ragazzo torno a concentrarsi sulla porta e gli viene un idea. Si tocco le tasche e quando trovo quello che cercava gli scappo una risatina. prese la pinza in acciaio una delle due estremita era abbastanza piatta per cio che aveva in mente. La infilo a forza nella fessura che tagliava in due il perno quadrato. E ora incrocia le dita e speriamo che non sia chiusa a chiave. Leo afferro la pinza con entrambe le mani e giro con tutte le sue forze. E anche quella porta si apri. Grandioso ! Sbucarono in un ripostiglio buio pieno di cianfrusalie, lo atraversarono, cercando di non farsi crollare addosso qualcosa, e aprirono con cautela una porticina che dava su un corridoio illuminato con luci molto soffuse. Dove siamo qui ? Non ne sono sicura dobbiamo essere passati sotto il Chiostro, non dovremmo
trovarci molto lontani dal referitorio. Uscirono nel corridoio e avanzarono in punta di piedi, non sapendo se da quelle parti poteva trovardi qualcuno. Percorsero alcuni metri: da una vetrata sulla sinistra si vedevano le palme del chiostro, sulla destra si apriva un pasaggio. Cecilia lo atraverso e, appena fu dentro la stanza si blocco come una statua di sale. Che ce? domando Leo avicinandosi. Entro a sua volta e rimase di sasso pure lui. Per tutti idiavoli ! Davanti a loro lultima cena di Leonardo Da Vinci , uno dei piu straordinari capolavori nella storia. Fu Cecilia a rompere il silenzio che era calato di fronte a quella meraviglia. Sai, io sono gia stata qui almeno una decina di volte, posso amirarla da cosi vicino.Lenorme dipinto di Leonardo occupava per intero una delle pareti minori del referitorio. Mostrava il momento in cui Gesu Cristo seduto al centro della tavola imandita, rivela nello sconcerto degli appostoli che qualcuno lo tradira. Ma perche e cosi rovinato? sai Leonardo amava sperementare, ma la tecnica che aveva scelto non era adatta a dipingere sull intonaco. E cosi prima lumidita e poi i tanti guai.Guai?Fai conto che qui i frati mangivano e donque accanto cerano le cucine, che ovviamente intaccavano i colori. Poi sotto Naploeone, questa sala fu trasformata in bivacco e stalla! poi al inizio cerano quelli che cercarono di restaurare il dipinto, arrecandovi piu danni e cancellarono in molti punti il lavoro del suo autore. Insomma mi stai dicendo che quello che vediamo ora non e piu il capolavoro dipinto da Leonardo. In parte si ma molto e andato perduto. E allora mi dici che ci stiamo a fare qui? se Leonardo ha lascito un indizzio in questo dipinto per rintracciare il suo tesoro chissa a quest ora che fine avra fatto.Non e nel opera che dobbiamo cercare ma intorno ad essa. Leo si illumino. Aspettami qua! e cosi dicendo infilo luscio da cui erano entrati. Dove vai? pochi istanti dopo spunto di nuovo dalla porta reggendo una scala.Qesta era nel ripotiglio di la. Dobbiamo staremolto attenti, non avviciniamoci molto al muro, ok? insieme si misero ad allungare la scala
poi quando fu apperta del tutto la raddrizzarono. Leo afferro la scala alla base per renderla stabile e Cecilia sali. Stai attenta... Era straordinario poter osservare cosi da vicino lopera del genio. Quando finalmente giunse in cima alla scala cecilia si concentro sui fregi della cornice che circondavano il dipinto.Qui non ce nulla di particolare, Cecilia osservo i riquadri che un tempo dovevano esssere azzurri, come la stessa volta, identica a quella del referitorio, con tanto di stelle dorate. Al loro interno si leggevano effetivamente alcune lettere dell alfabeto , ma si trattava di allusioni al Moro, a sua moglie Beatrice. I nizio a dubitare che... Che cosa? domando una voce stentorea di donna che rimbombo nella sala.Che cosa tu dubita? I due ragazzi si voltarono di scatto verso il fondo del referetorio. Dalla porticina che conduceva al uscita erano sbucate tre ombre che avanzavano minaciose verso di loro. E quando la donna usci dal ombra Leo e Cecilia, che aveva videro i suoi occhi di ghiaccio che li fissava con odio. Scendi presto! grido Leo dalla base della scala. Cecilia, che aveva visto i tre delinquenti avicinarsi, inizio a scendere gli scalini veloce come uno scoiattolo.Proprio inquel istante fece il suo ingresso gli ospiti della serata di raccolta fondi che arrivavano per la visita notturna dell Ultima Cena. Che diamine succede qui? grido. Leo e Cecilia si immobilizarono spaventati, mentre i tre delinquenti piu lontani, si nascosero favoriti dall ombra della sala. Voi due! Come siete entrati? Leo afferro Cecilia per la mano. dove credete di andare? grido ancora la donna. Di qui non si pass... Ma Leo non si fece intimorire.Permesso spintonando la donna da parte. Leo arrivano! disse terorizata cecilia. Mn mano che avanzavano lungo il corridoio del convento e incontravano altri invitanti in coda, Leo ebbe un idea. rese conto che indossavano ancora gli abiti da camerieri e ne approfitto per creare un diversivo. Al fuoco! si e svilupato un incendio, signore e signiori. Dovete tornare imediatamente indietro! La folla, sulle prime sconcertata di quel annuncio, al secondo grido di
al fuoco! si scateno imediatamente il caos. Leo e Cecila riuscivano a sguasciare tra una persona e laltra, guadagnando metri presiosi. Dietro di loro, i tre delinquenti colti di sorpresa, si ritrovarono intrapolati in quella mansada di persone spaventate. Poi uscirono dal chiostro grande e andarono in quello piu piccolo. Dove stai andando? tranquilla la rassicuro Leo che aveva ancora il fiatone mentre entravanoi n chiesa. Dentro era tutto silenzio, riprendiamo i nostri gioconi caldi, non vorrei fire congelata vero? entrarono nel confessionale in quel momento la porticina da cui erano apppena entrati cigolo. Hai sentito? sussuro Cecilia. Luomopiu alto che nella penombra del referetorio non aveva visto bene, sembrava una sorta di Frankenstein. con epressione truce e stringeva tra le mani un coltello.Leo che era riuscito a infilarsi il giacone strinse la mano a Cecilia, lomone continuava ad avanzare guardando a destra e a sinistra Leo si tolse di tasca il telefonino e prese il biglietto da visita del comissario Sangiorgi. Acese il telefono maaveva composto solo tre cifre del numero quando quello fece un bip e si spense. Mi sono dimenticato di caricarlo! Leo si ricaccio il telefono e il biglietto da visita in tasca. Il bestione non sebro esersi acorto di nulla. Tieniti pronta sussuro Leo. QQuello continuava ad avanzare tra le panche verso il fondo della navata, quando non lo vide piu Leo fece segno a Cecilia. Ora! e insieme sgusciarono silenziosi fuori dal confessionale. Dove vai figliolo del signore ? domando una voce roca dal fondo della chiesa. Aprirono nuovamente la porticina e si infilarono nel chiostro ch si era riempito nuovamente di gente scossa del falso allarme al referitorio. Si stavano dirigendo verso luscita che dal piccolo chiostro superarono la cucina da campo dello chef, con i fornelli accesi e le vasche di acqa bollente quando una voce dal timbro balcanico grido alle loro spalle: Ecco ragazzi! loro due la! Leo si volto e vide la donna, accanto a lei un orentale. Vai Ding gli ordino quella. Leo guardo il cinese che con un balzo saltava oltre la
vasca con le rane e si dirigeva verso di loro veloce come un lampo. Sbrigati Leo! apri la porta! Leo si riscosse. Fece scattare il sliscendi e stava per uscire quando ebbe un iluminazione. Il cinese era ormai a pochi metri Leo ridiscese li scalini come se volesse andare incontro. gli fece un sorrisino e diede un calcio alla gamba del tavolo che reggeva la cucina portatile. Lintera riserva di piatti e di vassoi e pentole di lato investendo in pieno il cinese. Ci fu un frastuono infernale di metallo. Leo si senti di nuovo tirare dal braccio da cecilia e in pochi secondi si ritrovarono in strada sotto la neve che cadeva fitta. Giunti inculumi in via Boccaccio si precipitarono su un tram tuttto addobato di luci di Natale e con le porte aperte. Non appena furono a bordo quelle, si richiusero con uno sbuffo e il tram riparti. Scusi... mormoro Cecilia ancora accuciata accanto a Leo. Come dice? voi due siete i camerieri per il turno di notte, no? vi aspettavamo piu tardi sono solo le dieci e trenta. Cecilia osservo lambiente per la prima volta. Non era un normale tram. era stato trasformatoin un ristorante su rotaie. I pasegeri cerano, ora una decina di tavolini apparechiati con alcuni ospiti impegnati a chiacherare. Un givane inserviente prendeva le ordinazioni mentre un altro serviva ai tavoli. poi cecilia si accorse che dal suo capotto aperto faceva capolino la finta divisa da cameriera e non volendo scendere troppo presto dal tram, colse la palla al balzo. Ha ragione Leo che la imitava ancora frastornato ma fa roppo freddo sta sera, e non volevamo aspettare in strada sotto la neve spero non le dispiaccia... Lo chef si strofino le mani sul ventre prominente. Ma no. Perche dovremme dispiacermi. Piuttosto temo che dovrete aspettare qui il vostro turno qui nel vestibolo i tavoli sono tutti occupati sta sera con le feste e sempre cosi. Non ce problema aspettiamo volentieri in piedi lo chef annui e si allontano. Cecilia chiuse la porticina del vestibolo che dava sul ristorante ce mancato un pelo! ma come facevano a sapere quei tre dove eravamo in qualche modo e evidente che sanno anche loro del tesoro. Quando troviamo un
E cosa gli dici che ci siamo introdotti di nascosto al cenacolo fingendo di essere chi non siamo, e ci siamo anche arrampicati anche su una scala davanti al dipinto di leonardo? Leo si fece pensieroso gia forse hai ragione, meglio evitare. Si tolse la cartella da tracolla e ne estrasse linseparbile diario pieno di appunti. Leo prese dalle mani del amica una cartolina bianco e nero. si vedeva una montagnola, mattoni ammasati ai piedi di due precarie pareti piene di travi spezzate. Su una di queste una sorta di telo svolazzava il vento. E sotto il lenzuolo cer Lultima Cena. nellla foto era riprodotto un immagine del 1930 che mostrava lintero referitorio prima che fosse colpito dai bombardamenti. Su di esse era rapresentata una serie di fregi e decori concentrati sulla parte superiore dei muri. Che cosa dovrei vedere di preciso? di preciso non lo so nemmeno io. Tieni prova con questa. Leo prese la lente e inizio a osservare minuziosamente la cartolina. Si vedono dei frastori dei nastri e poi fiori e frutti , ci sono grappoli di uva, ma non riesco a distinguere altro. Mi secca fare il guastafeste ma forse sta volta la nostra caccia al tesoro e giunta al limite. Siete dei incapaci non poteva credere che la sua squadra solitamente sempre molto eficente, si fosse lasciata abbindolare da due mocciosi. non voglio sentire scuse, Zelda gli annunciava che aveva perso nuovamente i ragazzini. Ora sono in citta da questo momento saro io a dirigere le operazioni.Tenetemi informato sui vostri spostamnti e vi ragiungero. Voglio mettere le mani su quei due manigoldi al piu presto. Chiuse la comunicazione e si tolse di tasca una piccola ma letale pistola da cui non se ne separava mai. I ragazzi avrebbero parlato con le buone ho con le cattive.
Scrivo frasi con parole che non conosco
- Tu non hai la vana idea di quello che sto dicendo. Oppure:Tutti i tuoi sforzi sono stati vani.
- La tavola e stata imbandita con ogni genere di cibo
- si rivolse alla folla con voce stenorea
- sono cpmpletamente frastornato
- oddiavo il mio ventre
CASTELLO DI SCARLINO,ROCCA PISANA
Visto che questa estate sono andato al mare in Toscana in una zona di nome Scarlino, ho deciso di fare un po di ricerche per vedere se ci fossero alcuni monumenti visto che sono andato poco a visitare la citta quindi non non ho avuto la possibilita di vedere questo monumento che sto per descrivervi.Il monumento in questione e il Castello di Scarlino che domina il borgo medievale ad un altitudine di 230 metri in provincia di Grosetto.Dista crca sei chilometri dal Golfo di Follonica ed e facilmente ragiungibile seguendo la Via Aurelia sia che provenindo da Sud e da Nord.
Per me questo romanzo e stato di mio gradimento, perche ha avuto momenti emozionanti e di saspens, anche se avolte ci sono stati dei momenti un po noiosi alla fine tutto sommato e un bel libro e io personalmente lo consiglierei per gli amanti della aventura.