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Sant'Ambrogio a Milano

Complesso assai articolato costituito da: basilica di tipo ambrosiano, tripartita, che rappresenta il prototipo delle basiliche paleocristiane padane e poi romaniche (longitudinale, volte a crociera sostenute da pilastri con capitelli decorati ed archi a tutto sesto) e due campanili.

Costruita tra il 379 e il 386 e poi ricostruita in età romanica, era in origine chiamata “Basilica Martyrum” (basilica dei Martiri) per volere di Sant’Ambrogio. Sorta al centro di una vasta area (Hortus Philipphi) riservata a sepolture cristiane e caratterizzata dalla presenza di piccole celle in memoria dei martiri, la basilica, dedicata ai martiri Gervasio e Protasio, ancora oggi custodisce sotto l’altare le spoglie dei due santi e di Sant’Ambrogio stesso.

Notevoli, da un punto di vista artistico, sono il portale dell'ingresso principale della basilica, che è caratterizzato da una minuziosa decorazione a rilievo, l'altare di Sant'Ambrogio, realizzato tra l'824 e l'859 da Vuolvino su commissione dell'arcivescovo di Milano Angilberto II e avente un prezioso paliotto aureo in rilievo con pietre incastonate su tutti e quattro i lati, il ciborio di epoca ottoniana, che si poggia su quattro colonne in porfido rosso e che presenta, sulle quattro facce, altorilievi in stucco, nonché il catino absidale, che è decorato da un mosaico che risale all'XI secolo, e il sacello paleocristiano di San Vittore in ciel d'oro, che risale al V secolo e che ha una volta completamente decorata da foglia d'oro. Il sacello di San Vittore in ciel d'oro ha le pareti laterali ricoperte da un mosaico dove sono raffigurati sei santi, tra cui sant'Ambrogio; quest'ultima è la più antica raffigurazione conosciuta del santo milanese.