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CAPOLAVORO

Mariapia Avino

Created on May 16, 2024

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Transcript

IL MIO CAPOLAVORO

Perché la pallavolo?

La treccani lo definisce come un semplice "Sport che si svolge tra due squadre", in realtà la pallavolo è molto altro.

La pallavolo è stata la costante che mi ha tenuta salda in momenti di incertezza, ed è stato il trampolino di lancio per il mio percorso di una profonda e trasformativa maturazione. La pallavolo è una metafora vivente della vita stessa. La pallavolo in tanti momenti mi ha offerto un rifugio sicuro. In campo, tutto svanisce. Le preoccupazioni e le paure si dissolvono nell'aria mentre ci si concentra totalmente sul gioco, sul proprio corpo e sul ritmo della partita. Questo stato di immersione totale è stato per me l'occasione di liberare la mente da preoccupazioni e caos.Ma la pallavolo non è solo fuga; è anche sfida e crescita. Ogni partita è un banco di prova per la mia forza mentale, la mia resistenza fisica e le mie capacità di adattamento.

cosa mi ha insegnato?

Attraverso la pallavolo, ho imparato il valore della disciplina e della perseveranza. Ho imparato a mettermi alla prova ogni giorno, a superare i miei limiti e a non arrendermi di fronte alle difficoltà. Ho imparato che il successo richiede dedizione, impegno e sacrificio, ma che ogni sforzo è ripagato dall'esperienza e dalla crescita personale che ne derivano.

team

Ma forse il più grande regalo che la pallavolo mi ha donato è stato la mia squadra. La mia società e la mia squadra, non sono solo un gruppo di persone che giocano a questo meraviglioso sport, sono la mia famiglia, la mia casa. Fin da subito le mie compagne sono stati un punto di riferimento, sia all'interno della palestra che al di fuori. Senza di loro tutto questo non sarebbe mai stato lo stesso.

DEDICHE

A Massimo, colui che mi ha permesso di crescere in questa splendida società. Colui che dandomi fiducia è stato la ragione della mia crescita pallavolistica.

A Sara, la mia primissima allenatrice. Colei che mi ha fatto innamorare perdutamente di questo sport, e che mi ha insegnato il vero significato di essere un'atleta.

Tante sono le persone incontrate durante il mio percorso, e tante ancora devono venire. Ma alcune di queste mi hanno permesso di svilupparmi in ambito pallavolistico e umano. Diventando parte integrante della mia vitta e del mio percorso di maturazione, ed è a loro che devo tutto.

Ad Irene, il mio primo idolo. Colei che osservavo seduta in un angolino, mentre gli occhi mi brillavano. Colei che sognavo di diventare, e con cui ad oggi ho l'onore di condividere quel campo che tanto ci fa sognare.

Ad Angela, mamma del gruppo. Colei che mi ha reso forte. Da definire la mia ancora di salvezza in questi ultimi tre anni che tanto mi hanno pestato. Colei a cui devo tutto, e che non smetterò mai di ringraziare abbastanza.

Ad Alice, mia piccola salvatrice. Colei che mi ha sostenuto e aiutato nel periodo più difficile che avessi mai affrontato, colei che ha deciso di impegnarsi solo ed esclusivamente per vedermi di nuovo in campo.

A tutte le mie compagne di squadra, passate, presenti e future. Alle quali devo un ringraziamento speciale, perchè mi permettono di varcare il mondo dei sogni, giocando e sognando insieme a me in quel piccolo, ma così immenso campo.

GRAZIE!