FEDERICO II DI SVEVIA
Federico II è figlio di Enrico IV di Svevia, a sua volta figlio di Federico Barbarossa, e di Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggiero II... Quindi contemporaneamente erede sia del Regno normanno, sia del Regno di Germania (ricordiamo che la famiglia di Svevia e quella di Baviera sono due nobili casate tedesche).
All'età di quattro anni Federico II rimase orfano di entrambi i genitori e, prima di morire, sua madre lo affidò a papa Innocenzo III che ne assunse la tutela fino a che non compì diciott'anniò Con il suo appoggio egli, già re di Sicilia, ottenne nel 1212 la corona di Germania ed in cambio promise al papa che mai avrebbe unito Sicilia e Germania in un unico regno, così da evitare un accerchiamento dello Stato della Chiesa.
Nel 1220 Federico II fu ufficialmente incoronato imperatore dal papa Onorio III, promettendogli in cambio di guidare una crociata in Terra Santa. Tuttavia questo non accadde subito, in quanto l'Impertaore si dedicò soprattutto a consolidare il Regno di Sicilia, trasformandolo addirittura in una monarchia centralizzata. Nel 1231 dette ai suoi sudditi nuove leggi, chiamate Costituzioni Melfitane (perché promulagate a Melfi, in Basilicata).
FEDERICO II DIVENTA IMPERATORE
Solo nel 1227 Federico II partì per la famosa crociata in Terra Santa, ma rientrò quasi subito in Sicilia a causa di un'epidemia; questo gli costò la scomunica da parte del papa Gregorio IX. Nonostante ciò l'imperatore l'anno dopo guidò la sesta crociata, che si concluse diplomaticamente, in quanto Federico ottenne dal sultano d'Egitto la città di Gerusalemme ed il libero ingresso in essa per 10 anni.
SCONTRO FRA FEDERICO II ED IL PAPATO
LA SCONFITTA DI FEDERICO II
Dopo la sesta crociata i rapporti tra imperatore e Papato peggiorarono ancora, in quanto Federico tentò di estendere la propria autorità fino all'Italia settentrionale, ma il papa e molte città comunali si opposero. Infatti i comuni si divisero in ghibellini (sostenitori dell'Impero) e guelfi (sostenitori del papa). All'inizio Federico ebbe successo nella lotta contro i guelfi, ma dopo una seconda e poi terza scomunica, da parte del papa Innocenzo IV, si trovò di fronte ad un vasto ed ostile schieramento per lui: Comuni, Pontefice e principi tedeschi. A Parma nel 1248 il suo esercito fu definitivamente sconfitto e lui dopo due anni morì improvvisamente in Puglia.
Nella pima metà del 200, grazie all'opera di alcuni poeti riuniti intorno la corte di Federico II di Svevia, (che ricordiamo è stato Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1220 al 1250) l'Imperatore trasformò la corte palermitana in una vera e propria scuola: LA FAMOSA SCUOLA SICILIANA. Ed è con questa espressione che ci riferiamo ai primi rimatori cortesi (una cerchia ristretta) che, nelle loro poesie d'amore, utilizzano un volgare siciliano "illustre". Tale Scuola finirà quando Manfredi, figlio di Federico II, verrà sconfitto nella battaglia di Benevento (1266) dall'esercito guelfo guidato da Carlo d'Angiò.
LA SCUOLA SICILIANA
IZZO ELIO E GABRIELE DEFW
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