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Dedalo e Icaro

Benedetto Pandozzi

Created on May 10, 2024

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Transcript

"Volere volare"

Dedalo e Icaro

Ovidio, Metamorfosi VIII

Indice

IL MITO DI OVIDIO

Pag. 03

IL SIGNIFICATO

Pag. 06

L'EREDITA' DEL MITO

Pag. 08

DEDALO E ICARO

Ovidio

Le Metamorfosi

Le "Metamorfosi" è un poema epico scritto dal poeta romano Ovidio nel I secolo d.C, che consiste in quindici libri che narrano una serie di storie mitologiche incentrate sul tema delle trasformazioni e delle metamorfosi, in cui gli esseri umani si trasformano in animali, piante, stelle o altri oggetti.

DEDALO E ICARO

Ovidio

Introduzione del passo

"Il folle volo"

Il labirinto accoglie due nuovi ospiti: Dedalo e Icaro, imprigionati da Minosse, che vuole punire Dedalo per aver aiutato Arianna e Teseo a fuggire.Con alcune piume e della cera, egli fabbrica due paia di ali per sé e per il figlio Icaro, raccomandandogli di non volare né troppo in basso né troppo in alto. Quando Icaro, curioso e incurante dei consigli paterni, ebbro del volo, si accosta troppo al sole, la cera delle ali si scioglie e le piume si staccano dalle sue spalle, precipitando in mare, mentre il padre assiste impotente, ormai pentito del proprio ingegno.

DEDALO E ICARO, METAMORFOSI VIII

DEDALO E ICARO

Personaggi

La figura di Dedalo

Dedalo è l'architetto responsabile della creazione del labirinto di Creta, una struttura intricata che ospita il Minotauro. Egli dimostra la sua ingegnosità anche nella fuga dal labirinto costruendo ali di cera e piume per lui e suo figlio Icaro, permettendo loro di volare via. Dimostra la sua preoccupazione paterna ammonendo Icaro di non volare troppo vicino al sole.

La figura di Icaro

Icaro è il figlio di Dedalo e insieme formano un legame padre-figlio che gioca un ruolo significativo nel mito. Icaro rappresenta la ribellione contro le limitazioni e i vincoli della società e della condizione umana. Tuttavia, la sua giovane età lo rende anche vulnerabile all'arroganza e all'eccesso di fiducia.La caduta di Icaro è un monito contro l'ambizione smisurata e l'incapacità di riconoscere i propri limiti, che porta alla sua rovina.

DEDALO E ICARO

Significato

puer Icarus una stabat et, ignarus sua se tractare pericla,ore renidenti modo, quas vaga moverat aura, captabat plumas, flavam modo pollice ceram mollibat lusuque suo mirabile patris impediebat opus.

La caduta di Icaro

Icaro è un giovane ragazzo immaturo e imprudente che va incontro al destino fatale per non aver prestato ascolto al padre: perché, come scrive Ovidio, «abbandonò la sua guida». Icaro diviene quindi il simbolo della trasgressione giovanile, dell’orgoglio che spinge i ragazzi a sentirsi adulti ma senza esperienza.

DEDALO E ICARO

Significato

instruit et natum 'medio' que 'ut limite curras, Icare,' ait 'moneo, ne, si demissior ibis, unda gravet pennas, si celsior, ignis adurat: inter utrumque vola.

La ricerca dell'equilibrio

Il monito è evidente. «Vola a mezza altezza, Icaro, mi raccomando, in modo che l’umidità non appesantisca le penne se vai troppo basso, e il calore non le bruci se vai troppo alto. Vola tra l’una e l’altro, ti avverto», dice Dedalo al figlio. La fuga, quindi la salvezza, e da qui la felicità, stanno nel mezzo (aurea mediocritas), né troppo in alto né troppo in basso. L’uomo deve riconoscere la propria condizione e attenersi a quella, senza sfidare gli dei o la natura.

DEDALO E ICARO

L'eredità

Mito e morale

La punizione per l'eccesso di fiducia, nota come hybris, rappresenta un tema morale prominente nel racconto, con la caduta di Icaro che funge da monito contro l'arroganza umana. La poesia reagisce a questo tema con variazioni stilistiche e tematiche per mantenere la complessità e l'ambiguità del linguaggio letterario, proteggendo così la ricchezza del mito dall'eccessiva moralizzazione.

DEDALO E ICARO

Letteratura

Dante, Inferno XVII, 106-114Maggior paura non credo che fosse quando Fetonte abbandonò li freni, per che ’l ciel, come pare ancor, si cosse; né quando Icaro misero le reni sentì spennar per la scaldata cera, gridando il padre a lui «Mala via tieni!», che fu la mia, quando vidi ch’i’ era ne l’aere d’ogne parte, e vidi spenta ogne veduta fuor che de la fera.

Dante e Icaro

Virgilio invita Dante a salire insieme a lui in groppa a Gerione, mostro multiforme, per scendere nel cerchio sottostante.Dante paragona se stesso a Fetonte e ad Icaro, entrambi protagonisti di voli audaci. Il terreno comune è la paura, ma l'esito dei rispettivi voli è agli antipodi.

DEDALO E ICARO

Letteratura

D'Annunzio, AlcyoneICARO, Icaro, anch’io nel profondo Mare precipitai, anch’io v’inabissi la mia virtù, ma in eterno in eterno il nome mio resti al Mare profondo!

D'Annunzio e Icaro

D'Annunzio utilizza il mito di Icaro in diversi contesti all'interno della sua produzione poetica, incluso il Ditirambo IV dell'Alcyone, parte del ciclo poetico intitolato Laudi del cielo, della terra, del mare, degli eroi. In questo Ditirambo, che racconta la vicenda di un'estate, Icaro è attratto da Pasifae, moglie di Minosse, e dopo aver assistito al nefando accoppiamento di lei con il toro, decide di sacrificare un'aquila al Sole per ottenere le ali. Dedalo, suo padre, fabbrica due ali simili, ma nonostante i suoi avvertimenti, Icaro vola imprudentemente e cade.

DEDALO E ICARO

Nell'arte

Dedalo e Icaro: Canova spicca il volo come artista

Realizzata nel 1779, la statua mostra Dedalo e suo figlio Icaro mentre sono in procinto di volare via dal labirinto di Creta. Dedalo è raffigurato in piedi, con le ali già fissate sulle spalle, mentre si china verso suo figlio per assicurarsi che le ali siano saldamente attaccate anche a Icaro. Quest'ultimo, invece, è inginocchiato ai piedi di Dedalo, rivolto verso l'alto con un'espressione di gioia. La scultura di Canova, simbolo di virtuosismo tecnico e dell'espressività emotiva, cattura il momento carico di tensione e dramma del mito: Dedalo mostra la preoccupazione paterna mentre Icaro manifesta la sua euforia e la sua sete di libertà.

Benedetto Pandozzi, 4B

Dedalo e icaro

Il folle volo

ovidio, metamorfosi viii

Sitografia