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le chiese di almenno

EL BHARA LEILA

Created on April 30, 2024

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Transcript

il romanico

AD ALMENNO

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Leila El Bhara 2DLSA

indice

1. Le 5 chiese

2. Mappa

3. Madonna del castello

4. San Giorgio

5. San Tomè

6. San Nicola

7. Santa Caterina di Tremozia

le 5 chiese

le 5 chiese

MADONNA DEL CASTELLO

SAN GIORGIO

SAN TOMÉ

SAN NICOLA

SAN CATERINA DI TREMOZIA

mappa

MADONNA DEL CASTELLO

Il territorio su cui sorge questo complesso ha una storia ricca e antica, occupato dai Romani e successivamente dai Longobardi per la sua posizione strategica sul fiume Brembo. È stato rinvenuto il sito di una villa romana e un altare dedicato al dio Silvano, ora conservato nel museo archeologico di Bergamo. L'importanza geografica e i ritrovamenti archeologici suggeriscono che Almenno fosse una corte imperiale romana. Dopo la caduta dell'Impero, i re barbari mantennero stretti legami con Almenno, utilizzando la villa romana come residenza sacra e luogo di controllo civile, militare ed economico.

MADONNA DEL CASTELLO

la cripta

la pieve di san salvatore

La pieve era una chiesa a cui venivano affidati i compiti pastorali propri della parrocchia. La Pieve di San Salvatore, una delle chiese più antiche e ben conservate della Diocesi di Bergamo, era una chiesa parrocchiale con un vasto territorio di giurisdizione. Nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni architettoniche e decorazioni, inclusi dipinti sacri e un ambone risalente al 1150. Dopo la disgregazione della pieve nel XIV secolo e il trasferimento delle attività religiose a causa delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, una nuova chiesa è stata costruita e consacrata nel 1590, attirando elemosine dopo un presunto evento miracoloso.

La cripta, originariamente una cappella, mostra influenze romaniche e è adornata da affreschi e dipinti sacri, inclusa un'immagine miracolosa della Madonna e il Bambino.

MADOMANNA DEL CASTELLO

L'architettura e gli affreschi

Il Santuario presenta un'architettura rinascimentale con un tempietto decorato e affreschi raffiguranti scene sacre, inclusa l'Incoronazione della Vergine. Le cappelle dedicate a San Giovanni Battista e San Carlo Borromeo, decorate con altari, stucchi e dipinti, furono aggiunte nel XVII secolo. La facciata, del XVI secolo, è caratterizzata da linee sobrie e un portale centrale con iscrizioni latine. Le immagini della Santa Madonna spesso mostrano Maria con il Bambino Gesù, e possono includere scene come l'Annunciazione, la Natività, la Presentazione al Tempio, e l'Assunzione. Oltre alle raffigurazioni mariane, gli affreschi potrebbero includere anche santi, angeli, e altri elementi iconografici della tradizione cristiana. Gli affreschi possono essere datati a diverse epoche storiche, con alcuni risalenti al Medioevo o al Rinascimento, mentre altri possono essere stati aggiunti o restaurati in epoche successive.

SAN GIORGIO

San Giorgio, anche se la sua fondazione non è documentata con certezza, risale al 1171, quando la chiesa era già stata costruita dal vescovo di Bergamo per rispondere alle nuove esigenze devozionali e liturgiche della crescente popolazione. La costruzione avvenne in due fasi, con materiali e tecniche diverse, probabilmente a causa delle difficoltà politiche ed economiche del tempo. Il periodo migliore per San Giorgio fu tra il XIV e il XV secolo, quando divenne un punto centrale per l'attività religiosa e civile, sostituendo gradualmente la Pieve di Lemine. La chiesa godette di autonomia liturgica ed economica grazie a lasciti e donazioni, con una confraternita devota che si occupava anche di opere di carità e soccorso. Tuttavia, le lotte tra guelfi e ghibellini e le conseguenze disastrose per San Giorgio portarono alla sua marginalizzazione dopo il 1443. Durante la peste del 1630, la chiesa funse da luogo di sepoltura, mantenendo questa funzione anche dopo la peste.

La storia

Gli interni

Solo nel XX secolo, grazie all'interesse storico-artistico, San Giorgio e i suoi affreschi furono rivalutati e restaurati, grazie agli sforzi di don Angelo Rota e altri. La struttura della chiesa, di stile romanico lombardo, presenta una facciata con una particolare dualità di colori, testimoniando le due fasi di costruzione. All'interno, le tre navate e l'abside ospitano affreschi di grande bellezza e valore artistico, risalenti a diversi periodi e raffiguranti temi religiosi e iconografici. In particolare, il trittico di San Giorgio e la Principessa, la Madonna e il Bambino e la deposizione nel sepolcro sono opere di notevole interesse artistico e drammatico. Gli affreschi di San Giorgio rappresentano uno dei più importanti esempi di pittura medievale nell'area lombarda.

SAN TOMÈ

La storia

La storia di San Tomè si perde nei meandri del V-VI secolo, quando fu eretta un'edicola religiosa nell'area di San Tomè ad Almenno. Nel IX secolo, probabilmente, fu costruita la prima chiesa di San Tomè, a pianta circolare, confermata da documenti e tombe risalenti allo stesso periodo. Nel 975, la corte feudale di Almenno e la chiesa furono donate al Vescovo di Bergamo. Tuttavia, il vescovo decise di ricostruire la chiesa sulle fondamenta della precedente, completando il presbiterio e l'abside. Un monastero femminile fu costruito nelle vicinanze. Nel corso di due secoli, le vicende della chiesa furono legate a quelle delle suore, fino a quando il monastero fu soppresso e la chiesa fu trasformata in una struttura agricola. Successivamente, la chiesa fu affidata a vari eremiti e nel 1536 fu venduta alla parrocchia di Almenno San Salvatore. Nel 1906, passò definitivamente alla parrocchia di Almenno San Bartolomeo. La chiesa ha subito numerosi interventi nel corso dei secoli.

L'architettura e gli interni

L'architettura di San Tomè è unico nel suo genere, essendo una rotonda romanica, simile a poche altre chiese dell'epoca. È composta da tre cilindri sovrapposti, con il cilindro maggiore ornato da semicolonne e archetti pensili. Il presbiterio e l'abside, aggiunti successivamente, sono caratterizzati da un apparato decorativo più ricco, con archetti intrecciati, mensole e fregi in cotto. Le finestre, piccole e numerose, contribuiscono alla luminosità interna.

L'accesso avviene attraverso tre porte, una delle quali ha un portale decorato con bassorilievi. Il cilindro inferiore presenta un vano centrale delimitato da colonne monolitiche e un ambulacro circolare. Il matroneo, accessibile tramite due scale nel muro perimetrale, presenta otto colonne più minute e snelle rispetto a quelle del piano inferiore. I capitelli, di vario stile e scolpiti con cura, rappresentano simboli religiosi e scene bibliche. La luce gioca un ruolo importante nell'architettura di San Tomè, creando effetti suggestivi attraverso le aperture strategiche e la lanterna circolare. La monumentalità dell'edificio è esaltata dai giochi di luce che variano con il trascorrere del tempo.

SAN NICOLA

La storia

Nel periodo che va dal 1485 al XVII secolo, la chiesa di San Nicola, ha vissuto diverse trasformazioni e fasi di splendore, diventando un importante punto di riferimento spirituale per la comunità di Almenno. Inizialmente progettata come una cappella, su suggerimento del frate Alberto da Sarnico fu invece costruita una chiesa dedicata a Santa Maria della Consolazione e un monastero per gli Agostiniani Eremitani. Questo complesso, completato intorno al 1510, divenne un centro di preghiera, studio e predicazione, arricchito da donazioni e lasciti delle famiglie più ricche del territorio. Nel Cinquecento, la chiesa conobbe il suo periodo di massimo splendore, con la costruzione dell'organo Antegnati e il completamento del campanile. Tuttavia, nel corso del Seicento, la vitalità del monastero diminuì progressivamente, e nel 1772 la Repubblica Veneta sopprime il convento, incamerando i suoi beni e mettendo in vendita la struttura.

L'architettura

Il complesso di San Nicola, situato sulla collina di Umbriana, è composto da tre principali strutture:

  • La chiesa, con la sagrestia del XV secolo, ha una pianta rettangolare con un presbiterio e un'abside poligonale a cinque lati. Esternamente, presenta una configurazione che richiama le costruzioni a tre navate, anche se in realtà è formata da un'unica grande aula con cappelle laterali. È costruita con conci di calcare bianco-rosato disposti in file allineate, intervallati da lesene che funzionano da contrafforti per le arcate della navata e le volte del coro. La facciata, con sei lesene, ha un grande portale rinascimentale, un rosone centrale e due finestroni laterali. Sulle nicchie sono collocate le statue di San Nicola, Sant'Agostino e la Vergine Maria.
  • Il campanile, completato alla fine del XVI secolo, si erge accanto alla chiesa.
  • Il monastero, con il chiostro risalente ai primi anni del '500, completa il complesso.

Le 6 cappelle

Cappella della Santissima Trinità: Contiene una pala d'altare di Andrea Previtali raffigurante la Santissima Trinità e Santi. Le pareti ospitano dipinti sulla vita di San Nicola. Cappella dell'Annunciata: Conosciuta anche come la cappella degli Arigetti, contiene un dipinto dell'Annunciazione e uno dello Sposalizio di Maria Vergine. Cappella di San Nicola da Tolentino: Qui si trova una statua del santo in una nicchia sopra l'altare, affiancata da affreschi attribuiti ad Antonio Boselli che rappresentano la vita di Sant'Apollonia e le Mistiche Nozze di Santa Caterina. Cappella della Madonna del Buon Consiglio: Questa cappella contiene un altare con una tela protetta da vetro raffigurante la Madonna del Buon Consiglio, circondata da affreschi cinquecenteschi danneggiati. Cappella della Madonna della Cintura: Rinnovata nel 1721, contiene una statua della Madonna col Bambino e affreschi settecenteschi. Cappella di San Pietro e San Giovanni Battista: Attualmente senza altare, un tempo conteneva una serie di immagini di San Pietro, San Giovanni Battista, e altri soggetti.

SAN NICOLA

il monastero

Il monastero di San Nicola ad Almenno, con il chiostro databile ai primi del XVI secolo, costituisce un complesso architettonico di notevole importanza storica e artistica. Caratterizzato da un'elegante sobrietà rinascimentale, il monastero presenta una struttura che riflette l'austerità e la funzionalità tipica dell'architettura monastica dell'epoca. Il chiostro, elemento centrale del complesso, si distingue per la sua bellezza e armonia, con portici che si affacciano su un cortile interno al quale si accede attraverso un portale decorato. Le colonne e gli archi del chiostro sono finemente lavorati, testimoniando l'abilità degli artigiani del Rinascimento. Questo ambiente suggestivo e tranquillo rappresenta uno dei luoghi più significativi del monastero, dove i frati potevano dedicarsi alla preghiera e alla meditazione in un'atmosfera di serenità e contemplazione.

SANta caterina di tremozia

La storia

Il convento di Almenno, fondato nel 1513 da suor Caterina e suor Monica insieme ad altre giovani, rappresenta un importante luogo di devozione e spiritualità nel territorio. Inizialmente nato come un rifugio per donne desiderose di dedicarsi alla preghiera e alla penitenza, il convento visse un periodo di attività intensa, segnato anche dalla tragica morte di una delle fondatrici, Bertolamina, a causa della pestilenza del 1513. Tuttavia, la vita del convento fu breve e turbolenta, con un definitivo abbandono nel 1555.

L'architettura e gli interni

La chiesa del convento, di forma rettangolare con un piccolo presbiterio aggiunto successivamente, è decorata con numerosi affreschi di varie epoche e autori. Tra le opere più significative, spiccano la Crocifissione, la Deposizione dalla croce e le Mistiche nozze di S. Caterina, insieme a un ciclo di affreschi narrativi che illustrano la vita di S. Caterina d'Alessandria. Queste opere, di buona qualità artistica, risalgono ai primi tempi del convento e offrono uno sguardo prezioso sulla vita spirituale e religiosa delle donne che vi abitavano.

Il presbiterio, aggiunto dopo il 1617 per ospitare la Confraternita dei Disciplini, ha anch'esso una storia significativa, legata alla vita della comunità religiosa nel corso dei secoli. Abbandonato e dimenticato per diversi secoli, il presbiterio è stato restaurato nel 2010, riportando alla luce la sua struttura originale e i preziosi affreschi che adornano le pareti.