Want to make creations as awesome as this one?

More creations to inspire you

LIZZO

Horizontal infographics

BEYONCÉ

Horizontal infographics

ONE MINUTE ON THE INTERNET

Horizontal infographics

SITTING BULL

Horizontal infographics

RUGBY WORLD CUP 2019

Horizontal infographics

GRETA THUNBERG

Horizontal infographics

Transcript

NAPOLEONE BONAPARTE

Napoleone Buonaparte nasce ad Aiaccio, in Corsica nel 1769. In giovane età frequentò le scuole militari, partecipò alla Rivoluzione francese come condottiero e si distinse subito per le sue abilità e il suo valore. La Rivoluzione francese aveva suscitato una reazione degli Stati Europei, che si erano organizzati con la prima coalizione antifrancese. La Prussia e la Spagna furono sconfitte, mentre l’Austria, l’Inghilterra e il Piemonte si mantenevano ancora in armi. La Francia decise di attaccare l’Austria su due fronti: direttamente, puntando su Vienna con due eserciti, e attraverso una manovra diversiva in Italia con un piccolo esercito comandato da Napoleone Bonaparte, che aveva il compito di battere i piemontesi e tenere impegnati gli eserciti austriaci d’istanza per impedirgli di correre in aiuto a Vienna.

NAPOLEONE BONAPARTE: UN GENERALE D'ECCEZIONE

Dopo la brillante vittoria della Francia a Fleurus alcuni Paesi della coalizione si erano ritirati dal conflitto, ma l’Austria, l’Inghilterra e quasi tutti gli Stati italiani restavano ancora in armi. Contro l’Austria furono allestite tre armate: due ricevettero l’ordine di marciare su Vienna attraversando la Germania; la terza doveva intervenire in Italia. L’armata d’Italia era piccola, ma aveva un generale d’eccezione, che era proprio Napoleone.

Nel 1796 ci fu La campagna d’Italia che ebbe esito positivo. Bonaparte batté Piemontesi e Austriaci, si impadronì di Nizza e della Savoia, ed entrò a Milano; poi invase il territorio della repubblica di Venezia e, dopo la resa degli Austriaci a Mantova, puntò su Vienna. Nell’ottobre del 1797 Francia e Austria firmavano la pace di Campoformio: l’Austria cedeva alla Francia la Lombardia e il Belgio; la Francia consegna all’Austria il Veneto, l’Istria e la Dalmazia. Fu così che cessò di esistere la repubblica di Venezia.

La campagna d’EgittoSconfitta l’Austria, restava da battere l’Inghilterra, essendo circondata dal mare e protetta da una flotta potente. Bonaparte decise di danneggiarla economicamente, occupando l'Egitto. Sbarcato ad Alessandria, Bonaparte, riportò un’importante vittoria sulla cavalleria turca (1798); Intanto, però, gli Inglesi guidati dall’ammiraglio Horatio Nelson sorprendono e affondano la flotta francese nel golfo di Abukir. Senza più navi, il generale Bonaparte si trovò improvvisamente bloccato in Egitto, tuttavia non si perse d’animo e dopo qualche tempo si imbarcò per la Francia, sfuggendo agli Inglesi. Le “repubbliche sorelle” Fra il 1796 e il 1799, su impulso dei Francesi si formarono in Europa, ma soprat- tutto in Italia, numerose “repubbliche sorelle”, così chiamate per indicare che anch’esse condividevano gli ideali della rivoluzione francese. La prima, in Italia, fu la repubblica cispadana (1796), che comprendeva i territori di Bologna, Modena, Reggio e Ferrara. La cispadana (il nome significa “al di qua del Po”) si diede subito una bandiera (il tricolore verde, bianco e rosso) e una Costituzione, ma ebbe vita brevissima perché, dopo pochi mesi, Bonaparte la unì alla repubblica cisalpina (“al di qua delle Alpi”), sorta nel 1797 e com- prendente la Lombardia e parte dell’Emilia e della Toscana. Nello stesso 1797 nacque la repubblica ligure; nel 1798 si formò la repubblica romana; e nel 1799, a Napoli, la repubblica napoletana . I tre anni dal 1796 al 1799 furono detti triennio repubblicano.

Dopo la battaglia di Abukir, Austria, Russia e Inghilterra, a cui si aggiunse l’impero turco, che formarono una seconda coalizione antifrancese (1798). L’obiettivo era la riconquista della penisola italiana. Nella primavera del 1799 un forte esercito austrorusso scese in Italia e fece crollare tutte le repubbliche sorelle italiane.

Nell’ottobre 1799, Bonaparte abbandonò l’Egitto e sbarcò in Francia, dove fu accolto come un trionfatore. Sciolse anche il Direttorio e impose un nuovo governo, detto Consolato; formato da tre consoli. Fu un vero e proprio colpo di Stato; il popolo approvò la nuova Costituzione, che attribuiva al primo console, cioè a Bonaparte stesso, poteri quasi dittatoriali.

Divenuto padrone quasi assoluto della Francia, Bonaparte si impegnò a ri- organizzare il Paese e a restituirgli stabilità. Sottopose l’intero territorio al controllo del governo centrale, nominando i prefetti. Riformò l’istruzione pubblica, riorganizzando scuole superiori e licei, Modernizzò finanze e commerci, fondando a Parigi la Banca di Francia (1800), che mise in circolazione nuove monete, come il franco d’argento e il napoleone d’oro. Fece realizzare grandi opere stradali, (come le carrozzabili che attraversano i valichi alpini del Sempione, del Moncenisio e del Monginevro). Nel 1801, concluse con il Papa un concordato, cioè un accordo che gli garantiva l’appoggio della Chiesa e restituiva alla Francia la pace religiosa.

Il Codice napoleonico La più importante opera fu il Codice napoleonico, una raccolta di leggi emanata nel 1804 e divenuta poi fonte di diritto per un gran numero di Paesi, non solo europei. Il Codice confermava le principali conquiste della rivoluzione, come l’uguaglianza di tutti davanti alla legge e l’abolizione dei diritti feudali; inoltre proteggeva il diritto di proprietà, che stava a cuore ai ricchi borghesi e regolamentava il diritto di famiglia, assegnando al padre e marito un ruolo predominante.

Napoleone riprese il comando delle operazioni di guerra contro le potenze della seconda coalizione. Nella primavera del 1800 passò il valico del Gran San Bernardo, ancora coperto di neve, con un’armata di 60 000 uomini e, a Marengo, in Piemonte, batté gli Austriaci, che furono costretti a chiedere la pace (1801). In Italia rinacque la repubblica cisalpina, ribattezzata, nel 1802, repubblica italiana. Nello stesso anno, con la pace di Amiens, uscì dalla guerra anche l’Inghilterra, unica potenza rimasta in armi. Bonaparte si fece nominare console a vita (1802), con il diritto di scegliere il proprio successore e, nel 1804, imperatore dei Francesi. La cerimonia dell’incoronazione si svolse a Parigi, alla presenza di papa Pio VII. Napoleone, per sottolineare che non riconosceva al pontefice alcuna superiore autorità, gli tolse di mano la corona imperiale e se la pose sul capo da sé Nel 1805 la repubblica italiana fu trasformata nel regno d’Italia, di cui Napoleone fu re. La conquista dell’EuropaNapoleone meditava la conquista dell’intera Europa. Così, nel 1805, la guerra riprese. Si formarono ben tre coalizioni antifrancesi, mentre Napoleone, alla testa di un grande esercito di centinaia di migliaia di uomini, percorreva l’Europa, avendo molti successi

Ad Austerlitz, nel 1805, riportò una vittoria sull’esercito austro-russo, guidato dagli imperatori di Austria e di Russia (questo scontro fu chiamato «la battaglia dei tre imperatori»). Creò nel cuore dell’Europa la Confederazione del Reno (una lega di Stati tedeschi), ponendo fine all’esistenza del Sacro romano impero di nazione germanica; batté la Prussia e occupò Berlino. Nel 1808 invase, la Spagna e nel 1809 entrò a Vienna. Il controllo francese sull’Europa fu rafforzato da una nuova alleanza con la Russia e dal matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d’Asburgo, figlia dell’imperatore d’Austria. Egli la sposò ed ebbe da lei l’erede tanto desiderato, al quale fu dato il nome di Napoleone e il titolo di «re di Roma».

L’Inghilterra, potenza marittima, restava il nemico da battere. Nel 1806 Napoleone vietò ai Paesi dell’impero e agli Stati alleati di commerciare con gli Inglesi: il provvedimento prese il nome di blocco continentale. Così, lasciò i Paesi europei privi di materie prime indispensabili (come lo zucchero, il cotone, la lana) e creò fra le popolazioni un malcontento. Le popolazioni, erano ormai stanche delle guerre che si prolungavano all’in- finito, delle requisizioni, delle tasse imposte dai Francesi, del reclutamento forzato di tanti giovani per l’esercito. Dappertutto, nei Paesi sottomessi, cominciavano a serpeggiare ribellioni e rivolte. Nel 1808 insorsero gli Spagnoli, scontenti perché Napoleone aveva sostituito il loro re con il proprio fratello, Giuseppe Bonaparte. Fu l’inizio di una lunga guerriglia

che Napoleone non riuscì mai a soffocare. Nel 1812 le Cortes di Spagna (le antiche assemblee medievali) si diedero una Costituzione che introduceva la separazione dei poteri e la monarchia costituzionale. La Costituzione di Cadice – così detta perché nacque in quella città, assediata dai Francesi – fu il modello a cui si ispirarono, almeno fino al 1848, quasi tutte le successive Costituzioni

Napoleone organizzò la campagna di Russia (1812). Sottovalutava i rischi dell’impresa ed era convinto di poter portare rapidamente i suoi soldati alla vittoria, ma i generali russi adottarono la tattica di ritirarsi, attirando l’armata napoleonica sempre più all’interno del Paese. Dietro di sé lasciavano terra bruciata, cioè distruggevano case e raccolti, perché gli invasori non trovassero né cibo né riparo. Quando le truppe francesi raggiunsero Mosca, la città era deserta fu semidistrutta da un incendio che durò vari giorni. Napoleone attese che lo zar chiedesse la pace; ma alla fine, poiché si avvicinava il terribile inverno russo, fu costretto a ordinare la ritirata. Il gelo, la fame, le malattie, gli attacchi di soldati e di contadini russi trasformarono la marcia di ritorno in una catastrofe senza precedenti. Particolarmente drammatico fu il passaggio del fiume Beresina, dove l’esercito napoleonico subì perdite enormi. Dei 650 000 uomini partiti per la Russia, ne tornarono in patria meno di 50 000.

La resa dei contiI nemici della Francia ripresero coraggio e una sesta coalizione inflisse a Napoleone una grave sconfitta a Lipsia (in Germania) nel 1813. L’anno dopo Napoleone fu costretto ad abdicare , i vincitori posero sul trono di Francia Luigi XVIII, fratello del re ghigliottinato, e assegnarono al vinto imperatore la sovranità della piccola isola d’Elba, nel Mediterraneo. Poi i rappresentanti di tutti gli Stati e gli staterelli europei si riunirono in congresso a Vienna (autunno 1814) per decidere il futuro politico del continente. Nel febbraio 1815 Napoleone riuscì a fuggire dall’Elba, raggiunse la Francia, fu accolto trionfalmente dalla popolazione e dall’esercito e, mentre Luigi XVIII si affrettava a fuggire, entrò a Parigi. La nuova avventura napoleonica durò cento giorni. Le potenze europee non tardarono a formare la settima (e ultima) coalizione, e a Waterloo, in Belgio, Napoleone fu definitivamente sconfitto il 18 giugno 1815. Gli Inglesi, a cui si consegnò, lo esiliarono a Sant’Elena, una sperduta isoletta dell’Atlantico, dove morì il 5 maggio 1821.

L’epoca napoleonica era finita: aveva provocato enormi sconvolgimenti, guerre senza fine, grandi illusioni e profonde delusioni, ma lasciava dietro di sé un’eredità preziosa.

Le armate di Napoleone, avevano esportato in Europa le idee della rivoluzione: uguaglianza di fronte alla legge, abolizione dei privilegi, cancellazione dei diritti feudali e aspirazione alla libertà. Il Codice napoleonico aveva introdotto in molti Paesi leggi più chiare e spesso più moderne. I governi voluti da Napoleone avevano prodotto Costituzioni moderate e avevano affidato alte cariche di governo anche a quelli che, non essendo nobili, ne erano sempre stati esclusi. Per l’Italia, in particolare, l’arrivo delle armate napoleoniche e il lungo sconvolgimento che ne era seguito avevano segnato una svolta, una vera frattura con la storia precedente, tanto che molti studiosi indicano il 1796 come l’anno nel quale avrebbe avuto inizio il Risorgimento italiano

La fuga di Napoleone dall’Elba, i rappresenanti degli Stati europei riuniti in congresso a Vienna interruppero i loro lavori, ma li ripresero con energia dopo Waterloo e li conclusero nel 1815. Le potenze europee si impegnarono a restaurare (ossia a ristabilire) la situazione politica precedente la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche. La principale preoccupazione del congresso fu quella di creare un durevole equilibrio di forze fra le maggiori potenze, perché nessuna potesse prevalere sulle altre come aveva fatto la Francia. L’equilibrio politico fra gli Stati assicurò all’Europa un lungo periodo di pace, detto “concerto europeo”. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, il congresso non tenne conto dei desideri e delle aspirazioni dei popoli e ciò fu causa di frequenti insurrezioni e rivolte. Con il Congresso di Vienna ebbe inizio l’età della Restaurazione, che durò dal 1814 al 1848.