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Uno, nessuno, centomila - Pirandello
Chiara Fusini
Created on April 27, 2024
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Transcript
Uno, Nessuno, Centomila
Luigi Pirandello
Indice
4. Spazi e Tempi
1. Generale
7. Stralcio
5. Temi
2. Trama
8. Elementi autore
9. Collegamenti
3. Personaggi
6. Tecniche narrative
1. Generali
Info generali
Uno dei romanzi più famosi di Luigi Pirandello, l’ultimo dell’autore, pubblicato tra il 1925 e il 1926.
struttura
Il romanzo si divide in otto libri, contenenti altri sotto capitoli, ognuno con un titolo proprio. Struttura spezzettata, ma coesa: un insieme di piccole unità collegate che formano il romanzo come tanti pensieri formano un’idea.
Romanzo umoristico, in cui il personaggio si autoanalizza, scopre e allo stesso tempo perde sé stesso in un’azione che passa dalla disperazione al divertimento nel giro di poche pagine. Umoristico è l’atteggiamento che Vitangelo assume nei confronti di coloro che gli stanno attorno e le reazioni che provoca in loro. Cerca di far vacillare le certezze degli altri, ma ottiene in molti casi solo incomprensione. Gioca con le persone che ha intorno, cerca di scrutare nelle loro anime, di disorientarli e instillare in loro quel dubbio che sta sconvolgendo lui stesso.
2. Trama
Riassunto
Il protagonista del romanzo è Vitangelo Moscarda, soprannominato Gengè, un uomo benestante che vive a Richieri. Una mattina scopre dalla moglie di avere il naso leggermente pendente verso destra, un dettaglio che non aveva mai notato. Quest’osservazione innocua lo fa sprofondare in una crisi esistenziale, capendo di non essere per gli altri come è per sé stesso. Lui non è “uno”, come credeva, ma è “centomila” perché ogni persona lo vede in molto diverso. Inizialmente tenta di liberarsi dalle immagini apparenti che gli altri hanno di lui. Era considerato un usuraio e decide di distruggere questa maschera compiendo azioni ai suoi occhi sensate ma che agli altri appaiono come segni di follia.
Finge di sfrattare Marco di Dio, un poveraccio, e a sorpresa gli regala un’abitazione. Il paese reagisce gridandogli per strada: «Pazzo! Pazzo! Pazzo!». Dopodiché, in preda alla rabbia, decide di liquidare la banca paterna da cui ricavava il suo benessere e maltratta la moglie Dida. Lei reagisce andando via da casa, tutti ormai lo credono impazzito e complottano per rinchiuderlo in manicomio. Anna Rosa, amica della moglie, lo avverte della cospirazione contro di lui. Vitangelo, riconoscente, prova a renderla partecipe della sua scoperta esistenziale, ma la donna, sconvolta, gli spara. Dopo il tentato omicidio di Vitangelo, c’è il processo di Anna Rosa. Nel finale, Vitangelo dona tutti i suoi averi e costruisce un ospizio per i poveri, dove va a vivere anche lui. Il protagonista rimane solo, povero e creduto pazzo da tutti ma ora può essere “nessuno”, può rifiutare ogni identità e può abbandonarsi allo scorrere dell’essere disgregandosi nella natura.
3. personaggi
personaggi
4. SPAZI E TEMPI
spazi e tempi
Richieri
Casa di Moscarda
Riflessione nella mente di Vitangelo
lasso di tempo molto lungo tempo indefinito è pieno di anticipazioni e retrospezioni: fabula e intreccio non coincidono
5. Temi
Temi
Vitangelo è uno, è tanti e allo stesso tempo è nessuno
le maschere che si indossano ogni giorno
la follia, unica via d’uscita, che porta però al rifiuto da parte della società
l'immagine dello specchio
la perdita di identità e crisi dell'individuo
processo di mutazione
6. Tecniche narrative
tecniche narrative
- Narratore interno --> il protagonista, Vitangelo Moscarda.
- Racconto in prima persona, con focalizzazione interna.
- Punto di vista è quello del protagonista, parla dei suoi pensieri.
- Presenza di alcuni dialoghi
- Il narratore inserisce un interlocutore immaginario, che è il lettore stesso, e cerca di convincerlo del suo ragionamento.
- Stile divertente e allegro, fatto di incisi e intercalari.
- Lingua semplice con molti elementi del parlato.
- Scrittura segue i pensieri del personaggio, tra illuminazioni e ripensamenti, si costituisce attraverso flussi di pensiero e ragionamenti.
7. stralcio
Stralcio
p. 701 Lo stralcio inizia con Moscarda che parla dell’ assoluzione di Anna Rosa, amica della moglie che gli ha sparato in un raptus di follia, e che la decisione del tribunale sia avvenuta a causa dall’ilarita causata dal buffo aspetto del protagonista. Poi riflette sul suo nome che ormai non gli appartiene più, riconosce di non essere più nessuno e si identifica negli oggetti al di fuori di lui. Moscarda osserva il mondo e gli pare vivo e in continua trasformazione ma non si sofferma su nulla per non creare immagini fisse che diventino parte di un identità . Alla fine il protagonista ha liberato il suo io dalle imposizioni esterne e vive in armonia con il mondo che lo circonda, in un ciclo continuo di nascita e rinascita.
8. elementi autore
- L'uso delle maschere nelle diverse circostanze di vita.
- L'esistenza materiale è una “trappola”
- Mescolanza comico e tragico, ironia e umorismo.
- Il relativismo dei punti di vista spiega come la pazzia sia uno dei modi possibili di stare al mondo.
- Il vitalismo nel pensiero del protagonista, muta in continuazione.
9. collegamenti
collegamenti
Fusini Chiara, Boffi Lorenzo, Belotti Sofia, Rossi Dario
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