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IPPONATTE
Alice Filippelli
Created on April 25, 2024
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Transcript
VI secolo a.C.
'il poeta maLEDETTO'
Ipponatte
IPPONATTE
Ferrante Emily, Filippelli Alice, Rosanna Ingrao
un poeta plebeo?
I componimenti riconducibili a ipponatte sono ricchi di oscenità, di miseria e blasfemie, di parole gergali, alle volte inventate, di inimicizie, rancori ed eccessi di ogni genere. Che Ipponatte fosse un poeta plebeo?
biografia
Uno studio del grecista Enzo Degani svela, in realtà, l'appartenenza di Ipponatte a un ceto colto e aristocratico, come suggerisce il nome.Nacque a Efeso nella seconda metà del VI secolo a.C. e fu esiliato a Clazomene dai tiranni Atenagora e Coma.
ἱππό- (cavallo)
-αναξ (signore)
Le invettive contro la borghesia
Nei circa duecento frammenti rimasti di Ipponatte troviamo numerose invettive rivolte contro la nuova borghesia, appoggiata dai tiranni e invisa dagli aristocratici per il crescente potere politico ed economico.
UNO SCONTRO 'A COLPI D'ARTE'
Βουπαλειος μάχη
i temi
Sin dall'antichità si narra di come gli scultori Bupalo e Atenide avessero ritratto Ipponatte in modo ridicolo e caricaturale; da questo ne derivò uno scontro 'a colpi d'arte' che si concluse con il suicidio dei due artisti a seguito di una crudele risposta del poeta.
IPPONATTE CONTRO GLI DEI
Non mancano, inoltre, parodiche preghiere rivolte agli dei, un gioco contro la tradizione mitologica, letteraria e religiosa. Alle volte le lamentele del poeta si trasformano in biasimo, nel momento in cui gli dei non esaudiscono i suoi desideri
il pubblico
Il contesto del simposio
Il pubblico di Ipponatte era probabilmente una cerchia di aristocratici, il cui disprezzo per la borghesia era al pari di quello del poeta; un pubblico in grado di comprendere l'intento parodico delle sue opere e di riconoscere il disprezzo per gli avversari politici.
i metri
UN METRO CARATTERISTICO
Il metro più ricorrente è il giambo, chiamato in questo caso coliambo, scazonte o ipponatteo, che presentano uno spondeo(--) o un trocheo (-⌣) nell'ultimo piede; questa variazione comporta un andamento zoppicante.
lo stile
la lingua
UNA LINGUA ESTROSA
Il linguaggio usato dal poeta è piuttosto particolare, mescola termini aulici e gergali, inusuali o stranieri e neologismi.Questa lingua è frutto di una grande conoscenza letteraria e di probabili influssi linguistici; non si può di certo escludere l'intenzione di deridere la comunità lidia o meonia, sulle quali sentiva un senso di superiorità in quanto aristocratico greco. I toni dei suoi componimenti sono solitamente violenti con immancabile ironia e comicità
La parodia
Il termine parodia si riferisce all'imitazione, con intento comico e satirico, di un testo letterario. Il punto chiave della parodia è la non corrispondenza tra temi e linguaggio nel loro registro; tuttavia affinchè la parodia funzioni ci deve essere un necessario equilibrio tra la conservazione e la trasformazione del testo originale.
παρ (simile) ᾠδή (canto)
la parodia
La parodia può avere diverse funzioni: può presentare una valenza giocosa, essere usata per denunce letterarie, culturali, ideologiche o sociali; può rappresentare la dissacrazione di valori e norme o una forma di fuga dalla rigidità e dalla pressione dei modelli.
Nonostante l'apparente appartenenza a un ceto plebeo, il poeta parodico necessita di un'educazione di alto livello, che lo renda in grado di fare le giuste scelte stilistiche, per effettuare un rovesciamento raffinato e per equilibrare tutti gli aspetti del testo.Altrettanto colto sarà il destinatario in quanto dovrà essere in grado di comprendere il giusto messaggio.
La parodia
Il frammento 19 west2 è il perfetto esempio di parodia che Ipponatte scrisse per un' invettiva contro un nemico, probabilmente Bupalo.
τίς όμφαλητόμος σε τόν διοπλήγα έψησε κάπέλουσεν άσκαρίζοντα;
la parodia
Nel panorama della letteratura italiana spicca la figura di Cecco Angiolieri, il quale si mostrava come un poeta istintivo e popolaresco che nasconde invece un esperto conoscitore del lessico e dei moduli della tradizione illustre.
A tutti mozzarei lo capo a tondo. S'i' fosse morte, andarei da mio padre; s'i' fosse vita, fuggirei da lui: similemente faria da mi' madre. S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre: le vecchie e laide lasserei altrui.
S'i' fosse foco, ardere' il mondo; s'i' fosse vento, lo tempestarei; s'i' fosse acqua, i' l'annegherei; s'i' fosse Dio, mandereil'en profondo; s'i' fosse papa, serei allor giocondo, ché tutti cristïani embrigarei; s'i' fosse 'mperator, sa' che farei?
Hermes, caro Hermes...
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IL FRAMMENTO è UNA PREGHIERA RIVOLTA A HERMES; IPPONATTE CHIEDE AL DIO DI DONARGLI VESTITI E CALZATURE PER COMBATTERE IL GELIDO INVERNO, MA ANCHE MOLTE MONETE PREZIOSE
Ἑρμῆ, φιλ'Ἑρμῆ, Μαιαδεῦ, Κυλλήνιε, ἐπεύχομαι τοι, κάρτα γάρ κακῶς ριγῶ καὶ βαμβαλύζω δὸς χλαίναν Ἱππώνακτι καὶ κυπασσίσκον καὶ σαμβαλίσκα κἀσπερίσκα καὶ χρυσοῦ στατῆρας ἑξήκοντα τοὐτέρου τοίχου.
... ma Hermes non ascolta
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NON SI PUO' AFFERMARE CON CERTEZZA CHE QUESTO FRAMMENTO SIA UN CONTINUO DI QUELLO PRECEDENTE, TUTTAVIA E' EVIDENTE IL NESSO TRA I DUE: HERMES NON HA ESAUDITO LA PREGHIERA DEL POETA
'Eμοί γάρ ούκ έδωκας οϋτέ κω χλαΐναν δασεΐαν έν χειμώνι φάρμακον ρίγεος, οϋτ' άσκέρησι τούς πόδας δασείησι έκρυψας, ώς μοι μή χίμετλα ρήγνυται.
Pluto è molto orbo
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IPPONATTE ACCUSA IL DIO DELLA RICCHEZZA, PLUTO, DI ESSERE CIECO E VILE, IN QUANTO NON LO HA MAI AIUTATO ECONOMICAMENTE
'Eμοὶ δὲ Πλοῦτος - ἔστι γὰρ λίην τψφλός - ἐς τὠικί' ἐλθῶν οὐδαμ' εῖπεν· "Ἱππῶναξ, δίδωμι τοι μνέας ἀργύρου τριήκοντα καὶ πόλλ'ἔτ'άλλα". Δείλαιος γὰρ τὰς φρένας.
Una fanciulla bella e tenera...
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IPPONATTE SI AUGURA CHE GLI CAPITI UNA BELLA RAGAZZA
εϊ μοι γένοιτο παρθένος καλή τε καί τέρεινα.
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A botte con Bupalo
I DUE FRAMMENTI FANNO PARTE DELL'INVETTIVA CONTRO LO SCULTORE BUPALO
- λάβετέ μεο ταἰμάτια, κόψω Βουπάλωι τὸν ὀφθαλμόν.
- 'Aμφιδέξιος γάρ εἰμι κοὐκ ἁμαρτάνω κόπτων.
Un ingordo epico
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SUL MODELLO DEI PROEMI OMERICI E STRUTTURATO SULLA BASE DELLA PARODIA, QUESTO FRAMMENTO SVOLGE IL COMPITO DI 'ELOGIARE' UN INGORDO 'EPICO'
Μοῦσά μοι Εὐρυμεδοντιάδεα τὴν ποντοχάρυβδιν, τὴν ἐνγαστρὶμάχαιραν, ὃς ἐσθίει οὐ κατὰ κόσμον, ἔννεφ’, ὅπως ψηφῖδι ‹κακῇ › κακὸν οἶτον ὀλεῖται βουλῆι δημοσίηι παρὰ θῖν’ ἁλὸς ἀτρυγέτοιο.
O Musa, a me dell’Eurimedontiade la Cariddi oceanica, il coltello-nella-pancia, che mangia senza misura, canta, così che per voto <funesto> di fato funesto muoia, per volere del popolo lungo la riva del mare infecondo
Tenetemi il mantello, pesterò l’occhio a Bupalo. Infatti, sono ambidestro e non sbaglio, se picchio.
Quale tagliaombelichi te, il colpito da Zeus, strigliò e lavò mentre sgambettavi?
χωλός (zoppo) + ἴαμβος (giambo)
˘ˉ˘ˉˉ˘ˉ˘ˉ˘ˉ˘ˉ˘
Trimetro giambico: Trimetro giambico scazonte:
˘ˉ˘ˉˉ˘ˉ˘ˉ˘ˉˉˉ˘
Ermes, Ermes caro, cucciolino di Maia, Cillenio, ti scongiuro, che ho un freddo tremendo e batto i denti... dai ad Ipponatte un mantello e una tunichetta e sandaletti e ciabattine foderate e d'oro sessanta stateri qui di corsa
Se avessi una fanciulla bella e tenera
Clazomene
Efeso
Ipponatte scrive in dialetto ionico e usa appunto una lingua 'artificiosa', alle volte attinge dalla parlata popolare mentre altre pratica invenzioni con grande maestria che denotano la sua evidente appartenenza a un ceto aristocratico, colto e agiato. Nei suoi testi è presente l'uso di numerosi hapax, ovvero termini attestati una sola volta nella letteratura greca.
A me non hai dato ancora nè un mantello pesante, in inverno rimedio al freddo, nè con ciabatte foderate pesanti i piedi mi hai coperto, perchè non mi si spacchino i geloni
Pluto - è molto orbo - venuto nella mia casetta non mi ha mai dettoː "Ipponatte, ti do trenta mine d'argento e molte altre cose ancora": è vile nell'animo