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Transcript

GUIDOCAVALCANTI

Introduzione

- IX novella;- VI giornata;- Re della giornata: Elissa;- Tema: storie di chi,grazie ad una battuta spiritosa o ad una risposta opportuna, evita un pericolo

La novella è ambientata a Firenze, dove c'erano molte usanze cancellate poi dall' avarizia. Una di queste era riferita ai nobili di diverse contrade i quali si riunivano in brigate. Tra queste c'era quella di Betto Brunelleschi che cercava di attirare Guido cavalcanti, un uomo ricco, intelligente e filosofico. Non essendoci riuscito la brigata prendeva in giro Guido dicendo che le sue meditazioni filosofiche miravano solo a cercar che Dio non esisteva. Un giorno, vicino a San Giovanni, dove erano radunati molti sarcofaghi, la brigata, vedendo Cavalcanti camminare, decisero di disturbarlo. Gli chiesero cosa avrebbe attenuto dopo aver dimostrato che Dio non esiste. Guido gli rispose che a casa loro avrebbero potuto dire cio che volevano, e se ne andò. La brigata cominciò a prenderlo in giro chiamandolo stolto ma Brunelleschi gli rispose che gli stolti erano loro poiché Guido, con belle maniere, li aveva presi in giro. L'uomo, infatti, voleva dire che la casa dei morti era proprio la loro, poiché erano ignoranti. Da quel momento nessuno prese più in giro Guido e considerarono Betto un intelligente cavaliere.

Riassunto

Guido Cavalcanti rappresenta la realizzazione più alta dell'ideale di uomo vagheggiato da Boccaccio. Possiede infatti al grado di massima perfezione le virtù che lo scrittore ammira. Innanzitutto la cortesia: è elegante, di modi gentili e molto eloquente, sa far meglio di ogni altro ciò che è adatto a un uomo gentile, è generoso della sua ricchezza e sa onorare chi ritiene che lo meriti. Questa virtù dell'eroe si proietta sullo sfondo delle «belle e laudevoli» usanze cortesi della Firenze del passato richiamate dal preambolo della novella, e su tale sfondo assume rilievo. Ma Guido possiede, a ben vedere, anche la virtù borghese dell'industria: prontezza ed energia nel cavarsi d'impaccio in situazioni difficili e nel superare ostacoli, che egli dimostra sia con l'azione rapida e sicura, sia nel dominare la realtà grazie al potere della parola. In Cavalcanti si realizza dunque perfettamente quella fusione tra i valori del passato (quelli cortesi) e i valori del presente (quelli borghesi) che è tipica del mondo boccacciano. Alle virtù spirituali si unisce strettamente una virtù fisica: l'agilità e la forza del corpo. Come abbiamo avuto modo di vedere, nella mentalità medievale aveva assunto un certo rilievo l'ascetismo, che considerava la sfera spirituale e quella fisica del tutto separate e imponeva il disprezzo del corpo e di tutti gli altri aspetti materiali dell'esistenza. All'opposto di questa visione trascendente esistevano però delle tendenze naturalistiche che celebravano i valori terreni e i piaceri corporali. Boccaccio preferisce seguire proprio questa seconda concezione, proponendo una piena rivalutazione del corpo ed elaborando un ideale di armonia tra parte spirituale e parte fisica dell'uomo. Cavalcanti possiede un'ulteriore virtù, che lo distingue dagli altri eroi e lo rende immensamente superiore ad essi: la cultura. Proprio per celebrare questa virtù egli pronuncia la sua battuta (“Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che vi piace”) che costituisce il centro della novella e che viene correttamente interpretata da Betto Brunelleschi: senza la cultura l'uomo è come morto, è equiparabile ai minerali, ai vegetali, ai bruti. Nella cultura risiede quindi l'essenza dell'uomo, ciò che lo distingue dagli altri esseri.

ANALISI DEL TESTO