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L'inganno della Tela
PARMEGGIANI SOFIA
Created on April 16, 2024
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L'Inganno della Tela
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Il Klèos
La grande gloria
La gloria è un valore fondamentale in tutto il mondo omerico. Derivato dal verbo kalèo (chiamo, dico) la gloria si identifica con “ciò che si dice” cioè con la fama che consente di superare il tempo di vita concesso dal fato ed essere ricordati dagli uomini. Il klèos dipende infine dall’adesione al codice di comportamento, dal ruolo e dal rango.
La Cultura della Vergogna
mi biasimi
Nella cultura della vergogna il biasimo sociale è una sanzione per i comportamenti ritenuti sbagliati o inadeguati. L’individuo deve rifarsi, infatti, a quello che è un modello ideale, se manca a questo modello incorre nella riprovazione e nel biasimo da parte del popolo che lo priva della timè (l’onore), ciò che conta nel mondo greco è quindi la reputazione. Il tema della vergogna è costante in molti brani e molto presente anche nell’Iliade (Ettore e Andromaca)
La Sineddoche
L' Epiteto
La sineddoche è una figura retorica che consiste nel sostituire una parola con un’altra che con essa ha una relazione di vicinanza.Un esempio di sineddoche presente nel testo è la parola ordito, l’insieme dei fili tesi in verticale attraverso i quali con la spola si intrecciano orizzontalmente i fili della trama. L’insieme di trama e ordito forma il tessuto. Questa parola sostituisce quindi la parola tela.
L’epiteto è una caratteristica formale dello stile epico: consiste in un aggettivo, un nome, o una più complessa locuzione, che enfatizza una caratteristica fisica , o normale, o una particolare abilità.Degli esempi di epiteti presenti nel testo sono: “ Delle Achee dai riccioli belli”, “Telemaco, grande oratore impetuoso”, “Tiro, Alcmena e Micene dalle belle corone”
Il flashback
La struttura ad anello
Nel brano, le parole di Antinoo, che ci informano parzialmente su quello che è avvenuto nella reggia di Itaca durante l’assenza di Odisseo costituiscono tecnicamente un flashback, cioè una struttura narrativa in cui l’ordine degli avvenimenti viene interrotto per lasciar spazio alla rievocazione di episodi precedenti, quindi dei veri e propri ricordi.
Nel testo, il discorso di Antinoo è un tipico esempio di struttura ad anello, perché inizia e termina sullo stesso concetto: cioè Telemaco e Penelope avevano ingannato tutti i Proci per tre lunghissimi anni, poi riprende il discorso dicendo che Penelope sarà obbligata a sposare uno dei suoi pretendenti come hanno fatto prima di lei Tiro, Alcmena e Micene.Nella composizione ad Anello, il narratore comincia a raccontare una storia solo per interrompersi e riandare a un momento precedente che aiuta a spiegare un certo aspetto della storia che sta raccontando.
Alcinoo
Il personaggio e le origini del nome
Antinoo è il figlio di Eupite, ed è uno dei Proci più scellerati e insolenti verso Penelope.Il nome Antinoo deriva dal greco Antinoos e vuol dire “intrattabile” “contrario”. Il significato del suo nome, rappresenta perfettamente la sua personalità, essendo uno dei principali antagonisti dell’Odissea ed è anche considerato un uomo estremamente irrispettoso( soprattutto nei confronti di Ulisse), insolente nei confronti di Penelope e di Telemaco.
Nell’Epopea, Antinoo rappresenta l’arroganza, la sfacciataggine e la malvagità dei pretendenti di Penelope.La sua morte sarà uno degli eventi centrali della trama, quando Ulisse tornerà a Itaca e si vendicherà di coloro che hanno usurpato il suo regno e tormentato la sua famiglia.
Tiro, Alcmena e Micene
Nel testo vengono citate da Antinoo Tiro, Alcmena e MiceneTIRO: Tiro nella mitologia greca era la figlia di Salmoneo e Alcidice. Ebbe anche due figli da Poseidone: Pelia e Neleo. ALCMENA: Alcmena fu la figlia di Elettrione e di Euridice. Fu la sposa di Anfitrione e durante l’assenza dello sposo Anfitrione, Zeus, assunte le sembianze, conquistò l'inconsapevole Alcmena e da quell’unione nacque Eracle. MICENE: Era la figlia di un dio fluviale, da cui prese il nome la città del re greco Agamennone.