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I personaggi principali dei Promessi Sposi
Iolanda Marrone
Created on April 16, 2024
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Transcript
I personaggi dei Promessi Sposi
Don Abbondio
Don Rodrigo
Renzo Tramaglino
Lucia Mondella
Fra' Cristoforo
Azzeccagarbugli
Innominato
Gertrude, monaca di Monza
Peter Cover
Creative Physicist, Nutella lover & optimistic doer / Co-founding partner of Honest&Smile.
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Renzo Tramaglino è il protagonista del romanzo; il suo nome completo era Lorenzo ma tutti lo chiamavano Renzo. Era orfano e aveva all’incirca vent’anni. Socialmente parlando era un operaio e filatore di seta, possedeva un poderetto, era economicamente più o meno stabile e perciò non aveva problemi di mancanza di cibo. Caratterialmente è un ragazzo pacifico, schietto e nemico di insidia. È inoltre molto furbo e razionale. Renzo è positivo, virtuoso ed onesto. Ma allo stesso tempo ribelle ed impulsivo, quando viene ingannato o quando subisce ingiustizie e sopprusi. Questo suo lato caratteriale però viene calmato la maggior parte delle volte dalla figura di Lucia, la sua promessa sposa ed è per lui come una “luce”. Generalmente indossa vestiti molto colorati e accessori ostentati. Viene fatta una descrizione più approfondita quando venne presentato durante il giorno del matrimonio: aveva un cappello pieno di piume di vario colore e aveva un pugnale dal manico bello.
Lucia Mondella è, suo malgrado, l'oggetto della contesa tra Renzo e don Rodrigo per gran parte della storia. Lucia viene descritta come una ragazza dalla bellezza modesta, senza avere nulla di eccezionale . Anche lei, come Renzo, orfana del padre e vive perciò con sua madre Agnese. Anch’essa, appartiene alla classe del popolo, ma comunque anche lei vive in una situazione economica modesta ma decorosa. Lucia è molto diversa rispetto a Renzo; discreta e composta, è mite per natura, timida in modo esasperato, molto tenace e sicura. Lucia ha un profondo sentimento religioso e il suo nome non a caso, evoca appunto la luce divina, la stessa “luce” che “guida” in un certo senso Renzo. All’ apparenza Lucia può sembrare un personaggio poco propenso all’azione; in realtà, proprio nei momenti cruciali, ella rivela non solo sagacia.
Don Abbondio è un curato. Manzoni lo descrive come un uomo dagli occhi grigi e dalla statura bassa. Ha all’incirca sessant’anni. Dal punto di vista caratteriale, viene descritto la maggior parte delle volte come una persona paurosa, schiva, introversa, timorosa e diffidente. Moralmente è un debole ed è si fa facilmente sottomettere. Non è né nobile né ricco . Durante la sua vita, spinto sempre dalla famiglia, decise di farsi sacerdote per avere un pò la sicurezza “di essere protetto” e di appartenere comunque a una società medio – alta, ossia il clero. Perciò prende i voti per vivere una stabilità economica ma principalmente perché voleva scansare le difficoltà che avrebbe incontrato davanti a sé, non di certo perché stesse seguendo la sua vocazione.
Don Rodrigo è il signorotto locale, rappresentante di una nobiltà spagnola tiranna e corrotta, per nulla dedita alla cura delle persone ma solo alla cura di sé, al divertimento e al lusso. Don Rodrigo ha meno di quarant’anni. Viene descritto come una persona che suscita timore, con gran ciuffo arricciato sul capo. Nonostante la sua fama di malvagio, è prepotente, spietato, ostinato ma a volte diventa pauroso davanti ai personaggi più valorosi. A tratti insicuro di sé. Alla fine, lui morirà di peste, come punizione per la sua cattiveria.
Padre Cristoforo è un frate cappuccino e rappresentante della Chiesa buona e attenta agli umili, sin dall’inizio del romanzo si schiera al fianco di Renzo e Lucia. Ne è la guida morale, il motore delle azioni e delle scelte, colui che li guida dall’alto di un’esperienza personale tragica (si è macchiato di omicidio da giovane) e di una cultura superiore. Tuttavia, i suoi tentativi di soluzione (con Don Rodrigo, per esempio) non vanno mai a buon fine: vince, nel finale, la sua morale, non la sua azione, e lo scioglimento della vicenda avverrà indipendentemente dalle sue azioni. Cristoforo, che rientra nella categoria dei personaggi positivi, come il cardinale Borromeo, conosce i limiti e le difficoltà di chi si scontra con la realtà; tuttavia in questo scontrarsi c’è tutta la sua sostanza di combattente, di “portatore di Cristo”, come rivela il suo nome.
Azzeccarbugli è un avvocato che vive a Lecco ed è intimo amico di don Rodrigo a cui trova spesso delle scappatoie legali: è un personaggio secondario ed è descritto come un uomo alto, magro, con la testa pelata, il naso rosso (ciò è dovuto probabilmente al vizio del bere) e una voglia di lampone sulla guancia. Viene introdotto quando Agnese consiglia a Renzo di recarsi da lui per chiedere un parere legale circa il sopruso subìto da parte di don Rodrigo, che ha minacciato don Abbondio perché non celebrasse il matrimonio: la donna spiega al giovane che quello di "Azzecca-garbugli" è un soprannome (allude alla presunta capacità di sbrogliare le questioni giudiziarie), mentre il vero nome dell'avvocato non viene mai fatto.
L’Innominato è inizialmente un alleato di Don Rodrigo e suo complice nel rapimento di Lucia ma, poi, si converte una volta conosciuta la giovane. È un grande uomo alle prese con le questioni più alte relative al senso della vita umana. Questo personaggio, per Manzoni, induce a un confronto con il potere e l’autorità divina. La conversione lo porta a un diverso impegno nella società.
Gertrude è la monaca del convento di Monza dove si rifugiano Agnese e Lucia in seguito alla fuga dal paese e al fallito tentativo di rapire la giovane da parte di don Rodrigo. E' detta anche la "Signora". E' presentata come la figlia di un ricco ed influente principe di Milano, la quale grazie alle sue nobili origini gode di grande prestigio e di una certa libertà all'interno del convento. Insieme a don Abbondio, rappresenta l’aspetto negativo della Chiesa e si rende complice di don Rodrigo permettendo il rapimento di Lucia dal proprio convento.