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Le rivoluzioni del 1848
Paolo Rapini
Created on April 13, 2024
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Presentation
Le rivoluzioni del 1848
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Una rivoluzione europea
Il 1848 segna la fine del progetto della Restaurazione in seguito allo scoppio di rivolte in gran parte d’Europa Pur avendo caratteristiche diverse da paese a paese, i movimenti rivoluzionari hanno lo stesso obiettivo: la richiesta di libertà politiche e di Costituzioni Inoltre i moti del '48 si caratterizzano per una massiccia partecipazione popolare
Un altro elemento accomuna le insurrezioni del ‘48: la crisi economica che colpisce l’Europa tra il 1845 e il 1847 e che si manifesta prima nel settore agricolo, in particolare nella coltivazione di patate e cereali base dell’alimentazione delle classi più povere La crisi poi si diffonde ai settori industriali e commerciali, provocando una massiccia disoccupazione che genera proteste e di disordini A questo si aggiungono scoppi di epidemie di colera
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Parigi insorge
La prima rivoluzione del 1848 è quella di Palermo ma è quella di Parigi, a fine febbraio, ad avviare le rivolte europee Nel 1847 i democratici iniziano a protestare per ottenere l’allargamento del suffragio, ma il sovrano e il suo Primo Ministro assumono una posizione di rifiuto arrivando addirittura a proibire riunioni di propaganda .
La popolazione cittadina allora si unisce alla protesta che si trasforma rapidamente in insurrezione: i protagonisti sono soprattutto studenti e operai che costruiscono barricate in tutta la città. Il re mobilita l’esercito che però non interviene o passa dalla parte degli insorti A Luigi Filippo non rimane che fuggire e due giorni dopo il 24 febbraio un governo provvisorio proclama la repubblica
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La seconda Repubblica adotta provvedimenti innovativi come la libertà di stampa, di riunione e associazione, il suffragio universale maschile e la riduzione dell’orario di lavoro Dalle elezioni proclamate poco dopo però ne esce un governo moderato che abroga le riforme I rivoluzionari insorgono di nuovo ma vengono duramente repressi in quello che si configura come il primo scontro aperto tra borghesia e proletariato mentre a capo della Repubblica viene posto Luigi Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone
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Le insurrezioni nell’impero asburgico
Il 13 marzo 1848 Vienna si rivolta chiedendo la Costituzione e l’allontanamento di Metternich La situazione diventa incontrollabile: l’imperatore Ferdinando I è costretto a licenziare Metternich, lasciare la capitale e promettere la convocazione di un’Assemblea costituente da eleggere a suffragio universale Nel frattempo l’agitazione si diffonde nelle province del grande impero multiculturale, in particolare in Ungheria e in Boemia
Tutte queste queste rivolte però erano caratterizzate da rivalità tra i vari movimenti nazionali e ciò finisce per avvantaggiare l’imperatore che poteva contare anche sulla fedeltà e l’efficienza del suo esercito La Corona ristabilisce definitivamente la situazione nel 1849 grazie anche alla decisione di Ferdinando I di abdicare a favore di Francesco Giuseppe che emana una Costituzione molto moderata
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L’Italia prima del 1848
Nella penisola italiana fasce sempre più ampie di popolazione aspirano all’unità e all’indipendenza Questo risveglio politico è favorito da un certo risveglio economico, sia industriale sia agricolo, che si manifesta dopo il 1830 in alcune regioni e che fa avvertire alla borghesia il peso degli impedimenti doganali esistenti tra i vari Stati italiani La necessaria di un’ unificazione economica viene vista come premessa all’unificazione politica della penisola
Grazie a questo si apre un vivace dibattito e comincia quel movimento definito già dai contemporanei “Risorgimento italiano”
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Audio
Inizialmente si affermano la linea e il programma creati da Giuseppe Mazzini, il quale sostiene la necessità di una rivoluzione popolare in grado di dare vita a una Repubblica democratica Accanto a questa linea molto radicale si affermano correnti moderate che preferiscono un’azione riforma riformatrice per arrivare a forme di unità politica
Una di queste è quella di Vincenzo Gioberti per cui i diversi Stati italiani avrebbero dovuto unirsi in una confederazione guidata dal Papa Cesare Balbo e Massimo d’Azeglio, invece, sostengono sempre l’idea della confederazione ma sotto la guida dei Savoia
Altre posizioni radicali sono quelle di Carlo Cattaneo e di Giuseppe Ferrari che vogliono la formazione di una Repubblica federale fondata sulla sovranità popolare e sull’uguaglianza sociale
List / Process
I sovrani di altri Stati italiani sono costretti a seguire il suo esempio, come il granduca di Toscana e Carlo Alberto di Savoia, i quali aderiscono al progetto di lega doganale promosso da Papa Pio IX
Narrative beings
Quest’ultima però non entra in funzione a causa della resistenza degli altri Stati della penisola specialmente del Lombardo-Veneto e del Regno delle Due Sicilie dove Ferdinando II è il più retrogrado tra i sovrani
Social beings
Nello Stato pontificio il nuovo Papa Pio IX concede importanti riforme che fanno sperare in una nuova stagione liberale per tutta l’Italia
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L’inizio del ‘48 a Palermo
Il ‘48 italiano comincia a Palermo il 12 gennaio e costringe Ferdinando II a concedere una Costituzione Tuttavia la nuova carta non soddisfa i siciliani che riescono ad imporre una Costituzione più avanzata e proclamano l’indipendenza dell’isola Nel frattempo le concessioni di Ferdinando II costringono i sovrani italiani a prendere misure simili, all’inizio del 1848 quindi buona parte dellItalia è divenuta “ costituzionale”
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Le agitazioni a Milano e Venezia
Intanto nel Lombardo-Veneto la tensione diventa sempre più forte L’anno 1848 si apre con lo “sciopero del fumo” a Milano: i cittadini e i patrioti decidono di astenersi dal tabacco per danneggiare il fisco asburgico che aveva messo delle imposte su questo consumo .
A metà marzo le rivolte in Austria provocano un’insurrezione a Milano su iniziativa delle forze democratiche e popolari Il maresciallo austriaco Radetzky decide di resistere e hanno inizio così le cinque giornate di Milano che si concludono con la vittoria dei milanesi.Gli austriaci devono abbandonare la città
Contemporaneamente insorge anche Venezia dove però la rivolta è meno violenta che a Milano e che si caratterizza più come manifestazione popolare. Dopo alcuni giorni una rivolta degli operai costringe le autorità asburgiche ad abbandonare la città senza spargimenti di sangue, viene proclamata la Repubblica Veneta ed esposto il tricolore italiano