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Francesco Petrarca

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Created on April 13, 2024

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Transcript

"O cameretta che già fosti un porto "

Busillo Francesco-Ferrario Giorgia-Pelloso Paolo -Pennati Diana

Index

analisi

Francesco petrarca

Il canzoniere

Commento

Riferimenti ad altre poesie

testo

Petrarca

Petrarca nasce nel 1304 ad Arezzo Nel 1312 si trasferisce in Francia ad Avignone. Il padre di Petrarca invia Francesco agli studi giuridici prima a Montpellier e poi a Bologna dove entra in contatto con la poesia Toscana e la cultura classica. Nel 1326 Francesco torna ad Avignone Il 6 aprile 1327 Petrarca nella chiesa di Santa Chiara di Avignone incontra Laura. Morto il padre Francesco può dedicarsi alla poesia; ma per vivere nel 1330 prende gli ordini minori. L'8 Aprile 1341 sul Campidoglio il Senato Romano incorona Petrarca poeta. Nel 1348 scoppia la peste nera durante la quale muore anche Laura. Nel 1353 Petrarca lascia Valchiusa poichè aveva sostenuto Cola di Rienzo che non era ben visto. Si ritira poi sui colli euganei e muore il 19 luglio 1374.

Il Canzoniere

Opera in volgare d’onore di Petrarca. È una raccolta poetica a cui Petrarca lavora tutta la vita → LABOR LIMAE Nel 1374 risale l'ultima correzione che coincide con l'anno di morte di Petrarca. Formato da 366 componimenti, soprattutto sonetti I frammenti riflettono la frammentazioni dell'animo dell'autore Il titolo dà l'idea di non essere importante; sono in realtà opere perfettamente studiate.

Testo

O cameretta che già fosti un portoa le gravi tempeste mie diürne, fonte se’ or di lagrime nocturne, che ’l dí celate per vergogna porto. O letticciuol che requie eri et conforto in tanti affanni, di che dogliose urne ti bagna Amor, con quelle mani eburne, solo ver ’me crudeli a sí gran torto! Né pur il mio secreto e ’l mio riposo fuggo, ma più me stesso e ’l mio pensero, che, seguendol, talor levommi a volo; e ’l vulgo a me nemico et odïoso (chi ’l pensò mai?) per mio refugio chero: tal paura ò di ritrovarmi solo.

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Analisi

O cameretta che già fosti un portoa le gravi tempeste mie diürne, fonte se’ or di lagrime nocturne, che ’l dí celate per vergogna porto. O letticciuol che requie eri et conforto in tanti affanni, di che dogliose urne ti bagna Amor, con quelle mani eburne, solo ver ’me crudeli a sí gran torto! Né pur il mio secreto e ’l mio riposo fuggo, ma più me stesso e ’l mio pensero, che, seguendol, talor levommi a volo; e ’l vulgo a me nemico et odïoso (chi ’l pensò mai?) per mio refugio chero: tal paura ò di ritrovarmi solo.

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Il tormento di Petrarca

La vita di Petrarca non fu solo costellata di rapporti mondani, studi rigorosi e dalla poesia. Infatti, per tutta la sua vita Petrarca ha sempre sentito il bisogno della sicurezza materiale, motivo per cui prese gli ordini minori, a cui contrapponeva anche una continua inquietudine che lo portava a viaggiare, cambiando quindi spesso luoghi e ambienti. Tuttavia, pur sentendo questo bisogno di viaggiare per arricchirsi culturalmente, Petrarca percepiva sempre la necessità di chiudersi in se stesso per approfondire la conoscenza di sé, che si concretizzerà con il ritiro a Valchiusa. A questi desideri di affinare il proprio spirito fanno da accompagnatori tutti quei bisogni di gloria e di riconoscimenti che imperversavano l’animo di petrarca. Verranno soddisfatti nel 1341 con l’incoronazione poetica a Roma. Tuttavia, in seguito al ritiro del fratello in convento, Petrarca cade in una crisi interiore fra i suoi desideri di riconoscimento e gloria, e l’ansia per la purificazione della propria anima. Un dissidio che non troverà mai pace.

Commento

Nel testo è raccontato che il poeta un tempo amava restare in solitudine nella sua cameretta per trovare un po’ di confronto ai suoi affanni, abbandonarsi ai suoi pensieri e alle sue riflessioni. Ora invece stare solo nella cameretta aumenta la sua angoscia e si ritrova a cercare rifugio tra la gente, di cui prima odiava la campagna, ma troppo grande è la paura di ritrovarsi solo con se stesso e con i suoi pensieri. Lo stacco tra il presente e il passato è sottolineato da una serie di coppie oppositive di verbi al presente e al passato, per esempio fosti/se’or (v.1 e 3) che evidenzia l’opposizione tra la cameretta un tempo vista come rifugio e conforto e il presente in cui non è più così. Altri riferimenti a ciò li troviamo sempre nel testo ai versi

  • 3-4: il poeta sottolinea la parola 'ora' per esprimere ancora di più la differenza tra il prima e il dopo
  • 11: il poeta descrive che i pensieri che prima lo innalzavano ora lo fanno piombare nell’angoscia e nella frustrazione

Collegamenti con altri autori

Camerette a confronto

Amore struggente

L'elogio dell'uomo solitario

by

Ferrario Giorgia Pennati DianaPelloso Paolo Busillo Francesco

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ENJAMBEMENT

Ai versi: 1-2, 5-6, 6-7, 9-10 è presente l'enjambement, o spezzatura, che è un artificio poetico che si utilizza quando le frasi non coincidono sintatticamente con un verso, ma proseguono e l’ultima parola del primo verso e la prima del successivo hanno tra loro un legame sintattico, diventando così un’unità grammaticalmente e concettualmente dotata di senso.

Un altro testo di Petrarca intitolato "L'elogio dell'uomo solitario" sembra riprendere l'ultimo verso del sonetto dove dice: "Tale è la paura di ritrovarmi solo". L'autore nel testo descrive in termini idilliaci la vita appartata dell'uomo che vive lontano dagli altri, contrapponendo la sua solitudine e la sua tranquilla serenità alla vita caotica dell'uomo che non può dedicarsi alla preghiera e alla ricerca di Dio.

ANTITESI

Ai versi 2-3 (diurne, nocturne), e 5-6 (conforti, affanni) è presente l’antitesi ovvero una figura retorica di pensiero che consiste nel dare risalto a due immagini consecutive, sfruttando l’opposizione di senso.

Laura

Laura = SENHAL = Pseudonimo per mantenere segreta la sua identità ed è ricco di significato:

  • Laurus: alloro della Vittoria ( Gloria poetica)
  • L’aura: evento che accompagna l'apparizione Divina per esempio l'apparizione di Venere nell'eneide dove la divinità infonde ispirazione e il poeta scrive

Allitterazione

L’allitterazione (etimo: dal latino “allitteratio - onis”) è la figura retorica di suono che consiste nella ripetizione degli stessi suoni (fonemi) all’inizio di due o più parole contigue o anche all’interno di esse. Viene realizzata attraverso la replicazione della stessa vocale o consonante o sillaba all’inizio o all’interno di parole contigue e legate dal senso. -->della t in: cameretta che già fosti un porto, (v. 1); della n in: in tanti affanni, (v. 6); della l in: seguendol, talor levommi a volo, (v. 11).

All'interno delle quartine e delle terzine riusciamo a distinguere i temi di sofferenzainteriore e solitudine.

  • Nelle quartine abbiamo il tema della sofferenza espresso prima parlando della stanza che aveva racchiuso tutti i suoi tormenti, poi del suo letto che era stato luogo di conforto.
  • Nelle terzine affronta il tema della solitudine. Tendando di fuggire dai suoi pensieri, cerca la compagnia delle persone comuni, nonostante il suo disprezzo verso di loro, avendo paura dirimanere solo.

Il concetto di amore secondo Petrarca si avvicina alla visione di Guido Cavalcanti dell’Amore Struggente. Si tratta di un’amore che porta sofferenza e dolore nel poeta. L'amore per Laura è un'amore impossibile che porta Petrarca a un tormentato dissidio interiore. La volontà di avvicinarsi a Dio e di trovare una pace spirituale entra in conflitto con il continuo desiderare i piaceri terreni come Laura. Per questo l'amore che egli prova per la donna lo porta a soffrire.

E non evito soltanto il mio segreto e il mio riposo, ma soprattutto me stesso e il mio pensiero, il quale allorchè lo seguii talora mi sollevò in volo

O piccolo letto che eri pace e conforto in tanti affanni, di quante anfore piene di lacrime ti bagna Amore, con quelle mani di avorio che ingiustamente sono crudeli solo verso di me!

Dante Alighieri nella Vita Nova tratta il tema della propria camera come luogo dove poter piangere e potersi sfogare nella propria solitudine. Così come Petrarca egli pensa all'amata, e piange poichè lei risulta irraggiungibile. Per entrambi la camera simboleggia un rifugio sicuro dove manifestare le proprie emozioni.

O cameretta che in passato sei già stata un luogo dove mi rifugiavo dalle gravi angosce del giorno, ora di notte sei fonte di lacrime che il giorno tengo nascoste per vergogna.

Personaggi

Nel sonetto possiamo individuare tre personaggi: l'Io, Laura e Amore. Sui tre il trascorrere del tempo incide solo sull'Io del poeta, infatti Laura e Amore restano immutabili ed entrambi sono causa della sofferenza. Laura non è citata, se non attraverso un dettaglio, le mani color avorio che Petrarca definisce crudeli in quanto la donna si rifiutava di porgergli la mano. Anche Amore è immutabile perchè sia in passato che nel presente continua ad essere la fonte del dolore.

All'interno del canzoniere componimenti sono disposti secondo un ordine tematico: prima le poesie giovanili (quelle della passione) poi quelle dell’età matura (quelle delle preoccupazioni). Nel tempo della giovinezza troviamo le poesie in vita di Laura dalla 2 alla 263 mentre nel periodo dell'età matura troviamo quelle in morte di Laura dalla 264 alla 366. Tre livelli di lettura del canzoniere:

  • Diario della storia d'amore tra Laura e Petrarca (disperazione e felicità)
  • Storia dell'anima di Petrarca, si racconta al lettore svolgendo un processo di autoanalisi, storia dall'adolescenza alla vecchiaia. In cui il poeta matura a livello emotivo, spirituale
  • Laura rappresenta la celebrazione del ruolo della poesia (→consente di comprendere se stessi). La poesia rende eterni e fissa i concetti per sempre. - o cameretta che già fosti un porto è il sonetto 234 e fa quindi parte della parte in vita di Laura.

E invece cerco quale mio rifugio il popolo a me ostile e odioso: tale è la mia paura di ritrovarmi solo.

Il porto sicuro

La cameretta e il lettuccio sono dei luoghi simbolici. Essi non rappresentano solo lo sfondo dell'ambiente in cui si trova il poeta ma anche la solitudine e la meditazione con cui il poeta riesce a raggiungere il suo equilibrio interiore.

Il poeta utilizza infatti un tono diminutivo e vezzeggiativo per trasmettere l’idea di un luogo amato, appartato e a lui caro. Il fatto che ora egli si allontani da quel “porto” significa che per lui non vi è più possibilità di trovare pace al suo dolore ed alle sue pene amorose, neppure in quel luogo intimo.