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Preistoria
lorena.menclossi
Created on April 10, 2024
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Transcript
LA PREISTORIA: il paleolitico
- DAI PRIMATI AGLI OMINIDI (TERZIARIO)
- PALEOLITICO NEOLITICO
- L'ERA DEGLI HOMO (QUATERNARIO)
- LA RIVOLUZIONE PALEOLITICA
- L'ARTE NEL PALEOLITICO
DAI PRIMATI AGLI OMINIDI
PRIMA PAGINA
IL PANOMO, L'ANTENATO COMUNE
Gli studiosi hanno inserito gli scimpanzé e Homo Sapiens (con i suoi predecessori) in una sottofamiglia degli ominidi chiamata OMININI e hanno ipotizzato l’esistenza di un antenato comune ai due generi, al quale hanno dato il nome di Panomo.
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DAI PRIMATI AGLI OMINIDI
PRIMA PAGINA
AUSTRALOPITECHI
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LA PREISTORIA
PRIMA PAGINA
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Dalle prime scimmie antropomorfe, attraverso una lenta evoluzione e un progressivo sviluppo dell’intelligenza e delle capacità, si arriva alla comparsa dell’uomo sulla Terra, circa 2 milioni di anni fa. Da quel momento ha inizio la lunghissima fase della Preistoria, che, in base ai reperti in pietra ritrovati dagli archeologi, è stata suddivisa in due periodi.
NEOLITICO
PALEOLITICO
PRIMA PAGINA
Questo periodo, detto Età della pietra nuova, va da circa 12 000 a 5 000 anni fa, ed è caratterizzato dagli uomini che impararono a costruire oggetti sempre più complessi, levigando la pietra e usando anche nuovi materiali come la ceramica. NEL 4000 A.C. INIZIA L'ETÀ DEI METALLI. La Preistoria si conclude circa 5 000 anni fa (3000 A.C.) con l’invenzione delle prime forme di scrittura. Da quel momento inizia la Storia.
Questo periodo, detto Età della pietra antica, va da 2 milioni a circa 12 000 anni fa, ed è caratterizzato dagli uomini che costruivano semplici strumenti scheggiando la pietra. In questo periodo si iniziò prima a controllare il fuoco e poi ad accenderlo. Il fuoco venne utilizzato come difesa dagli animali, per illuminare, per cucinare e anche per riscaldarsi.
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PRIMA PAGINA
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IL PALEOLITICO
Evoluzione culturale
PRIMA PAGINA
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PRIMA PAGINA
SOMMARIO
UOMINI PREISTORICI
HOMO HABILIS
HOMO ERGASTER
HOMO ERECTUS e FLORES
HOMO DI HEIDELBERGES
HOMO DI NEANDERTHAL
HOMO SAPIENS
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HOMO HABILIS
SOMMARIO HOMO
NELLA GOLA DI OLDUVAI GLI ARCHEOLOGI TROVARONO DEGLI STRUMENTI IN PIETRA MOLTO SEMPLICI E I RESTI FOSSILI DI UN ALTRO OMININE AL QUALE DETTERO IL NOME DI HOMO HABILIS. LE OSSA DI HABILIS ERANO PIÙ SOTTILI E IL CRANIO PIÙ GRANDE DI QUELLO DEGLI AUSTRALOPITECHI. HOMO HABILIS È CONSIDERATO IL PRIMO COSTRUTTORE ABITUALE DI STRUMENTI E PER QUESTO È CHIAMATO "ABILE". A DIFFERENZA DEI SUOI PREDECESSORI, CHE USAVANO PIETRE RACCOLTE PER TERRA, HOMO HABILIS ERA CAPACE DI CREARE STRUMENTI IN PIETRA MOLTO SEMPLICI, CHIAMATI CHOPPER.
OGGETTO OTTENUTO BATTENDO TRA LORO DUE SASSI FINO A CREARE UN MARGINE TAGLIENTE. LO USAVA PER SCAVARE, PER LAVORARE IL LEGNO E PRODURRE BASTONI APPUNTITI, PER TAGLIARE LA PELLE E LA CARNE DI ANIMALI MORTI.
Per questa sua capacità di immaginare e realizzare ciò di cui aveva bisogno, l’Homo habilis è il primo ominine a essere chiamato «homo», cioè «uomo». Probabilmente i primi attrezzi in pietra furono rocce spezzate e trovate a terra; ma quando l’Homo habilis comprese la loro utilità, cercò di realizzarli intenzionalmente attraverso una tecnica ben precisa: batteva due sassi l’uno contro l’altro fino a che uno si spaccava scheggiandosi su un lato. In questo modo costruì i chopper, ciottoli di selce molto taglienti su un lato, usati per difendersi, scavare il terreno, aprire gusci, tagliare la pelle e la carne di animali morti. Cominciò così a nutrirsi non solo dei vegetali che raccoglieva, ma anche della carne degli animali che erano stati uccisi dai grandi predatori e che erano stati da questi abbandonati. L’Homo habilis era nomade: si spostava continuamente in cerca di cibo e acqua e si fermava a dormire nelle caverne o in ripari costruiti con rami e foglie. Viveva in piccoli gruppi e comunicava usando un linguaggio molto semplice fatto di gesti e suoni ancora confusi.
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HOMO ERGASTER
SOMMARIO HOMO
NEL 1984 SULLE SPONDE DEL LAGO TURKANA IN KENYA, ALCUNI PALEOANTROPOLOGI SCOPRIRONO IL PRIMO FOSSILE DI UNO SCHELETRO QUASI COMPLETO DI UN OMININE DI 1,6 MILIONI DI ANNI FA. LOSCHELETRO RITROVATO ERA DI UN MASCHIO DI CIRCA 8-10 ANNI ALTO 1,60 METRI; DA ADULTO SAREBBE DIVENUTO ALTO 1,80 METRI CIRCA. IL CRANIO ERA PIÙ GRANDE DI QUELLO DI HABILIS. ERGASTER AVEVA LA FRONTE SFUGGENTE E UN MARCATO TORO SOPRACCIGLIARE. ERA UN GRAN CAMMINATORE. ERGASTER PERFEZIONÒ LA TECNICA DELLA CACCIA: NON SOLO INSEGUIVA GLI ANIMALI PER ORE MA ERA ANCHE CAPACE DI COSTRUIRE DELLE TRAPPOLE. ERA ANCHE UN LAVORO DI SQUADRA.
Circa 1,8 milioni di anni fa, iniziò in Africa la diffusione di una nuova specie di ominine, l’Homo ergaster. I ritrovamenti archeologici ci consentono di dire che l’Homo ergaster aveva un cervello più sviluppato dell’Homo habilis e una corporatura più simile a quella dell’uomo moderno: era alto circa un metro e ottanta centimetri, aveva gambe lunghe e muscolose, era bipede e in grado di camminare e correre a lungo. Il corpo era privo di peli: questo gli permetteva di sudare e quindi di non scaldarsi troppo quando doveva inseguire per molto tempo una preda. Conduceva una vita nomade e si riparava in caverne vicine ai fiumi oppure in capanne che costruiva con pali di legno e paglia secca. Viveva in gruppi e questo portò al miglioramento delle sue capacità di comunicazione. Tuttavia non possedeva ancora un vero linguaggio articolato come il nostro.
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LA SCOPERTA DEL FUOCO
PRIMA PAGINA
L’Homo ergaster seppe anche adattarsi agli ambienti freddi: infatti si PENSA SI deBBA a questa specie la scoperta del fuoco, cioè una delle più importanti scoperte nella storia dell’evoluzione umana. Gli uomini preistorici conoscevano bene il fuoco: lo avevano visto durante le eruzioni vulcaniche o negli incendi provocati dai fulmini. Ma non sapevano dominarlo. L’Homo ergaster fu il primo in grado di prelevarlo e conservarlo: manteneva sempre acceso un pezzo di legno recuperato dopo un incendio, lo alimentava con erba e rami secchi, lo portava con sé durante gli spostamenti e lo riparava dalla pioggia. Grazie alla scoperta del fuoco, gli uomini potevano scaldarsi, sconfiggere il buio, allontanare gli altri animali pericolosi e cuocere le carni, che così erano più facili da mangiare e da digerire. Iniziarono a riunirsi intorno al focolare e a trasmettersi informazioni e conoscenze: ciò permise di sviluppare, a poco a poco, un linguaggio sempre più complesso.
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LA SCOPERTA DEL FUOCO
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HOMO DI FLORES
HOMO ERECTUS
SOMMARIO HOMO
IN INDONESIA, NELL'ISOLA DI FLORES, SONO STATI TROVATI I RESTI DI UN OMININE VERAMENTE MOLTO BASSO, ALTO CIRCA 1 METRO, CON I PIEDI LUNGHI E CON UN CRANIO PICCOLO COME QUELLO DI AUTRALOPITECO, MA CAPACE DI COSTRUIRE STRUMENTI MOLTO EVOLUTI.PER IL SUO ASPETTO FU CHIAMATO HOBBIT. GLI SCIENZIATI PENSANO CHE SIA L'EVOLUZIONE DI ALCUNI ERECTUS CHE SONO RIMASTI SOLI SULL'ISOLA E QUI, CON IL PASSARE DEL TEMPO, LA LORO STATURA SI È RIDOTTA; QUESTO PROCESSO È COMUNE IN NATURA. HOMO DI FLORES SOPRAVVISSE FINO A 50.000 ANNI FA, MA SECONDO ALCUNI SCIENZIATI VISSE ADDIRITTURA FINO A 18-12 .000 ANNI FA.
GLI ERECTUS DISCENDEVANO DAGLI ERGASTER CHE AVEVANO ABBANDONATO L'AFRICA. LE LORO OSSA RISALGONO A 1.8 MILIONI DI ANNI FA. HOMO ERECTUS ERA MOLTO SIMILE A ERGASTER: ERA PIÙ ALTO DI HABILIS ED ERA DI CORPORATURA ROBUSTA. IL SUO CERVELLO ERA UN PO' PIÙ GRANDE DI QUELLO DI ERGASTER. GLI STUDIOSI HANNO ATTRIBUITO A LUI UN'INVENZIONE IMPORTANTE: L'ACCENSIONE DEL FUOCO E NON SOLO LA CONSERVAZIONE E L'UTILIZZO.
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HOMO HEIDELBERGENSIS
SOMMARIO HOMO
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In Africa, 600 mila anni fa, si sviluppò un ominine molto alto, dalla pelle scura, con una corporatura robusta, con un cranio grande, un forte toro sopraccigliare e senza mento. È Homo heidelbergensis. Questo ominine produceva strumenti complessi, le amigdale, e sapeva accendere il fuoco. Vive inizialmente in Africa ma presto esce e ripercorre lo stesso cammino di Homo ergaster. L’uscita di Homo heidelbergensis dall’Africa viene chiamata Out of Africa 2. Da Homo heidelbergensis si evolveranno Homo sapiens in Africa e Homo neanderthalensis in Europa.
L CESPUGLIO EVOLUTIVO 1. PANOMO 2. ARDIPITHECUS 3. AUSTRALOPITECO 4. PARANTROPO 5. HABILIS 6. ERGASTER 7. ERECTUS 8. FLORESIENSIS 9. HEIDELBERGENSIS
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HOMO HEIDELBERGENSIS
SOMMARIO HOMO
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carta DELLA migrazione di Homo heidelbergensis. Quando parliamo di migrazioni non dobbiamo immaginarci migrazioni di massa, ma lenti spostamenti degli insediamenti nell’arco di migliaia di anni.
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HOMO di neanderthal
SOMMARIO HOMO
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Circa 1,5 milioni di anni fa, durante il Paleolitico, il clima sulla Terra cambiò: a periodi di clima mite si alternarono lunghissime fasi di freddo intenso chiamate glaciazioni, durante le quali vastissime zone dell’Europa e dell’Asia si ricoprirono di ghiacciai. Nelle pianure coperte di neve si diffuse una flora resistente al freddo: cespugli, muschi, foreste di pini e conifere. Molti animali morirono; ma altri, come i bisonti, i mammut, le renne e i rinoceronti lanosi si adattarono sviluppando una folta pelliccia; altri ancora migrarono verso sud alla ricerca di un clima più favorevole e mite. Circa 200 mila anni fa, durante una glaciazione, ci fu una specie di ominine che riuscì ad adattarsi al clima particolarmente rigido: l’uomo di Neanderthal. I Neanderthal erano ominini di bassa statura, con corporatura robusta e muscolosa che permetteva loro di mantenere il calore corporeo; il naso grosso e tozzo consentiva loro di riscaldare l’aria prima di respirarla; avevano pelle e occhi chiari, capelli rossicci e un cranio molto grande.
Questi ominini vivevano in gruppo e si spostavano per seguire le mandrie di mammut, di renne e di buoi muschiati che cacciavano e dai quali ottenevano riserve di cibo e di pelli per proteggersi dal freddo. Si riparavano nelle caverne naturali coprendone l’ingresso con pelli e rami intrecciati, a volte con muretti di pietra. In alcune caverne abitate dai Neanderthal sono state scoperte recentemente delle pitture rupestri. Sapevano costruire accampamenti facilmente smontabili, fatti di capanne circolari costruite con tronchi, ossa e pelli di animali, riscaldate e illuminate con il fuoco. Nonostante l’incredibile capacità di adattamento, l’uomo di Neanderthal si estinse circa 30 000 anni fa per cause finora sconosciute.
PERCHÉ I NEANDERTHAL SI SONO ESTINTI? È difficile dirlo. Per scoprirlo ci vorrebbe una macchina del tempo in grado di riportarci indietro all’epoca in cui Homo sapiens arrivò nei territori già occupati dall’Uomo di Neanderthal. Forse ci furono degli scontri, ma è probabile che Sapiens avesse occupato buona parte dei territori di caccia di Neanderthal. Una cosa è certa: un pezzo di Neanderthal vive dentro ciascuno di noi. Infatti in un primo periodo Sapiens e Neanderthal si sono incrociati e hanno avuto figli. Resti fossili di individui nati da incroci fra Sapiens e Neanderthal sono stati trovati in Portogallo e Romania.
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HOMO di neanderthal
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L’Uomo di Neanderthal si chiama così perché i primi resti di questa specie furono trovati nella valle di Neander in Germania.
Il cranio di Neanderthal ha ancora un prominente toro sopraccigliare, non ha la fronte, è largo ai lati, non ha mento e ha il viso spostato in avanti come se fosse stato tirato dal naso. Ha una prominenza nella nuca chiamata “chignon” e ha un’apertura nasale molto ampia.
EUROPA
ASIA
La bassa statura e la muscolatura massiccia gli permettevano di non disperdere calore; il naso largo e grande di scaldare l’aria prima di respirarla; aveva una vista molto più sviluppata della nostra.
AFRICA
L’Uomo di Neanderthal visse in Europa, Medio Oriente e Asia occidentale (non in Africa) da 300 mila a 29 mila anni fa. Si è evoluto dall’Heidelbergensis, fino a divenire una specie diversa.
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la vita dell' HOMO di neanderthal
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Ecco l’ambiente di vita di Homo neanderthalensis, che visse in pieno periodo glaciale.
1. Viveva nelle grotte. Durante il giorno le attività si svolgevano davanti all’ingresso. 2. Cacciava affrontando direttamente le prede. 3. Seppelliva i propri morti. 4. Utilizzava il fuoco, acceso giorno e notte, anche per essiccare le carni degli animali. 5. Utilizzava le pelli degli animali per ripararsi dal freddo.
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HOMO di neanderthal EVOLUZIONE
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Gli scienziati hanno cominciato a esplorare le grotte dove avevano abitato sia i Neanderthal sia i Sapiens, in modo da individuare i resti fossili degli incroci tra le due specie. Nel 2012, nella grotta di Denisova in Siberia, invece dell’incrocio che gli studiosi stavano cercando, sono stati trovati i resti di una nuova specie umana: l’Homo di Denisova.
1. PANOMO 2. ARDIPITHECUS 3. AUSTRALOPITECO 4. PARANTROPO 5. HABILIS 6. ERGASTER 7. ERECTUS 8. FLORESIENSIS 9. HEIDELBERGENSIS 10. DENISOVA 11. NEANDERTHAL
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SOMMARIO HOMO
HOMO SAPIENS
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Sapiens è una specie che si impone sugli altri gruppi di ominini e su alcune specie animali, al punto che nel tempo li fa scomparire. Per esempio, quando Homo sapiens arriva in Australia dà la caccia ai grandi marsupiali che pian piano si estinguono tutti. Giunge nelle Americhe e circa 18 000 anni fa iniziano a scomparire molti grandi mammiferi, compresa la tigre dai denti a sciabola.
1. PANOMO 2. ARDIPITHECUS 3. AUSTRALOPITECO 4. PARANTROPO 5. HABILIS 6. ERGASTER 7. ERECTUS 8. FLORESIENSIS 9. HEIDELBERGENSIS 10. DENISOVA 11. NEANDERTHAL 12. SAPIENS
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HOMO SAPIENS
SOMMARIO HOMO
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Guardiamoci allo specchio. Abbiamo la fronte alta e non sfuggente come le specie precedenti, non abbiamo il toro sopraccigliare, possediamo una faccia piccola e schiacciata, il naso ha dimensioni ridotte, siamo i primi ad avere il mento, il nostro cranio è globulare, cioè a forma di palla, non allungato come nei Neanderthal e anche un po’ più piccolo. Il nostro corpo è slanciato, più alto ma più gracile dei Neanderthal. Ci chiamiamo Homo sapiens. DA DOVE VENIAMO? Siamo una specie giovane, ci siamo evoluti solamente 200 000 anni fa in Africa da forme di Heidelbergensis. Avevamo, come tutti gli Africani, la pelle scura. Noi Sapiens, agli occhi degli altri ominini, dovevamo sembrare degli adulti con la faccia da bambini; infatti il nostro cranio assomigliava nella forma a quello dei loro neonati. Siamo usciti dall’Africa almeno in 4 diversi momenti. Le migrazioni vanno immaginate come lo spostamento di piccoli gruppi nell’arco di centinaia di anni.
Osserva la carta: la migrazione più recente della storia dell’umanità è la nostra, quella delle popolazioni di Homo sapiens che uscirono dall’Africa a partire da 130 mila anni fa.
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HOMO SAPIENS
SOMMARIO HOMO
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HOMO SAPIENS
SOMMARIO HOMO
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Tra 100 mila e 30 mila anni fa, durante le glaciazioni, il livello del mare si era abbassato e le terre, oggi coperte dalle acque, a quel tempo erano emerse. Questo permetteva all’Homo sapiens di migrare da un continente all’altro in cerca di cibo e di migliori condizioni di vita. Fu così che uscì dall’Africa per colonizzare e stabilirsi in Europa, Asia, America e infine anche in Australia. L’Homo sapiens, migrando, entrava in contatto con altri suoi simili con i quali poteva scambiare idee e scoperte. Lo testimonia il fatto che, circa 35 mila anni fa, in tutto il mondo e quasi contemporaneamente, oltre al linguaggio comparve l’arte rupestre: segno della capacità di elaborare un pensiero astratto e del fatto che, insieme agli uomini, hanno iniziato a migrare le idee. Le migrazioni continuano anche oggi.
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PRIMA PAGINA
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HOMO SAPIENS
lA RIVOLUZIONE PALEOLITICA
In una prima fase ci siamo comportati in modo molto simile ai Neanderthal, costruendo gli stessi strumenti. Poi accadde qualcosa di drammatico: 70 000 anni fa il vulcano Toba, in Indonesia, eruttò, gettando nell’atmosfera una quantità enorme di cenere, che fece oscurare il cielo e creò un abbassamento della temperatura su buona parte della Terra per diversi anni. Questo cambiamento climatico mise in crisi gli ominini perché fece scomparire molte piante e animali necessari al loro nutrimento. Anche la nostra specie venne colpita e la popolazione si ridusse fino a essere vicina all’estinzione. Gli archeologi pensano che un gruppo piccolo di Homo sapiens sia sopravvissuto nel sud dell’Africa e qui abbia cominciato a comportarsi in modo totalmente diverso dagli altri ominini che fino ad allora erano comparsi sulla Terra. Gli scienziati chiamano tutte queste novità la rivoluzione culturale del Paleolitico. Perché Homo sapiens non iniziò subito a produrre tutte queste novità, ma la “rivoluzione” avvenne solamente più tardi? Essere rimasti in pochi e aver rischiato l’estinzione ci stimolò a trovare nuove risorse: sembra proprio che dopo questa situazione drammatica iniziò quella che noi oggi chiamiamo cultura. Dall’Africa Sapiens si diffuse gradualmente in tutto il mondo, incontrò le altre specie di Homo ancora presenti, ma pian piano rimase solo. Neanderthal, Denisova, Erectus di Giava e Floresiensis lentamente si estinsero.
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Osserva l’immagine: gli accampamenti di Homo sapiens erano ben organizzati, con spazi dedicati a ogni attività. 1. Viveva in tende costruite con pali di legno o di osso e coperte con pelli cucite insieme. 2. Intorno al fuoco si svolgevano varie attività: la cottura di cibi, la fabbricazione e la riparazione degli utensili. 3. Per pescare utilizzava ami e arpioni. 4. Seppelliva i morti con utensili e oggetti decorati. 5. Dipingeva le grotte con disegni di animali, impronte di mani e segni schematici. Produceva musica e danzava. 6. Usava il giavellotto con il propulsore per cacciare gli animali. Il propulsore permetteva di lanciare il giavellotto con più forza. .
HOMO SAPIENS
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PRIMA PAGINA
HOMO SAPIENS
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L'ARTE NEL PALEOLITICO
L’Homo sapiens fu il primo ominine a esprimersi anche attraverso manifestazioni artistiche. Sulle pareti delle caverne frequentate dai sapiens gli archeologi hanno scoperto Pitture e graffiti, cioè incisioni sulla roccia, che raffigurano animali e scene di caccia. Tali espressioni artistiche hanno il nome di pitture rupestri e risalgono a un periodo che va da circa 35 mila anni fa fino a 15 mila anni fa (l’ultima fase del Paleolitico), prima dell’avvento dell’agricoltura. Possiamo ammirare i capolavori dell’arte paleolitica nelle grotte di Altamura, in Spagna, e nelle grotte di Lascaux, in Francia. Con la pietra, l’osso e l’avorio gli uomini scolpivano statuette femminili, con le quali rappresentavano e celebravano la capacità della Terra di generare la vita. Proviamo insieme a immaginare questi nostri antichissimi antenati al lavoro, disegnando se stessi sulle pareti delle grotte.
1 Tracciavano i contorni delle figure con un pezzo di carbone ricavato dai pezzi di legna bruciati.
2 Con una pietra pestavano elementi naturali, ricavando polveri colorate che poi mescolavano con acqua e grasso animale.
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3 Il colore veniva steso con le mani o con pennelli rudimentali fatti di peli di animalI
HOMO SAPIENS
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L'ARTE NEL PALEOLITICO
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HOMO SAPIENS
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GLI STRUMENTI
L’Homo sapiens costruì nuovi strumenti molto efficienti utilizzando una varietà di materiali: pietra, osso, corno, legno, cuoio, fibre... Con la selce realizzava: il bulino, un punteruolo per bucare qualsiasi materiale; il grattatoio, per raschiare via la carne dalle pelli; il dorso, in pratica una specie di coltello primitivo. Cominciò anche a fissare le amigdale ai manici di legno con una tecnica a incastro e non più semplicemente legandole: così otteneva asce più efficaci e più stabili. Per immobilizzare le prede usava le bolas, pietre legate tra loro alle estremità di una corda: impugnando la corda a metà faceva roteare le pietre velocemente per poi lanciarle attorno alle zampe della preda e farla cadere. Con ossa e corna fabbricava l’arpione, uno strumento con una o due file di denti per catturare i pesci; il propulsore, cioè un braccio rudimentale per scagliare le lance più lontano, e l’ago, per cucire le pelli usando come filo tendini di animali o fibre vegetali. L’Homo sapiens inventò anche l’arco con le frecce, strumento utile per colpire le prede a grande distanza. Inoltre sapeva lavorare conchiglie, denti e ossa di animali per ricavarne bottoni e gioielli ornamentali.
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HOMO SAPIENS
LE TECNICHE DI CACCIA
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HOMO SAPIENS
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L' albero genealogico è la versione semplificata di quello che gli scienziati hanno scoperto fino a oggi. L’albero si arricchirà di nuovi rami e cambierà forma con la scoperta di nuovi fossili. È il bello della scienza: non si ferma mai!
Ultime scoperte Il 13 settembre 2013 in un complesso di grotte in Sudafrica, non lontano da Johannesburg, furono scoperti circa 1500 frammenti ossei appartenuti ad almeno 15 individui. Erano i resti di una nuova specie che fu chiamata Homo naledi. Homo naledi aveva alcune caratteristiche evolute e altre molto primitive: camminava eretto come noi Sapiens e aveva piedi e gambe molto simili a noi. Anche le mani erano moderne, ma con dita ricurve adatte ad arrampicarsi, le spalle erano strette come quelle degli Australopitechi e il cranio era simile a quello di Homo ergaster-erectus, ma molto più piccolo. Niente di simile era stato trovato prima. Ancora gli scienziati non sono riusciti a dare una datazione precisa alla nuova specie scoperta.
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Cittadinanza
IL VIAGGIO DELL’UMANITÀ La storia dell’evoluzione umana non è un cammino lineare, ma un cespuglio pieno di rami e incroci, molti ancora da scoprire. TUTTI PARENTI, TUTTI DIFFERENTI Gli ominini sono stati tanti e spesso hanno convissuto insieme anche in tempi recenti. Noi Sapiens, dalla pelle inizialmente scura, siamo una specie giovane, nata in Africa e da lì usciti per “invadere” tutta la Terra; per questo possiamo dire che noi tutti siamo africani, nonostante le grandi differenze di culture, lingue e tradizioni. Nella nostra specie non ci sono razze come si pensava un tempo, siamo tutti veramente molto simili. GLI UNICI OMININI Abbiamo due caratteristiche particolari: la capacità di creare mondi fantastici attraverso le arti e l’abitudine a far scomparire molte specie che ci circondano. Con il nostro arrivo si sono estinte altre 4 specie di ominini che vivevano sulla Terra con noi (Homo neanderthalensis, Homo di Denisova, Homo erectus, Homo di Flores) ma anche moltissime specie animali. Oggi siamo rimasti gli unici ominini sul pianeta e anche i nostri parenti più stretti, le scimmie antropomorfe, sono in via di estinzione.
Essere rimasti gli unici ominini ci dà una grande responsabilità: SALVAGUARDARE E PROTEGGERE L’UNICO PIANETA IN CUI POSSIAMO ANCORA EVOLVERCI.
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