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La scultura romanica
Yaeko
Created on April 10, 2024
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Transcript
la scultura romanica
Guidali Gianmarco, Pellizzaro Stefano, Solaroli Yaekob
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Introduzione
La scultura romanica, un'importante espressione artistica dell'Europa medievale, fiorì tra l'XI e il XII secolo. Caratterizzata da un'estetica vigorosa e espressiva, la scultura romanica trovò ampio impiego nell'ornamentazione di chiese, monasteri e altre strutture religiose e civili. Sebbene gran parte della scultura romanica sia di natura religiosa, con raffigurazioni di figure sacre, scene bibliche e simboli religiosi, un'importante parte si occupa anche di temi non legati alla fede, come la vita quotidiana, la natura, la mitologia e la storia. Le opere romaniche si trovano principalmente sotto forma di rilievi scolpiti sui portali delle chiese, sui capitelli delle colonne e sui pulpiti, così come su altari e tombe.
il giudizio universale, conques:
Questo timpano risale al 1130 e raffigura ben 124 personaggi, tra cui 107 umani, divini e infernali, e 17 angioletti.
Il cielo:Il giudice: la psicostasia
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Il cielo
Il registro superiore del timpano, a forma di lunetta, è popolato di angeli impegnati in attività di servizio al giudizio finale.Al centro, due angeli sostengono il legno della croce e gli strumenti della passione
curiosità
Le scritte incise sulla croce descrivono i diversi segni: “oc signum crucis erit in celo cum”;“Iesus Nazarenus Rex Iudeorum”
Appaiono anche i simboli personificati dei grandi astri che saranno oscurati nell’ultimo giorno dell’umanità.
Il giudice:
Il registro mediano del timpano vede al centro, in grande evidenza, la parusia del Cristo giudice che scende tra le nuvole aprendosi un varco e lasciandosi alle spalle le stelle dell’empireo.
Gesù siede sul cuscino del trono e poggia i piedi su una predella sbilenca; veste la tunica e il pallio; ha sul nimbo la doppia scritta incrociata “Rex” e “Iudex”; emette la sentenza con la gestualità delle mani. Gli angeli espongono i cartigli della duplice sentenza: “venite, benedetti del Padre mio” e “andate lontano da me, maledetti”. Gli angeli ceroferari e turiferari accompagnano l’apparizione divina. Un angelo apre il libro della vita (“signatur liber vitae”).
la psicostasia e la separazione
L’angelo solleva il coperchio del sepolcro e conduce il risorto alla prova di valutazione individuale. Il giudizio avviene attraverso la pesatura su una bilancia a doppio piatto.
sotto la figura del Cristo giudice, è rappresentata la pesatura delle anime, la separazione dei buoni dai cattivi e la loro introduzione rispettivamente nei vestiboli del Paradiso e dell’Inferno.
I giusti scendono al piano inferiore, condotti per mano da un angelo accompagnatore.
I dannati precipitano anch’essi attraverso una botola nel piano inferiore; qui trovano ad accoglierli un nerboruto demonio armato di mazza e due buttadentro che li infilano nella bocca del Leviatano, la porta dell’ingresso all’Inferno.
L'inferno:
I luoghi infernali sono introdotti dalla scritta “Omnes perversi sic sunt in tartara mersi” e sono vigilati da due angeli armati di spada e di lancia. Nella sezione alta del Tartaro osserviamo la punizione inflitta a diversi peccatori, nella rete tesa dai diavoli sono caduti dei monaci, un abate e un vescovo simoniaco. Seguono gli eretici, che hanno in mano i libri in cui sono riportate le loro tesi erronee: i diavoli li atterrano e chiudono loro la bocca.
punizione dei vizi capitali:
Il primo vizio che supera la porta d’ingresso è la superbia, nelle vesti di un cavaliere, la lussuria è rappresentata da un prete con la sua concubina, Alla sinistra di Lucifero è punita l’avarizia, nelle vesti di un usuraio con la scarsella al collo e appeso a una forca.Un diavolo strappa la lingua all’invidia, che sconta tra le fiamme i suoi peccati di lingua (invidia, maldicenza, spergiuro, bestemmia).
IIl vizio della gola è rappresentato da un obeso dalla pancia prominente, punito con la cottura nel calderone infernale; un iracondo disperato arriva all’estremo autolesionismo di suicidarsi infilzandosi una spada nel collo un musicista che ha cantato canzoni licenziose, ha una corda al collo e la lingua strappata; un altro peccatore è legato a uno spiedo e arrostito sul fuoco.
Storia della genesi
Quattro altorilievi scolpiti nel 1099 da Wiligelmo che decorano la facciata del duomo di Modena
Si suppone che le quattro lastre sarebbero state in origine i pannelli del pontile della cattedrale, recuperati dopo il terremoto del 1117 e rimontati sulla facciata dall'architetto Lanfranco
La creazione dell'uomo e della donna e peccato originale
Raffigurazione di dio all'interno di una Mandorla sorretta dagli angeli
Creazione di Eva, nasce dalla costola di Adamo
Creazione Adamo, sorge dalla Terra
Peccato Originale, Adamo mangia il frutto proibito offerto dal serpente
Cacciata dal Paradiso Terrestre
Successivamente all'evento del Peccato Originale Dio caccia Adamo ed Eva che vengono scortati da un' angelo con spada sguainata. Dio rimprovera Adamo ed Eva, che esprimono la loro vergogna e disperazione portandosi la mano al volto
Sacrificio di Caino e Abele
Caino e Abele, i due figli di Adamo ed Eva porgono i doni all' ara del Signore, che però guarda solo il fratello Abele. Allora Caino uccide Abele e perciò Dio lo maledice
L'uccisione di Caino, l'arca del diluvio
Continue
Il cieco Lamech uccide Caino con una freccia alla gola. Noè e la moglie si trovano nell'Arca. Noè scende a terra con i figli dopo la fine del diluvio.
Capitelli del Chiostro del Monastero di Santo Domingo de Silos
Cattedrale di modena: porta della pescheria
Nello stipite di sinistra, troviamo a partire dal basso: un quadrupede, La Volpe e l’Aquila, La Volpe e la Cicogna, Il Leone e l’Avvoltoio, la Manticora (belva immaginaria del lontano Oriente), un ignudo con copricapo seduto, nell’atto di afferrare una foglia, metre in quello destro si sovrappongono: La Volpe e il Gallo confessore, La Volpe e il Nibbio confessore, La Volpe finta morta, il Leone e il Basilisco, la Manticora , un ignudo con copricapo, seduto nell’atto di portare una mano alla bocca. La raffigurazione dell’archivolto descrive l’assalto ad un castello fortificato entro il quale, separata da una barriera di acque, una donna è prigioniera. Fuori si anima l’attacco delle schiere avversarie: tre cavalieri armati sopraggiungono simmetricamente da ciascuno dei due lati in direzione del castello. La superiorità numerica dei sei cavalieri sopraggiungenti rispetto alle tre figure maschili appartenenti al castello fortificato fa supporre l’esito dello scontro.
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