Want to create interactive content? It’s easy in Genially!
Saline di Marsala
Giada Costantino
Created on April 8, 2024
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
View
Akihabara Connectors Infographic
View
Essential Infographic
View
Practical Infographic
View
Akihabara Infographic
View
Interactive QR Code Generator
View
Witchcraft vertical Infographic
View
Halloween Horizontal Infographic
Transcript
Le Saline
Museo Lilibeo
Marsala: saline e museo lilibeo
Saline Genna
Centro Storico
Visita guidata alle saline Genna di Marsala e al museo Lilibeo, con il professore Longo.
Produzione del Sale
Museo Garibaldino
Ringraziamenti
A.S. 2023/2024 Costantino Giada 3B
Le Saline
Una salina è un impianto per la produzione di sale marino da acqua di mare per concentrazione mediante l'evaporazione naturale dell'acqua. Un metro cubo di acqua salata contiene circa 30 kg di cloruro di sodio e quantità minori di altri sali. Una salina è costituita da una serie di vasche in cui l'acqua evapora per l'irraggiamento solare. Nelle prime vasche, dette evaporanti, si concentra la soluzione, mentre nella vasca finale, detta salante, avviene la precipitazione del sale. La stagione di produzione del sale va da aprile a settembre. Gran parte delle saline sono state create dall'uomo in aree pianeggianti, topograficamente non rilevate rispetto alla quota del mare, naturalmente caratterizzate dal ristagno di acque salmastre di aree costiere, come le saline coltivate a Margherita di Savoia in Puglia (le più grandi d'Europa), quelle di Cervia sulla costa romagnola, quelle attive di Trapani, in Sicilia e Cagliari, in Sardegna oppure Camargue in Francia. In queste aree, per secoli, l'attività di produzione di sale ha costituito una fonte di lavoro e reddito per le popolazioni locali. Molte saline, oggi abbandonate in quanto non più economicamente produttive, sono state trasformate in riserve umide naturali, caratterizzate da una gran quantità di animali.
Grazie sempre al migliore:
Museo Lilibeo
Il Museo Lilibeo, realizzato nel 1986 nel Baglio Anselmi, si trova sul promontorio di Capo Boeo, all’interno di una vasta area demaniale che costituisce il nucleo fondamentale del Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala. Ospita le più importanti testimonianze archeologiche dell’antica Lilibeo, dalle origini nella colonia fenicia di Mozia, all’evoluzione e trasformazione nella città medievale di Marsala. Dall’ingresso si dipartono due percorsi espositivi: l’uno, a destra, dedicato ai rinvenimenti subacquei, quali la Nave punica, la Nave tardo-romana di Marausa, i Relitti medievali dal litorale sud di Marsala; l’altro, a sinistra, che illustra la città di Lilibeo. Il percorso dedicato a Lilibeo è introdotto da una selezione di reperti dai centri fenici anteriori alla sua fondazione: la colonia di Mozia e la necropoli di Birgi, e dai rinvenimenti preistorici e protostorici che testimoniano il popolamento del territorio prima dell’ insediamento urbano. La storia della città viene narrata attraverso i corredi delle necropoli puniche ed ellenistico-romane, i materiali dai cimiteri cristiani e dai luoghi di culto. Due capolavori presentano la città lilibetana: la Tessera hospitalis, due mani che si stringono per sancire il patto tra un Punico e un Greco e la splendida statua di Venere pudica, copia romana del II sec. d.C. di un originale ellenistico.
Centro Storico
Il centro storico, nella sua parvenza dal carattere ibrido a forma di quadrilatero, offre piazze, chiese, monumenti antichi, musei e scavi archeologici che ci permettono di fare un “tuffo nel passato”. Data la sua particolare forma, un tempo, erano presenti diversi ingressi. Oggi è possibile visitare ancora Porta Nuova - sobria ed elegante, ricorda gli archi di trionfo romani - e Porta Garibaldi, accesso principale alla città. Partendo proprio da Porta Nuova, passeggiando tra i vicoli ci si può immergere nel cuore del “Cassaro”, la via dello shopping e della movida, ammirando Piazza della Repubblica che accoglie il Duomo normanno che fu eretto nel 1176, all'esterno è in stile barocco nella parte inferiore e barocchetto nella zona superiore, ricca di decorazioni e dettagli, mentre il suo interno è in stile normanno. Uno dei luoghi più caratteristici è piazza Mercato del pesce che ospita già dalla prime ore del mattino il mercato ittico, che però al tramonto si trasforma in una delle più frequentate sedi della movida notturna, dal momento che concentra la maggior parte dei locali e dei pub. In centro storico si trova il Museo Garibaldino, inserito all'interno del Complesso monumentale di San Pietro (un centro culturale polivalente ricavato dall’ex monastero delle Benedettine di San Pietro )
Museo Garibaldino
Il Museo, fondato nel 1902 da Giacomo Giustolisi, è dedicato all'impresa dei Mille e in particolare alla sbarco a Marsala. È una sezione del Museo civico di Marsala. Nel Museo sono esposte anche armi d’epoca da sparo (revolver a spillo, fucili e cannoni) e armi bianche (sciabole, baionette), utilizzate dai garibaldini e le loro divise. Nel museo sono esposti anche i cimeli del patriota, politico e volontario garibaldino marsalese Abele Damiani tra cui la sua uniforme. Vi sono esposti anche costumi siciliani dell’epoca e la famosa poltrona in damasco su cui Giuseppe Garibaldi riposò a Marsala il 19 luglio 1862 durante la sua seconda venuta. Inoltre vi sono collocati mezzibusti, insieme a medaglie, camicie rosse, ed una ricca iconografia relativa all’impresa dei Mille. Al suo interno è coloccata anche una specie di epigrafe con scritto la frase che disse Garibaldi «A Marsala deve gratitudine e riconoscenza tutta Italia». La prima sala è suddivisa in quattro sezioni principali e dedicate a periodi precisi per una più facile comprensione:
- il 1848 l’anno della “Primavera dei Popoli”;
- il 1859 la seconda guerra d’indipendenza (l’alba dell’Italia);
- il 1860, l’anno della rivoluzione siciliana e della spedizione dei Mille;
- il 1862, il ritorno a Marsala di Garibaldi e la sua famosa esclamazione "O Roma o morte".
La seconda sala è interamente dedicata al mito di Giuseppe Garibaldi e al ricordo dei Mille garibaldini, in questa sala sono esposti: ritratti, quadri, foto e stampe d'epoca che raffigurano i volti dei volontari garibaldini.
Le Saline Genna
La storia di queste saline, che si estendono nell'area vicino la Riserva Naturale Orientata delle Isole dello Stagnone, è di lunga data: la prima citazione risale infatti al 1154 quando a parlarne fu il geografo arabo Edrisi anche se in realtà pare che le prime vasche vennero impiantate già duemila anni prima, agli inizi del l° millennio a.C, quando i fenici fondarono le loro colonie proprio nella Sicilia occidentale. Vero e proprio capolavoro di archeologia industriale, il mulino Ettore e Infersa accompagna alla scoperta della cultura del sale: visitare questo luogo è come fare un salto nel passato ripercorrendo storia e tecnica dell'antica tradizione di estrazione e lavorazione di questo minerale. Fra i più grandi dell'intera area di saline fra Marsala e Trapani, il mulino si trova nell'antica dimora della salina omonima, ed è uno dei "monumenti" da non perdere quando si visita questo territorio: s'innalza sino a 13 metri grazie alla sua torre, possiede macine di calcarenite locale tenute assieme da un cerchio di ferro, ha gli ingranaggi in legno perfettamente funzionanti ed è visitabile tuto l'anno. Le vasche delle saline collegate da chiuse e canali rendono il paesaggio uno dei più unici della terra siciliana, testimoniando che l'ambiente può produrre nel pieno rispetto della natura: ogni anno qui si raccoglie qualcosa come 10 mila tonnellate di sale marino, produzione che avviene tra fine marzo e fine luglio quando la crosta raggiunge gli 8-9 centimetri di spessore.
La produzione del Sale
Sfruttando l’innalzamento del mare causato dalle maree, si lascia defluire l’acqua nella prima vasca “fidda”, perché la riceve a temperatura ambiente, aprendo delle paratie sul suo argine. Da qui, passando di vasca in vasca, l’acqua marina evapora aumentando la sua densità salina ad ogni passaggio, fino a raggiungere nella vasca servitrice, detta anche “sentina”, una densità del 24%, corrispondente a 24° Baumè. L’ultima fase consiste nel condurla nelle caselle “salanti”, in cui i sali, per l’elevata densità dell’acqua madre, iniziano a cristallizzare. Il passaggio da una vasca all’altra avviene per mezzo di spirali senza fine, azionate oggi da pompe a motore, un tempo dai mulini a vento che ancora caratterizzano il paesaggio da Marsala a Trapani. In Italia la produzione di sale marino corrisponde a poco meno del 30% della produzione totale: mediamente quasi 1,2 milioni di tonnellate all’anno, su un totale di oltre 4 milioni di tonnellate. Anche in Europa la produzione di sale marino è il 10% della produzione di sale totale. I principali Paesi produttori di sale marino nella Ue sono la Francia e l’Italia, seguiti da Spagna e Grecia.