IO SCOPRITORE DEL MIO MONDO INTERIORE ATTRAVERSO IL VIAGGIO DI DANTE
GRIMALDI FRANCESCO
Created on April 8, 2024
Over 30 million people build interactive content in Genially.
Check out what others have designed:
Transcript
Io scopritore del mio mondo interiore attraverso il viaggio allegorico di Dante
Francesco GrimaldiClasse 3 DuA.S. 2023-2024
Il viaggio terreno di Dante
La formazione
Le origini
La sua vita
L'incontro conBeatrice
La battaglia di Campaldino
La morte diBeatrice e lacomposizione dellaVita Nuova
La carriera politica ela condanna
Le opere durantel'esilio
L'ultima illusionepolitica
La morte
Clicca qui per proseguire il viaggio...
La formazione
Le origini
La sua vita
L'incontro conBeatrice
La battaglia di Campaldino
La morte diBeatrice e lacomposizione dellaVita Nuova
La carriera politica ela condanna
Le opere durantel'esilio
L'ultima illusionepolitica
La morte
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Sul piano linguisticoDante è consideratoil padre dellalingua italiana
Sul piano culturaleè convinto che il sapere non debba appartenere a pochepersone, ma debba rivolgersi a tutti
Sul piano politicoritiene che il poterespirituale e il poterepolitico derivino daDio e che debbano essere divisi
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Il viaggio immaginario nel mondo dell'oltretombaLa Divina Commedia
La Commedia è il racconto di un viaggio immaginario nell'oltretomba, che Dante compie nella Pasqua del 1300.L'opera narra il percorso spirituale di Dante dalla condizione di peccato alla salvezza, attraverso il viaggio nei tre regni dell'aldilà: l'Inferno (la voragine in cui le anime dannate patiscono in eterno), il Purgatorio (la montagna dove le anime pentite si purificano prima di essere accolte in Paradiso) e il Paradiso (il luogo in cui le anime godono della vicinanza di Dio).
Il tema delviaggio
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Il titolo “Commedia” fa riferimento alla straordinaria variabilità del linguaggio e degli stili e registri adottati da Dante, procedimenti tipici della commedia.
L'attributo “divina” viene introdotto da Giovanni Boccaccio nel suo Trattatello in laude di Dante per rimarcare la grandezza dell'opera e l'elevatezza dell'argomento trattato.
L'opera è scandita dal numero 3, che rappresenta la Trinità. La Commedia è infatti un poema in terzine a rima incatenata scritto in volgare fiorentino, suddiviso in tre cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso), ognuna composta di 33 canti (più uno introduttivo ambientato sulla terra), per un totale di 100 canti.
Ogni cantica ha uno stile prevalente: nell'Inferno lo stile umile, nel Purgatorio quello mediano o comico, nel Paradiso quello sublime.
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Nel suo viaggio, Dante è accompagnato da tre guide d'eccezione:
il poeta latino Virgilio, simbolo della ragione, che lo conduce attraverso l'Inferno e il Purgatorio
Beatrice, simbolo della fede, che lo accompagna in Paradiso
Clicca qui per proseguire il viaggio...
San Bernardo, maestro di spiritualità, che lo prepara all'incontro con Dio
Lo scopo di questo viaggio nell'oltretomba è didattico: la Commedia, da un lato, vuole offrire un insegnamento (indicare agli uomini i criteri della giustizia divina e, quindi, la via della salvezza), ma dall'altro testimonia anche un intento polemico rispetto alla realtà politica del tempo, agitata da lotte all'interno dei Comuni e crisi epocali (dell'Impero e della Chiesa).
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Nell’Inferno e nel Purgatorio, le pene sono regolate dalla legge del contrappasso, secondo cui la punizione corrisponde, per somiglianza o per contrasto, alla colpa commessa.
In Paradiso, il contrappasso è dato dal rapporto tra il pianeta che ha influito sulle anime e la qualità del loro carattere.
La geografia dell’oltretomba immaginato da Dante è frutto delle conoscenze astronomiche del suo tempo, e la differenziazione morale dei tre regni, delle colpe e delle pene rappresentate, ricalca la dottrina della Chiesa.
Clicca qui per proseguire il viaggio...
L’Inferno è una voragine fatta a imbuto, al termine della quale si trova Lucifero. Subito oltre la porta dell'Inferno Dante colloca l'Antinferno, dove sono puniti gli ignavi. Tutte le altre anime dannate devono attraversare l'Acheronte. Dopo di esso inizia l'Inferno vero e proprio, composto da 9 cerchi concentrici. Il primo cerchio è occupato dal Limbo, dove ci sono coloro che non conobbero Dio. I peccatori veri e propri sono puniti secondo la gravità crescente della loro colpa: gli incontinenti (cerchi dal II al V), gli eretici (cerchio VI), i violenti (cerchio VII), i fraudolenti (cerchio VIII) e i traditori (cerchio IX).
Il Purgatorio è una montagna speculare alla voragine dell’Inferno e si innalza al di là delle colonne d’Ercole. Qui Dante incontra i peccatori che si sono pentiti prima di morire ed essi compiono un cammino di penitenza e redenzione. Il monte è diviso in tre zone: . l'Antipurgatorio, ai piedi del monte, dove ci sono le anime di coloro che hanno tardato a pentirsi;. il Purgatorio, diviso in 7 cornici, in ciascuna delle quali è punito uno dei sette peccati capitali, da quelli più gravi a quelli meno gravi;. il Paradiso Terrestre, collocato sulla cima del monte, dove giungono le anime alla fine del percorso di purificazione.
Il Paradiso è costituito da 9 cieli e dall'Empireo, dove sono raccolte tutte le anime dei beati, assorbite nella contemplazione di Dio. Dante ha il privilegio di incontrare le anime nei singoli cieli che costituiscono il Paradiso, ciascuno dotato di una propria qualità che rimanda al genere di santità manifestato in terra dall’anima. Per incontrare Dante, i beati scendono dall’Empireo nei cieli concentrici di cui il Paradiso si compone. Alla fine il poeta, sotto la guida di San Bernardo, arriva al cospetto della Trinità che però non riesce a raccontare, in quanto indicibile.
«Nel mezzo del cammin di nostra vitami ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.»
Il mio viaggio
Inferno, Canto I
Ulisse e il suo "folle volo"
Uscita
Bibliografia
Dante, attraverso la Divina Commedia, sta realizzando un bilancio della sua esistenza e anche io, in questo particolare momento, sto affrontando dei turbamenti legati al processo di crescita. In particolare, ho capito che le mie cadute personali non sono delle sconfitte cariche di negatività, ma rappresentano un mezzo per scoprire nuove parti di me e procedere così verso obiettivi più grandi.
Il mio Viaggio...
Lo stato psicologico di Dante è caratterizzato dal senso di smarrimento che prova dinnanzi alla Selva oscura. Infatti, all'inizio del viaggio, il poeta nutre la stessa inquietudine che sta patendo nella sua vita, a causa della perdita dell'amata Beatrice e dell'esilio dalla sua Firenze. La rappresentazione dell'Inferno come voragine mi ricorda, in modo metaforico, tutte quelle circostanze in cui rischiamo di trovarci se cediamo ai nostri istinti, senza seguire alcuna regola. Non è un caso che a soccorrerlo arrivi proprio Virgilio, che simboleggia la parte razionale dell'uomo alla ricerca di risposte ai propri interrogativi.
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Come Dante ha avuto bisogno di una guida e di un supporto durante il suo viaggio, così ognuno di noi può avvertire la necessità di rivolgersi a qualcuno che possa sostenerlo per andare avanti. Il viaggio di Dante mi ricorda il mio di viaggio. Un viaggio non sempre lineare, fatto di discese e di risalite. Dalla lettura dei versi danteschi ho appreso che la perfezione non esiste e che è giusto accettare l'aiuto offerto per potersi poi incamminare da soli. Ho imparato, infine, che per quanto il sentiero possa essere pieno di difficoltà non bisogna mai demordere (come fecero in vita gli ignavi), è infatti necessario impegnarsi secondo le proprie potenzialità aspirando sempre e comunque al Bene.
Clicca qui per tornare alla Selva...
Il "folle volo" di Ulisse Inferno, canto XXVI, vv. 100-142
Tra tutti i canti che abbiamo affrontato il XXVI è quello che più mi ha colpito, perché incontriamo Ulisse.
Ci troviamo nell’ottava bolgia dell’ottavo cerchio, qui sono puniti i consiglieri di frode. Dante nota delle fiammelle, paragonate alle lucciole che vede il contadino che si riposa la sera d’estate, sono le anime dei dannati, condannate al rogo eterno. Il poeta scorge una fiamma doppia e chiede spiegazioni a Virgilio: sono Ulisse e Diomede, puniti insieme per tre peccati comuni, l’inganno del cavallo di Troia, il furto del Palladio di Troia e la scoperta di Achille, travestito da donna per non andare in guerra.
Dante vorrebbe parlare con i due eroi greci e Virgilio gli spiega che gli chiederà egli stesso ciò che egli vuole sapere, ma che il poeta deve tacere. Dopo essersi rivolti ad Ulisse, quest'ultimo inizia il racconto sui suoi ultimi anni di vita.
Clicca qui per proseguire il viaggio...
vincer potero dentro a me l’ardorech’i’ ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore. (Inf., XXVI, 97-99)
Dante lo ammira per la sua determinazione ed il suo ardore ascoltando l’esortazione rivolta ai marinai timorosi di fronte al pericolo:
considerate la vostra semenza:/fatti non foste a viver come bruti,/ma per seguire virtute e canoscenza. (Inf., XXVI, 118-120)
Ulisse parla della sua Itaca, dell’amore per Penelope, per il suo vecchio padre e per il figlio Telemaco. Ma soprattutto racconta del desiderio di ripartire dalla sua terra natale per affrontare il mare e nuove esperienze in territori inesplorati:
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Ulisse rappresenta il simbolo dell’amore per la conoscenza, l’eroe che per il desiderio di sapere non ha esitato a spingersi oltre i limiti che nessun uomo aveva mai tentato di superare. Il suo viaggio terminerà tragicamente perché lui e i suoi compagni moriranno in fondo al mare a causa della tempesta.
Il personaggio che incontriamo nell’Inferno dantesco non è più il protagonista dell’Odissea, ma l’uomo che da Itaca vuole ripartire per tentare nuove scoperte. È affascinante la modernità e l’attualità di Dante che proietta in questo viaggio, oltre le colonne d’Ercole, il valore della conoscenza.
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Dante scrive di un “folle volo” perché Ulisse, superando lo Stretto di Gibilterra, ha varcato il limite posto da Dio alle conoscenze umane ed è stato giustamente punito.
Clicca qui per proseguire il viaggio...
Dante che riconosce il valore della grande missione di Ulisse e proietta la sua impresa nell’orizzonte della sua vita.
Clicca qui per tornare alla Selva...
Il viaggio è quindi allegoria dell’esistenza, ma anche dell’esilio, e rappresenta la condizione dell’uomo politico lontano dalla sua città. Immagine universale dell’uomo lontano dalla sua vera patria e lontano dalla Felicità del Bene ultimo. Il viaggio nell’oltretomba è la rappresentazione del difficile cammino per trovare la “diritta via” la quale, smarrita nella “selva oscura”, può essere raggiunta attraverso la ragione e la fede. Una rigenerazione che, simbolicamente, non riguarda solo l’uomo Dante, ma l’umanità intera.
- Marchi, A. (Ed). (2020). Antologia della Divina Commedia. Milano-Torino: Paravia.
- Baldi, G., Glusso, S., Razetti, M., & Zaccaria, G. (2020). Qualcosa che sorprende: dalle origini all'età della Controriforma (vol. 1). Milano-Torino: Paravia.
- Mazzarini, M. (2021). Ulisse l’eroe del folle volo: Il viaggio di Ulisse come allegoria dell’esistenza. Disponibile in: https://raffaelloscuola.it/news/ulisse-l-eroe-del-folle-volo.
- Ebani, M. (2008). Il meraviglioso viaggio di Dante. S. Giorgio a Cremano (Na): Medusa Editrice.
- Bruscagli, R., Tellini, G. (2018). Il palazzo di Atlante: l'essenziale dalle origini ai giorni nostri. Firenze: G. D'anna.
Riferimenti bibliografici
Sitografia
Clicca qui per tornare alla Selva...
Inizia così il lungo periodo dell'esilio, che durerà fino alla sua morte. Soggiorna in diverse città d'Italia, grazie alla protezione di potenti signori.Fra il 1303 e il 1307 scrive il Convivio e il De Vulgari eloquentia.Dal 1306-1307 inizia a comporre il suo capolavoro, la Divina Commedia. Fra il 1312 e il 1317 scrive il De monachia.
La discesa in Italia (1310) dell'imperatore Enrico VII di Lussemburgo suscita nel poeta la speranza di una pacificazione della penisola.La morte improvvisa dell'imperatore (1313) spegne il suo entusiasmo politico.
...perchè nelle sue opere maggiori utilizza il volgare, che considera una lingua al pari del latino.La sua Commedia è stata fondementale per l'imporsi del fiorentino come lingua letteraria unitaria.
Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 da una famiglia appartenente alla piccola nobiltà cittadina.
Compie i primi studi di grammatica e retorica con Brunetto Latini, famoso maestro fiorentino.
Muore a Ravenna nel 1321.
Compie i primi studi di grammatica e retorica con Brunetto Latini, famoso maestro fiorentino.
Nel 1274, all'età di nove anni, secondo il racconto della Vita nuova incontra Beatrice, ispiratrice e protagonista delle sue opere più importanti.
Dante riprende il tema del viaggio nell'aldilà dall'Eneide di Virgilio, dall'Odissea di Omero, dalla Bibbia e dai testi allegorici medievali.
In conseguenza della morte di Beatrice, avvenuta nel 1290, vive un periodo tormentato e si dedica agli studi filosofici e teologici.Fra il 1292 e il 1293 compone la Vita Nuova, una raccolta di poesie e prose. Aveva iniziato a scrivere poesie già in precedenza, alcune delle quali saranno inserite dagli studiosi nella raccolta intitolata Rime.
Muore a Ravenna nel 1321.
Nel 1289 partecipa alla battaglia di Campaldino, nella quale i Guelfi fiorentini trionfano su Arezzo guidata dai Ghibellini.
In conseguenza della morte di Beatrice, avvenuta nel 1290, vive un periodo tormentato e si dedica agli studi filosofici e teologici.Fra il 1292 e il 1293 compone la Vita Nuova, una raccolta di poesie e prose. Aveva iniziato a scrivere poesie già in precedenza, alcune delle quali saranno inserite dagli studiosi nella raccolta intitolata Rime.
Nel 1295 assume le prime cariche pubbliche. Nel 1300 viene eletto priore, massima carica nel Comune di Firenze. Si trova a Roma presso papa Bonifacio VIII per una missione diplomatica quando, nel 1302, è condannato per corruzione all'esilio e poi a morte per non essersi presentato al processo.
Nel 1289 partecipa alla battaglia di Campaldino, nella quale i Guelfi fiorentini trionfano su Arezzo guidata dai Ghibellini.
Nel 1295 assume le prime cariche pubbliche. Nel 1300 viene eletto priore, massima carica nel Comune di Firenze. Si trova a Roma presso papa Bonifacio VIII per una missione diplomatica quando, nel 1302, è condannato per corruzione all'esilio e poi a morte per non essersi presentato al processo.
....quindi al papa spetta il governo della Chiesa e all'imperatore la soluzione delle questioni politiche e terrene.
Nel 1274, all'età di nove anni, secondo il racconto della Vita nuova incontra Beatrice, ispiratrice e protagonista delle sue opere più importanti.
Inizia così il lungo periodo dell'esilio, che durerà fino alla sua morte. Soggiorna in diverse città d'Italia, grazie alla protezione di potenti signori.Fra il 1303 e il 1307 scrive il Convivio e il De Vulgari eloquentia.Dal 1306-1307 inizia a comporre il suo capolavoro, la Divina Commedia. Fra il 1312 e il 1317 scrive il De monachia.
Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 da una famiglia appartenente alla piccola nobiltà cittadina.
La discesa in Italia (1310) dell'imperatore Enrico VII di Lussemburgo suscita nel poeta la speranza di una pacificazione della penisola.La morte improvvisa dell'imperatore (1313) spegne il suo entusiasmo politico.
....e quindi scrive opere rivolte non solo al mondo delle persone colte ma anche a chi non conosce il latino.